Lo scautismo in ventidue parole - TuttoScout.org
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22.) Z come Zampa tenera<br />
La vera casa dell’uomo non è una<br />
casa, ma la strada e la vita stessa<br />
è un viaggio da fare a piedi.<br />
Bruce Chatw<strong>in</strong><br />
Zampa tenera è un bell’ossimoro.<br />
Unisce la pesantezza e la solidità di<br />
ciò che è fatto per poggiare a terra,<br />
ben piantato sul terreno, e la leggerezza<br />
di ciò che è teso oltre, pronto<br />
allo scatto (allo...scout!) come corda<br />
di un arco o tend<strong>in</strong>e.<br />
Un “tendere” che è metamorfosi<br />
cont<strong>in</strong>ua, passaggio graduale mercè<br />
l’educazione (questo “uscir fuori”educere-<br />
che è anche un esplorare,<br />
proprio di quell’homo viator che è<br />
l’uomo, “l’anoressico dello spazio”<br />
come lo chiama uno psicologo contemporaneo)<br />
dalla natura allo spirito<br />
con ritorno ad essa (secondo la defi -<br />
nizione di cultura del fi losofo cristiano<br />
Soren Kierkegaard).<br />
Nella nostra fattispecie, scout è<br />
un farsi delle zampe-piedi educativi!<br />
All’ultimo Fuoco di Campo eccolo<br />
pronta la nostra Zampa Tenera attendere<br />
che il Capo Campo proclami<br />
anche per lui: “Con questo colpo<br />
di duro bastone, di zampa tenera ti<br />
tolgo il nome”… Piedi leggeri, pe-<br />
Z<br />
duncoli, pronti e preparati, grazie al<br />
parto... podalico propiziato dal tocco<br />
magico del bastone rituale accompagnato<br />
dalla formula o sortilegio di<br />
<strong>parole</strong> che trasforma il baco <strong>in</strong> farfalla-scout:<br />
pronti e preparati a volteggiare<br />
nello spazio libero ed <strong>in</strong>fi nito<br />
del mondo, spazio dell’anima (nel<br />
greco antico farfalla si dice psiche),<br />
cioè di un camm<strong>in</strong>o per giungere<br />
sulla soglia dei suoi confi ni.<br />
Il mondo come “Paese della tenerezza”,<br />
per usare la poetica defi nizione<br />
coniata <strong>in</strong> un romanzo secentesco<br />
francese da Madame de Scudéry, per<br />
illustrare il quale la fantasiosa scrittrice<br />
pubblicò (nel 1654) una mappa,<br />
“La carte du Pays de tendre”, dentro la<br />
quale si possono attraversare idealmente<br />
città e villaggi segnati da<br />
nomi come generosità amicizia costante<br />
bontà avventura <strong>in</strong> terre <strong>in</strong>cognite<br />
che disegnano un universo di<br />
valori antesignano di quello che forma<br />
il mondo degli scout. Un Paese<br />
della tenerezza (delle meraviglie che<br />
essa costituisce, contenute <strong>in</strong> nuce<br />
<strong>in</strong> essa), da cui si torna “ricchi di ciò<br />
che si è guadagnato <strong>in</strong> via” (per dirla<br />
col verso di “Itaca” del grande poeta<br />
greco moderno, l’alessandr<strong>in</strong>o Kava-<br />
<strong>Lo</strong> <strong>scautismo</strong><br />
<strong>in</strong> <strong>ventidue</strong> <strong>parole</strong><br />
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