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Febbraio 2013

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COPPA SCi ALPinO eUrOPA<br />

zingerle a testa bassa<br />

L'altoatesino ha debuttato in Coppa del mondo sulla pista di casa, la Gran risa: «i presupposti per avere un giorno<br />

un posto fisso in azzurro ci sono e le capacità anche. Bisogna allenarsi tanto e avere anche un po’ di fortuna» di Michela Caré<br />

Ha 20 anni sogna di diventare un campione dello sci.<br />

Alex Zingerle, badiota di La Villa, tesserato per le Fiamme<br />

Gialle, in questa stagione ha già vinto quattro gare<br />

Fis, due slalom a Sestriere e due slalom a Valgrisenche, difende<br />

i colori della squadra azzurra in Coppa Europa, e a dicembre<br />

ha debuttato in Coppa del Mondo sulla la Gran risa, la<br />

pista di casa dove ama allenarsi da solo, con il fratello Hannes<br />

o con gli amici quando è a casa.<br />

Qual è stato il percorso che ha seguito per diventare<br />

un atleta?<br />

«Ho iniziato a sciare sin da bambino all’età di 4 anni. Ho<br />

frequentato lo Sci Club Ladinia con cui ho cominciato a fare<br />

gare. Impegno e volontà credo siano le due qualità in più,<br />

rispetto ai compagni che hanno smesso di sciare, che mi<br />

hanno permesso di diventare un atleta».<br />

ha partecipato a diverse rassegne: mondiali Juniores,<br />

Olimpiadi Giovanili, Coppa europa e Coppa del mondo.<br />

Che differenze ha avvertito tra questi circuiti?<br />

«I Mondiali Juniores e le Olimpiadi Giovanili sono organizzati<br />

molto meglio rispetto alle gare Fis. Gli avversari sono internazionali,<br />

ti puoi confrontare con altre nazioni. Anche le<br />

piste sono preparate meglio. Per quanto riguarda la Coppa<br />

del Mondo, il livello è sicuramente molto più alto rispetto agli<br />

atleti della Coppa Europa e le difficoltà delle piste sono maggiori».<br />

ha debuttato in Coppa del mondo in Alta Badia sulle nevi<br />

di casa. Che effetto le ha fatto gareggiare per la prima<br />

volta sulla Gran risa, una pista dove è cresciuto?<br />

«È stata un’emozione grandissima. Gareggiare sulla Gran<br />

risa è un piccolo sogno che avevo sin da bambino. Un’esperienza<br />

bellissima che dà tante motivazioni».<br />

Come è stato gareggiare contro gli atleti<br />

più forti del mondo?<br />

«Mi ha fatto capire quanta strada c’è ancora da fare per arrivare<br />

a essere un atleta come loro. I presupposti per avere<br />

un giorno un posto fisso in Coppa del Mondo ci sono e le<br />

capacità anche. Bisogna allenarsi tanto e avere anche un po’<br />

di fortuna».<br />

nella squadra azzurra di Coppa del mondo,<br />

chi è l’atleta a cui si ispira e a cui vorrebbe somigliare?<br />

«Non ho dubbi, Manfred Moelgg. È della mia valle e lo conosco<br />

un po’ meglio sia come persona sia per come scia».<br />

e tra gli atleti stranieri?<br />

«Marcel Hirscher, al momento è lui il più forte».<br />

in questa stagione ha già vinto quattro gare Fis.<br />

Quali sono i suoi prossimi obiettivi?<br />

«Andare bene in Coppa Europa e ai Mondiali Juniores che si<br />

terranno a fine mese».<br />

Quali sono i sacrifici che affronta un ragazzo della sua età<br />

che sogna di diventare un campione dello sci?<br />

«I sacrifici ci sono, ma non sono cosi grandi come quello che<br />

si pensa perché facciamo quello che ci piace. È il nostro lavoro,<br />

ma non ci manca il divertimento. Noi ci divertiamo a<br />

sciare, gli altri ragazzi si divertono a fare qualcos’altro».<br />

Come è riuscito a conciliare lo studio con lo sci?<br />

«È stato difficile perché accumulavo tanto assenze ed era<br />

poco il tempo per studiare. Cercavo di farlo durante le ore<br />

di viaggio e cercavo di recuperare nei mesi nei quali non si<br />

sciava».<br />

Quando è a casa, sfrutta la Gran risa come pista di allenamento?<br />

«Sì, mi capita spesso di andare a fare la Gran risa la domenica<br />

con gli amici. Al 90% però la sfrutto per gli allenamenti veri<br />

e propri insieme al mio vecchio sci club».<br />

50 51<br />

sci alpino<br />

in famiglia c’è anche suo fratello minore hannes, medaglia<br />

d’argento alle Olimpiadi Giovanili. Che rapporto c’è<br />

tra voi due?<br />

«C’è affetto e amicizia, essendo fratelli non c’è molta competizione.<br />

Cerco di dargli consigli come lui li dà a me. Ci alleniamo<br />

spesso insieme, d’estate svogliamo insieme la preparazione<br />

atletica. Lui adesso partecipa alle gare Grand Prix e se<br />

andrà bene arriverà presto in Coppa Europa, circuito dove ha<br />

già debuttato l’anno scorso».

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