Ippogrifo 2007 - Comune di Jesi
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Sei romanzi sui classici<br />
Il genere del romanzo<br />
storico basa la sua vali<strong>di</strong>tà<br />
principalmente su<br />
tre aspetti, dei quali ogni scrittore<br />
che si rispetti deve tener<br />
conto: l’esattezza storica <strong>di</strong><br />
fondo, l’atten<strong>di</strong>bilità della<br />
vicenda che si innesta sugli<br />
eventi “ufficiali” e la verosimiglianza<br />
dei personaggi.<br />
I libri <strong>di</strong> cui sto parlando, cioè<br />
quelli che la scrittrice australiana<br />
Collen Mc Cullough<br />
(nota ai più per il suo romanzo<br />
d’esor<strong>di</strong>o “Uccelli <strong>di</strong><br />
rovo”) ha de<strong>di</strong>cato alla Roma<br />
del I secolo a.C., rispettano<br />
tutti e tre questi punti. Rapida<br />
elencazione dei titoli:<br />
1) I giorni del potere.<br />
2) I giorni della gloria.<br />
3) I favoriti della fortuna.<br />
4) Le donne <strong>di</strong> Cesare.<br />
5) Cesare, il genio e la passione.<br />
6) Le i<strong>di</strong> <strong>di</strong> Marzo.<br />
I sei volumi coprono gli anni<br />
che vanno dal 110 al 42 a.C.<br />
e hanno come protagonisti<br />
quei personaggi che siamo<br />
stati abituati a stu<strong>di</strong>are sui<br />
libri <strong>di</strong> storia, in particolare<br />
Mario, Silla, Pompeo e Giulio<br />
Cesare. Ma, (e questo è il<br />
bello della serie), quegli stessi<br />
uomini che nei manuali <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o sono visti soltanto dal<br />
“<strong>di</strong> fuori”, come semplici<br />
figure <strong>di</strong> passaggio nel corso<br />
degli eventi storici, o che, in<br />
altri luoghi, sono stati tristemente<br />
stereotipati o ri<strong>di</strong>colizzati<br />
(ve<strong>di</strong> alcune riprese<br />
moderne della figura <strong>di</strong><br />
Cicerone, spesso degradata<br />
al rango d’una macchietta da<br />
comme<strong>di</strong>a), grazie alla penna<br />
della Mc Cullough riacquistano<br />
spessore e cre<strong>di</strong>bilità:<br />
come riporta la postfazione<br />
con cui l’autrice conclude le<br />
I<strong>di</strong> <strong>di</strong> Marzo: “Lungo il percorso<br />
<strong>di</strong> questi sei libri, sono<br />
partita dagli eventi esteriori <strong>di</strong><br />
alcune vite molto famose e ho<br />
tentato <strong>di</strong> creare esseri umani<br />
cre<strong>di</strong>bili, a tutto tondo, con<br />
tutte le complessità che il<br />
buon senso ci impone <strong>di</strong> credere<br />
abbiano posseduto”.<br />
A mio parere, questo tentativo<br />
ha avuto pieno successo:<br />
la figura <strong>di</strong> Silla, visto spesso<br />
come un pazzo sanguinario<br />
(una sorta <strong>di</strong> Caligola ante<br />
litteram) nei tre libri che lo<br />
vedono come protagonista,<br />
viene descritto con una<br />
profon<strong>di</strong>tà mirabile, con le<br />
sue luci e le sue ombre, con<br />
le sue torbide passioni e i suoi<br />
slanci <strong>di</strong> teatralità. L’abilità<br />
della Mc Cullough è evidente<br />
anche in un altro personaggio,<br />
Giulio Cesare, gigantesco<br />
(non mi vengono in<br />
mente altri aggettivi abbastanza<br />
pregnanti) protagonista<br />
della seconda parte della<br />
serie, geniale politico, colto<br />
letterato e formidabile generale.<br />
Discorso simile, del resto,<br />
può essere fatto per tutti gli<br />
altri personaggi, Mario,<br />
Pompeo, Catone Uticense,<br />
Crasso, Bruto, Antonio (figura<br />
ben lontana da quella idealizzata<br />
<strong>di</strong> Shakespeare),<br />
Cicerone o Ottaviano,<br />
costruiti con una vivezza<br />
sconcertante.<br />
La cura che la nostra autrice<br />
ha messo nel creare le fisionomie<br />
dei suoi protagonisti,<br />
è visibile anche nella descrizione<br />
della Roma tardorepubblicana<br />
e degli eventi<br />
storici che l’hanno coinvolta,<br />
basata su un’attenta analisi<br />
delle fonti greche o latine che<br />
ne hanno parlato, come le<br />
Vite Parallele <strong>di</strong> Plutarco o le<br />
monografie <strong>di</strong> Sallustio.<br />
A questo proposito, è sufficiente<br />
leggere il capitolo<br />
de<strong>di</strong>cato alla congiura <strong>di</strong><br />
Catilina, intriso fino all’orlo<br />
<strong>di</strong> fosche tinte sallustiane.<br />
Senza <strong>di</strong>lungarmi troppo,<br />
tutto ciò che mi resta da <strong>di</strong>re<br />
è questo: leggete questi libri,<br />
leggeteli senza lasciarvi scoraggiare<br />
dalle loro <strong>di</strong>mensioni<br />
(la scrittura della Mc<br />
Cullough scorre che è un piacere).<br />
Questa lettura non solo<br />
costituirà un piacevole modo<br />
per passare il tempo, ma vi<br />
porterà anche un grande<br />
arricchimento personale,<br />
arricchimento derivato dalle<br />
riflessioni che l’autrice de<strong>di</strong>ca<br />
a temi ancora oggi attualissimi,<br />
quali l’amore, la guerra<br />
e l’ambizione.<br />
Lorenzo Focanti<br />
III B L. C.<br />
25<br />
<strong>2007</strong>