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TESI DI DOTTORATO “Nuovi trattamenti per il dolore ... - Padis

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La diversità funzionale esibita dai neuroni nocicettivi riflette una<br />

corrispondente diversità nei meccanismi attraverso i quali gli<br />

stimoli nocivi che sollecitano i loro terminali vengono trasdotti in<br />

una depolarizzazione di membrana. Differenti proteine di<br />

membrana rispondono a stimoli chimici, termici e meccanici, con<br />

un’elevata e specializzata capacità sensoriale.<br />

Come già menzionato, una lesione ad un tessuto determina la<br />

produzione e la liberazione di diversi tipi di ioni, nucleotidi, lipidi,<br />

peptidi, aminoacidi derivati e proteine, capaci di attivare i<br />

nocicettori o di aumentare la loro risposta a uno stimolo<br />

meccanico o termico. Studi elettrofisiologici e farmacologici su<br />

colture di neuroni nocicettivi dissociati hanno rivelato che taluni<br />

agenti chimici (es. protoni e capsaicina) depolarizzano<br />

direttamente i neuroni nocicettivi attraverso l’a<strong>per</strong>tura di canali<br />

ionici <strong>per</strong>meab<strong>il</strong>i al sodio e/o al calcio. D’altra parte, agenti come<br />

la bradichinina e NGF agiscono rispettivamente su recettori<br />

accoppiati a proteine G e su recettori <strong>per</strong> la tirosin-kinasi,<br />

iniziando una cascata di segnali intracellulari che sensitizza i<br />

canali ionici depolarizzati e i loro regolatori chimici o fisici.<br />

Anche altre sostanze (come glutammato, acet<strong>il</strong>colina e ATP)<br />

attivano sia i canali ionici che i recettori accoppiati a proteine G,<br />

producendo una varietà di effetti sia diretti che indiretti sul<br />

potenziale di membrana dei nocicettori.<br />

Molte delle sostanze chimiche presenti nei terminali dei<br />

nocicettori dopo lesione nervosa o infiammazione, modulano<br />

l’attività neuronale attraverso la loro azione su recettori<br />

“metabotropici” accoppiati a proteine G eterotrimeriche<br />

intracellulari. Esempi di queste sostanze sono la bradichinina, la<br />

prostaglandina E2 (PGE2), e alcuni tipi di proteasi. L’occupazione<br />

dei recettori accoppiati a proteine G (GPCRs) innesca la<br />

dissociazione della subunità alfa dell’eterotrimero della proteina<br />

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