Ippogrifo 2007 - Comune di Jesi
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L’ETICA ’ETICA SPORTIVA<br />
SPORTIV<br />
Lo sport, come altre realtà<br />
della nostra vita, svolge un<br />
ruolo, più o meno importante,<br />
all’interno <strong>di</strong> essa. E <strong>di</strong> sport,<br />
ma non solo, abbiamo parlato con<br />
due ragazzi della nostra scuola:<br />
due ragazzi che, <strong>di</strong> questo, hanno<br />
fatto una vera passione. Cristina<br />
Lenardon, 18 anni, nazionale <strong>di</strong><br />
pallamano, e Andrea Petrignani,<br />
14 anni, schermitore, campione<br />
interregionale <strong>di</strong> fioretto.<br />
Quanto tempo de<strong>di</strong>cate allo sport?<br />
Cristina: Mi alleno quattro, cinque<br />
volte alla settimana: l’allenamento,<br />
<strong>di</strong> solito, dura un’ora, un’ora e<br />
mezza, poi, tra la doccia e tutto il<br />
resto, non sono a casa prima <strong>di</strong> un’altra<br />
mezz’ora. Il fine settimana ho la<br />
partita a casa o in trasferta.<br />
Andrea: Mi alleno cinque volte<br />
alla settimana, solitamente dalle<br />
17 alle 20.30».<br />
Quando avete iniziato a praticare<br />
il vostro sport?<br />
Cristina: In quinta elementare, con<br />
l’avviamento allo sport tenuto dalla<br />
mia società. Poi alle me<strong>di</strong>e ho iniziato<br />
a giocare nei campionati giovanili,<br />
e dal primo superiore in A 2.<br />
Andrea: Quando avevo cinque<br />
anni, anch’io con l’avviamento allo<br />
sport; poi, dai sei, sette anni ho<br />
cominciato a gareggiare.<br />
La vostra famiglia vi ha sempre<br />
sostenuto nel vostro impegno sportivo?<br />
Andrea: Sì, anche perché la mia è<br />
una famiglia <strong>di</strong> sportivi. Mia madre<br />
è un ex-schermitrice ed ha partecipato<br />
ai mon<strong>di</strong>ali; mio padre è un<br />
ex-arbitro ed ha <strong>di</strong>retto alle olimpia<strong>di</strong>.<br />
Cristina: Si, i miei genitori, in particolare<br />
mio padre, mi hanno sempre<br />
sostenuta: accompagnandomi<br />
alle partite ed aiutandomi a far<br />
conviver lo stu<strong>di</strong>o con lo sport.<br />
Avete dei personaggi, dei punti <strong>di</strong><br />
riferimento in ambito sportivo?<br />
Andrea: Nella scherma ho sempre<br />
ammirato Giovanna Trillini e Paolo<br />
Milanoli, e poi altri schermitori a<br />
livello nazionale e mon<strong>di</strong>ale.<br />
Cristina: I miei punti <strong>di</strong> riferimento<br />
sono le ragazze che ho incontrato<br />
nel mio percorso sportivo: quando<br />
ho iniziato a giocare in A2 avevo<br />
quattor<strong>di</strong>ci anni, mentre la maggior<br />
parte delle mie compagne <strong>di</strong> squadra<br />
ne avevano ventisei, ventotto;<br />
INTERVISTA DOPPIA<br />
il mio rapporto con loro è stato<br />
abbastanza formale, ma ho imparato<br />
lo stesso molto da loro. In particolare<br />
c’è una ragazza tra quelle,<br />
che ora ha una famiglia e dei<br />
figli, e continua a giocare ad altissimi<br />
livelli - è veramente un grande<br />
stimolo!<br />
Qual’è stato il momento più bello<br />
della vostra carriera sportiva?<br />
Andrea: Senza dubbio il 20 maggio<br />
2005, quando sono riuscito ad<br />
arrivare, inaspettatamente, alle<br />
finali dei campionati italiani <strong>di</strong><br />
spada. È stata una vera sorpresa,<br />
visto che la mia arma preferita è il<br />
fioretto. Tutto merito dei miei maestri<br />
che mi hanno spinto a provarci.<br />
Cristina: Quest’anno a giugno,<br />
quando la mia squadra ha raggiunto<br />
la finale dei campionati under 17.<br />
È stata la mia seconda finale - davvero<br />
una bella emozione!<br />
Negli ultimi anni si sono verificati<br />
<strong>di</strong> frequente episo<strong>di</strong> in cui sportivi,<br />
anche famosi, facevano uso<br />
<strong>di</strong> sostanze dopanti per migliorare<br />
le loro prestazioni, cosa ne pensate?<br />
Cristina: Nella mia realtà, non ho<br />
mai notato comportamenti del<br />
genere. Sicuramente la pallamano<br />
è meno toccata da queste vicende<br />
rispetto ad altri sport più visibili;<br />
comunque la mia idea è che, chi fa<br />
uso <strong>di</strong> queste sostanze, svilisce lo<br />
spirito dello sport: cioè quello <strong>di</strong><br />
gareggiare per la sod<strong>di</strong>sfazione<br />
personale e non per raggiungere,<br />
a tutti i costi, quel dato risultato.<br />
Tra l’altro, in questo modo, si sminuisce<br />
il lavoro <strong>di</strong> chi ha sudato per<br />
raggiungere certi obbiettivi.<br />
Andrea: Sono pienamente d’accordo.<br />
Ritenete che la scuola <strong>di</strong>a abba-<br />
stanza attenzione al ruolo dello<br />
sport?<br />
Andrea: No, certo i professori<br />
hanno ragione a <strong>di</strong>re che prima <strong>di</strong><br />
tutto viene lo stu<strong>di</strong>o, ma quando ci<br />
sono ragazzi che fanno dello sport<br />
un vera passione, impegnando<br />
buona parte del loro tempo negli<br />
allenamenti, credo che dovrebbero<br />
esseri più flessibili nei loro<br />
riguar<strong>di</strong>.<br />
Cristina: Per me in genere lo sport<br />
a scuola non viene valorizzato<br />
come si dovrebbe: ci sono pochi<br />
progetti, giusto la corsa campestre<br />
<strong>di</strong> fine anno e poco più. Anche se<br />
non sono d’accordo con Andrea,<br />
quando parla <strong>di</strong> poca flessibilità<br />
da parte dei professori nelle scuole:<br />
personalmente sono sempre riuscita<br />
a conciliare lo stu<strong>di</strong>o con lo<br />
sport, anche se a volte, è vero, con<br />
qualche <strong>di</strong>fficoltà.<br />
Secondo la vostra esperienza personale,<br />
trovate delle <strong>di</strong>fferenze tra<br />
la figura del professore e quella<br />
dell’allenatore?<br />
Andrea: Non molte, a parte le<br />
dovute <strong>di</strong>sparità tra il mondo sportivo<br />
e quello scolastico, credo che<br />
le finalità del professore e dell’allenatore<br />
siano simili: trasmetterci<br />
senso <strong>di</strong> responsabilità e rispetto.<br />
Cristina: Anch’io penso che le<br />
finalità siano le stesse. Differenze<br />
ne vedo più sul comportamento<br />
del ragazzo nei confronti dell’una<br />
e dell’altra figura: all’allenatore, <strong>di</strong><br />
solito, si presta più attenzione, perché<br />
si è sempre interessati a quello<br />
<strong>di</strong> cui parla; questo a volte non<br />
succede a scuola, che è vista, spesso,<br />
come un’imposizione.<br />
In generale, vi sentite più appagati<br />
dal vostro percorso scolastico<br />
o sportivo?<br />
Cristina: Dal mio percorso scola-<br />
stico. Sono, comunque, due forme<br />
<strong>di</strong> appagamento <strong>di</strong>verse: lo sport ti<br />
offre una sod<strong>di</strong>sfazione più imme<strong>di</strong>ata<br />
e legata a quella data prestazione,<br />
mentre con lo stu<strong>di</strong>o i risultati<br />
si vedono con il tempo.<br />
Andrea: Dal mio percorso sportivo.<br />
Sarà perché non mi piace molto<br />
stu<strong>di</strong>are, ma <strong>di</strong> certo, mi sento più<br />
appagato da una bella gara, che, per<br />
esempio, da una buona interrogazione.<br />
Quin<strong>di</strong>, in un’ipotetica scala <strong>di</strong><br />
priorità, come collochereste lo<br />
‘sport’, la ‘scuola’, gli ‘amici’?<br />
Cristina: Bella domanda, sono tutte<br />
cose importanti nella mia vita.<br />
Comunque, metto prima la ‘scuola’,<br />
poi lo ‘sport’ e gli ‘amici’.<br />
Andrea: ‘Sport’, ‘scuola’e ‘amici’.<br />
Perché?<br />
Cristina: Perché se penso al mio<br />
futuro, ritengo che la scuola è la<br />
cosa che mi potrà offrire più possibilità<br />
<strong>di</strong> realizzarmi. Lo sport mi<br />
piace, ma non credo <strong>di</strong> riuscire ad<br />
impostarci la mia vita. Gli amici li<br />
ho messi per ultimi, non perché<br />
non siano importanti, ma perché ho<br />
poco tempo da de<strong>di</strong>cargli.<br />
Andrea: Prima lo sport, perché<br />
trovo sia molto stimolante; certo<br />
più della scuola, anche se, ha ragione<br />
Cristina, quando <strong>di</strong>ce che questa<br />
ti apre molte prospettive per il<br />
futuro. Gli amici per ultimi, perché<br />
anch’io ho poco tempo, e tranne il<br />
fine settimana esco poco con loro.<br />
Quali sono i vostri obbiettivi, scolastici<br />
e sportivi, per il futuro?<br />
Andrea: Per la scuola, avere buoni<br />
voti ed arrivare alla maturità senza<br />
essere bocciato. Riguardo allo<br />
sport, quando avrò 16 o 17 anni,<br />
riuscire ad entrare nelle forze dell’or<strong>di</strong>ne,<br />
che mettono a <strong>di</strong>sposizione<br />
dei migliori ragazzi uno stipen<strong>di</strong>o,<br />
buoni impianti sportivi per<br />
allenarsi e la possibilità <strong>di</strong> entrare<br />
nel mondo dello sport professionistico.<br />
Cristina: Dopo la maturità, vorrei<br />
fare architettura; ho in mente anche<br />
un progetto con la nazionale <strong>di</strong><br />
pallamano, <strong>di</strong> cui, però, non parlo<br />
per scaramanzia. Comunque, vor-<br />
rei che prospettive scolastiche e<br />
sportive continuassero a coesistere,<br />
riuscendo a prendere una borsa<br />
<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o con cui pagarmi l’uni-<br />
versità e gli allenamenti.<br />
Alessandro Mancia, III B L.C.<br />
L ’etica sportiva<br />
5<br />
<strong>2007</strong>