Ippogrifo 2007 - Comune di Jesi
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Sulle ali <strong>di</strong> un ippogrifo<br />
Ogni anno, grazie a molti<br />
racconti ed esperienze<br />
scritte dagli studenti, il<br />
giornalino “L’<strong>Ippogrifo</strong>” <strong>di</strong>venta<br />
sempre più speciale ed interessante.<br />
Ma che cos’è un ippogrifo?<br />
Qual’è la sua storia?<br />
L’ippogrifo è una creatura della<br />
mitologia greco-romana.<br />
Analizzando il suo nome, si può<br />
facilmente dedurre che è frutto<br />
<strong>di</strong> una fusione tra due parole<br />
<strong>di</strong> origine greca: hìppos, che<br />
significa “cavallo”, e grypòs,<br />
che significa “adunco”, riferito<br />
al becco <strong>di</strong> questa fantastica<br />
creatura. L’ippogrifo è dunque<br />
una creatura alata, descritta<br />
come un incrocio tra un cavallo<br />
e un grifone. Ha quin<strong>di</strong> la<br />
testa, le ali e le zampe anteriori<br />
come quelle <strong>di</strong> un’aquila e le<br />
zampe posteriori e il resto del<br />
corpo <strong>di</strong> un cavallo.<br />
In alcune iconografie e descrizioni<br />
lo si può trovare anche<br />
con il corpo <strong>di</strong> un leone.<br />
L’idea del connubio tra grifone<br />
e cavallo si trova inizialmente<br />
nelle Bucoliche <strong>di</strong> Virgilio, in un<br />
passo in cui si considerava questo<br />
incrocio come qualcosa <strong>di</strong><br />
impossibile e <strong>di</strong> assurdo, poiché<br />
si credeva in un leggendario<br />
o<strong>di</strong>o tra i due animali:<br />
“Iugentur iam grypes equis”<br />
(“da oggi i grifoni si uniranno<br />
ai cavalli”).<br />
L’antagonismo tra le due razze,<br />
pari a quello tra cani e gatti, fa<br />
dell’ippogrifo un animale estremamente<br />
raro e <strong>di</strong>fficile sia da<br />
possedere che da domare.<br />
In età me<strong>di</strong>oevale, l’ippogrifo<br />
inizia ad assumere molte caratteristiche.<br />
Nelle leggende è <strong>di</strong><br />
solito l’animale domestico <strong>di</strong><br />
un cavaliere o <strong>di</strong> un mago.<br />
Bestia <strong>di</strong> incre<strong>di</strong>bile forza e<br />
sovrumana velocità, funge spesso<br />
da destriero eccezionale: lo<br />
si descrive mentre vola in altro<br />
nel cielo alla velocità <strong>di</strong> un fulmine.<br />
L’ippogrifo assume un importante<br />
ruolo nel capolavoro letterario<br />
<strong>di</strong> Ludovico Ariosto,<br />
L’”Orlando Furioso”.<br />
Molti, infatti, attribuiscono la<br />
vera invenzione <strong>di</strong> questa creatura<br />
fantastica proprio<br />
all’Ariosto, che ne fa un animale<br />
straor<strong>di</strong>nario ed inconfon-<br />
<strong>di</strong>bile nella sua celeberrima<br />
opera.<br />
Nel poema si narrano le vicende<br />
<strong>di</strong> Orlando, che, essendo<br />
innamorato <strong>di</strong> Angelica, ma non<br />
corrisposto, <strong>di</strong>venta folle. Sarà<br />
poi Astolfo, che partirà alla<br />
ricerca del senno perduto dell’eroe,<br />
compiendo un viaggio<br />
che lo porterà dal Para<strong>di</strong>so alla<br />
Luna. È chiaro che per raggiungere<br />
queste località è necessario<br />
un veicolo eccezionale,<br />
una cavalcatura fantastica: l’ippogrifo.<br />
Anche nella narrativa fantastica<br />
dei nostri giorni viene fatto<br />
ricorso alla figura dell’ippogrifo.<br />
Nel terzo capitolo della famosissima<br />
saga <strong>di</strong> J.K. Rowling,<br />
“Harry Potter e il prigioniero<br />
<strong>di</strong> Azkaban”, gran parte del racconto<br />
verte attorno alla sorte <strong>di</strong><br />
questa creatura, che viene<br />
descritta nobile, fiera <strong>di</strong> sé, ma<br />
tuttavia <strong>di</strong>fficile da avvicinare.<br />
L’ippogrifo infatti si lascia accarezzare<br />
soltanto da persone fiere<br />
e nobili d’animo, e mostra la<br />
propria riconoscenza con un<br />
inchino e lasciandosi cavalcare.<br />
Animale <strong>di</strong> intelligenza pari, se<br />
non superiore a quella umana,<br />
nella saga <strong>di</strong> Harry Potter è<br />
capace persino <strong>di</strong> percepire il<br />
male e le cattive intenzioni <strong>di</strong><br />
chi si trova davanti.<br />
Così, nato da un verso latino <strong>di</strong><br />
Virgilio, l’ippogrifo ha vissuto<br />
le sue storie più fantastiche ed<br />
indelebili nel Me<strong>di</strong>oevo, ed<br />
anche oggi, in racconti sempre<br />
più fantastici ed inverosimili, in<br />
circostanze sempre più magiche,<br />
con il suo coraggio, la sua<br />
fierezza, la sua forza e la sua<br />
velocità, continua, ad ali spiegate,<br />
a volare.<br />
Niccolò Arena, I C L.C.<br />
21<br />
<strong>2007</strong>