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Ubriaco, mentre trasporta disabile perde una ruota - Legacoop Forlì ...

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FORLÌ. Era talmente annebbiato<br />

dall’alcol che stava continuando a<br />

condurre un Ford Transit attrezzato<br />

per il trasporto dei disabili, privo addirittura<br />

di <strong>una</strong> <strong>ruota</strong>, persa poco<br />

prima forse nell’impatto con un cor-<br />

TELEFONO<br />

0543 35520<br />

FAX 0543 35470<br />

EMAIL:<br />

for li@corr iereromagna.it E PROVINCIA<br />

dolo. A fermare il 51enne forlivese -<br />

autista professionista - alle 19 di sabato<br />

a Villa Rovere, all’altezza del<br />

chilometro 183 della Statale 67, gli<br />

agenti della Polizia stradale, distaccamento<br />

di Rocca San Casciano.<br />

11<br />

LUNEDÌ<br />

10 GIUGNO 2013<br />

INCIVILTÀ SULLA STRADA, LA STORIA<br />

<strong>Ubriaco</strong>, <strong>mentre</strong> <strong>trasporta</strong> <strong>disabile</strong> <strong>perde</strong> <strong>una</strong> <strong>ruota</strong><br />

L’autista professionista non si è neanche fermato<br />

Bloccato dalla Polizia stradale è stato denunciato<br />

E proprio l’attività professionale<br />

di guidatore,<br />

anche di autobus per il<br />

trasporto di passeggeri,<br />

ha aggravato subito la<br />

sua situazione, visto che<br />

la legge impone la totale<br />

assenza di alcol <strong>una</strong> volta<br />

messosi alla guida.<br />

Il test, invece, ne ha evidenziato<br />

la presenza di<br />

circa 1,70 grammi per litro<br />

di sangue, quanto è<br />

bastato per far scattare la<br />

denuncia penale. Ma non<br />

solo. L’uomo potrebbe incorrere<br />

nella sospensione<br />

della patente da un anno e<br />

4 mesi fino a 3 anni e, vista<br />

l’aggravante, alla revoca<br />

dello stesso documento<br />

di guida. Allo stesso<br />

tempo la normativa<br />

prevede <strong>una</strong> ammenda<br />

che va da 2 a 9mila euro.<br />

Il paradosso incredibi-<br />

Si conclude questa sera al parco “Incontro” il multicolore festival itinerante di arte e cultura<br />

Sipario sul Rof con danze di ogni tipo<br />

Alle 19 appuntamento con la singolare estrazione della lotteria<br />

FORLÌ. Il saggio-spettacolo<br />

del centro Khatawat,<br />

in programma alle 20.30,<br />

sarà l’offerta preponderante<br />

della serata conclusiva<br />

della quarta edizione<br />

del “Rof”, il festival itinerante<br />

di musica, arte e<br />

danza che si concluderà<br />

questa sera nel parco “Inc<br />

o nt r o ” di via Ribolle.<br />

<strong>Forlì</strong>. Alle 19 apertura<br />

con l’estrazione della lotteria<br />

giunta alla seconda<br />

edizione, che propone<br />

premi a dir poco inaspettati:<br />

la frase dolce all’o-<br />

FORLÌ. La movida notturna<br />

si arricchisce di<br />

un’altra proposta serale.<br />

Domani, infatti, gli esercenti<br />

che si affacciano su<br />

piazza Cavour lanciano la<br />

“Notte oro”, iniziativa<br />

che prevede musica e sfilate<br />

grazie al coinvolgimento<br />

diretto di tutti i<br />

commercianti del borgo.<br />

L’idea è quella di offrire<br />

un appuntamento fisso<br />

che non sia circoscritto<br />

dai primi di giugno a fine<br />

luglio, come nel caso dei<br />

“Mercoledì del cuore”.<br />

«Il progetto - afferma<br />

Gianluca Gaddoni, titolare<br />

dei “Giardini Orselli”<br />

meglio conosciuto co-<br />

ANFFAS E AUSL INSIEME<br />

Nazismo per eutanasia e sterilizzazione coatta<br />

Una mostra per non dimenticare la follia<br />

FORLÌ. Inaugura oggi nell’atrio del padiglione ospedaliero<br />

“M or g ag n i”, l’esposizione “Ri co r di amo”,<br />

allestita da Anffas in collaborazione con l’Ausl,<br />

per onorare le vittime dei programmi nazisti di<br />

eutanasia e sterilizzazione coatta. Venerdì prossimo,<br />

poi, è previsto un momento di approfondimento<br />

nell’ambito del convegno “Etica e quotidiano - Se<br />

questo è un uomo. AktionT4. Non più cavie, ma<br />

soggetti di cura e di ricerca”.<br />

In quella occasione interverranno, tra gli altri,<br />

Sara Casati, presidente del Comitato etico dell’Università<br />

di Milano Bicocca, e Andrea Bienati, docente<br />

all’Università Cattolica di Milano, autore del<br />

libro, “Dall’inchiostro al sangue”, in cui, analizzando<br />

l’ordinamento giuridico nazista, dove il crimine<br />

diviene norma, cerca di dare <strong>una</strong> risposta<br />

all’interrogativo: “Come e perché è potuto accadere<br />

tutto questo?”.<br />

Movida in piazza Cavour<br />

Domani la “Notte oro”<br />

me Gaddo - è ancora da<br />

sviluppare ma vuole essere<br />

un segnale per sottolineare<br />

che il centro esiste<br />

12 mesi l’anno. Se ogni<br />

settimana rimanessero aperti<br />

i negozi e i locali di<br />

<strong>una</strong> determinata via del<br />

centro, si farebbe presto a<br />

dare <strong>una</strong> continuità. Speriamo<br />

dunque di dare il la<br />

ad <strong>una</strong> iniziativa da portare<br />

avanti». Un modo per<br />

rivitalizzare il cuore della<br />

nostra città a costo zero.<br />

«Basta lamentarsi<br />

sempre con le istituzioni -<br />

aggiunge - in momenti come<br />

questo bisogna unirsi<br />

e tirar su le maniche per<br />

investire su se stessi e sul<br />

proprio lavoro. Iniziative<br />

del genere non costano<br />

niente dal punto di vista<br />

economico ma solo in termini<br />

di impegno». Dopo<br />

l’aperitivo ai “Gi a rd in i<br />

Orselli”, la serata proseguirà<br />

nei due ristoranti<br />

affacciati sulla piazza del<br />

mercato che rimarranno<br />

aperti oltre gli orari con-<br />

La Stradale ha fermato l’uomo ubriaco e senza <strong>una</strong> <strong>ruota</strong><br />

le, poi, era il fatto che il<br />

51enne stesse <strong>trasporta</strong>ndo<br />

un <strong>disabile</strong> in carrozzina,<br />

prelevato da un centro<br />

diurno di Vecchiazzano<br />

per riportarlo a casa.<br />

Inutile sottolineare i momenti<br />

di paura vissuti<br />

dall’uomo, quando l’autista<br />

ha perso il pneumatico<br />

anteriore sinistro, for-<br />

Chiusura in<br />

bellezza<br />

questa sera<br />

per la 4ª<br />

edizione<br />

del Rof<br />

recchio, un corso di origami<br />

o un abbonamento<br />

al teatro “Fabbri”.<br />

Khatawat, poi, come ricordato<br />

proporrà la danza<br />

creativa di Simona<br />

Santolini, il Kung Fu<br />

Shaolin di Alessandro To-<br />

se in un momento di mancanza<br />

di lucidità che lo ha<br />

portato a sbattere contro<br />

un ostacolo, proseguendo<br />

però imperterrito la propria<br />

strada.<br />

Anche questo è un frangente<br />

che il giudice potrebbe<br />

valutare pesantemente<br />

nei confronti<br />

dell’autista.<br />

pi, la capoeira e la Tribal<br />

Belly Dance con Warda.<br />

Nel programma anche<br />

composizioni africane,<br />

danza egiziana e danza<br />

del ventre, improvvisazione<br />

teatrale, flamenco e<br />

danza polinesiana.<br />

Negozi aperti e serata di svago in piazza Cavour<br />

sueti. Alle 21.30 si tornerà<br />

ai “G ia r di n i” dove è in<br />

programma <strong>una</strong> sfilata di<br />

abiti e occhiali forniti dagli<br />

stessi negozianti.<br />

Al termine del defilé, i<br />

negozi rimarranno aperti<br />

proprio per permettere<br />

alle persone di provare<br />

indumenti e accessori indossati<br />

poco prima dalle<br />

modelle. (r.t)<br />

O R I E N TA M E N TO<br />

Career Day<br />

E’ in programma domani<br />

mattina dalle 10.30, con<br />

prosecuzione nel pomeriggio,<br />

nell’Aula Mazzini<br />

di corso della Repubblica<br />

il “career day” dedicato<br />

al tema: “Lavorare nel<br />

settore non profit”.<br />

Nell’occasione saranno<br />

presentati ai laureati dei<br />

corsi di studi di Cesena e<br />

<strong>Forlì</strong>, associazioni, cooperative<br />

sociali e Organizzazioni<br />

non governative<br />

che operano a livello<br />

locale, nazionale e internazionale.<br />

Per informazioni:<br />

Servizio orientamento<br />

0543.374857-374860.<br />

RIUNIONE<br />

Consiglio provinciale<br />

E’ stata convocata per<br />

oggi pomeriggio alle<br />

14.30, nella sede di piazza<br />

Morgagni, la riunione del<br />

consiglio provinciale.<br />

CORSI DELL’UISP<br />

Ginnastica al parco<br />

Da oggi al 13 luglio la<br />

Uisp propone corsi gratuiti<br />

di ginnastica ospitati<br />

al Parco urbano. Da<br />

lunedì a venerdì ricca offerta<br />

con yoga, posturale,<br />

danzoterapia, pilates, jogging,<br />

stretching e tanto<br />

altro. Per informazioni<br />

tel. 0543.370705.<br />

C A S T RO C A RO<br />

Comitato Terme<br />

Questa sera alle 21, nella<br />

sala del consiglio com<strong>una</strong>le<br />

di Castrocaro, assemblea<br />

pubblica indetta<br />

dal comitato promotore<br />

per la ricostituzione del<br />

Comitato Terme. «L’iniziativa<br />

- ricordano i promotori<br />

- vuole rappresentare<br />

le istanze della comunità<br />

dopo l’accelerazione<br />

impressa dal Comune<br />

alle procedure di vendita<br />

a privati della proprietà<br />

dello stabilimento<br />

termale».<br />

INIZIATIVA DEL PD<br />

Forlimpopoliamo<br />

Questa sera alle 20.30, al<br />

circolino “E’ Savador” di<br />

San Pietro ai Prati, primo<br />

appuntamento di “Forlimpopoliamo”,<br />

progetto<br />

del Pd artusiano guidato<br />

dal segretario Gianluca<br />

Monti per coinvolgere i<br />

cittadini in momenti culturali,<br />

conviviali e di confronto.<br />

Dopo quello odierno<br />

sono già in programma<br />

gli incontri di domani<br />

sera a Selbagnone e quello<br />

di giovedì prossimo a<br />

Sant’Andrea.


Q2+kU/Nr4l7L5sQEs9JZSVX2xhh8nwPxt6sWLS1rl8M=<br />

12<br />

RAVENNA - FORLÌ<br />

DOLORE Sabato, Sara e Beatrice, avevano fatto festa con tutto l’istituto per l’ultimo giorno di scuola<br />

La vice preside Roberti: E’ stato così improvviso, così ingiusto, erano le ragazze della nostra famiglia”<br />

La tragedia ha colpito al cuore il Classico<br />

Neanche 20 ore prima<br />

avevano fatto<br />

festa. Sabato, l’ultimo<br />

giorno di scuola,<br />

era stato uno spasso. Lì, al<br />

Liceo Classico Morgagni di<br />

<strong>Forlì</strong> si conoscono tutti. E ancor<br />

più tutti conoscevano Sara<br />

e Beatrice, talmente allegre e<br />

vivaci, sempre insieme, che si<br />

distinguevano. Inseparabili.<br />

Solo gli indirizzi al Linguistico<br />

che avevano scelto le aveva divise:<br />

Sara Valentini frequentava<br />

la 4°A con la lingua tedesca,<br />

Beatrice Casanova, la 4°C con<br />

la lingua spagnola. Alcune<br />

classi, sabato, sono andate al<br />

parco urbano e come ormai si<br />

usa, pochi minuti dopo, le<br />

classica foto, della 4°A, era già<br />

su Facebook con l’insegnante<br />

di tedesco. Poi via a casa per<br />

dare inizio alle lunghe vacanze<br />

estive. Il quarto anno è sempre<br />

il più bello, si è già un po’<br />

grandi e non c’è il peso dell’esame.<br />

Allora si pensa solo al<br />

divertimento. E infatti Sara e<br />

Beatrice avevano organizzato<br />

la serata alla Indie di Pinarella<br />

dove hanno trascorso la nottata<br />

fino poco dopo le tre. Poi in<br />

auto coi due amici sono ripartite<br />

alla volta di Forlimpopoli.<br />

Pochi minuti dopo, il tragico<br />

destino le ha portate via insieme,<br />

morte nello stesso istante.<br />

“Erano le ragazze della famiglia<br />

del Classico - dice la vice<br />

preside dell’istituto Morgagni,<br />

Vera Roberti, affranta dal do-<br />

DECINE DI MESSAGGI<br />

Increduli Strazio<br />

dei tanti amici<br />

su Facebook<br />

Il Liceo Classico Morgagni E’ precipitato in un grande dolore<br />

lore -. E’ stato tutto così improvviso,<br />

così ingiusto che sono<br />

senza parole. Doveva essere<br />

un giorno di festa per loro<br />

per la fine dell’anno scolastico<br />

dove si sono sempre distinte<br />

per l’impegno. Ora si è rotto<br />

Migliaia gli amici su Facebook<br />

di Sara e Beatrice (Dodo e<br />

Bea) che ieri ininterrottamente<br />

non hanno continuano a<br />

scrivere dei messaggi sulle<br />

bacheche delle due ragazze<br />

di Forlimpopoli: ognuno ha<br />

voluto lasciare un saluto, un<br />

ricordo, un bel momento passato<br />

inseme. Leggerli fa venire<br />

i brividi, ma fa anche capire<br />

che queste due ragazze avevano<br />

<strong>una</strong> carica speciale.<br />

Qualcosa che attirava tutti,<br />

non soltanto perché queste Una foto su Facebook di Sara<br />

due ragazze erano bellissime,<br />

ma per la loro gioia che trasmettevano,<br />

con <strong>una</strong> foto, con un post, con un link. Nessuno<br />

credeva a questa tragedia. Infatti i primi timidi messaggi sono<br />

arrivati in tarda mattinata. Il primo è un cuore. Forse l’amica<br />

che l’ha messo non si è azzardata a scrivere nulla, sperando<br />

che ciò che aveva saputo fosse <strong>una</strong> chiacchiera maledetta,<br />

anche se quel cuore diceva tutto. Poi è stato un fiume<br />

di parole: “Ricordo i pomeriggi passati a ridere e scherzare..nessuno<br />

- dicono a Sara - dimenticherà mai il tuo sorriso,<br />

nessuno potrà mai dimenticarsi di te..proteggici da lassù,<br />

sono sicura che sei diventata un angelo bellissimo...ciao<br />

Sarina”. “Anche il cielo piange per voi! Ciao Sara e ciao Bea”,<br />

dice Gabriele per la giornata triste e dolorosa di pioggia.<br />

“Ancora non riesco a rendermene conto - scrive Giusy - ieri<br />

sera alle Indie ci siamo viste abbracciate salutate ci siamo<br />

fatte festa..e ora di tutto cio resta solo il tuo ricordo non e<br />

giusto.. se ne vanno sempre i migliori”. E <strong>una</strong> compagna di<br />

classe “Dodo.<br />

Un nome (dico cosi perchè ti presentavi cosi a tutti!), mille<br />

emozioni. Eri <strong>una</strong> ragazza fantastica. Ti ricorderò come mi<br />

hai lasciata ieri pomeriggio, al parco, con la faccia da furbetta<br />

e il tuo bellissimo sorriso. Rip piccolo angelo”. Poi ancora<br />

“Con te era bellissimo parlare e scherzare. Migliori amici di<br />

sedile (capiremo solo io e te) ciao Dodo”. Tantissimi cuori e<br />

messaggi inviati poi a Beatrice, ragazza “dolcissima è buona”,<br />

Qualcuno scrive anche sotto alla sua foto. Impossibile<br />

stare dietro a alla fila di parole che ognuno vuole lasciare<br />

nelle due bacheche. Due bacheche divenute uno strazio.<br />

qualcosa. Non sarà più come<br />

prima. Il nostro istituto ha<br />

subìto un lutto terribile, <strong>una</strong><br />

disgrazia troppo grande che<br />

non si può nemmeno descrivere”.<br />

Parole struggenti quelle<br />

della vicepreside che torna a<br />

dire che “erano le ragazze della<br />

famiglia del Liceo Classico”.<br />

“Fin da questa mattina presto,<br />

appena appreso la notizia<br />

frammentaria e ancora non<br />

confermata esattamente sono<br />

partite decine di chiamate. Ci<br />

siamo telefonati in tanti, dai<br />

professori agli studenti. Nessuno<br />

voleva crederci. Poi a<br />

mano a mano che passavano i<br />

minuti la tragedia prendeva la<br />

forma della gigantesca dimensione”.<br />

Ognuno ha voluto dire,<br />

e anche qui succede sempre<br />

così, qual è stato l’ultimo istante<br />

che ha parlato con Sara<br />

o Beatrice. Allora un’amica minorenne<br />

racconta che si sono<br />

sono salutate dicendo: “Scrivimi<br />

su Facebook Dodo”. Dodo,<br />

così voleva essere chiamata<br />

Sara. Tutti la chiamavano Dodo<br />

e a volte si arrabbiava<br />

quando gli amici dicevano il<br />

suo nome. Sara e Beatrice si<br />

conoscevano da tempo ed erano<br />

sempre state amiche. Insieme<br />

hanno trascorso parte<br />

della breve vita fianco a fianco.<br />

“C’era un patto tra loro - dice<br />

<strong>una</strong> compagna di scuola di<br />

Beatrice - avrebbero dovuto<br />

stare sempre unite, lo sapevano<br />

tutti”.<br />

COINCIDENZE<br />

Quattro anni dopo Fatalità<br />

Perla e Giorgia morirono così<br />

Il tragico incidente dell’altra notte a Pineralla porta alla<br />

mente quello altrettanto drammatico e simile per tanti<br />

versi a quello accaduto nella notte tra il 14 e il 15 novembre<br />

del 2009. Giorgia Gagliardi, 18 anni e Perla Rubboli di<br />

20 anni erano a bordo di <strong>una</strong> Lancia Y guidata da Perla.<br />

un’altra amica che si salverà, era seduta a fianco, Giorgia<br />

dietro. Erano dirette alle Indie <strong>una</strong> discoteca di Pinarella di<br />

Cervia e percorrevano la Cervese (Sara e Beatrice l’altra<br />

notte uscivano dalla stessa discoteca). Quella sera c’era <strong>una</strong><br />

nebbia fitta. Giorgia intorno all’1 e 10 aveva chiamato i<br />

suoi genitori dal telefonino: “Siamo quasi arrivate”. E invece<br />

qualche minuto dopo il terribile impatto. Una Bmw guidata<br />

da un giovane modenese di ritorno dalla Riviera fa un<br />

sorpasso azzardato che si rivelerà fatale. Lo schianto è<br />

frontale e violentissimo: Giorgia e Perla muoiono sul colpo,<br />

l’altra ragazza sarà ricoverata d’urgenza in rianimazione<br />

ma ce la farà.<br />

Giorgia Gagliardi e Perla Rubboli Le altre due ragazze morte<br />

RABBIA La madre di Sara è la segretaria dell’assessore forlivese Katia Zattoni<br />

Il sindaco Zoffoli: “Lutto cittadino”<br />

E il Comune di <strong>Forlì</strong> piange con Debora<br />

La notizia della tragedia è arrivata tardi<br />

nella sonnolenta Forlimpopoli di ieri mattina<br />

con il tempo scuro e nero. Alle 9 piovigginava<br />

e c’era poca gente in giro. Nella<br />

pasticceria Maltoni, luogo di ritrovo e crocevia<br />

obbligato dei forlimpopolesi, nessuno<br />

sapeva del dramma. Poi arriva un’auto,<br />

scendono tre ragazzi che parlano di un<br />

grave incidente. Il sindaco Paolo Zoffoli,<br />

non era a casa. Era andato all’escursione<br />

di Funghi e Flora” in montagna dove non<br />

arrivano le chiamate. Il vice sindaco Alessandro<br />

Michelacci soltanto nel tardo pomeriggio<br />

scopre ciò che è accaduto. Zoffoli<br />

capirà che qualcosa di grave è successo<br />

non appena torna a funzionare il cellulare:<br />

<strong>una</strong> raffica di messaggi così non portano<br />

nulla di buono. Infatti di lì a poco viene<br />

“E ora al Liceo<br />

Morgagni non sarà<br />

più come prima”<br />

Paolo Zoffoli Sindaco di Forlimpopoli<br />

informato e resta ammutolito. “Conosco<br />

bene le famiglie. Qui ci conosciamo tutti.<br />

Sono senza parole. Faremo il lutto cittadino”.<br />

La madre di Sara è Debora Schiuma-<br />

rini ed è la segretaria dell’assessore alla<br />

partecipazione del Comune di <strong>Forlì</strong> Katia<br />

Zattoni, il padre della ragazza lavora all’Unipol.<br />

Perdono la loro figlia unica. I genitori<br />

di Beatrice sono molto conosciuti. Il<br />

padre lavora Softer dove aver lavorato tanti<br />

anni all’Orbat. La madre è occupata nel<br />

settore avicolo. Beatrice lascia nel dolore i<br />

genitori e <strong>una</strong> sorella più piccola. Forlimpopoli<br />

piano piano si rende conto di ciò<br />

che è accaduto. Una tragedia così grande<br />

cambia <strong>una</strong> comunità. Tutti si sentono più<br />

fragili e impauriti. Don Agostino Fornasari<br />

prega. Questa sera in San Rufillo ci sarà un<br />

momento di raccoglimento. I funerali non<br />

sono ancora stati fissati. Si attende l’autorizzazione<br />

della Procura della Repubblica<br />

di Ravenna per gli accertamenti di legge.<br />

Stragi del sabato sera: da inizio anno 5 morti e 19 feriti<br />

L’Asaps ripropone il reato di omicidio stradale<br />

SICUREZZA Giordano Biserni dell’Associazione degli amici della Polizia stradale rilancia l’idea di infliggere<br />

pene severissime per i conducenti che guidano ubriachi o drogati e l’“ergastolo” della patente<br />

Il drammatico incidente di<br />

sabato notte a Pinarella di<br />

Cervia nel quale hanno perso<br />

la vita <strong>una</strong> 17enne e<br />

<strong>una</strong>18enne, di Forlimpopoli e<br />

dove sono rimasti gravemente<br />

feriti i due ragazzi di 21 e<br />

22 anni. Per l’Asaps si ripropone<br />

quasi “improvvisamente”<br />

il gravissimo fenomeno<br />

delle stragi del sabato sera.<br />

“Diciamo improvvisamente -<br />

sostiene il presidente dell’Asap<br />

Giordano Biserni - perché,<br />

come già documentato,<br />

dall’Asaps, nelle strade di Romagna<br />

lo stragismo delle notti<br />

del fine settimana negli ultimi<br />

anni aveva subito un ridimensionamento.<br />

Tanto che<br />

l’Osservatorio il Centauro-Asaps<br />

che prende in considerazione<br />

gli incidenti delle due<br />

notti del fine settimana dove<br />

sia coinvolto almeno uno dei<br />

conducenti con meno di 30<br />

anni aveva registrato nel<br />

2012, nelle tre province romagnole<br />

di <strong>Forlì</strong>-Cesena, Ravenna<br />

e Rimini ‘solo’ 22 incidenti<br />

LUNEDÌ<br />

10. GIUGNO 2013<br />

gravi che avevano causato 5<br />

vittime e 43 feriti. Negli anni<br />

‘80 e ‘90 si contava quel numero<br />

di vittime qualche volta<br />

in un solo fine settimana, poi<br />

le campagne anti alcol e di<br />

informazione, i decuplicati<br />

controlli avevano contribuito<br />

all’inversione della tendenza.<br />

Ora questo drammatico<br />

scontro ci riporta alla cruda<br />

realtà e ci provoca un angosciante<br />

paragone con la triste<br />

scomparsa delle giovanissime<br />

Giorgia e Perla che a loro vol-<br />

ta persero la vita sulla Cervese<br />

nel 2009. Il conducente<br />

dell’altro veicolo che aveva<br />

un valore alcolemico superiore<br />

alla norma venne condannato<br />

dopo due anni a <strong>una</strong> lieve<br />

pena di 20 mesi di reclusione”.<br />

Intanto nelle 3 province di<br />

Romagna nel 2013 alla data<br />

odierna, per le sole stragi del<br />

sabato sera, siamo già a 5 vittime<br />

(3 a Ravenna, 1 a <strong>Forlì</strong> e<br />

1 a Rimini) lo stesso numero<br />

di tutto il 2012”.


Edificio in costruzione<br />

CESENA. Un patto del territorio con<br />

Comune, architetti, studi professionali,<br />

istituti di credito e imprese per<br />

la rigenerazione urbana e lo sviluppo<br />

urbano a consumo zero di nuovo<br />

territorio. Per rigenerare Cesena, so-<br />

Lo dice Confartigianato<br />

con il vicepresidente<br />

Giampiero Placuzzi, che<br />

chiede di rendere attrattivo<br />

il recupero con prezzi<br />

abbordabili: «Il prezzo<br />

economico degli interventi<br />

sarà <strong>una</strong> variabile<br />

dirimente». La Confartigianato<br />

sottolinea il patrimonio<br />

di grande affidabilità<br />

e il know how<br />

delle aziende locali. «Nella<br />

bioedilizia, nel settore<br />

del risparmio energetico<br />

i nostri imprenditori sono<br />

all’avanguardia e possono<br />

essere partner di sicura<br />

garanzia».<br />

Un’altra grande partita<br />

è quella della riconversione<br />

dell’invenduto: «si<br />

stima che solo a Cesena<br />

siano oltre 3.700 gli appartamenti<br />

non utlizzati<br />

e che debbono ancora trovare<br />

un acquirente. Que-<br />

TELEFONO<br />

0547 611900<br />

FAX 0547 610350<br />

EMAIL:<br />

cesena@corr iereromagna.it E PROVINCIA<br />

prattutto le abitazioni costruite negli<br />

anni ’60 e ’70, servono facilitazioni<br />

per le famiglie che debbono intervenire<br />

sui loro immobili attraverso<br />

incentivi per il risparmio energetico<br />

e la sicurezza sismica.<br />

15<br />

LUNEDÌ<br />

10 GIUGNO 2013<br />

CONFARTIGIANATO SULLA RIGENERAZIONE<br />

Patto tra tutti e sconti ai proprietari<br />

«Prezzi convenzionati<br />

per alloggi invenduti»<br />

Una veduta di Cesena: sono 3.700 gli appartamenti non utilizzati<br />

sta riconversione potrebbe<br />

essere orientata alla<br />

creazione di alloggi di<br />

housing sociale, a prezzi<br />

più bassi e convenzionati,<br />

ma per farlo serve anche<br />

in questa complessa<br />

operazione l’ausilio di un<br />

patto fra Fondazione<br />

Cassa di Risparmio, banche,<br />

Comuni, organizzazioni<br />

di categoria, che<br />

coinvolga financo i notai».<br />

Insomma, «un piano<br />

Marshall dell’i nv e nd uto».<br />

L’associazione si dice<br />

favorevole «alla nuova<br />

COMITATO DIFESA SOCIALE<br />

«Gli immobili pubblici vuoti a famiglie sfrattate»<br />

CESENA. Immobili vuoti e famiglie<br />

sfrattate: il comitato Difesa Sociale la<br />

considera <strong>una</strong> dicotomia intollerabile e<br />

va all’attacco. Ricorda che per far cassa<br />

«l’amministrazione com<strong>una</strong>le di Cesena<br />

continua a mettere in (s)vendita immobili<br />

pubblici. Gli ultimi in ordine di<br />

tempo sono stati 4 appartamenti ex alloggi<br />

popolari, 3 poderi, 3 ex scuole, 2<br />

negozi e un supermercato, 3 aree edificabili<br />

(fra cui quella relativa alla Piattaforma<br />

Logistica di Pievesestina, con<br />

sopra <strong>una</strong> casa)».<br />

Il comitato sottolinea che «la maggior<br />

parte di questi immobili sono rimasti<br />

invenduti». E aggiunge che «al giorno<br />

d’oggi, le possibilità e volontà di fare<br />

acquisti di questo tipo diminuiscono,<br />

se si eccettuano cordate di grandi imprese<br />

(quella che ha acquistato l’area<br />

su cui sorgerà la nuova Piattaforma Logistica<br />

comprende Apofruit, Tecnolog e<br />

Silo di Milano)».<br />

politica della giunta nel<br />

percorso verso il prossimo<br />

Piano strutturale,<br />

circa la realizzazione delle<br />

aree produttive: nessun<br />

nuovo lotto verrà<br />

realizzato in vista di possibili<br />

eventuali acquisitori,<br />

ma si andrà sul si-<br />

curo intervenendo in<br />

presenza di progetti seri<br />

di insediamento o ampliamento<br />

aziendale», a<br />

patto però che «da parte<br />

degli uffici com<strong>una</strong>li<br />

dell’Urbanistica i progetti<br />

aziendali di insediamento<br />

possano trovare<br />

Giudica i prezzi «bassini» ed evidenzia<br />

che «si tratta di immobili lasciati<br />

vuoti. E questo è tanto più inaccettabile<br />

quanto più aumentano le persone senza<br />

casa, che non riescono più a pagare un<br />

affitto in un mercato immobiliare come<br />

quello cesenate con prezzi alle stelle».<br />

Il comitato sottolinea che aumentano<br />

gli sfratti e sottolinea che il prossimo<br />

scatterà venerdì 14 giugno e che riguarderà<br />

<strong>una</strong> «famiglia con padre disoccupato<br />

perchè licenziato (anzi, ritenuto<br />

“non idoneo” da <strong>una</strong> cooperativa), due<br />

bambine, madre malata». E suggerisce<br />

al Comune soluzioni come un «appartamento<br />

vuoto (invenduto) al quartiere<br />

Vigne» o «la ex scuola elementare di<br />

San Cristoforo». Secondo Difesa Sociale<br />

«gli immobili pubblici non devono<br />

essere venduti: devono essere riutilizzati<br />

subito per rispondere alle esigenze<br />

concrete di chi oggi subisce la “cr isi”».<br />

risposte molto più celeri<br />

ed efficaci. Gli interlocutori<br />

di imprenditori e dei<br />

loro progettisti debbono<br />

dimostrare nei fatti <strong>una</strong><br />

mentalità diversa rispetto<br />

a quella difensiva che<br />

purtroppo spesso è venuta<br />

a galla».


fdOuRM5hrOXodnduITuzwhixUjxS20TtIZzlTY7GPlM=<br />

VALLE RUBICONE 33<br />

LUNEDÌ<br />

10 GIUGNO 2013<br />

REFERENDUM<br />

Sconfitta per chi voleva arrivare a un unico comune da 30mila abitanti, anche se a Savignano prevalgono i sì, ma nel totale vincono comunque i no<br />

San Mauro boccia nettamente la fusione<br />

Nel paese pascoliano i no sono 2.245 pari al 63,44%, contro solo 1.294 sì<br />

RUBICONE. Erano da poco<br />

passate le 23 di ieri sera quando<br />

il silenzio è stato squarciato<br />

dal rumore di qualche botto.<br />

Segni di giubilo dei contra-<br />

Niente da fare, quindi,<br />

per la fusione. A nulla sono<br />

valsi l’impegno e la<br />

passione dei due primi<br />

cittadini di San Mauro<br />

Pascoli e Savignano e dei<br />

sostenitori del “sì ” a ll a<br />

fusione: ha vinto il “no”,<br />

almeno a San Mauro e<br />

questo dovrebbe significare<br />

niente fusione.<br />

Stando alle promesse<br />

del sindaco Miro Gori, in<br />

questo caso si dovrebbe<br />

fare marcia indietro e andare<br />

in consiglio com<strong>una</strong>le<br />

con la delibera di<br />

“r e t ro m a r c i a ” dal cammino<br />

di fusione.<br />

In realtà, stando alla<br />

di MIRIAM FUSCONI<br />

ri alla fusione. E con la straripante<br />

vittoria del no a San<br />

Mauro Pascoli dovrebbe essere<br />

stata messa la pietra tombale<br />

alla fusione.<br />

procedura, la Regione<br />

potrebbe decidere di procedere<br />

ugualmente con<br />

la fusione, visto che il referendum<br />

era solo consultivo.<br />

Ma più volte è stato detto<br />

che in caso di vittoria<br />

del “no” anche solo in uno<br />

dei due comuni, la fusione<br />

non sarebbe diventata<br />

realtà. E difficile risulterà<br />

rimangiarsi la<br />

parola dato, se non con<br />

effetti assai controproducenti.<br />

Diversa la situazione a<br />

Savignano dove sono stati<br />

maggiori i voti favorevoli<br />

alla fusione, anche<br />

Facce<br />

cupe<br />

dopo<br />

lo spoglio<br />

per sindaco<br />

e assessori<br />

savignanesi<br />

se non di molto.<br />

E’ stata <strong>una</strong> lunga serata<br />

quella di ieri, piena<br />

di speranza, soprattutto<br />

per i sostenitori del “sì”,<br />

alla fine delusi dal risul-<br />

tato.<br />

Alle 22,53 i primi risultati<br />

arrivano da San<br />

Mauro Pascoli con i primi<br />

due seggi: 463 “no”<br />

contro 253 “sì”. Seguiti<br />

da Savignano con i primi<br />

sette seggi: 1.153 “sì” c o ntro<br />

929 “no”, con voto favorevole<br />

in tutti i 7 seggi.<br />

Ma per avere i dati de-<br />

I commenti. I grandi sconfitti sono i due primi cittadini, ma il sindaco di San Mauro dice «di non veder motivo per dimettersi»<br />

«E’ stata persa <strong>una</strong> occasione irripetibile»<br />

Lucarelli: «Venga fatto rispettare il no»; Gori: «Loro vittoria innegabile e da rispettare»<br />

RUBICONE. Savignano ha detto sì, San<br />

Mauro ha detto no. Questa fusione non<br />

si farà, dunque, se i primi cittadini manterranno<br />

la promessa di recedere dal<br />

cammino della fusione, o meglio di chiederlo<br />

alla Regione. Questo è quello che si<br />

aspettano un po’ tutti, soprattutto i sostenitori<br />

del no.<br />

«Ci aspettiamo che il nostro sindaco<br />

Miro Gori mantenga la promessa e che<br />

faccia rispettare il no di San Mauro –<br />

commenta Luca Lucarelli, consigliere<br />

del Pdl sostenitore del no - La cittadinanza<br />

si è mobilitata per dire no alla fusione,<br />

non convinta dalle promesse fatte,<br />

soprattutto quelle sui finanziamenti<br />

che la fusione avrebbe dovuto portare».<br />

E la risposta arriva subito, il sindaco<br />

Gianfranco Miro Gori non nasconde<br />

la delusione ma prende atto del risultato:<br />

«La vittoria del no è innegabile e<br />

deve essere rispettata. Ritengo che San<br />

Mauro Abbia perso l’occasione irripetibile<br />

di rimanere un comune all’avanguardia<br />

che guarda al futuro. Mi muoverò<br />

presso tutte le sedi opportune per<br />

far sì che il risultato sammaurese venga<br />

rispettato». E a chi vede nella bocciatura<br />

della fusione <strong>una</strong> bocciatura della sua<br />

politica, Gori risponde: «si tratta di <strong>una</strong><br />

bocciatura di questa specifica proposta<br />

e non della mia politica. Non vedo motivi<br />

per dimettermi».<br />

«Noi ce l’abbiamo messa tutta e i cittadini<br />

di Savignano hanno espresso<br />

un’opinione favorevole, comprendendo<br />

le ragioni che c’erano dietro la proposta<br />

della fusione - commenta il sindaco di<br />

Savignano Elena Battistini - Purtroppo<br />

non è avvenuta la stessa cosa a San<br />

Mauro, mi confronterò con il primo cittadino<br />

Miro Gori per concordare <strong>una</strong> linea<br />

da tenere con la Regione. Penso però<br />

che si sia persa <strong>una</strong> grande occasione e<br />

chi ha votato no ha la responsabilità di<br />

questa scelta». (mi.fu.)<br />

Elena Battistini al voto e Miro Gori ai seggi, ma non ha potuto votare perchè residente a Rimini<br />

A San Mauro nomi con Pascoli davanti<br />

Quasi un migliaio dei fautori del no ha comunque espresso <strong>una</strong> scelta<br />

RUBICONE. San Mauro ha<br />

vinto la sua “battaglia” c o ntro<br />

Savignano bocciando di<br />

fatto la fusione, ma si è anche<br />

dimostrato assai più veloce<br />

nello spoglio delle schede<br />

elettorali. Ed è arrivato<br />

primo anche nelle scelte riguardanti<br />

i nomi da dare<br />

all’ipotetico Comune unico.<br />

E il fatto che fosse assai ipotetico<br />

lo dimostra il fatto<br />

che a San Mauro i nomi in<br />

testa alla hit parade sono<br />

quelli con Pascoli messo davanti<br />

al Rubicone.<br />

Intanto va segnalato che su<br />

2.245 contrari alla fusione,<br />

sono solo 1.303 quelli che si<br />

sono rifiutati di indicare un<br />

nome, con 979 schede bianche<br />

e 324 nulle.<br />

Per la serie, se proprio mi<br />

devo unire con Savignano,<br />

almeno che la mia città abbia<br />

un nome che mi faccia un<br />

po’ meno schifo degli altri. E<br />

così a San Mauro ha vinto<br />

Pascoli Valle Rubicone con<br />

824 preferenze, pari al 36,48<br />

per cento; davanti a Pascoli<br />

Rubicone con 689 voti, pari<br />

al 30,50 per cento; poi Rubicone<br />

Pascoli con 611, pari al<br />

27,05 per cento; e nettamente<br />

staccati Rubicone Pascoliano<br />

con 69 voti, pari al 3,05 per<br />

cento; e Rubiconia Pascoli<br />

con 66, pari al 2,92 per cento.<br />

A Savignano invece il nome<br />

più votato è stato ovviamente<br />

uno con Rubicone in<br />

testa: Rubicone Pascoli con<br />

1.777 voti. Al secondo posto<br />

Pascoli Valle Rubicone con<br />

600, Pascoli Rubicone con<br />

158, Rubiconia Pascoli con<br />

127 e Rubicone Pascoliano<br />

con 124. Molte schede nulle<br />

(438) e bianche (739).<br />

finitivi i due comuni<br />

hanno dovuto aspettare<br />

dopo le 23 con quelli di<br />

San Mauro: 1.294 “sì” che<br />

soccombono sotto i 2.245<br />

“no”, con 11 schede bianche<br />

e 13 nulle. I numeri di<br />

Savignano arrivano dopo<br />

la mezzanotte con <strong>una</strong><br />

lunga attesa sui due ultimi<br />

seggi rimasti (su 15),<br />

uno del quartiere Cesare<br />

e uno del centro. E poi, a<br />

mezzanotte e 17 minuti il<br />

risultato finale di Savignano:<br />

2.157 “sì” e 1.779<br />

“no”, 11 schede nulle e 18<br />

bianche.<br />

In totale, sommando<br />

Savignano e San Mauro i<br />

“sì” sono 3.451 e 4.024 i<br />

“no”. Dunque i voti contrari<br />

alla fusione sono<br />

superiori ai favorevoli,<br />

anche considerando i<br />

due comuni insieme. Insomma,<br />

la fusione è stata<br />

sonoramente bocciata.<br />

A San Mauro<br />

vota l’11% in più<br />

di Savignano<br />

RUBICONE. Alla fine<br />

ha votato poco più di un<br />

elettore su tre. Ma a conferma,<br />

forse, che si tratta<br />

di due realtà diverse,<br />

c’è anche l’affluenza al<br />

voto.<br />

A San Mauro il tema è<br />

stato molto più sentito e<br />

lo ha dimostrato il fatto<br />

che alle urne sono andati<br />

in 3.563 degli 8.547 aventi<br />

diritto. Non un numero<br />

da quorum (che<br />

comunque non serviva,<br />

visto che il refendum era<br />

consultivo), ma comunque<br />

<strong>una</strong> affluenza<br />

del 41,69 per cento. Invece<br />

a Savignano gli elettori<br />

erano parecchi di<br />

più, cioè 12.949, ma alle<br />

urne se ne sono presentati<br />

più o meno come a<br />

San Mauro: 3.965, che ha<br />

significato <strong>una</strong> percentuale<br />

pari al 30,62 per<br />

cento.<br />

Il totale complessivo<br />

tra i due municipi assomma<br />

quindi a 7.528<br />

votanti a fronte di 21.496<br />

aventi diritto. La percentuale<br />

è quindi stata<br />

del 35,02 per cento.<br />

E tra le curiosità c’è<br />

che tre elettori, due a Savignano<br />

e uno a San<br />

Mauro non hanno voluto<br />

la scheda per indicare<br />

il nome dell’ipotetico<br />

Comune unico. Possibile<br />

che fosse perchè contrari<br />

alla nuova realtà,<br />

si siano anche rifiutati<br />

di “battezzarla”.


fdOuRM5hrOXodnduITuzwuexWSLBpuhcEqIC1sgmAO4=<br />

CE S E NAT I C O 35<br />

LUNEDÌ<br />

10 GIUGNO 2013<br />

I dati turistici di marzo e aprile portano a chiudere il primo quadrimestre con ingenti diminuzioni di presenze<br />

Perso il 31% dei pernottamenti<br />

Quello decisivo sarà il periodo estivo, ma crisi e tempo incidono<br />

CESENATICO. Pres enze<br />

turistiche: continua<br />

l’anno orribile. I dati del<br />

primo quadrimestre<br />

dell’anno evidenziano un<br />

profondo rosso. Marzo e<br />

aprile sono da valutare<br />

insieme: quest’anno la<br />

Pasqua e il suo movimento<br />

turistico sono stati a<br />

marzo, l’anno scorso ad aprile.<br />

Ma sommando i due<br />

mesi i conti comunque<br />

non tornano.<br />

Marzo ha chiuso con un<br />

segno finalmente positivo<br />

rispetto all’anno precedente,<br />

come non capitava<br />

da parecchio tempo.<br />

Q ue st ’anno, grazie alla<br />

Pasqua e ai tornei sportivi<br />

anticipati nel calendario,<br />

ci sono stati quasi<br />

9mila pernottamenti in<br />

più. Si è passati da 56.333<br />

a 65.035, con un incremento<br />

delle presenze del<br />

15,45%. Il balzo in avanti<br />

principale è stato fatto dagli<br />

stranieri, con le presenze<br />

d’Oltralpe passate<br />

Turisti fuori stagione<br />

da 8.100 a 13.300<br />

(+64,20%). Le notti passate<br />

dagli italiani nelle<br />

strutture cesenaticensi<br />

sono invece cresciute percentualmente<br />

molto meno:<br />

da 48.233 a 51.735<br />

(+7,26%). Nello stesso mese<br />

di marzo gli arrivi sono<br />

più che raddoppiati: da<br />

6.938 a 16.036, con un incremente<br />

del 131,13%). In<br />

questo caso, a conferma<br />

Rate con inghippo<br />

«Bollette Hera divise in tre pagamenti<br />

ma più problemi creati che aiuto»<br />

CESENATICO. La rateizzazione<br />

delle bollette<br />

è <strong>una</strong> possibilità preziosa<br />

per tante famiglie in difficoltà<br />

in questo periodo<br />

prolungato di crisi, ma<br />

può anche esserci il rovescio<br />

della medaglia. Lo ha<br />

scoperto a sue spese un<br />

49enne di Cesenatico, che<br />

in questi giorni si sta trasferendo<br />

dall’a b i ta z i on e<br />

in via Cartesio, dove vive,<br />

in un nuovo alloggio<br />

nella piazzetta intitolata<br />

alle vittime dell’11 Settembre.<br />

Il problema è che<br />

nei giorni scorsi gli è stata<br />

recapitata <strong>una</strong> raccomandata<br />

di Hera per sollecitargli<br />

i pagamenti di<br />

Formazione<br />

Minima<br />

al Borderline<br />

CESENATICO.<br />

Continuano gli<br />

appuntamenti dell’estate<br />

del Borderline, il bar in<br />

via Leonardo da Vinci<br />

32. Questa sera alle 21.30<br />

si esibiranno i<br />

Formazione Minima, con<br />

il loro teatro-canzone ai<br />

limiti della decenza.<br />

Gli appuntamenti del<br />

lunedì sera si<br />

susseguiranno fino alla<br />

fine del mese di luglio.<br />

La prossima settimana<br />

tocherà a Massimo<br />

Marches.<br />

bollette per acqua e gas.<br />

Lui aveva concordato di<br />

versare i soldi dovuti in<br />

tre rate da circa 150 euro<br />

l’<strong>una</strong>. Dopo avere pagato<br />

la prima, chiamato a saldarne<br />

un’altra, ecco la<br />

doccia fredda. Al momento<br />

del passaggio in affitto<br />

nella nuova casa, l’uomo<br />

figurava nell’elenco degli<br />

utenti in mora e quindi<br />

non è stata autorizzata la<br />

voltura, necessaria per<br />

fare gli allacciamenti ai<br />

servizi. Oltretutto - aggiunge<br />

il 49enne, molto<br />

irritato per questa vicenda<br />

- un proprietario rischia<br />

di diventare diffidente<br />

avendo a che fare<br />

con un inquilino che Hera<br />

indica come non a posto<br />

con i pagamenti, e<br />

quindi potrebbe faticare<br />

ad onorare il pagamento<br />

del canone di locazione.<br />

Una situazione spiacevole,<br />

che ha esasperato il cesenaticense,<br />

sconcertato<br />

dal fatto che «quella che<br />

doveva essere <strong>una</strong> forma<br />

di aiuto per chi è in difficoltà<br />

si è trasformata in<br />

un’ingiustizia che ha<br />

creato dei problemi in<br />

più». Alla fine, l’ostacolo<br />

è stato superato facendo<br />

fare l’intestazione alla<br />

compagna dell’uomo, ma<br />

- sottolinea lui stesso - resta<br />

l’esigenza di «rivedere<br />

un meccanismo assurdo<br />

ed iniquo, che può<br />

danneggiare altre persone».<br />

di permanenza mediamente<br />

più brevi per i connazionali,<br />

il merito principale<br />

è degli italiani, saliti<br />

da 5.134 a 13.355<br />

(+160,13%). L’a um en to<br />

degli arrivi degli stranieri<br />

è stato più ridotto: da<br />

1.804 a 2.681, pari al<br />

+48,61%.<br />

Ad aprile era logico aspettarsi<br />

un ribaltamento<br />

dei dati, che si è comun-<br />

que rivelato piuttosto pesante.<br />

Le presenze sono<br />

scese da 182.195 a 123.763<br />

con un segno negativo del<br />

32,07%. Un calo sostanzialmente<br />

equamente diviso<br />

tra italiani (da<br />

147.419 a 101.885, -30,89%)<br />

e stranieri (da 34.776 a<br />

21.878, -37,09%). Ancora<br />

maggiore il calo delle presenze,<br />

diminuite da 39.849<br />

a 21.230, per un -46,72%.<br />

Anche in questo caso valori<br />

simili tra italiani (da<br />

33.386 a 17.303, -48,17%) e<br />

stranieri (da 6.463 a 3.927,<br />

39,24%).<br />

Questi risultati hanno<br />

portato il primo quadrimestre<br />

a un evidente segno<br />

negativo. Vero è che<br />

quello che conta è il secondo<br />

quadrimestre, ma<br />

Cesenatico si trova ad affrontare<br />

un’estate che si<br />

preannuncia assai problematica<br />

già con <strong>una</strong><br />

partenza ad handicap. Infatti,<br />

le presenze da gennaio<br />

ad aprile sono dimi-<br />

nuite da 300.144 a 206.725.<br />

Gli oltre 93mila pernottamenti<br />

perduti significano<br />

un calo del 31,12%. E’ più<br />

marcato quello degli italiani,<br />

che scendono da<br />

252.877 a 168.183, per un<br />

-33,49%. Importante ma<br />

comunque più contenuta<br />

la diminuzione delle presenze<br />

degli stranieri, che<br />

vanno da 47.267 a 38.542,<br />

-18,46%. Per quanto riguarda<br />

gli arrivi, il dato<br />

generale segna <strong>una</strong> discesa<br />

da 51.747 a 42.304,<br />

-18,25%. In linea tra loro i<br />

dati riguardanti il numero<br />

di turisti italiani (da<br />

42.986 a 34.998, -18,58%) e<br />

di quelli stranieri (da<br />

8.761 a 7.306, -16,61%).<br />

In conclusione, numeri<br />

poco belli e grande attesa<br />

per maggio, il mese degli<br />

eventi legati al ciclismo.<br />

Ma la crisi e il tempo che<br />

pare boicottare i weekend<br />

non promettono nulla di<br />

buono.<br />

Iacopo Baiardi<br />

Litigate<br />

su Facebook<br />

tra Gesturist<br />

sindaco<br />

e Pd<br />

CESENATICO. Il passaparola<br />

corre veloce su Facebook<br />

e lo scontro verbale<br />

è presto servito. Terzo<br />

Martinetti di Gesturist accende<br />

le polveri. Il sindaco<br />

Roberto Buda commenta<br />

alternando spiegazioni e<br />

stoccate al Pd provocando<br />

l’ira di Mario Drudi e Matteo<br />

Gozzoli dei democratici.<br />

Martinetti attacca l’am -<br />

ministrazione su tutti i<br />

fronti: tasse, parla di «cattiva<br />

gestione del bilancio<br />

com<strong>una</strong>le» e per finire addita<br />

il Comune di «chiudere<br />

la possibilità per i giovani<br />

della città e per i<br />

clienti degli hotel di trovare<br />

un luogo in cui divertirsi<br />

in sicurezza (il Molo di<br />

Notte)». Il sindaco Buda se<br />

la prende: «Caro Terzo dimostri<br />

che il vero macchinatore<br />

della politica del Pd<br />

sei sempre stato tu. Ed ora<br />

che il Pd non esiste quasi<br />

più a Cesenatico vieni fuori<br />

e provi ad attaccare questa<br />

amministrazione che<br />

sta cercando di sistemare<br />

gli innumerevoli pastrocchi<br />

che avete fatto. […] Abbiamo<br />

pagato 7,3 milioni<br />

di debiti verso le imprese<br />

che avete fatto voi e non avete<br />

pagato. Dovrebbero<br />

darci un premio ed invece<br />

quest’anno per questo motivo<br />

prenderò il 30% in<br />

meno di stipendio […]».<br />

Scatenato Mario Drudi:<br />

«Ma come si permette costui!<br />

Visti i risultati fin<br />

qui conseguiti, piuttosto<br />

dovrebbe pensare al suo<br />

mestiere, magari con un<br />

po’ di umiltà e spirito critico.<br />

Invece ha pure il coraggio<br />

e la voglia di farsi<br />

gli affari degli altri, con uscite<br />

da bassifondi. Al posto<br />

di affari ci stava bene<br />

un altro sostantivo...».<br />

Non contento poche ore<br />

dopo l’ultimo post torna<br />

alla ribalta rispolverando<br />

le ultime politiche: “Parti -<br />

to democratico 4.475 voti-<br />

Pdl voti 3.321. Se per qualcuno,<br />

che pretende di fare<br />

"il maestrino", il Partito<br />

Democratico a Cesenatico<br />

non esiste quasi più, allora<br />

lui sulla base di questo<br />

dato, cosa sarebbe? Se facciamo<br />

poi lo storico fino<br />

alle Elezioni Politiche<br />

2008, le risultanze per costui<br />

sono ancora più impietose.<br />

Adesso ci mettiamo<br />

anche a stravolgere i<br />

numeri, chissà dove arriveremo».<br />

Non <strong>perde</strong> l’o ccasione<br />

Matteo Gozzoli<br />

che affonda il colpo: «Vi<br />

garantisco che ci siamo e<br />

che faremo del nostro meglio.<br />

Altro spazio non voglio<br />

dedicargli. Piuttosto<br />

parliamo dell’atte ggiamento<br />

dell’ammini strazione<br />

Buda sulla scomparsa<br />

di Franca Rame».


fdOuRM5hrOXodnduITuzwv3jQ3e0rGtJR1yUuO/K/x4=<br />

Anche quest’anno<br />

le marinerie<br />

si “riposano”<br />

per consentire<br />

il ripopolamento<br />

di ANTONIO LOMBARDI<br />

CESENATICO. Fer mo<br />

Pesca 2013: la decisione<br />

sarà ufficializzata solo<br />

entro la fine giugno, e<br />

con la pubblicazione del<br />

Decreto istitutivo. Le date<br />

dovrebbero ricalcare<br />

quelle dello scorso anno.<br />

E’ quanto è stato ipotizzato<br />

nel corso dell’u ltima<br />

riunione tenutasi<br />

presso la Direzione generale<br />

Pesca e Agricoltura<br />

del ministero a Roma.<br />

Tempi e indennità.<br />

Quest’anno le marinerie<br />

marchigiane avrebbero<br />

manifestato la volontà di<br />

effettuare lo stop della<br />

pesca nello stesso periodo<br />

previsto nelle regioni<br />

dell’Alto Adriatico:<br />

Friuli-Venezia Giulia,<br />

Veneto, Emilia-Romagna.<br />

Le indennità alle imprese<br />

di pesca saranno erogate<br />

dalle Regioni sulla<br />

base delle risorse<br />

stanziate loro dai fondi<br />

Fep, <strong>mentre</strong> per il personale<br />

dipendente imbarcato<br />

si dovrà provvedere<br />

tramite la Cassa integrazione<br />

guadagni in deroga.<br />

Le marinerie dell’Alto<br />

Adriatico hanno chiesto<br />

espressamente di prevedere<br />

la ripresa dell’a t t ività,<br />

trascorso il periodo<br />

di fermo obbligatorio entro<br />

la prima decade di<br />

settembre; non più tardi.<br />

Giudicano positivo l’aver<br />

calendarizzato e sfalsato<br />

nel tempo, il periodo<br />

di fermo pesca obbligatorio<br />

in vigore nei diversi<br />

mari italiani, ciò al<br />

∼AARRIIAA DDII MMAARREE ∼<br />

TELEFONO<br />

0541 354111<br />

FAX 0541 354199<br />

EMAIL: mare@corriereromagna.it<br />

fine di assicurare e permettere<br />

ai mercati la<br />

continuità dei rifornimenti<br />

di pesce nostrano.<br />

Da decenni per dare la<br />

possibilità al pesce di riprodursi<br />

e al mare di ripopolarsi<br />

di risorsa ittica,<br />

con decreto ministeriale<br />

viene istituito il<br />

fermo di pesca biologico<br />

per la pesca con sistema<br />

“a strascico” (per il pesce<br />

demersale di fondo) e<br />

“a volante” (per il pesce<br />

pelagico). La proposta<br />

manifestata ed emersa<br />

nel corso dell’ultimo incontro<br />

della Direzione<br />

generale Pesca e Agricoltura<br />

del Mipaaf, evidenzia<br />

Lega Pesca, corrispondesostanzialmente<br />

a quella del 2012, per<br />

Scuola, la Lega Navale<br />

premia i vincitori<br />

RIMINI. Grande successo per il concorso fotografico<br />

e artistico indetto dalla Lega Navale, sezione di Rimini,<br />

in memoria di Giovanni Padovani.<br />

Sabato scorso, alla scuola media Bertola, si sono tenute<br />

le premiazioni di tutti i vincitori. In seguito alla<br />

partecipazione dei ragazzi di alcune scuole di Rimini<br />

al progetto “Si va in barca” la classe 3C delle Bertola<br />

ha vinto il concorso fotografico, Alberto Zaghini della<br />

4C delle Casti ha vinto il concorso artistico dedicato<br />

alle scuole primarie <strong>mentre</strong> per quelle secondarie il<br />

primo premio è andato a Maria Immacolata Surico<br />

della 2F delle Bertola.<br />

A premiarli l'Ammiraglio Aleardo Maria Cingolani,<br />

presidente della sezione riminese della Lega Navale,<br />

la Preside della scuola Bertola Giuseppina Martinini e<br />

il responsabile del progetto “Si va in barca” e delegato<br />

scolastico provinciale Luciano Caimi. (c.m.)<br />

PESCA: LO STOP BIOLOGICO<br />

tempi, criteri e modalità,<br />

«salvo che non siano<br />

state ipotizzate delle date<br />

di inizio e fine per a-<br />

LA RICETTA<br />

Sardine marinate<br />

reali, bensì riportati i<br />

periodi previsti nei piano<br />

di Gestione dello strascico<br />

presentati e appro-<br />

LUNEDÌ<br />

10 GIUGNO 201344<br />

Il fermo<br />

che verrà<br />

INGREDIENTI per 4 persone. Un chilogrammo<br />

di sardine, farina quanto basta, buccia di limone,<br />

un bicchiere di aceto, salvia, aglio, sale e pepe.<br />

PREPARAZIONE. Pulire le sardine, lavarle e<br />

asciugarle un po’, poi passarle nella farina,<br />

mettere in <strong>una</strong> terrina e cuocerle sulla teglia per<br />

dieci minuti per parte. Una volta ultimata la<br />

cottura, metterle in <strong>una</strong> terrina. A parte preparare<br />

il condimento e farlo bollire per qualche<br />

minuto dopodiché versarlo sulle sardine. Servire<br />

freddo.<br />

Ricetta di Luisa Candi tratta dal libro<br />

“I Venerdì di Magro”, edito dalla Provincia di Rimini<br />

a cura di Gilberto Polloni<br />

vati da Bruxells».<br />

Solo la marineria di<br />

Pescara, ferma da sei<br />

mesi a causa, dell’i n s a bbiamento<br />

del porto ha<br />

chiesto di essere esentata<br />

dal fermo di quest’a nno.<br />

Arretrati. Le risorse disponibili<br />

per gli armatori<br />

corrispondo a quelle<br />

dell’anno passato e sono<br />

sufficienti a coprire 30<br />

giorni lavorativi (42-43<br />

giorni totali) in Adriatico<br />

e circa 30 nel Tirreno.<br />

Risorse che provengono<br />

da fondi Fep ancora disponibili<br />

per le Regioni.<br />

Va avvertito che armatori<br />

e imprese sono, tuttavia,<br />

ancora perlopiù in<br />

attesa di percepire il pagamento<br />

del fermo 2012.<br />

L’idea prevalente co-<br />

“Si va in mare”. Due momenti delle premiazioni<br />

che si sono svolte alle scuole medie Bertola di Rimini<br />

In Emilia-Romagna<br />

i pescherecci<br />

devono ancora<br />

ricevere i soldi<br />

della stagione 2012<br />

me detto è quella di confermare<br />

tempi, criteri e<br />

modalità del fermo 2012,<br />

con le marinerie regionali<br />

e le organizzazione<br />

di pesca che si sono espresse<br />

sull’ar g om en to .<br />

Nel 2012, infatti, nell’alto<br />

Adriatico il fermo pesca<br />

iniziò il 16 luglio per<br />

concludersi il 27 agosto,<br />

<strong>mentre</strong> dal 6 di agosto fino<br />

al 17 settembre riguardò<br />

i compartimenti<br />

che vanno da Pesaro a<br />

Bari. Per tutti gli altri<br />

mari italiani, da Brindisi<br />

ad Imperia il Fermo iniziò<br />

il 3 di settembre<br />

per concludersi il 29 dello<br />

stesso mese.<br />

Gli esentati. D i v er s o<br />

regolamento ha riguardato<br />

le due isole maggiori:<br />

Sicilia e Sardegna. Al<br />

termine del fermo, in<br />

questo caso per tutto l’Adriatico<br />

da Trieste a Bari<br />

dovrebbe ancora scattare,<br />

come di consueto, il<br />

cosiddetto “fermo tecnico”.<br />

Nelle successive<br />

dieci settimane si potrà<br />

tornare in mare a calare<br />

le reti per soli tre giorni<br />

la settimana (non è consentito<br />

il recupero di eventuali<br />

giornate di maltempo).<br />

Durante la vigenza del<br />

fermo pesca, lungo la Riviera<br />

dell’E mi l i a- R om agna,<br />

nelle pescherie e<br />

nei tanti ristoranti, il pesce<br />

fresco nostrano sulle<br />

tavole sarà garantito da<br />

quanti praticano la pesca<br />

con sistemi fissi (reti<br />

da posta, cogolli, trappole<br />

e parangali). In quanto<br />

pesca selettiva non<br />

soggetta a fermo obbligatorio.


Q2+kU/Nr4l7L5sQEs9JZSb17c8pQcuH+dbZ5WlvRZ9Q=<br />

ROMAGNA<br />

LUNEDÌ 10. GIUGNO 2013<br />

Le nostre banlieu<br />

L’idea di <strong>una</strong> società multirazziale è destinata a fallire<br />

se il massimo che offriamo ai nuovi arrivati è soltanto<br />

lavoro abusivo e permissivismo senza possibilità di crescita<br />

hi pensava che per<br />

creare <strong>una</strong> società<br />

futura multirazziale,<br />

multiculturale e<br />

positivamente<br />

aperta al futuro<br />

bastasse aprire<br />

indiscriminatamente<br />

le frontiere ed accogliere i nuovi<br />

venuti senza poi curarsi di chi<br />

fossero, cosa facessero e che pensieri<br />

avessero nella testa si trova oggi per<br />

forza a dover dire: ho sbagliato. A<br />

Londra un cittadino britannico, di<br />

origine nigeriana, ha ammazzato con<br />

un machete un soldato. Le banlieu<br />

francesi sono polveriere che<br />

aspettano solo un fiammifero per<br />

esplodere, e situazioni analoghe sono<br />

diventate le periferie londinesi,<br />

esplose nel 2011, e ora anche quelle<br />

di Stoccolma. Il tentativo di integrare<br />

queste gigantesche masse di nuovi<br />

venuti sta fallendo. E l’Italia, che<br />

rispetto ai Paesi citati è qualche passo<br />

indietro, che fa? Impara<br />

dall’esperienza dei vicini e potendolo<br />

ancora fare si dà politiche che<br />

regolino i flussi migratori, e fa<br />

tentativi di integrare i nuovi venuti,<br />

selezionando quelli che potranno<br />

integrarsi ed allontanando quelli che<br />

non lo faranno? Eccome. Basta girare<br />

per il centro di Ravenna <strong>una</strong><br />

domenica mattina per rendersi conto<br />

dello spirito più profondo del<br />

principio che guida le nostre scelte.<br />

Parcheggi la macchina, e ad<br />

accompagnarti sono dei ragazzi<br />

africani che fanno i parcheggiatori<br />

abusivi, chiedendoti poi degli<br />

spiccioli o di comprare qualche<br />

improbabile fazzoletto (in modo<br />

ovviamente abusivo). Vai da piazza<br />

Kennedy a piazza del Popolo e già un<br />

paio di ragazzi africani – e sono gli<br />

stessi da anni – e qualche zingaro – e<br />

L’AUTORE<br />

Paolo Gambi è un giornalista<br />

della Voce dal 2003. Alterna<br />

la vita in provincia con collaborazioni<br />

nazionali ed internazionali:<br />

dall’huffingtonpost<br />

a The Catholic Herald fino alla<br />

Tv. Ha scritto <strong>una</strong> quindicina<br />

di libri, per la Voce, ha<br />

pubblicato “Romagnacity”.<br />

sono gli stessi da anni – chiedono<br />

l’elemosina. Arrivi in piazza e altri<br />

zingari con <strong>una</strong> assordante tromba<br />

stridula (abusiva direi…) chiedono<br />

altri soldi. Se per caso inizia a<br />

piovere, dopo le prime due gocce<br />

compaiono organizzatissimi alcuni<br />

senegalesi che ti offrono, ovviamente<br />

abusivamente, degli ombrelli. Se lo<br />

stesso percorso lo fai di notte, e sei<br />

donna, preparati ad improbabili<br />

approcci di nordafricani affamati di<br />

femmine. Riassunto: il massimo che<br />

la nostra società ha offerto per queste<br />

persone è fare i mendicanti<br />

professionisti, fare gli abusivi, vivere<br />

di espedienti. In molti Paesi africani,<br />

o anche solo est europei, il motivo<br />

per cui molti non delinquono è che<br />

hanno paura di <strong>una</strong> polizia forte e<br />

spesso violenta. Arrivano qui,<br />

scoprono da queste piccole cose che<br />

possono fare ciò che vogliono, tutto è<br />

tollerato. Chi è che poi si può<br />

EPOCALE<br />

Disinnescare<br />

la dicotomia<br />

razzismo<br />

buonismo<br />

per affrontare<br />

il cambiamento<br />

Paolo Gambi<br />

Extracomunitari che fanno i venditori o i parcheggiatori abusivi nelle nostre città<br />

meravigliare se finiscono per<br />

delinquere? Ci rendiamo conto che è<br />

disumano lasciare che tutto questo<br />

succeda? E ci rendiamo conto che<br />

continuando con queste politiche nel<br />

giro di pochi anni avremo anche noi –<br />

dove già non le abbiamo – le nostre<br />

banlieu? Proprio come ai tempi della<br />

caduta dell’Impero romano. Con la<br />

differenza che i popoli coinvolti sono<br />

tanti, ed invece che un’esperienza<br />

romano-barbarica ci si prospetta il<br />

caos e la legge del più forte. E dire che<br />

basterebbe disinnescare quel<br />

meccanismo dicotomico che ci porta<br />

a pensare in termine di razzismobuonismo<br />

per poter affrontare con<br />

serietà, ed efficacia, anche questa<br />

sfida epocale.<br />

Paolo Gambi


Q2+kU/Nr4l7L5sQEs9JZSV7k+GqBvELMQ2FkO1brMaU=<br />

4<br />

AUSL ROMAGNOLE<br />

Decisionismo dei governanti<br />

ed il ruolo della stampa Vittorio<br />

Alessandro Guidi*<br />

Tutti noi sappiamo che il ruolo della<br />

stampa è fondamentale in ogni<br />

democrazia per l’azione di controllo<br />

e di stimolo che può esercitare<br />

sull’operato d’ogni forma di governo.<br />

Io ho interesse per i giornali e simpatia per<br />

i giornalisti di tutti i mezzi d’informazione<br />

locali perché non sono ossequiosi con chi<br />

ci governa e, anzi, spesso sono critici nei<br />

loro confronti per i ritardi che essi pongono<br />

nel decidere e nel fare.<br />

Sicuramente, così agendo, i nostri mezzi<br />

d’informazione sono utili per l’attuale<br />

classe dirigente forlivese e sono anche<br />

un’opportunità di in/formazione di quella<br />

che verrà.<br />

Detto questo, con convinzione, non vorrei<br />

però che nel tentativo di risvegliare “l’amministratore<br />

forlivese dormiente” per eccesso<br />

di foga giornalistica si ottenesse l’effetto<br />

di suscitare in lui, anziché la presa di<br />

coscienza di se stesso e del proprio diritto-dovere<br />

di assumere decisioni, <strong>una</strong> sorta<br />

d’esaltazione dello “spirito decisionista”.<br />

Mi spiego. Quando si sostengono, si sollecitano<br />

e si indicano all’opinione pubblica<br />

quali esempi da seguire “ i pubblici amministratori<br />

che decidono” si fa, allo stesso<br />

tempo, – mandando un messaggio forte -<br />

<strong>una</strong> cosa giusta ma rischiosa.<br />

Sono, ovviamente, d’accordo che chiunque<br />

amministra la cosa pubblica debba<br />

prendere delle decisioni. E’ bene, in ogni<br />

caso, precisare che ciò che vale non è il solo<br />

“decidere”, possibilmente in fretta, ma<br />

che occorre anche essere consapevoli degli<br />

effetti e delle conseguenze che le proprie<br />

decisioni hanno sulla comunità.<br />

Ad esempio, sulla questione dell’unificazione<br />

delle AUSL romagnole, è giusto che<br />

si chieda al “palazzo” di decidere, ma non<br />

si deve pretendere che tutti i soggetti interessati<br />

decidano allo stesso modo e nello<br />

stesso tempo, perché, appunto, gli effetti<br />

e le conseguenze di chi prende la decisione<br />

sono diversi tra loro.<br />

Un cittadino-cittadino, decide per se stesso;<br />

un cittadino-imprenditore, decide per<br />

se e per la propria azienda; un cittadinopolitico,<br />

decide per se e per il proprio partito;<br />

un cittadino-amministratore, decide<br />

CRONACHE MALATESTIANE<br />

per se e per la comunità; idem per il cittadino-giornalista.<br />

Ripeto, ognuno di questi ha certamente il<br />

dovere di prendere ogni decisione che gli<br />

compete in tempi rapidi e non rimandarla<br />

alle calende greche, ma i tempi, i modi e<br />

le informazioni, sulla base delle quali egli<br />

è chiamato a farlo, non sono, onestamente<br />

e oggettivamente, uguali tra loro.<br />

Personalmente, da amministratore e politico<br />

“decisionista”, ritengo dannosi sia<br />

quegli amministratori che dicono sempre<br />

“signor sì”, come i “signor nò” o, peggio, i<br />

“signor ni”, così come non apprezzo coloro<br />

che dimenticano, nelle loro decisioni, il<br />

ruolo pubblico che hanno e le responsabilità<br />

che da esso derivano.<br />

I danni che questo genere di amministratori<br />

producono, per se e per gli altri, sono,<br />

molto spesso, ben più grandi dell’apparente<br />

utilità di un decisionismo che, se<br />

praticato con irresponsabilità, da solo<br />

un’effimera gratificazione all’immagine di<br />

chi lo attua ed esalta gli acritici estimatori,<br />

sempre e comunque, delle decisioni “a<br />

prescindere”.<br />

Su un tema importante, come quello della<br />

futura dimensione del governo della sanità<br />

pubblica in Romagna, occorre certamente<br />

prendere <strong>una</strong> decisione, ma occorre farlo<br />

avendo ben chiaro, come il sindaco di<br />

<strong>Forlì</strong> ha isolatamente chiesto, quali sono<br />

le reali motivazioni e le finalità che sollecitano<br />

<strong>una</strong> tale decisione e, soprattutto,<br />

quali saranno le conseguenze che si ripercuoteranno<br />

sulla tutela della salute dei cittadini<br />

del comprensorio forlivese e non<br />

solo di esso.<br />

Ricordiamoci sempre, e ricordiamolo a<br />

tutti, che il Morgagni-Pierantoni è oggi un<br />

ospedale eccellente, con professionisti<br />

d’alta qualità, un modello di sanità pubblica<br />

di livello nazionale che ogni uomo<br />

pubblico forlivese, giornalisti compresi,<br />

deve sentire il dovere di difendere e di tutelare.<br />

Ora, in coerenza e nel rispetto di un tale<br />

dovere, senza sottostare e temere imposizioni<br />

d’alcun genere e da qualsiasi parte<br />

provengano, se la politica sanitaria della<br />

regione Emilia-Romagna tende all’unificazione<br />

delle AUSL, prima di decidere di<br />

aderire affinchè ciò avvenga è giusto e le-<br />

gittimo porsi e porre alcuni interrogativi,<br />

peraltro già avanzati, ripeto, dal sindaco<br />

di <strong>Forlì</strong> ma anche dal consigliere regionale<br />

Bartolini e dal segretario dell’UDC, Pasini,<br />

entrambi, questi ultimi, esponenti di aree<br />

politiche opposte alla mia.<br />

Primo interrogativo: l’unificazione di cui<br />

si parla avverrà in tutta la regione e per<br />

tutte le AUSL, o solo per quelle romagnole?<br />

Secondo interrogativo: se il fine dell’unificazione<br />

è essenzialmente quello di far<br />

quadrare i bilanci, riducendo i costi di gestione<br />

delle aziende romagnole, lo stesso<br />

problema esiste o non esiste nelle altre aziende<br />

emiliane?<br />

Terzo interrogativo: come ci sarà garantito,<br />

nel tempo, il mantenimento della qualità<br />

degli attuali livelli dei servizi sanitari resi<br />

ai cittadini forlivesi?<br />

Domande doverose e chiare alle quali non<br />

possono essere date, dal governo della regione<br />

Emilia-Romagna, risposte parziali<br />

o, peggio, evasive né, tantomeno, possono<br />

essere ventilate e accettate insulse minacce<br />

d’abbandono a se stesso del territorio<br />

forlivese e dei suoi abitanti.<br />

Per ogni pubblico amministratore locale<br />

decidere è un bene, farlo presto è opportuno,<br />

far si che, come in questo caso, sia<br />

anche <strong>una</strong> decisione giusta è un obbligo<br />

imprescindibile.<br />

in riferimento al tema in discussione, stante<br />

le informazioni correnti, ho seri motivi<br />

per dubitare che aderire alla proposta d’unificazione<br />

delle AUSL romagnole sia, oggi,<br />

senza le risposte e le garanzie necessarie,<br />

<strong>una</strong> decisione giusta.<br />

Anche nel sistema giudiziario di molti paesi<br />

democratici, non solo in politica, la presenza<br />

di un ragionevole dubbio di colpevolezza<br />

è condizione sufficiente per assolvere<br />

l’imputato.<br />

A maggior ragione, per chi deve governare<br />

la cosa pubblica locale o anche per chi, come<br />

giornalista, deve rendere <strong>una</strong> corretta<br />

informazione, l’avere il dubbio che <strong>una</strong><br />

determinata decisione possa essere nociva<br />

per la futura tutela della salute dei cittadini<br />

è condizione sufficiente per non assumerla<br />

e, per quanto riguarda l’informazione,<br />

per sostenerne le motivate ragioni.<br />

*Ex Presidente della Provincia di <strong>Forlì</strong><br />

Coppia, amore e tabacco<br />

SCENA I.<br />

Sera d’estate. Ristorante su un<br />

Colle del Riminese. Seduti a due<br />

tavolini, alquanto distanti l’uno<br />

dall’altro, LUI (simpatico e<br />

atletico trentacinquenne) e LEI<br />

(bella e grintosa trentenne)<br />

consumano la cena serviti dal<br />

cameriere nei medesimi tempi<br />

di portata. Sorbito il caffè si<br />

alzano, di scatto, quasi<br />

contemporaneamente,<br />

dirigendosi verso la<br />

SCENA II.<br />

Terrazza panoramica. LUI e LEI ,<br />

appoggiati alla balaustra,<br />

estraggono i rispettivi pacchetti.<br />

LUI: “Posso?” (esibisce un Ronson<br />

placcato oro ed esegue).<br />

LEI: (traendo voluttuosamente<br />

la prima boccata dalla sua<br />

Muratti Ambassador) “Grazie,<br />

molto gentile. Ha proprio<br />

ragione quel giornalista inglese<br />

della Voce di Romagna. Siamo<br />

COMMENTI<br />

diventati <strong>una</strong> razza di<br />

perseguitati…”<br />

LUI: (aspirando a fondo <strong>una</strong><br />

Marlboro) “E’ vero. Però, quasi<br />

quasi, preferisco così. Libero dai<br />

sensi di colpa che ti danno i non<br />

fumatori, gusto di più la mia sigarettina…”<br />

(esegue un magistrale<br />

anello di fumo che si allontana,<br />

ondeggiando compatto, verso la<br />

Riviera Adriatica che si stende,davanti<br />

a loro, immensa e sfavillante<br />

di luci sotto un manto di stelle).<br />

LEI: (atteggiando vezzosamente<br />

le labbra carnose attorno alla<br />

Long-Size). “Giusto. Magari<br />

prima chiedevi permesso e<br />

“loro” ti rispondevano “Per<br />

carità, faccia pure…Però…”<br />

LUI: “Poi ti accorgevi, alla prima<br />

boccata ,delle loro facce<br />

schifate… Le smorfie, la manina<br />

frangifumo, la tossettina di<br />

rimprovero…”<br />

LEI: “ Già. E la sigaretta <strong>perde</strong>va<br />

tutto il suo sapore...”<br />

LUI: “ Verità sacrosanta”.<br />

Per ragioni di spazio sintetizzo i<br />

tempi della sceneggiatura.<br />

Anche lei passa al Tu e dichiara<br />

che smetterebbe, se dovesse<br />

diventare madre. (“Sai com’è,<br />

non voglio correr rischi col<br />

bebè”). Lui dice “è giusto e poi<br />

fa anche rima!” e ride. Poi torna<br />

serio e confessa che, se avesse<br />

anche lui un figlio, non<br />

fumerebbe certo in casa anzi<br />

“magari la pianterei del tutto,<br />

perché ci sono altre<br />

soddisfazioni nella vita e spesso<br />

si fuma troppo perché ci si sente<br />

troppo soli..”. Lei, lo sguardo<br />

perduto nel vuoto, sussurra<br />

“proprio così”. Lui, continuando<br />

a fumare, le cinge la vita sottile<br />

con il braccio sinistro.<br />

Spengono<br />

contemporaneamente le cicche,<br />

schiacciandole con un<br />

movimento deciso sulla<br />

balaustra. Si guardano negli<br />

occhi che sfavillano,<br />

specchiando la l<strong>una</strong>. Si<br />

sorridono, complici. E si<br />

scambiano un lungo, dolcissimo<br />

mix di Marlboro e Muratti<br />

Ambassador (col filtro).*<br />

Post Scriptum: Con la “sigaretta<br />

elettronica” attualmente<br />

permessa nei locali pubblici<br />

questi due giovani non<br />

avrebbero immediatamente<br />

simpatizzato in quanto membri<br />

di <strong>una</strong> minoranza perseguitata.<br />

Non si sarebbero incontrati soli,<br />

nella notte stellata. Non si<br />

sarebbero amati…In questo<br />

mondo divenuto freddo ed<br />

asettico anche il Proibizionismo<br />

può aiutare…<br />

Giuliano Bonizzato<br />

*Da “Nuove Cronache<br />

Malatestiane” Raffaelli Editore<br />

LUNEDÌ<br />

10. GIUGNO 2013<br />

IL RADUNO DI IGEA MARINA<br />

Più che le ruote hanno<br />

sfondato le nostre<br />

povere orecchie<br />

Pietracci<br />

Erano le 3,38 di ieri mattina quando decine<br />

di residenti di Igea Marina hanno<br />

finalmente potuto godere del meritato e<br />

legittimo riposo. Solo a quell’ora, infatti,<br />

dal Rio Grande è stato dato lo stop ad<br />

un’apocalittica notte che da queste parti non<br />

dimenticheranno mai. Dalle 23 in avanti musica a<br />

tutta randa, urla e incitazioni al microfono, rombo<br />

di motori a decibel inusitati, delirio di rumori che<br />

hanno fatto sobbalzare dal letto i contadini<br />

(poverini loro) delle campagne circostanti che alle<br />

4 del mattino si alzano per andare nei campi. Tutto<br />

questo è “merito” di Ruotesfonde, ovverosia<br />

qualche centinaio di innamorati delle moto che<br />

ogni anno si rad<strong>una</strong>no nella discoteca di Igea per<br />

dare libero sfogo ai propri istinti. Fiumi di birra, le<br />

donnine del Pepe Nero, testosterone ai massimi<br />

livelli così come il fracasso dei motori.<br />

Non spendiamo <strong>una</strong> parola per gli organizzatori<br />

perché hanno avuto anche il coraggio di chiedere<br />

scusa consapevoli di essere dalla parte del torto.<br />

Invece ci rivolgiamo ai promotori e soprattutto a<br />

chi autorizza manifestazioni di questo genere<br />

violando la tranquillità ed il riposo notturno dei<br />

residenti. Non facciamo nomi perché c’è il rischio<br />

poi di venire additati, ma ognuno di loro signori sa<br />

a chi intendiamo rivolgerci. Bene, chi scrive e firma<br />

queste righe è uno degli sfort<strong>una</strong>ti residenti che ha<br />

dormito tre ore prima di tornare a lavorare il<br />

mattino dopo. Stessa cosa successa nella notte tra<br />

venerdì e sabato. Alle 2,56 di ieri mattina (sigh!)il<br />

sottoscritto ha rotto gli argini e ha chiamato il 112<br />

dei carabinieri sollecitando un intervento presso la<br />

discoteca. La pattuglia deve essere arrivata perché<br />

mezzora dopo la telefonata, come d’incanto, il<br />

silenzio è tornato protagonista e padrone di quel<br />

poco che restava della notte. Ieri i partecipanti e gli<br />

organizzatori di Ruotesfonde se la saranno dormita<br />

riccamente almeno fino a mezzogiorno. Beati loro,<br />

li invidiamo. Noi comuni mortali, che abbiamo<br />

famiglia e che lavoriamo anche nel dì di festa per<br />

garantire cibo e sopravvivenza a moglie e figli,<br />

invece abbiamo ripreso il normale tran tran in<br />

condizioni fisiche facilmente immaginabili.<br />

In soldoni: Ruotesfonde sarà sicuramente la<br />

manifestazione più bella del mondo con i<br />

partecipanti migliori dell’universo e con le moto<br />

più belle del continente. Ma non è il Rio Grande<br />

(che pure è un’isola felice del divertimento dove<br />

mai prima si erano registrati problemi di questo<br />

tipo) il posto adatto dove celebrare l’evento se è<br />

questo il risultato finale. Lì intorno ci sono case di<br />

gente che lavora e che la notte - lo ripetiamo<br />

perché ci si capisca bene - ha il sacrosanto diritto<br />

di riposare. “Vadano nel deserto del Sahara o<br />

sull’Everest, non ad Igea Marina”, borbottava in<br />

dialetto ieri mattina uno dei ‘sopravvissuti’<br />

all’infernale notte. Ma non è mica finita qui.<br />

Perché i residenti hanno deciso di passare<br />

all’azione. Mentre leggete queste righe qualcuno di<br />

loro potrebbe aver già sporto denuncia nei<br />

confronti dei diretti responsabili o di chi ha<br />

autorizzato il raduno, altri si stanno organizzando<br />

per ‘marciare’ (il termine è brutale, ma serve per far<br />

capire bene lo stato d’animo) verso il Municipio<br />

non certo con i pasticcini e la bottiglia di<br />

spumante e, in ultimo, chi è rimasto a casa buono<br />

buono se l’è dormita. Perché in due notti è riuscito<br />

a mettere insieme appena 5-6 ore di sonno. Grazie<br />

Ruotesfonde, evviva Ruotesfonde.


•• 2 CESENAPRIMOPIANO LUNEDÌ 10 GIUGNO 2013<br />

IL REFERENDUM DEL RUBICONE<br />

CHE COSA SUCCEDERÀ ORA<br />

L’iter riprenderà il cammino dalla Regione<br />

che deciderà se rimandarlo ai consigli com<strong>una</strong>li<br />

QUESTO matrimonio non s’ha<br />

da fare. Gli abitanti di Savignano<br />

e San Mauro Pascoli con il referendum<br />

consultivo rischiano di<br />

far saltare la fusione tanto voluta<br />

e bramata dai sindaci Elena Battistini<br />

e Gianfranco Miro Gori.<br />

Una fusione che però ha spaccato<br />

il Rubicone. A San Mauro Pascoli<br />

ha sbancato il No, <strong>mentre</strong> a Savignano<br />

ha vinto il Sì.<br />

NON HA VINTO solo il campanilismo<br />

ma la paura dei sammauresi<br />

che si era percepita in questi<br />

mesi di essere inglobati da Savignano<br />

e scomparire come ente<br />

pubblico. L’hanno fatta da padrone<br />

anche vecchi campanilismi fra<br />

i due comuni, mai sopiti. Ma resta<br />

il fatto della batosta referendaria<br />

sammaurese. A San Mauro i<br />

voti validi sono stati 3.539, i No<br />

2.245 (63.44%) e i Sì 1.294<br />

(36.56%); le schede bianche 11 e<br />

le nulle 13. Un risultato amarissimo<br />

per il sindaco Miro Gori che<br />

AVENTI DIRITTO AL VOTO<br />

IN TOTALE ERANO 21.493, PER L’ESATTEZZA<br />

12.946 A SAVIGNANO E 8.547 A SAN MAURO PASCOLI<br />

I SEGGI SONO RIMASTI APERTI DALLE 6 ALLE 22 DI IERI<br />

Netta spaccatura: a S. Mauro vince il no,<br />

Nel paese del Pascoli contrario il 63.44%, sul Rubicone favorevole il 54.80%. Adesso<br />

IL PRIMO atto ufficiale del<br />

comune unico fra Savignano e<br />

San Mauro Pascoli risale al 9<br />

ottobre scorso quando i consigli<br />

com<strong>una</strong>li dei due comuni hanno<br />

approvato a maggioranza l’ok<br />

alla fusione. Da quella sera è<br />

iniziato il lungo cammino che ha<br />

portato prima l’assemblea<br />

legislativa regionale ad approvare<br />

la fusione poi il referendum<br />

consultivo, indetto, come prevede<br />

la norma di legge, dal presidente<br />

della Regione Vasco Errani che<br />

l’ha fissato appunto per ieri.<br />

Dopodichè le procedure<br />

regionali si sono<br />

fermate in attesa<br />

del verdetto del<br />

referendum.<br />

Ora l’iter<br />

riprenderà il<br />

suo cammimo<br />

presso<br />

l’Assemblea<br />

Legislativa<br />

Regionale che<br />

dovrà decidere se<br />

rimandare tutto di nuovo<br />

ai consigli com<strong>una</strong>li come è<br />

accaduto nella Valsamoggia dove<br />

c’è già stato il referendum e in tre<br />

comuni su cinque ha vinto il sì e<br />

in due il no. A prescindere dal<br />

risultato di ieri l’iter tornerà<br />

nell’assemblea legislativa<br />

regionale che potrebbe rimandarlo<br />

ai consigli com<strong>una</strong>li e se la<br />

fusione dovesse essere approvata<br />

da tutti a fine anno i due sindaci,<br />

Elena Battistini di Savignano e<br />

Gianfranco Miro Gori di San<br />

Mauro Pascoli, dovranno<br />

dimettersi e il primo gennaio<br />

arriverà il commissario prefettizio<br />

che traghetterà i due comuni verso<br />

le elezioni della primavera 2014<br />

con il comune unico, terzo per<br />

numero di abitanti nella<br />

provincia di <strong>Forlì</strong>-Cesena e<br />

ottavo nella Romagna o in quella<br />

che dovrebbe essere la nuova<br />

grande provincia Romagna nata<br />

dalla fusione fra <strong>Forlì</strong>-Cesena,<br />

Ravenna e Rimini che però al<br />

momento è ferma al palo.<br />

Difficile comunque dire cosa<br />

succederà ora dopo il voto<br />

referendario. I due sindaci e il<br />

comitato del Sì hanno sostenuto<br />

negli oltre cento incontri pubblici<br />

con associazioni di<br />

volontariato, culturali,<br />

sportive, cittadini,<br />

giovani, che il<br />

comune unico<br />

porterà solo<br />

vantaggi: un<br />

solo sindaco,<br />

<strong>una</strong> giunta, un<br />

consiglio, un<br />

segretario, <strong>una</strong><br />

sola ragioneria e<br />

<strong>una</strong> sola segreteria.<br />

In quindici anni<br />

arriveranno 16 milioni di euro di<br />

contributi; per dieci anni ci sarà<br />

priorità di accesso ai bandi di<br />

finanziamento regionali e per tre<br />

anni esenzione del patto di<br />

stabilità, già dal 2014. Ma i<br />

comitati del No hanno sempre<br />

sostenuto che sono tutte bugie, che<br />

la fusione è calata dall’alto, dalla<br />

Regione, il referendum è <strong>una</strong><br />

farsa e l’esito non verrà rispettato<br />

perché il voto verrà visto nel suo<br />

complesso. La Regione andrà<br />

avanti comunque. Quelli del No<br />

avevano chiesto prima il<br />

referendum consultivo popolare e<br />

poi la legge regionale.<br />

e. p.<br />

IL BRINDISI L’esultanza dei no a San Mauro Pascoli. L’esito del referendum è stato festeggiato<br />

con un cin-cin dagli esponenti del comitato. La vigilia dell’appuntamento è stata piuttosto movimentata<br />

ha detto: «E’ stata <strong>una</strong> sconfitta<br />

innegabile per l’entità del risultato.<br />

I sammauresi hanno scelto di<br />

mantenere lo status quo e quindi<br />

di non cambiare nulla. La loro decisione<br />

deve essere accettata e rispettata<br />

ma è stato un gravissimo<br />

errore votare No. Ora chiederò in<br />

tutte le forme possibili e consentite<br />

che la Regione rispetti l’esito<br />

del referendum».<br />

HA AGGIUNTO Egidio Marconi<br />

coordinatore del comitato del


LUNEDÌ 10 GIUGNO 2013<br />

I RESIDENTI DEI DUE COMUNI<br />

ATTUALMENTE SAVIGNANO HA 17.889 ABITANTI,<br />

SAN MAURO PASCOLI 11.550, L’EVENTUALE<br />

COMUNE UNICO AVREBBE 29.439 RESIDENTI<br />

a Savignano il sì<br />

la fusione è molto più lontana<br />

LE SCHEDE L’arrivo dei plichi con i risultati al Comune<br />

di Savignano. La conta dei voti è iniziata ieri sera dopo le ventidue<br />

No di San Mauro: «E’ un risultato<br />

straordinario oltre ogni aspettativa.<br />

Adesso l’obiettivo è lavorare<br />

perchè la Regione rispetti la volontà<br />

dei cittadini e qualcuno<br />

non trovi escamotage per ribaltare<br />

il tutto». A Savignano i voti validi<br />

sono stati 3.936, i No 1.779<br />

(45.20%), i Sì 2.157 (54.80%), le<br />

schede nulle 11 e le bianche 18.<br />

Contenta del risultato di Savignano<br />

è Elena Battistini anche se il responso<br />

globale non la soddisfa: «I<br />

cittadini savignanesi che hanno<br />

voluto esprimere il loro Sì con<br />

<strong>una</strong> bella maggioranza hanno dimostrato<br />

di avere compreso globalmente<br />

le motivazioni che mi<br />

avevano portato a fare la proposta<br />

della fusione per la mia città. Purtroppo<br />

l’esito negativo di San<br />

Mauro farà <strong>perde</strong>re anche a noi<br />

questa importante occasione che<br />

non si ripeterà più. Adesso sarà<br />

l’Assemblea Legislativa Regionale<br />

a decidere come proseguire<br />

l’iter». Per quel che riguarda il no-<br />

me ha prevalso ‘Rubicone Pascoli’<br />

con 1.777 preferenze a Savignano<br />

perché a San Mauro Pascoli ha<br />

prevalso ‘Pascoli Valle Rubicone’<br />

con 824 voti. Ma a questo punto,<br />

senza fusione, la scelta del nome<br />

poco importa. Sui 29.439 residenti<br />

dei quali 21.493 aventi diritto al<br />

voto, 12.946 di Savignano (15 seggi)<br />

e 8.547 di San Mauro Pascoli<br />

(10 seggi) sono andati a votare in<br />

totale 7.538. A Savignano ha votato<br />

il 30.62% pari a 3.965 elettori<br />

(2.011 maschi e 1.954 femmine) e<br />

due maschi hanno rifiutato la<br />

scheda per la scelta del nome del<br />

Comune unico. A San Mauro Pascoli<br />

ha votato il 41.69%, pari a<br />

3.563 elettori (1.784 maschi e<br />

1.779 femmine) e uno solo non ha<br />

voluto la scheda per la scelta del<br />

nome da dare al comune unico. A<br />

San Mauro ha votato oltre l’11%<br />

in più.<br />

Ermanno Pasolini<br />

IL PRECEDENTE<br />

LA CONSULTAZIONE SI E’ GIA’ TENUTA<br />

IN VALSAMOGGIA: IN TRE COMUNI SU CINQUE<br />

HA VINTO IL SÌ, NEGLI ALTRI DUE IL NO<br />

ALLE 5.30 di ieri era già davanti<br />

al seggio che aspettava l’apertura,<br />

alle 6, per potere votare<br />

mettendo la sua croce sul Sì o<br />

sul No per la fusione fra Savignano<br />

e San Mauro Pascoli. Un<br />

anziano di Savignano che si è<br />

recato a votare al seggio 6 della<br />

scuola media Giulio Cesare in<br />

via Galvani, è stato sicuramente<br />

il primo a votare fra i 21.493<br />

aventi diritto al voto per il referendum<br />

sulla fusione.<br />

E’ STATO il fatto più curioso<br />

della giornata di elezioni referendarie<br />

a Savignano e San<br />

Mauro Pascoli che ha visto <strong>una</strong><br />

affluenza fino alle 14 molto bassa:<br />

1.266 (9.78%) a Savignano e<br />

1.207 (14.12%) a San Mauro Pascoli.<br />

Una affluenza scarsa anche<br />

perchè l’iniziale bella giornata<br />

di sole ha indotto molti a<br />

partire subito per il mare, visto<br />

che si poteva votare fino alle 22.<br />

Poi a mezzogiorno le nubi e al<br />

pomeriggio la prima pioggia<br />

hanno costretto molti e rientrare<br />

anzitempo. Sul nome da dare<br />

al nuovo comune unico è arrivata<br />

<strong>una</strong> dichiarazione di Andrea<br />

Pizzinelli consigliere com<strong>una</strong>le<br />

CESENAPRIMOPIANO<br />

a Savignano: «Ho girato tutti i<br />

seggi di Savignano e parlando<br />

con quelli che andavano a votare,<br />

indifferentemente favorevoli<br />

o contrari alla fusione. Tutti<br />

si sono lamentati per i nomi imposti,<br />

senza avere la possibilità<br />

di <strong>una</strong> alternativa, <strong>una</strong> riga<br />

bianca dove scrivere la propria<br />

idea di nome. Più del 90% di coloro<br />

con cui ho parlato avrebbero<br />

preferito il nome ‘Città del<br />

Rubicone’». Sabato notte il comitato<br />

del No di San Mauro Pascoli<br />

ha scatenato un putiferio<br />

in internet per il fatto che il sindaco<br />

Gianfranco Miro Gori ri-<br />

3<br />

RISULTATI E COMMENTI<br />

Il dopo voto, le reazioni,<br />

il dibattito e il seguito<br />

del referendum<br />

CLICCA SU<br />

www.ilrestodelcarlino.it/cesena<br />

LA GIORNATA ANCORA BAGARRE IN RETE TRA LE OPPOSTE FAZIONI<br />

La fila ai seggi è iniziata all’alba<br />

I due sindaci tra relax e grande attesa<br />

L’ALBUM<br />

Sopra, a sinistra,<br />

il sindaco di<br />

Savignano Elena<br />

Battistini alle<br />

urne. Qui<br />

accanto,<br />

Gianfranco Miro<br />

Gori, sindaco di<br />

San Mauro. In<br />

alto, a destra,<br />

Egidio Marconi<br />

del Comitato<br />

per il no di San<br />

Mauro Pascoli<br />

siede a Rimini da diversi anni,<br />

non è cittadino residente sammaurese,<br />

dove è comunque nato<br />

e secondo loro non avrebbe<br />

dovuto fare la campagna referendaria.<br />

In attesa dell’esito del<br />

voto, il sindaco di Savignano<br />

Elena Battistini, dopo essere andata<br />

a votare, ha passato la giornata<br />

a fare le faccende di casa e<br />

a stirare i panni. Gianfranco Miro<br />

Gori, sindaco di San Mauro,<br />

invece al pomeriggio è andato<br />

al cinema a vedere ‘La grande<br />

bellezza’ il film di Sorrentino e<br />

poi in giro ai seggi.<br />

e. p.<br />

••


LUNEDÌ 10 GIUGNO 2013<br />

CESENA<br />

In arrivo fondi per le piste ciclabili<br />

Una buona boccata d’ossigeno per chi è abituato a spostarsi via pedale<br />

CESENA ha non poche piste ciclabili,<br />

ma il problema è che in<br />

buona parte non sono collegate<br />

fra loro e ciò comporta disagi e pericoli<br />

ai ciclisti. Nei giorni scorsi,<br />

però, il Comune di Cesena ha ottenuto<br />

dalla Regione un contributo<br />

per il Progetto di continuità e sicurezza<br />

dei tratti incompleti degli<br />

itinerari ciclabili esistenti: si tratta<br />

di un importo di 750mila euro,<br />

di cui 450mila finanziati dalla Regione<br />

Emilia Romagna.<br />

«GRAZIE a questo contributo —<br />

annuncia il sindaco Paolo Lucchi<br />

— si potrà procedere al completamento<br />

dei percorsi ciclabili e ciclopedonali<br />

in 12 tratti stradali o<br />

intersezioni che interrompono la<br />

continuità della rete ciclabile esistente».<br />

«CON IL PIANO della sosta varato<br />

nell’estate del 2010 — prosegue<br />

il sindaco — l’amministrazione<br />

com<strong>una</strong>le ha deciso di puntare<br />

con decisione su parcheggi scambiatori<br />

dell’Ippodromo e del Montefiore,<br />

a cui nel 2012 si è affiancato<br />

il parcheggio di Ponte Abbadesse.<br />

LA FORMULA parcheggio<br />

scambiatore più bus navetta ha registrato<br />

un crescente successo:<br />

nel solo 2012 sono stati quasi<br />

167mila i cesenati che li hanno<br />

utilizzati, con <strong>una</strong> media giornaliera<br />

di oltre 500 utenti (che così<br />

non gravano sul centro storico)».<br />

«A FEBBRAIO — prosegue Lucchi<br />

— è stato adottato il Biciplan,<br />

cioè il Piano generale della mobilità<br />

ciclabile), che fotografa la rete<br />

dei collegamenti a disposizione<br />

dei ciclisti e il loro utilizzo: 81,6 i<br />

chilometri di piste ciclabili, di cui<br />

di cui <strong>una</strong> sessantina di rete urbana<br />

per la ciclabilità quotidiana,<br />

senza dimenticare i 26 km di percorsi<br />

caratterizzati anche da ele-<br />

menti di carattere ricreativo e turistico<br />

(è il caso dell’itinerario lungo<br />

il Savio, verso Cervia e di quello<br />

verso Cesenatico).<br />

A UTILIZZARLI giornalmente<br />

sono dodicimila ciclisti, di cui<br />

quasi la metà sceglie la bicicletta<br />

come mezzo di trasporto. Nel Biciplan<br />

ci sono anche le linee guida<br />

per i prossimi interventi: in cima<br />

alla lista, quelli per dare continuità<br />

e sicurezza nei tratti incompleti<br />

degli itinerari esistenti».<br />

L’INTERVENTO IL COMITATO DI DIFESA SOCIALE<br />

«Edifici pubblici ai bisognosi»<br />

IMMOBILI pubblici del Comune<br />

a sfrattati e poveri cesenati, basta con<br />

le aste per venderli. Lo chiede il Comitato<br />

di difesa sociale, organismo<br />

che sta assumendo sempre più protagonismo<br />

in città, il quale ha messo nel<br />

mirino la politica dell’amministrazione<br />

com<strong>una</strong>le di Cesena che continua<br />

a mettere in «(s)vendita» — sostiene<br />

l’organismo sorto recentemente — immobili<br />

pubblici. Secondo il Comitato<br />

gli immobili pubblici non devono essere<br />

venduti, ma riutilizzati subito per<br />

rispondere alle esigenze delle famiglie<br />

bisognose dove mancano lavoro e reddito.<br />

«Gli ultimi immobili posto in<br />

vendita sono stati quattro appartamenti<br />

ex alloggi popolari — osserva<br />

il Comitato — tre poderi, tre ex scuo-<br />

IL PROGETTO<br />

Il sindaco Lucchi:<br />

«Grazie a questo piano<br />

si completeranno i percorsi»<br />

le, due negozi ed un supermercato, tre<br />

aree edificabili (fra cui quella relativa<br />

alla piattaforma logistica di Pievesestina,<br />

con sopra <strong>una</strong> casa.) La scusa<br />

solita è quella di far cassa: i soldi<br />

ci servono, c’è il patto di stabilità, così<br />

possiamo sistemare strade e scuole.<br />

Ma il patto di stabilità qualcuno l’ha<br />

firmato». «Intanto — prosegue il comitato<br />

— gli sfratti si susseguono in<br />

città: il prossimo ci sarà venerdì.<br />

Un’altra famiglia con padre disoccupato<br />

perchè licenziato, due bambine,<br />

madre malata. L’amministrazione<br />

com<strong>una</strong>le dice di non avere soluzioni<br />

per questa famiglia. Eppure c’è un appartamento<br />

invenduto al quartiere Vigne.<br />

Eppure la ex scuola elementare<br />

di San Cristoforo è recuperabile ad<br />

uso residenziale».<br />

SERVIZI EMESSO UN AVVISO DAL COMUNE DI BAGNO DI ROMAGNA<br />

Agevolazioni fiscali per acquisto di gasolio<br />

IL COMUNE di Bagno di Romagna ha emesso un<br />

avviso pubblico riguardante le agevolazioni fiscali per<br />

l’acquisto di gasolio e gpl ad uso riscaldamento per le<br />

zone non metanizzate, informando in particolare i cittadini<br />

che il Consiglio com<strong>una</strong>le ha provveduto ad approvare<br />

l’aggiornamento delle aree metanizzate e non<br />

metanizzate esistenti nel territorio del Comune termale,<br />

secondo le più recenti disposizioni di legge. Per ottenere<br />

l’agevolazione fiscale è necessario compilare <strong>una</strong><br />

dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, nelle<br />

quale dovrà essere dichiarato che la zona in cui è ubicato<br />

l’edificio per il quale si richiede l’agevolazione fa parte<br />

della zona climatica ‘E’ ed è stata riconosciuta come<br />

non metanizzata dalla deliberazione del Consiglio com<strong>una</strong>le<br />

n.20/2013. Inoltre è necessario dichiarare che<br />

il combustibile che si intende ritirare a prezzo agevolato<br />

verrà impiegato per riscaldamento, esclusivamente<br />

presso l’impianto termico citato. Alla dichiarazione dovrà<br />

essere allegata fotocopia di un documento di identità.<br />

5<br />

••


I NODI DELL’EDILIZIA<br />

Un Piano Marshall per gli immobili invenduti<br />

SERVE UN PATTO del territorio<br />

a cui aderiscano tutte le<br />

componenti (Comune, architetti,<br />

studi professionali, istituti di<br />

credito e imprese) per far sì che<br />

la grande partita della rigenerazione<br />

urbana e dello sviluppo<br />

urbano a consumo zero di nuovo<br />

territorio — lanciata nei giorni<br />

scorsi dal sindaco Paolo Lucchi<br />

— si traduca in realtà. Rigenerare<br />

Cesena, e in particolare<br />

intervenire su abitazioni costruite<br />

negli anni ’60 e ’70 (ancora<br />

<strong>una</strong> fetta percentuale fortemente<br />

rilevante del costruito cesenate)<br />

è <strong>una</strong> grande sfida che deve<br />

comportare però <strong>una</strong> serie di facilitazioni<br />

per le famiglie che<br />

debbono intervenire sui loro immobili<br />

attraverso incentici per<br />

il risparmio energetico e la sicurezza<br />

sisimica nonchè <strong>una</strong> disciplina<br />

di rigenerazione urbana<br />

che faciliti e incentivi il recupero,<br />

rendendolo attrattivo a prezzi<br />

abbordabili.<br />

Il prezzo economico degli interventi<br />

sarà <strong>una</strong> variabile dirimente.<br />

Nonostante la crisi che sta<br />

falcidiando il settore, le nostre<br />

imprese edili e della filiera,che<br />

resistono sul merctao, hanno<br />

un patromonio di grande<br />

affidabilità e un know how di rispetto<br />

che le rendono pronte a<br />

rispondere alla sfida della rigenerazione.<br />

Nella bioedilizia, nel<br />

settore del risparmio energetico<br />

i nostri imprenditori sono<br />

all’avanguardia e possono essere<br />

partner di sicura garanzia per<br />

gli interventi che dovranno scaturire.<br />

Un’altra partita grande<br />

partita, a parere della Confartigianato,<br />

è quella della riconversione<br />

dell’invenduto : si stima<br />

che solo a Cesena siano oltre<br />

3700 gli appartamenti non utlizzati<br />

e che debbono ancora trovare<br />

un acquirente . Questa riconversione<br />

potrebbe essere orientata<br />

alla creazioen di alloggi di<br />

housing sociale, a prezzi più bassi<br />

e convenzionati, ma per farlo<br />

serve anche in questa complessa<br />

operazione l’ausilio di un patto<br />

perfra Fondazione Cassa di<br />

Risparmio, banche, Comuni, organizzazioni<br />

di categoria, che<br />

coinvolga tutti gli attori , financo<br />

i notai. Starei per dire un piano<br />

Marshall dell’invenduto.<br />

Come organizzazione che tutela<br />

e affianca le imprese abbiamo seguito<br />

con interesse anche l’esplicitazione<br />

della nuova politica<br />

che verrà adottata dalla giunta<br />

nel percorso verso il prossimo<br />

Piano strutturale, sulla realiazzione<br />

delle aree produttive. Nessun<br />

nuovo lotto verà realizzato<br />

in vista di possibili eventuali acquisitori,<br />

ma si andrà suul sicuro<br />

intervenendo in presenza di<br />

progetti seri di insediamento o<br />

ampliamento aziendale.<br />

IN QUESTA complicatissima<br />

fase contrassegnata dalla crisi e<br />

dallo stallo nel settore delle aree<br />

produttive con la dratica caduta<br />

della domanda, la linea è condivibile.<br />

A patto che, però, da parte<br />

di degli uffici com<strong>una</strong>li<br />

dell’Urbanistica maturi <strong>una</strong> sensibilità<br />

nuova e più spiccata rispetto<br />

a quella che continua ad<br />

appalesarsi, in maniera tale che<br />

i progetti aziendali di insediamento<br />

possano trovare risposte<br />

molto più celeri ed efficaci. Gli<br />

interlocutori di imprenditori e<br />

dei loro progettisti debbono dimostrare<br />

nei fatti <strong>una</strong> mentalità<br />

diversa rispetto a quello difensiva<br />

che purtroppo spesso è venuta<br />

a galla, per essere al passo con<br />

la sfida che anche loro debbono<br />

giocare. Per fare un fosso ci vogliono<br />

due sponde.<br />

Giampiero Placuzzi,<br />

vicesegretario<br />

Confartigianato Cesena


•• 2 FORLI’PRIMOPIANO LUNEDÌ 10 GIUGNO 2013<br />

STRADE DI SANGUE<br />

“<br />

SI CONOSCEVANO DALLE MEDIE<br />

ERANO SEMPRE ASSIEME<br />

E SONO UNITE NELLA MORTE<br />

DEBORA, LA MADRE DI SARA<br />

Tornavano dalla discoteca<br />

“<br />

AVREBBE FATTO<br />

LA PSICOLOGA<br />

Le vittime, 17 e 18 anni, erano di Forlimpopoli.<br />

IN<br />

Sul suo futuro era ancora<br />

incerta, ma sono sicuro<br />

che sarebbe stata<br />

<strong>una</strong> psicologa eccezionale<br />

Sapeva tirarti fuori le cose<br />

per poi tenerle segrete<br />

IL RICORDO DI SARA<br />

«Per tutti noi era ‘Dodo’<br />

Aveva il dono dell’ascolto»<br />

SABATO sera. Sono da poco<br />

passate le sei del pomeriggio.<br />

Il primo weekend senza scuola.<br />

Davanti solo il sole, l’estate. Il<br />

popolo studentesco si divide, la<br />

metà sceglie la festa a Panighina<br />

di Bertinoro, l’attesissimo<br />

After School Party. L’altra metà<br />

il mare, di sera. La discoteca,<br />

le Indie di Pinarella. A due passi<br />

da Cervia. Sara Valentini sceglie<br />

la Riviera. Ma ha un amico<br />

del cuore al quale vuol recapitare<br />

un messaggio.<br />

L’AMICO è Alessandro Bazzocchi,<br />

Liceo scientifico di <strong>Forlì</strong>.<br />

«Mi ha scritto che aveva finito<br />

il quarto anno del classico<br />

senza debiti e chiedeva a me come<br />

fosse andata». Un messaggino<br />

veloce, carico di affetto per<br />

uno dei suoi amici più stretti.<br />

Poi la sera, il mare.<br />

SARA aveva appena chiuso il<br />

quarto anno del Classico, indirizzo<br />

linguistico. «Non chiamatela<br />

Sara, per tutti era Dodo. Come<br />

fosse nato questo soprannome<br />

nessuno lo sa ma lei era solo<br />

L’INCUBO che si ripete. Tragedia<br />

diversa, ma stesse lacrime e<br />

stesso immenso dolore.<br />

Nella notta tra il 14 e il 15 novembre<br />

2009 a <strong>perde</strong>re la vita sulla<br />

strada, <strong>mentre</strong> si recavano alla discoteca<br />

Le Indie, furono Giorgia<br />

e Perla, amiche per la pelle.<br />

La scorsa notte è stata la volta di<br />

Sara e Beatrice, giovanissime, sognatrici<br />

e inseparabili anche loro,<br />

sin dai tempi delle medie. Due famiglie<br />

a Forlimpopoli sono state<br />

spezzate, sconvolte da <strong>una</strong> perdita<br />

inimmaginabile. Un’amarezza accresciuta<br />

dal susseguirsi di dolorose<br />

notizie nel corso della notte prima,<br />

e della giornata poi. Fino<br />

all’arresto della 27enne ucraina,<br />

accusata di omicidio colposo plurimo<br />

aggravato.<br />

Dodo. La mia più cara amica».<br />

Strappata alla vita, alle quattro<br />

del mattino, sulla strada del mare.<br />

Sulla strada verso casa. «Era<br />

<strong>una</strong> persona tranquilla. In discoteca<br />

andava spesso, come<br />

tanti di noi. L’inverno al Vidia<br />

di Cesena e d’estate alle Indie».<br />

Alessandro racconta che quando<br />

erano assieme la musica preferita<br />

era quella dei Sum 41 e<br />

della band A Day To Remember.<br />

«SO CHE L’ULTIMO libro<br />

che stava leggendo, in chiave<br />

critica, era Cinquanta sfumature<br />

di grigio. Libro che però non<br />

la stava convincendo. Dodo aveva<br />

il dono dell’ascolto, sapeva tirarti<br />

fuori tutto per poi conservarlo<br />

come un segreto impenetrabile.<br />

Sul suo futuro era ancora<br />

abbastanza incerta ma sono<br />

certo che sarebbe stata un psicologa<br />

eccezionale». Sara Valentini<br />

era figlia unica e ha lasciato<br />

il padre, che lavora per un’assicurazione<br />

e la madre, dipendente<br />

del Comune di <strong>Forlì</strong>.<br />

Mattia Sansavini<br />

«E’ UNA COSA che non auguro<br />

nemmeno al mio peggior nemico»,<br />

sentenzia addolorata e ancora<br />

incredula Debora Schiumarini,<br />

madre di Sara, impiegata presso il<br />

Comune di <strong>Forlì</strong> e segretaria personale<br />

dell’assessore Katia Zattoni.<br />

«Sono cose che non dovrebebro<br />

mai accadere — commenta la<br />

donna, circondata da amici e familiari<br />

che non la lasciano un attimo<br />

—. Ogni fine settimana siamo<br />

punto e a capo. E questa volta è<br />

toccato a me. A noi». Il pensiero<br />

va inevitabilmente a un’altra madre,<br />

quella di Beatrice, vicina a lei<br />

nella vita per quelle due figlie che<br />

si volevano così bene, e ora anche<br />

nella tragedia. «Sara e Beatrice<br />

erano sempre assieme. Si conosce-<br />

CARCERE<br />

Una 27enne<br />

Un’ucraina di 27 anni<br />

si è allontanata a piedi<br />

e, rintracciata poco dopo,<br />

è risultata in stato di<br />

ebbrezza, con tasso<br />

alcolemico di 1,5. E’ stata<br />

arrestata dalla polstrada<br />

ANCORA <strong>una</strong> tragedia sulle nostre<br />

strade. Sabato notte, al rientro<br />

dalla discoteca Le Indie, sono<br />

morte due giovanissime. La breve<br />

vita di Beatrice Casanova, 17<br />

anni, e di Sara Valentini, 18, entrambe<br />

residenti a Forlimpopoli,<br />

è finita tragicamente all’altezza di<br />

Pinarella di Cervia nello schianto<br />

frontale dell’auto sulla quale viaggiavano,<br />

assieme a due amici, con<br />

<strong>una</strong> vettura finita contro mano.<br />

LA CONDUCENTE di questo<br />

veicolo, un’ucraina di 27 anni, si è<br />

allontanata a piedi e, rintracciata<br />

poco dopo, è risultata in stato di<br />

ebbrezza, con tasso alcolemico di<br />

1,5. La Polizia stradale di <strong>Forlì</strong>,<br />

intervenuta per i rilievi dell’inci-<br />

IL PRECEDENTE 15 NOVEMBRE 2009<br />

Come Giorgia e Perla<br />

STESSA discoteca, stessa dinamica.<br />

Giorgia Gagliardi, 18 anni,<br />

e Perla Rubboli, 20, nella notte<br />

tra il 14 e 15 novembre 2009<br />

erano dirette a Le Indie di Pinarella<br />

quando la loro auto è stata<br />

travolta da <strong>una</strong> Bmw guidata<br />

dal 24enne Jonathan Palazzese.<br />

dente, ha provveduto al suo arresto<br />

e al successivo trasporto in carcere.<br />

La sciagura è accaduta poco<br />

prima delle 3.45. Una Mercedes<br />

classe A, guidata dall’ucraina e<br />

con a bordo due albanesi, percorreva<br />

l’Adriatica in direzione di Ravenna<br />

quando avrebbe invaso<br />

l’opposta corsia di marcia, scontrandosi<br />

con <strong>una</strong> Citroen Saxo su<br />

cui viaggiavano Beatrice Casanova,<br />

Sara Valentini e i due ragazzi,<br />

di 21 e 22 anni. Nell’incidente è<br />

rimasta coinvolta anche <strong>una</strong> terza<br />

auto. Il 118 — accorso con sei automezzi,<br />

compresi quelli di due<br />

medici rianimatori — non ha potuto<br />

fare nulla per Beatrice e Sara.<br />

I ragazzi che erano con loro sono<br />

stati ricoverati in gravi condizioni,<br />

uno a Cesena e uno a Ravenna;<br />

lesioni non gravi ha riportato<br />

il conducente della Golf.<br />

IL DRAMMATICO incidente<br />

«ripropone quasi improvvisamen-<br />

IL DOLORE DELLA FAMIGLIA DEBORA SCHIUMARINI, MADRE DI SARA, E SEGRETARIA DELL’ASSESSORE COMUNALE KATIA ZATTONI<br />

«Spero che quella donna si renda conto di ciò che ha fatto»<br />

FELICI Sara e Beatrice in spiaggia. Erano pronte a godersi l’estate<br />

Lo schianto avvenne sulla Cervese<br />

intorno all’<strong>una</strong> e trenta circa.<br />

L’etilometro, al quale i carabinieri<br />

sotttoposero il giovane,<br />

fece registrare un valore pari a<br />

0,66 (il limite di legge è 0,50).<br />

Arrestato, il giovane ha patteggiato<br />

la pena nel 2011.<br />

vano sin dai tempi delle scuole<br />

medie, frequentavano la stessa<br />

classe. Poi si sono iscritte allo stesso<br />

liceo, il Linguistico, anche se<br />

in sezioni diverse». Sempre assieme,<br />

anche a danza, <strong>una</strong> delle tante<br />

passioni che le accom<strong>una</strong>vano. «E<br />

sono morte assieme», conclude.<br />

POI il pensiero va all’altra protagonista<br />

di questa triste vicenda, la<br />

27enne che da ieri sera è detenuta<br />

presso la casa circondariale di <strong>Forlì</strong><br />

(a Ravenna non c’è la sezione<br />

femminile). L’arresto della donna<br />

«mi ha lasciato ancora di più<br />

l’amaro in bocca — racconta Debora<br />

—. Spero che si renda conto<br />

di quello che ha fatto e che non lo<br />

faccia mai più».


“ “<br />

LUNEDÌ 10 GIUGNO 2013<br />

BANDIERE COMUNALI<br />

A MEZZ’ASTA IN SEGNO<br />

DI LUTTO PER LA TRAGEDIA<br />

IL SINDACO PAOLO ZOFFOLI<br />

Sara e Beatrice, vite spezzate<br />

La conducente dell’altra auto era ubriaca: arrestata<br />

AUTO<br />

DISTRUTTE<br />

Immagini tratte<br />

dal Tg 2 di ieri,<br />

edizione delle 13<br />

te il gravissimo fenomeno delle<br />

stragi del sabato sera». Lo sottolinea<br />

l’Asaps (Associazione amici e<br />

sostenitori della polizia stradale)<br />

in <strong>una</strong> nota spiegando che «nelle<br />

strade di Romagna lo stragismo<br />

delle notti del fine settimana negli<br />

ultimi anni aveva subito un auspicato<br />

ridimensionamento» <strong>mentre</strong><br />

da inizio 2013 i morti sono stati<br />

5 e 19 i feriti. Con 5 vittime (3 a<br />

Ravenna, 1 a <strong>Forlì</strong> e 1 a Rimini) si<br />

eguaglia il numero di tutto il<br />

2012, sottolinea l’associazione.<br />

L’Osservatorio il Centauro-Asaps<br />

(che prende in considerazione gli<br />

incidenti delle due notti del fine<br />

settimana dove sia coinvolto almeno<br />

uno dei conducenti con meno<br />

di 30 anni) aveva infatti registrato<br />

nel 2012, nelle tre province romagnole<br />

di <strong>Forlì</strong>-Cesena, Ravenna e<br />

Rimini «‘solo’ 22 incidenti gravi<br />

che avevano causato 5 vittime e<br />

43 feriti». Va ricordato che negli<br />

anni ‘80 e ‘90 si contava quel nu-<br />

LA NOTTE ha inghiottito le loro vite. Ha spazzato via i<br />

sogni di due ragazze, ne ha cancellato l’entusiasmo e la voglia<br />

di vivere. Sara Valentini e Beatrice Casanova non ci<br />

sono più. Hanno trovato la morte in un tragico incidente a<br />

Pinarella. Uno schianto terribile sulla statale Adriatica, nella<br />

notte tra sabato e domenica. Il giorno di festa che si è<br />

trasformato in giorno di lutto. Sara e Beatrice erano due<br />

studentesse al liceo linguistico Morgagni di <strong>Forlì</strong>. Due<br />

grandi amiche, non compagne di classe. Entrambe al quarto<br />

anno, rispettivamente nella sezione A e C. La notizia della<br />

loro scomparsa ha scosso tutti, ieri. I familiari, ma anche<br />

gli amici, gli insegnanti del Morgagni e i compagni di scuola.<br />

Che si sono sentiti attraverso i social network, telefonati,<br />

incontrati. Hanno saputo così. E oggi si vedranno per<br />

ricordare Sara e Beatrice tutti insieme, proprio a scuola.<br />

CHI ha incrociato la propria vita con quella di Sara ne parla<br />

come «<strong>una</strong> ragazza d’oro, con molti amici e tanta voglia<br />

di fare esperienze». Amava la musica e progettava di vivere<br />

all’estero. Per questo aveva scelto il liceo linguistico. Studiava<br />

inglese, francese e tedesco. Era figlia unica. «Sono frastornata,<br />

in questo momento il pensiero va alla famiglia»,<br />

TRAGEDIA<br />

3,45<br />

L’ORA DELLO SCHIANTO<br />

La sciagura è accaduta<br />

poco prima delle 3.45.<br />

Una Mercedes classe A,<br />

guidata da <strong>una</strong> 27enne<br />

ucraina avrebbe invaso<br />

l’opposta corsia di marcia<br />

mero di vittime qualche volta in<br />

un solo fine settimana, poi le campagne<br />

antialcol e di informazione,<br />

i decuplicati controlli con l’etilometro<br />

della polizia stradale e<br />

delle altre forze di polizia e le norme<br />

più severe hanno contribuito<br />

all’inversione della tendenza.<br />

L’Asaps è promotrice con le associazioni<br />

Lorenzo Guarnieri e Gabriele<br />

Borgogni di Firenze della<br />

raccolta firme per l’omicidio stradale<br />

e per l’ergastolo della patente<br />

(sono arrivate a oltre 70.000 adesioni)<br />

nei casi di incidente che<br />

coinvolga conducenti con valori<br />

alcolemeci elevati o sotto l’effetto<br />

di droga, grida alla politica e al<br />

Parlamento la necessità di intervenire<br />

presto.<br />

OGGI CI RITROVEREMO<br />

A SCUOLA PER RICORDARE<br />

INSIEME SARA E BEATRICE<br />

FORLI’PRIMOPIANO<br />

I COMPAGNI DI CLASSE<br />

LA NOTIZIA ha fulminato<br />

Forlimpopoli. Due ragazze<br />

morte, due amici ricoverati in<br />

ospedale. Il sindaco di Forlimpopoli,<br />

Paolo Zoffoli, ha ordinato<br />

per oggi le bandiere com<strong>una</strong>li<br />

a mezz’asta. Lutto.<br />

Per Sara ‘Dodo’ Valentini e per<br />

Beatrice Casanova. E il cuore<br />

stretto in gola per i due amici<br />

sotto osservazione: Luca Maresi<br />

e Steve Casadio.<br />

Beatrice aveva appena terminato<br />

il quarto anno del Liceo classico<br />

‘Morgagni’ di <strong>Forlì</strong>, indirizzo<br />

linguistico.<br />

«ERAVAMO alle elementari<br />

assieme — ricorda l’amico Enrico<br />

Di Tella — nella sezione B.<br />

Poi alle medie ci siamo divisi,<br />

lei nella A e io nella C e alle superiori<br />

io scelto lo Scientifico e<br />

lei il Classico». Vite come rivoli<br />

che si diramano per incrociarsi<br />

poi in discoteca, sull’autobus.<br />

Gioventù che per il primo sabato<br />

sera dopo la fine dell’anno<br />

scolastico si distribuisce, chi alla<br />

festa ‘After School Party’ e<br />

“<br />

3<br />

••<br />

AGGIORNAMENTI SUL WEB<br />

Tutte le informazioni in<br />

tempo reale, fotogallery,<br />

video e spazio ai commenti<br />

dei lettori. Clicca sul sito<br />

www.ilrestodelcarlino.it/forli<br />

Eravamo alle elementari<br />

insieme, poi alle medie<br />

ci siamo divisi: lei era<br />

andata al classico. Il mio<br />

ricordo di lei è di <strong>una</strong><br />

ragazza aperta<br />

chi alle ‘Indie’.<br />

ALLEGRA<br />

E APERTA<br />

IL RICORDO DI BEATRICE<br />

«Era <strong>una</strong> persona semplice<br />

e di grande intelligenza»<br />

«ERA <strong>una</strong> ragazza intelligente<br />

e molto aperta. Semplice, direi,<br />

ma quella semplicità propria<br />

delle persone intelligenti». Studentessa<br />

del Classico, portata<br />

per le lingue e con un futuro tutto<br />

da disegnare. Un orizzonte libero,<br />

come la mente di <strong>una</strong> ragazza<br />

che finisce l’anno scolastico<br />

e attende la prima serata di<br />

libertà.<br />

BEATRICE lascia <strong>una</strong> sorellina.<br />

Il papà, Franco Casanova, è<br />

stato uno dei fondatori del club<br />

di tifosi della Juve di Forlimpopoli.<br />

Ex lavoratore della distilleria<br />

‘Orbat’ di Forlimpopoli, dopo<br />

la chiusura dello stabilimento<br />

aveva trovato lavoro nella ditta<br />

‘Softer’ di Villa Selva, a <strong>Forlì</strong>.<br />

La madre di Beatrice, Simona<br />

Guidi, lavorava prima come<br />

commessa in un negozio di Forlimpopoli<br />

poi era stata assunta<br />

agli stabilimenti ‘Amadori’.<br />

Forlimpopoli si sta stringendo<br />

attorno a loro.<br />

m.s.<br />

LE REAZIONI DI AMICI E INSEGNANTI LE DUE GIOVANI STUDENTESSE FREQUENTAVANO IL LINGUISTICO A FORLÌ<br />

Choc al liceo Morgagni, oggi i compagni si ritrovano a scuola<br />

GIOCOSE<br />

Un’immagine<br />

delle due<br />

amiche<br />

sorridenti<br />

le parole di Silvia Cenesi, sua insegnante di inglese sin dalla<br />

prima. L’anno scolastico si era chiuso ufficialmente proprio<br />

sabato. La serata alla discoteca Indie non era altro che<br />

un modo per festeggiare. Beatrice viene descritta da chi<br />

l’ha conosciuta come «seria, tranquilla e diligente». Anche<br />

lei era un’ottima studentessa. «Non dimenticherò mai<br />

quando ascoltava le mie lezioni con concentrazione e mi<br />

guardava con i suoi grandi occhioni. Di lei non posso che<br />

parlare bene», il ricordo di Patrizia Leoni, l‘insegnante di<br />

italiano e latino. Che ha visto Beatrice crescere. «È stata<br />

con me dal primo anno. È maturata passo dopo passo». Oltre<br />

all’inglese e al francese, aveva scelto di studiare la lingua<br />

spagnola. Era <strong>una</strong> ragazza riservata. Piena di sogni. E<br />

in fondo, dal punto di vista di un insegnante, fare i conti<br />

con la morte di <strong>una</strong> studentessa lascia lo stesso profondo<br />

senso di innaturalezza che prova un genitore quando affronta<br />

la scomparsa di un figlio. Proprio il durissimo compito<br />

che ora toccherà alle famiglie di Sara e Beatrice. Due<br />

ragazze che stavano fiorendo, prima che un tragico incidente<br />

ne spezzasse improvvisamente l’esistenza. In quella maledetta<br />

notte che ha inghiottito le loro vite.<br />

Giuseppe Catapano


•• 4 FORLI’CRONACA LUNEDÌ 10 GIUGNO 2013<br />

PARCO URBANO<br />

Inaugurato<br />

il percorso<br />

salute<br />

TAGLIO del nastro per ‘Un<br />

chilometro in salute’, circuito<br />

ricavato all’interno del parco<br />

urbano ‘Franco Agosto’<br />

di <strong>Forlì</strong> con l’obiettivo di incentivare<br />

i forlivesi a praticare<br />

attività fisica controllata.<br />

Sabato primo giugno, è stato<br />

inaugurato ufficialmente il<br />

percorso, con alcuni testimonial<br />

d’eccezione che si sono<br />

prestati a effettuare in prima<br />

persona il test con cardiofrequenzimetro<br />

diretto a individuare<br />

la velocità di passo ideale<br />

per ciasc<strong>una</strong> persona.<br />

Obiettivo di questo nuovo<br />

progetto regionale, lanciato<br />

nel nostro territorio dalla Uisp<br />

di <strong>Forlì</strong>-Cesena, in collaborazione<br />

con Comune e<br />

Azienda Usl di <strong>Forlì</strong>,<br />

nell’ambito del programma<br />

‘Guadagnare Salute’, è combattere<br />

la sedentarietà e incentivare<br />

l’attività fisica, fondamentale<br />

strumento di prevenzione<br />

primaria, favorendo<br />

la creazione di gruppi<br />

omogenei di cammino e rendendo<br />

la camminata veloce o<br />

la corsa lenta <strong>una</strong> pratica mirata<br />

per ogni singola persona<br />

sedentaria.<br />

CONTROLLI IL FATTO SABATO SULLA STATALE 67. GUIDAVA UN FURGONE A NOLEGGIO<br />

<strong>Ubriaco</strong>, <strong>trasporta</strong>va un <strong>disabile</strong><br />

Autista 51enne di <strong>Forlì</strong>, fermato dalla Polstrada e denunciato<br />

GUIDAVA, ubriaco, alle sette di<br />

sabato sera. Ma non era un giovane<br />

che aveva iniziato il giro degli<br />

aperitivi con un po’ d’anticipo: era<br />

un autista professionista. E sul suo<br />

furgone stava <strong>trasporta</strong>ndo, secondo<br />

l’incarico di lavoro, un <strong>disabile</strong>.<br />

Sono rimasti stupiti persino gli<br />

agenti della Polstrada di <strong>Forlì</strong>, distaccamento<br />

di Rocca San Casciano,<br />

quando sabato, nel tardo pomeriggio,<br />

sulla statale 67, al chilometro<br />

183, hanno fermato un Ford<br />

Transit al cui volante c’era un<br />

51enne residente a <strong>Forlì</strong>.<br />

Il mezzo era di quelli da noleggio e<br />

stava effettuando un trasporto disabili.<br />

Peccato che il conducente fosse<br />

completamente ubriaco e che,<br />

all’alcoltest, i valori fossero schizzati<br />

a a oltre 1,50. A quel punto i<br />

poliziotti hanno dato un’occhiata<br />

al mezzo: il furgone stava viaggiando<br />

senza il pneumatico anteriore<br />

sinistro perso, probabilmente,<br />

qualche chilometro prima contro<br />

un cordolo o in qualche manovra<br />

azzardata. Sul furgone si trovava<br />

un <strong>disabile</strong> che era salito al centro<br />

diurno per anziani.<br />

Al 51enne è stata subito ritirata la<br />

patente ed è stato denunciato. Un<br />

altro mezzo è arrivato sul posto<br />

per portare il <strong>disabile</strong> a destinazione.<br />

SICUREZZA<br />

All’uomo è stata ritirata la patente<br />

IL BANDO<br />

Assistenza<br />

scolastica:<br />

si cercano imprese<br />

specializzate<br />

L’AMMINISTRAZIONE com<strong>una</strong>le<br />

di <strong>Forlì</strong> ricerca offerte<br />

per affidare la gestione del servizio<br />

di assistenza scolastica e<br />

scolastico-educativa agli alunni<br />

disabili gravi e gravissimi<br />

nelle scuole primarie e secondarie<br />

di primo e secondo grado<br />

nei Comuni di <strong>Forlì</strong> e di Forlimpopoli,<br />

e per quanto riguarda<br />

quest’ultimo comune, anche<br />

nelle scuole dell’infanzia,<br />

individuando impresa idonea<br />

mediante procedura negoziata<br />

con gara ufficiosa. La durata<br />

dell’affidamento sarà di anni 7<br />

(sette). L’avviso pubblico, il capitolato<br />

speciale di appalto e la<br />

modulistica sono disponibili<br />

presso l’Unità Diritto allo Studio<br />

del Servizio Politiche educative<br />

e della genitorialità, in<br />

via Caterina Sforza n. 16, a <strong>Forlì</strong><br />

oppure sono scaricabili dal sito<br />

www.comune.forli.fc.it .

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