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Estero<br />

se, ha detto Urso, «abbiamo discusso di molti temi economici,<br />

ricordando che le autorità c<strong>in</strong>esi devono tutelare f<strong>in</strong>o<br />

<strong>in</strong> fondo i diritti di proprietà <strong>in</strong>tellettuale. Per favorire<br />

l’export ed attrarre nuovi <strong>in</strong>vestimenti, Pech<strong>in</strong>o dovrà<br />

imporre <strong>il</strong> diritto di proprietà <strong>in</strong>tellettuale. La C<strong>in</strong>a è <strong>in</strong>fatti<br />

<strong>il</strong> maggior paese consumatore, <strong>il</strong> maggior produttore ma<br />

anche <strong>il</strong> più grande contraffattore». «Anche le piccole e<br />

medie imprese italiane - ha aggiunto <strong>il</strong> vice m<strong>in</strong>istro -<br />

ritengono la C<strong>in</strong>a <strong>il</strong> mercato del futuro. Allo stesso tempo,<br />

Pech<strong>in</strong>o e gli altri paesi asiatici <strong>in</strong> via di transizione vogliono<br />

ispirarsi al modello del distretto <strong>in</strong>dustriale italiano.<br />

I marg<strong>in</strong>i più ampi di crescita dell’export italiano verso<br />

la C<strong>in</strong>a sono le calzature, la pelletteria, <strong>il</strong> cuoio, l’oreficeria<br />

e le macch<strong>in</strong>e utens<strong>il</strong>i». Rispondendo ad alcune<br />

domande sulla situazione dei diritti umani <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a, problema<br />

che sembra essere stato accantonato <strong>in</strong> sede Wto,<br />

Urso ha affermato che «la questione va sicuramente<br />

affrontata. La C<strong>in</strong>a è stata ammessa nel Wto <strong>in</strong> quanto ha<br />

svolto un ruolo importante nella stab<strong>il</strong>ità mondiale ed è<br />

scesa <strong>in</strong> campo contro <strong>il</strong> terrorismo, a difesa dei diritti<br />

umani». Vendendo poi all’attuale situazione commerciale<br />

italiana, Urso ha ribadito che <strong>in</strong> seguito agli attentati<br />

dell’11 settembre l’<strong>in</strong>terscambio è crollato. «Le tre locomotive<br />

dell’economia mondiale, Giappone, Usa e<br />

Germania, sono <strong>in</strong> recessione e l’Italia - ha concluso Urso<br />

- paga le sue conseguenze. Il successo m<strong>il</strong>itare ed <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio<br />

di un nuovo round negoziale possono però contribuire<br />

a creare un clima di fiducia e di conseguenza a far ripartire<br />

l’economia. Dai dati Istat sul commercio italiano verso<br />

i Paesi extra Ue emerge qualche segnale di ripresa, ma<br />

tanto dipende dal contesto <strong>in</strong>ternazionale». (ANSA).<br />

MODA: NORD AMERICA RESTA N.1 PER EXPORT<br />

LUSSO ITALIANO<br />

(ANSA) - MILANO, 27 NOV - Anche dopo l’11 settembre,<br />

<strong>il</strong> Nord America rimane l’area più importante per le<br />

esportazioni del made <strong>in</strong> Italy di lusso, mentre l’ Europa,<br />

compresa quella dell’Est, è la dest<strong>in</strong>azione più <strong>in</strong>teressante<br />

per i prodotti medi e f<strong>in</strong>i. Complessivamente, non sono le<br />

grandi firme la realtà più r<strong>il</strong>evante nella <strong>in</strong>ternazionalizzazione<br />

della moda. Sono queste alcune <strong>in</strong>dicazioni della ricerca<br />

condotta da Sisim, società di consulenza alle reti distributive,<br />

presentata oggi al convegno «Le sfide del momento:<br />

scenari economici, tensione dei mercati e reazioni dei consumatori»,<br />

promosso da Sistema Moda Italia. «Intanto, le<br />

griffe non sono <strong>il</strong> fenomeno quantitativamente più importante<br />

nel processo di <strong>in</strong>ternazionalizzazione della moda, <strong>in</strong><br />

quanto - ha affermato Luca Giacomelli, amm<strong>in</strong>istratore delegato<br />

di Sisim International - quasi la metà delle nuove aperture,<br />

avvenute nell’ ultimo anno <strong>in</strong> tutto <strong>il</strong> mondo, hanno<br />

65<br />

TERAMOIMPRESA 7/2001<br />

riguardato negozi con prodotti della fascia f<strong>in</strong>e, seguiti per <strong>il</strong><br />

31% da quelli di fascia alta e per <strong>il</strong> 22% da quelli di fascia<br />

media». «Il mercato europeo - ha spiegato ancora Giacomelli<br />

- rimane <strong>il</strong> canale priv<strong>il</strong>egiato per l’export globale, con<br />

<strong>il</strong> 43% delle nuove aperture, mentre <strong>il</strong> 27% sono state <strong>in</strong>dirizzate<br />

<strong>in</strong> Estremo Oriente, <strong>il</strong> 14% <strong>in</strong> Nord America, e percentuali<br />

<strong>in</strong>feriori al 10% hanno riguardato gli altri Paesi».<br />

Un’ osservazione particolare merita <strong>il</strong> mercato giapponese,<br />

che per molti anni è stato <strong>il</strong> terreno elettivo quasi esclusivamente<br />

dei prodotti di lusso, mentre nell’ultimo anno ha<br />

accolto con successo anche i prodotti di fascia media e f<strong>in</strong>e.<br />

Soffermandosi poi sulle s<strong>in</strong>gole città, i suggerimenti di<br />

Sisim vedono Tokyo, Londra, Seoul, Parigi, New York, Los<br />

Angeles, Osaka, Mosca e Chicago quali mete di maggior<br />

espansione per i prodotti del lusso, mentre gli imprenditori<br />

del medio-f<strong>in</strong>e dovrebbero puntare su Tokyo, Parigi,<br />

Londra, New York, Mosca, Hong Kong, Berl<strong>in</strong>o, Monaco,<br />

Madrid e Barcellona. Un occhio di riguardo - secondo Sisim<br />

– dovrebbe essere posto nei confronti della C<strong>in</strong>a, che si potrebbe<br />

r<strong>il</strong>evare uno sbocco molto <strong>in</strong>teressante. (ANSA).<br />

SUD AFRICA: TESSILE ABBIGLIAMENTO,EXPORT<br />

2001 DI 500 MLD LIRE<br />

(ANSA) - ROMA, 27 NOV - Boom delle esportazioni<br />

di tess<strong>il</strong>e ed abbigliamento per <strong>il</strong> Sud Africa. Nel 2001<br />

<strong>il</strong> valore dell’export del settore dovrebbe raggiungere,<br />

secondo stime recenti, i 500 m<strong>il</strong>iardi di lire, raddoppiando<br />

rispetto al ’99. Circa <strong>il</strong> 60% delle vendite è effettuato verso<br />

gli Stati Uniti. Il vicepresidente della Federazione dell’abbigliamento<br />

del Sud Africa, Gordon Joffe, ha spiegato che<br />

l’<strong>in</strong>cremento delle esportazioni è dovuto agli accordi con<br />

gli Usa sulla crescita del Paese ed all’<strong>in</strong>tesa con l’Unione<br />

Europea, che di fatto hanno consentito al Sud Africa di <strong>in</strong>iziare<br />

ad essere più competitivo. La Federazione dell’abbigliamento<br />

rappresenta 230 società, che impiegano 390.000<br />

lavoratori. Ice Johannesburg.(ANSA).<br />

CROAZIA: BANDO DI GARA PER VENDITA 14<br />

STRUTTURE TURISTICHE<br />

(ANSA) - ROMA, 30 NOV - A.A.A. cercasi acquirente<br />

per strutture turistiche situate sulla costa adriatica della<br />

Croazia. Il bando di gara per la raccolta di offerte per la<br />

vendita dei pacchetti di maggioranza di tali strutture è stato<br />

pubblicato sulla stampa locale e sul F<strong>in</strong>ancial Time, che<br />

hanno riportato anche i term<strong>in</strong>i per l’acquisizione delle<br />

documentazione e per la presentazione delle offerte. In particolare,<br />

dal prossimo 5 dicembre al 14 gennaio 2002 sarà<br />

possib<strong>il</strong>e acquisire la documentazione necessaria, mentre le<br />

offerte dovranno essere presentate entro e non oltre <strong>il</strong> 16<br />

gennaio 2002 alle ore 14.00. Ice Zagabria. (ANSA).

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