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SCi ALPinO<br />
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SCi ALPinO<br />
eriKA PieTrOGiOVAnnA: «ALL'iniziO TUTTO DeVe eSSere nATUrALe COme Un GiOCO. A 13-14 Anni Si COminCiA A LAVOrAre SUL TALenTO FinO ALLe GAre COn i COmiTATi»<br />
Di recente abbiamo applaudito i<br />
migliori atleti del mondo a bordo<br />
Planai a Schladming, ogni anno<br />
assistiamo alla sfida per la sfera di cristallo,<br />
e con la testa siamo tutti già a Sochi<br />
dove il prossimo anno si svolgeranno<br />
i Giochi Olimpici Invernali. Spesso però,<br />
quando ci emozioniamo davanti a una<br />
bella vittoria o tremiamo per una terribile<br />
caduta, dimentichiamo tutto il percorso<br />
che un atleta deve fare per arrivare lassù,<br />
nell’Olimpo, a giocarsi i titoli più importanti.<br />
Affrontiamo, quindi, un viaggio<br />
alla scoperta dei passaggi che conducono<br />
al circuito maggiore.<br />
Il percorso inizia da bimbi, ma solo più<br />
avanti è possibile intravedere il “germe”<br />
del potenziale campione. «I primi<br />
passaggi, quelli di avvicinamento allo<br />
sci - spiega erika Pietrogiovanna, maestra<br />
di sci a Santa Caterina Valfurva e<br />
figlia del grande Tino - devono anzitutto<br />
essere un gioco che permetta di abituarsi<br />
alla neve. Deve essere tutto molto<br />
naturale ed avvenire senza sforzi. È un<br />
po’ quello che sto cercando di fare con<br />
la mia bimba di quasi tre anni, Greta.<br />
Giochiamo, facciamo qualche “scivolata”<br />
attaccata al bastone per cercare di<br />
farle prendere confidenza con l’ambiente,<br />
ma nel modo più naturale possibile».<br />
L’inizio della pratica sciistica vera e propria<br />
non è uguale per tutti, c’è chi inizia<br />
dalle scuole sci, dove maestri professionisti<br />
cercano di avvicinare nella maniera<br />
adeguata i piccoli, e poi se il bimbo<br />
è dotato passa agli sci club, oppure chi<br />
ha la fortuna di abitare in montagna può<br />
usufruire di alcune possibilità di pratica<br />
sportiva già ad iniziare dalla scuole materne:<br />
«Il nostro sci club gestisce i corsi<br />
per i bimbi dell’asilo - spiega Erika - e<br />
poi delle elementari. Si tratta di un primo<br />
contatto: chi ha voglia e magari un pizzico<br />
di talento può proseguire entrando<br />
a far parte del gruppo dello Sci Club». Ma<br />
ogni quanto è corretto fare allenamento<br />
in uno sci club? «Dipende. I bimbi della<br />
valle fanno allenamento anche qualche<br />
pomeriggio in settimana, mentre chi<br />
viene da fuori concentra molto nei fine<br />
Erika Pietrogiovanna conduce sulla pista la figlia Greta<br />
settimana, nelle vacanze di Natale o nei<br />
ponti. In estate poi ci si allena sul ghiacciaio.<br />
Così dai baby agli allievi. Ritengo<br />
però che solo a partire dai 13-14 anni si<br />
possa davvero pensare di “puntare” su<br />
un ragazzo; si può vedere se ha una<br />
buona impostazione, se scia bene e se<br />
inizia ad ottenere qualche bel risultato».<br />
Il ruolo dei genitori è poi fondamentale,<br />
si potrebbe dire determinante: «Non<br />
bisogna mai sostituirsi a maestri ed allenatori,<br />
o tantomeno caricare i ragazzi<br />
di troppe pressioni: il risultato potrebbe<br />
essere quello opposto di provocare un<br />
allontanamento dallo sport». Anche Tino<br />
Pietrogiovanna, membro della Valanga<br />
Azzurra, allenatore di Alberto Tomba e<br />
Deborah Compagnoni e poi direttore<br />
tecnico della squadra femminile la pensa<br />
così: «Bisognerebbe fare meno agonismo<br />
da piccoli e soprattutto cercare di<br />
arginare i genitori. Molti assillano i bambini,<br />
controllando cronometri, scrivendo<br />
tempi e sgridando i ragazzi. È proprio<br />
questa, insieme all’alto numero di gare,<br />
la maggior fonte di stress».<br />
Parallelamente all’attività didattica, infatti,<br />
inizia sin da subito quella delle<br />
Mattia trulla<br />
competizioni. «Innanzitutto - racconta<br />
Erika - ci sono le garette a livello provinciale<br />
e i campionati regionali per i migliori<br />
qualificati. Poi una bella manifestazione<br />
è il Gran Premio Giovanissimi per<br />
i bimbi delle categorie baby e cuccioli<br />
(dai 7 agli 11 anni) a livello regionale e<br />
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poi nazionale e poi mano a mano che<br />
si cresce aumentano le gare: sono praticamente<br />
quasi ogni weekend e nella<br />
categoria Giovani spesso anche in settimana.<br />
Le gare sono importanti perché<br />
permettono ai bambini/ragazzi di confrontarsi<br />
tra loro e fanno nascere lo spirito<br />
agonistico, ma nelle prime categorie i<br />
bambini sono ancora piccoli e la strada<br />
per diventare atleti veri e propri è molto<br />
lunga e impegnativa. Per questo nei primi<br />
anni di Sci Club è meglio imparare la<br />
tecnica, a sciare bene e divertirsi senza<br />
“fissarsi” su pali e gare ma vivendo lo sci<br />
a 360° con uscite in fuoripista, nei park,<br />
salti, snowblades, nevi diverse, giochi...<br />
Crescendo invece gli impegni aumentano<br />
e ovviamente il problema principale è<br />
quello di riuscire a coniugare sport e studio,<br />
elemento che deve rimanere importante,<br />
anche perché la base di partenza<br />
- categorie superbaby-baby-cuccioli - è<br />
enorme, ma il numero di quelli che riescono<br />
davvero a sfondare “da grandi” è<br />
davvero ridotto», conclude Erika. L’esperienza<br />
degli skicollege che potrebbero<br />
agevolare e studio, e sci, è per ora limitata<br />
ad alcune Regioni.<br />
Gare minori, gare più importanti… Due<br />
manifestazioni che hanno da sempre<br />
segnalato i nuovi talenti tra i più piccoli<br />
sono il Pinocchio e il Trofeo Topolino.<br />
«Sia io che Matteo e Francesca - racconta<br />
Eugenio marsaglia, istruttore federale<br />
- abbiamo partecipato ad entrambe le<br />
manifestazioni. Soprattutto il Topolino ti<br />
apre per la prima volta davvero al resto<br />
del mondo. I migliori classificati a livello<br />
nazionale passano a quello internazionale.<br />
Nel mio caso è stata la prima<br />
volta in cui ho sentito di non essere al<br />
cancelletto di partenza solo per me, ma<br />
anche per il resto del Paese. Poi si crea<br />
una bell’atmosfera di team, con la parata<br />
iniziale in cui sfilano tutte le nazioni».<br />
La strada prosegue e tra gare e lezioni il<br />
passo successivo è quello dell’ingresso<br />
nel Comitato regionale, in cui vengono<br />
convocati i migliori Allievi. «I Comitati<br />
- spiega Tino Pietrogiovanna - sono<br />
molto importanti perché permettono di