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Ha lasciato per qualche giorno la<br />
neve e le montagne per andare al<br />
mare. Verena Stuffer ha assistito<br />
alle prime gare dei Mondiali di Schladming<br />
da Cesenatico, assieme alla compagna<br />
di squadra e grande amica Johanna<br />
Schnarf, fuori per l’intera stagione<br />
per un brutto infortunio. Verena si è fatta<br />
“trascinare” al mare per “cambiare aria”,<br />
perché la mancata convocazione per la<br />
rassegna iridata è stata una bella batosta,<br />
difficile da mandare giù. Eppure la<br />
stagione non stava andando tanto male,<br />
con due diciassettesimi posti in discesa a<br />
Lake Louise e Cortina ma soprattutto con<br />
tanta voglia di fare e migliorare ancora.<br />
La doccia fredda è arrivata a pochi giorni<br />
dalla partenza ma, dopo qualche giorno<br />
la delusione, la rabbia e l’amarezza hanno<br />
lasciato il posto alla voglia di ricominciare.<br />
«Chiaramente sono rimasta molto<br />
delusa. Ero la terza discesista e non sono<br />
riuscita a spiegarmi se non sono stata<br />
proprio presa in considerazione o comunque<br />
non mi hanno voluto - racconta<br />
la Stuffer -. Se guardiamo i tempi mancava<br />
pochissimo, un decimo, e anche negli<br />
intermedi stavo andando bene. Certo se<br />
mi viene detto che se si sta fuori dai quindici<br />
non si ha la certezza, allora lo accetto,<br />
ma la delusione è stata davvero tanta.<br />
Ho lavorato duramente anche se so che<br />
è un po' anche colpa mia perché evidentemente<br />
dovevo andare ancora meglio».<br />
Dalla certezza di poter arrivare in forma<br />
a un mondiale, sarebbe stato il terzo in<br />
carriera dopo Val d'Isere e Garmisch,<br />
all’enorme delusione. «Io ero sicura che<br />
sarei andata a fare la discesa perché ero<br />
la terza discesista - racconta ancora l’azzurra,<br />
classe 1984 -. Se fossi stata quarta<br />
avrei capito la scelta di una giovane al<br />
posto mio e l’avrei accettata tranquillamente.<br />
Alla fine non è stato molto chiaro<br />
da chi è partita la decisione: mi sono<br />
state dette delle cose, sui giornali ne ho<br />
lette altre e io continuo a chiedermi di<br />
chi è stata la scelta e se effettivamente<br />
è arrivata da chi è stato con me per tre<br />
anni. In ogni caso la scelta di portare<br />
SCi ALPinO<br />
42<br />
SCi ALPinO<br />
«nOn mi renDO COnTO Se nOn SOnO STATA PrOPriO PreSA in COnSiDerAziOne O nOn mi hAnnO VOLUTO<br />
in OGni CASO, LA SCeLTA Di POrTAre Le GiOVAni hA PremiATO e QUeSTO nOn PUò Che FArmi FeLiCe»<br />
le più giovani mi pare stia premiando,<br />
e questo non può che farmi piacere».<br />
Guardare un Mondiale da casa, in tv, non<br />
né semplice «perché pensi sempre che<br />
potevi stare lì - prosegue Verena che da<br />
“veterana” è ovviamente felice per le sue<br />
compagne -. Vedo che le ragazze stanno<br />
andando bene e sono contentissima<br />
per Sofia (Goggia, ndr) perché vuol dire<br />
che ci sono giovani che stanno venendo<br />
su quando non sembrava ci fosse un<br />
gran ricambio. Tra due o tre anni molte<br />
di noi smetteranno e fa piacere che ci<br />
sia qualcuno già in forma. Io tifo sempre<br />
per loro con un occhio di riguardo per la<br />
Dada merighetti perché si merita grandi<br />
risultati». Nonostante l’amarezza Verena<br />
non rinuncia ad analizzare proprio la<br />
prima gara delle azzurre, un superG che<br />
per tanti doveva essere rinviato. «Io non<br />
ero sul campo, ma credo che un superG<br />
così non va corso, perché tenere in ballo<br />
sessanta atlete dalle otto del mattino alle<br />
quattro del pomeriggio non va bene. Non<br />
si tratta di una partita di pallavolo dove<br />
non ci sono rischi, qui devi spegnere il<br />
cervello e riaccenderlo e non è semplice.<br />
A me è capitato solo una volta a Sestriere:<br />
io sarei partita con il 2 e dopo tanti rinvii<br />
la gara non si fece, ricordo che ero più<br />
stanca di quando avevo fatto tre prove.<br />
Bisogna essere concentrati e se non ci<br />
sono le condizioni non si fa: sono dispiaciutissima<br />
per quello che è successo a<br />
Lindsey Vonn, proprio la migliore al mondo.<br />
Ha perso una chance importantissima<br />
e questo è molto grave».<br />
Verena, invece, avrebbe voluto gareggia-<br />
re nella “sua” discesa. «Io mi aspettavo<br />
davvero di più perché anche in estate ho<br />
lavorato tantissimo e mi sembrava di migliorare<br />
gara dopo gara. So che nei primi<br />
intermedi riesco a stare nelle dieci e poi<br />
perdo tanto nell’ultimo tratto ma per poco<br />
ho mancato le 15. Un po' mi ha condizionato<br />
il fatto che a Lake Louise mi sono<br />
scontrata con l’allenatore e da lì è stato<br />
tutto in declino. Ho un po’ perso la fiducia<br />
in me - racconta la Stuffer - e dopo la<br />
notizia ho trascorso qualche giorno senza<br />
sapere se allenarmi, fare atletica, andare<br />
in vacanza... Non pensavo davvero<br />
di trovarmi in questa situazione e adesso<br />
so che devo reagire. Devo resettare tutto<br />
perché ci sono ancora delle gare da affrontare<br />
e il mio obiettivo sono le finali».<br />
Quattro giorni a Cesenatico per staccare<br />
la spina fare un po’ di allenamento atletico<br />
assieme alla sua amica Johanna. Verena<br />
deve e vuole ricaricarsi anche se è<br />
difficile. «Mi serviva stare in un ambiente<br />
in cui non si parla di sci, per staccare e<br />
resettare tutto così Johanna mi ha trascinata<br />
al mare - racconta -. Con il tempo<br />
passa la delusione e ci devo lavorare.<br />
Ogni tanto mi butto giù e sono severa<br />
con me stessa ma so che devo imparare<br />
ad avere un obiettivo davanti a me e<br />
lavorarci senza tanti pensieri». Gli stessi<br />
pensieri che a volte fanno brutti scherzi.<br />
«Ammetto che smettere è un pensiero<br />
che ti passa per la mente - spiega Verena<br />
-. Anche in passato mi era capitato di<br />
essere fuori squadra ma alla fine la passione<br />
conta più di tutto e io non mi sento<br />
ancora arrivata. So che posso fare meglio,<br />
la motivazione c'è quindi la voglia e<br />
la passione sono più forti perché so che<br />
non ho ancora raggiunto quello che volevo:<br />
il sogno è il podio ma l’obiettivo è un<br />
posto nei cinque e soprattutto rimanere<br />
costante nelle dieci a livello mondiale. So<br />
che essere fuori in discesa e superG non<br />
è facile, e che se non fai la trasferta estiva<br />
in Argentina poi tutto diventa più pesante.<br />
Ma adesso non voglio più fare cattivi<br />
pensieri e voglio concentrarmi sulle due<br />
gare di discesa che rimangono per far<br />
vedere ancora quanto valgo».<br />
Guardare avanti e non mollare con passione<br />
e forza di volontà perché tra un anno<br />
43<br />
Verena Stuffer sulla spiaggia<br />
di Cesenatico con l'amica Johanna Schnarf<br />
l’appuntamento è ben più importante dei<br />
Mondiali. Alla vigilia di Sochi 2014 Verena<br />
vuole arrivarci con uno spirito diverso<br />
e con più serenità. «Le Olimpiadi sono<br />
un sogno e farò di tutto per arrivarci. E’<br />
il massimo a cui un atleta può aspirare<br />
e voglio lavorarci al meglio, spero con la<br />
squadra. Credo di avere le capacità e di<br />
non essere ancora riuscita a tirarle fuori<br />
proprio perché caratterialmente non ho<br />
tanta fiducia in me. Adesso voglio soltanto<br />
riprendere a sciare bene e non vedo<br />
l’ora che Johanna torni perché mi manca<br />
molto in squadra. Senza di lei mi sento<br />
un po’ sola e devo dirlo: il mio sogno è un<br />
podio di Coppa del Mondo con lei». Per il<br />
momento, però, Verena continua a fare il<br />
tifo per i suoi compagni di squadra. «Tifo<br />
per tutti perché questi bei risultati fanno<br />
bene a tutto lo sci alpino italiano. Tengo<br />
in maniera particolare per il mio amico<br />
Dominik Paris e mi dispiace per il superG<br />
maschile non sia andato benissimo anche<br />
se in un Mondiale il settimo posto di<br />
innerhofer non è male. Adesso continuo<br />
a seguirli serenamente e guardo avanti,<br />
perché il peggio è passato».