Ippogrifo 2007 - Comune di Jesi
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Cos’è davvero la poesia?<br />
Lo so, lo so,<br />
potrebbe apparentemente<br />
sembrare una domanda<br />
un po’ marzulliana, ma in<br />
realtà provate un momento a<br />
soffermarvi sul vero significato<br />
<strong>di</strong> questa parola.<br />
Noi, la classe VA, abbiamo cercato<br />
<strong>di</strong> farlo durante l’incontro<br />
con la poetessa Maria Rita<br />
Sampaolesi, la quale ci ha guidato<br />
in un percorso, volto ad<br />
approfon<strong>di</strong>re questa tematica,<br />
coa<strong>di</strong>uvati dalla prof.ssa Valeria<br />
Fava.<br />
A scuola siamo soliti affrontare<br />
lo stu<strong>di</strong>o della poesia, ma,<br />
in questa occasione, ci siamo<br />
riproposti <strong>di</strong> farlo in una<br />
maniera del tutto nuova, nell’arco<br />
<strong>di</strong> tre incontri.<br />
Dapprima ci siamo immersi<br />
nell’approfon<strong>di</strong>mento della<br />
ricerca lessicale, da eseguire<br />
per un componimento.<br />
Lasciati alle spalle i soliti cliché<br />
e luoghi comuni, ci siamo<br />
soffermati a riflettere in merito<br />
alla lingua italiana ed all’uso<br />
che ne facciamo nel quoti<strong>di</strong>ano.<br />
È emerso che troppo<br />
spesso compaiono nei nostri<br />
<strong>di</strong>scorsi vari intercalari (<strong>di</strong>ciamo,<br />
comunque, praticamente,<br />
cioè…). “Cioè, in pratica ripetiamo<br />
sempre le stesse parole,<br />
<strong>di</strong>ciamo, e la conseguenza è<br />
quella <strong>di</strong>, appunto, perdere<br />
una viva proprietà <strong>di</strong> linguaggio<br />
e spogliare l’italiano della<br />
sua ricchezza”. Come è accaduto<br />
in questa frase. Il messaggio<br />
stesso risulta meno<br />
<strong>di</strong>retto ed efficace, non sortendo<br />
magari l’effetto desiderato.<br />
Questo si verifica nel linguaggio<br />
comune, ma, in<br />
maniera particolare, in poesia,<br />
dove la scelta delle parole deve<br />
Che cos’è la poesia<br />
essere molto accurata: l’obiettivo<br />
è creare con un linguaggio<br />
carico <strong>di</strong> senso un’atmosfera,<br />
un pensiero,<br />
un’emozione.<br />
Abbiamo pertanto sintetizzato<br />
i punti chiave nell’ambito<br />
poetico: “la parola innamorata”<br />
perché esistono termini particolarmente<br />
vicini alla nostra<br />
sfera emotiva, “l’imperialismo<br />
del significante” in quanto un<br />
ruolo fondamentale viene oggi<br />
assunto, purtroppo, solo dal<br />
piano del significante, per cui<br />
“non parliamo parole, siamo<br />
parlati dalle parole”.<br />
Dobbiamo ricercare, invece,<br />
un linguaggio in cui chi ci<br />
legga possa leggersi, possa, cioè,<br />
in<strong>di</strong>viduare nelle parole dell’altro<br />
il proprio personale percorso,<br />
il proprio sentire.<br />
Nel secondo incontro, invece,<br />
ci siamo occupati dell’analisi<br />
testuale, comparando due poesie:<br />
la prima <strong>di</strong> Ungaretti e l’altra<br />
<strong>di</strong> Neruda.<br />
La poesia all’interno dell’esistenza<br />
dei due autori costituiva<br />
il tema portante delle opere,<br />
sviluppato però in maniere <strong>di</strong>ametralmente<br />
opposte. Infine,<br />
nel terzo incontro abbiamo<br />
concluso questa attività, scindendo<br />
tra le parole “pesanti” e<br />
“leggere”. Le prime descrivono<br />
in modo preciso il soggetto<br />
del componimento; mentre<br />
le altre sono più evanescenti,<br />
sfruttando il potere evocativo.<br />
Neruda si avvale prettamente<br />
<strong>di</strong> queste ultime; mentre<br />
Ungaretti pre<strong>di</strong>lige uno stile<br />
più scarno sul piano delle figure,<br />
ma ricco <strong>di</strong> vocaboli “pesanti”.<br />
Si è in tal modo conclusa<br />
questa esperienza al fianco <strong>di</strong><br />
una personalità indubbiamente<br />
molto preparata; ma<br />
non si può però <strong>di</strong>re finito il<br />
nostro contatto con il mondo<br />
della poesia. Il più grande insegnamento<br />
della signora<br />
Sampaolesi resta quin<strong>di</strong> la<br />
volontà <strong>di</strong> farci amare questa<br />
forma d’arte, che altrimenti<br />
resterebbe soltanto una delle<br />
tante <strong>di</strong>scipline scolastiche, che<br />
ci viene imposto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are.<br />
Invece la poesia è parola <strong>di</strong><br />
vita, ed appare essenziale, ogni<br />
giorno <strong>di</strong> più, riscoprirne la<br />
magia ed il potere riflessivo,<br />
per riuscire a vivere con maggiore<br />
consapevolezza.<br />
In un mondo sempre più frenetico,<br />
si può nutrire il bisogno<br />
<strong>di</strong> momenti in cui de<strong>di</strong>carsi<br />
alla riflessione, <strong>di</strong> ascoltare<br />
soltanto la propria voce.<br />
È stata appunto questa la motivazione<br />
che ha spinto la poetessa<br />
ad intraprendere la sua<br />
professione. Infatti, superato<br />
l’impatto iniziale, (siamo rimasti<br />
stupiti <strong>di</strong> fronte ad una<br />
donna così elegante e <strong>di</strong> classe…<br />
dove è finito il mito dei<br />
poeti maledetti?!) è stata in<br />
grado <strong>di</strong> entrare in contatto<br />
con noi. Era impossibile non<br />
scorgere in lei una luce particolare.<br />
Una presenza davvero<br />
illuminante.<br />
Mi è parsa una donna con un<br />
trascorso importante alle spalle,<br />
sempre capace, però, <strong>di</strong><br />
guardare al mondo con occhi<br />
nuovi. Credo che il suo<br />
profondo amore per la poesia<br />
la inducesse a con<strong>di</strong>videre questo<br />
suo interesse con noi.<br />
Ci ha invitati a riflettere senza<br />
imposizioni, semplicemente ci<br />
ha permesso <strong>di</strong> spaziare, proprio<br />
perché la poesia ci concede<br />
la libertà <strong>di</strong> esprimere la nostra<br />
anima.<br />
Ciò che più mi ha colpito in<br />
lei è stata la presa <strong>di</strong> coscienza<br />
del fatto che non si è sempre<br />
pronti ad esternare le proprie<br />
emozioni e si nutre spesso<br />
la necessità <strong>di</strong> darci del tempo<br />
per maturare. In fondo, ognuno<br />
scrive per sé, ma ad un certo<br />
punto si può manifestare anche<br />
una volontà, l’esigenza <strong>di</strong> prendere<br />
i propri scritti dal cassetto<br />
e con<strong>di</strong>viderli con gli altri,<br />
senza alcuna costrizione, in<br />
assoluta libertà, soltanto perché<br />
si è maturi e pronti per<br />
farlo. D’altro canto, coloro che<br />
esercitano questa arte sono<br />
strumenti dei propri sentimenti<br />
e non possono fare altro<br />
che seguire questo loro istinto.<br />
Per concludere vorrei anche<br />
precisare che dare una definizione<br />
<strong>di</strong> poesia è molto complesso,<br />
proprio perché, come<br />
molte altre <strong>di</strong>scipline artistiche,<br />
non si esplica su un piano<br />
che può essere considerato soggettivo.<br />
Potremmo, però, guardare alla<br />
poesia con un respiro più<br />
ampio: a mio giu<strong>di</strong>zio si tratta<br />
<strong>di</strong> una forma d’espressione<br />
trasversale, con la quale si può<br />
intendere un qualunque mezzo<br />
in grado <strong>di</strong> scaturire emozioni<br />
profonde. Quando leggendo<br />
nutriamo questa sensazione<br />
<strong>di</strong> vuoto colmato nel<br />
profondo, questa certezza <strong>di</strong><br />
non essere i soli a sentire il<br />
peso <strong>di</strong> un messaggio: allora<br />
abbiamo le netta sensazione<br />
<strong>di</strong> trovarci <strong>di</strong> fronte allo scritto<br />
<strong>di</strong> un poeta.<br />
Pertanto vorrei porgere a tutti<br />
l’invito delle poetessa ad esprimere<br />
le proprie emozioni,<br />
attraverso vari meto<strong>di</strong> espressivi.<br />
La poesia ne è un esempio!<br />
Laura D’Ascanio, VA<br />
11<br />
<strong>2007</strong>