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Febbraio 2013

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Lei e gli altri azzurri dei moguls collaborate<br />

con gli svizzeri, come si trova in questo team<br />

e quanto conta per lei?<br />

«In realtà questa collaborazione è sempre esistita, solo<br />

recentemente però è stata ufficializzata. La trovo assolutamente<br />

positiva anche perché mi dà modo di allenarmi<br />

con una squadra, composta da più atleti e penso che per<br />

il futuro sia molto importante continuare questa collaborazione».<br />

Che tipo di allenamento svolge chi come lei<br />

pratica moguls a livello agonistico?<br />

«Allenamento di tipo acrobatico, quindi tappeto elastico,<br />

Water Jump e soprattutto per la parte relativa alla sciata,<br />

gobbe, sci in pista e fuori pista».<br />

Quali sono le persone che più l’hanno aiutata<br />

e la sostengono nel suo percorso sportivo?<br />

«Indubbiamente l'apporto della mia famiglia è da sempre<br />

essenziale, papà Sergio, mamma Velia e mio fratello Ottaviano<br />

mi sono sempre vicini. Se sono arrivato a questo<br />

livello devo ringraziare anche Gianfranco Collinassi, il mio<br />

ex direttore agonistico e Michele Leoni, mio allenatore fino<br />

a tre stagioni fa. Non dimentico il mio primo maestro Luca<br />

Gracco o Glauco Di ronco per avermi fatto provare questo<br />

sport e anche mio zio Diego, è stato lui a mettermi per la<br />

prima volta gli sci ai piedi. Sono fortunato perché tutto lo<br />

staff attuale della Nazionale mi sostiene fortemente a partire<br />

da dottori, fisioterapisti e preparatori altetici fino agli<br />

allenatori Fred Weiss e Mattia Pegorari con l'attuale direttore<br />

tecnico, Andrea rinaldi».<br />

Quale è stata la giornata o il risultato<br />

che ricorda con più piacere?<br />

«La prima vittoria in Coppa Europa in Slovenia nel 2009 e<br />

proprio la gara di kresichberg dello scorso dicembre perché,<br />

oltre ad aver ottenuto un buon risultato in gara, ero<br />

accompagnato in entrambe le occasioni dal mio super fan<br />

club».<br />

Durante le varie tappe del circuito di Coppa<br />

del mondo ha viaggiato molto, quali sono i posti<br />

che le sono rimasti più a cuore?<br />

«Al di là delle varie località sciistiche dove si svolgono le<br />

gare, Deer Valley negli Stati Uniti e Aare in Svezia, sicuramente<br />

la città di New York anche perché è l'unica città che<br />

ho avuto la possibilità di visitare».<br />

Un suo grande obiettivo è centrare<br />

la qualificazione olimpica a Sochi 2014,<br />

quanto sta lavorando per centrare questo sogno?<br />

e’ fiducioso?<br />

«Sto lavorando intensamente curando ogni minimo dettaglio,<br />

visto che l'obiettivo è alla portata per cui sì, sono<br />

decisamente fiducioso».<br />

GiACOmO SCi ALPinO mATiz<br />

78<br />

in Coppa del mondo è l'unico azzurro insieme<br />

alle ragazze Deborah Scanzio e Giorgia Bertoncini.<br />

Come è la situazione attuale nel freestyle italiano<br />

e come vede il futuro di questa specialità in italia?<br />

«Mi meraviglio ogni giorno che ci siano più donne che<br />

uomini che gareggiano ad alto livello. In Italia, come nel<br />

tEMPO DI MONDIALI<br />

Ci siamo, l’appuntamento più importante della stagione<br />

per il freestyle è alle porte. Dal 5 al 10 marzo<br />

andranno infatti in scena i Mondiali. Il teatro della rassegna<br />

iridata <strong>2013</strong> sarà la Norvegia. Si gareggerà a<br />

Oslo, Voss e Myrkdalen. Verranno assegnati titoli in sei<br />

specialità: ski halfpipe, moguls, aerials, dual moguls,<br />

ski slopestyle e ski cross, tutte gare che ritroveremo al<br />

completo, nel calendario dei Giochi Olimpici Invernali a<br />

Sochi 2014. Sarà un test importantissimo in vista proprio<br />

dell’appuntamento olimpico, da sempre fulcro di<br />

un intero quadriennio agonistico. Di sicuro non man-<br />

79<br />

freestyle<br />

resto del mondo, è davanti agli occhi di tutti che il freestyle,<br />

nelle sue varie discipline, conti sempre più praticanti.<br />

Occorrerebbe investire maggiormente sui giovani per essere<br />

vincenti anche in questi sport cosiddetti "minori" come<br />

succede in altri paesi. Giovani di talento ci sono e spero<br />

che grazie al progetto FuturFisi, abbiano finalmente la possibilità<br />

di emergere. A proposito della mia compagna di<br />

squadra Giorgia Bertoncini, ho saputo del suo infortunio in<br />

Svizzera e volevo augurarle una pronta guarigione. Spero<br />

che ritorni più forte di prima».<br />

Se non avesse fatto moguls si sarebbe<br />

immaginato in un altro sport e quale?<br />

«Sinceramente non saprei, forse avrei continuato nel mondo<br />

dello sci alpino, avvicinandomi poi allo ski cross».<br />

Cosa vorrebbe dire agli italiani per stimolarli<br />

a seguirvi non solo nelle due settimane olimpiche<br />

ogni 4 anni, ma tutto l'anno nelle varie competizioni<br />

internazionali?<br />

«Più che agli italiani mi vorrei rivolgere ai media nazionali<br />

per incitarli a trasmettere e a proporre di più al pubblico<br />

italiano il mio sport. So che si tratta di una disciplina in cui<br />

i protagonisti non sono della nostra nazione ma so anche<br />

quanto le gare del freestyle siano spettacolari e coinvolgenti.<br />

Sarebbe poi opportuno che i media, oltre a trasmettere<br />

le gare, coinvolgessero maggiormente il pubblico durante<br />

il racconto».<br />

A proposito di mondiali, ormai ci siamo quasi...<br />

Tornerebbe contento dalla norvegia se...?<br />

«Sarei soddisfatto se... tornassi con una medaglia al collo<br />

per dedicarla ad una persona che non c'è più, Giacomo.<br />

Vorrei confermarmi nei primi dieci al mondo sapendo che<br />

non sarà un'impresa facile».<br />

cherà lo spettacolo con gare dinamiche, spettacolari e<br />

coinvolgenti che vedranno al via i migliori interpreti in<br />

assoluto del freestyle, specialità per specialità. Quella<br />

che si disputerà in Norvegia sarà la 14ª edizione dei<br />

Mondiali. La prima andò in scena nel 1986 a tignes,<br />

in Francia. Da allora il freestyle ha fatto molta strada,<br />

diventando ufficialmente sport olimpico, a partire<br />

dall’edizione di Albertville 1992, allargandosi a nuove<br />

specialità e dimostrando di essere sempre più emergente<br />

tra le nuove generazioni come uno degli sport<br />

invernali del futuro.

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