Lo scautismo in ventidue parole - TuttoScout.org
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ete estesa nel campo di una <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e<br />
sempre viva e attiva, che non si<br />
ferma. Un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e o “ricerca senza<br />
fi ne” (La ricerca senza fi ne è il libro<br />
autobiografi co del fi losofo-scienziato<br />
più “baconiano” del nostro tempo:<br />
l’austriaco Karl Popper), che è però<br />
nello stesso tempo avventura con<br />
un fi ne. Il fi ne della conoscenza che<br />
è <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca all’uomo -all’homo viator-<br />
e <strong>in</strong> cui consiste la felicità -la fecondità-<br />
del suo essere (come aff erma<br />
Aristotele citato da Dante all’<strong>in</strong>izio<br />
del suo Convivio). Il santo Graal della<br />
conoscenza che fa sì che il viaggio<br />
stesso sia la meta. Una conoscenza<br />
pura, del genere di quella di cui parla<br />
il grande poeta praghese del secolo<br />
scorso, Ra<strong>in</strong>er Maria Rilke: “Chi ama<br />
la conoscenza, sarà amato dalla Conoscenza”.<br />
Quella Conoscenza che è<br />
46 <strong>Lo</strong> <strong>scautismo</strong><br />
<strong>in</strong> <strong>ventidue</strong> <strong>parole</strong><br />
Dio, nel cui “cospetto eterno” “tutta<br />
è dip<strong>in</strong>ta la cont<strong>in</strong>genza”: quella che<br />
come già abbiamo scritto, “fuor del<br />
quaderno / de la vostra matera non<br />
si stende”. Come si stende <strong>in</strong>vece nel<br />
“quaderno di caccia” di quell’osservatore-osservante<br />
per antonomasia<br />
che è lo scout, anzi l’epi-scout (questo<br />
piccolo episcopo o sorvegliante<br />
laico che egli è).<br />
<strong>Lo</strong> scout-sorvegliante (come una<br />
scolta), sempre vigile e lungimirante,<br />
pronto ad ogni nuova partenza, col<br />
bagaglio della sua conoscenza, ricco<br />
di ciò che ha ritrovato <strong>in</strong> via (per dirla<br />
con un verso della poesia “Itaca” di<br />
Costant<strong>in</strong>o Kavafi s), e conscio che “Il<br />
vero viaggio di scoperta non consiste<br />
nel vedere nuovi panorami, ma nell’avere<br />
occhi nuovi” (Marcel Proust).