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Leader (and sub Leader) Election per uniformare e ... - Automatica

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varie matrici Pi sono tutte matrici quadrate<br />

delle stesse dimensioni della matrice Ma e<br />

quindi anche delle stesse dimensioni della<br />

matrice Mg. Inoltre tali matrici Pi sono<br />

costituite da elementi che possono assumere<br />

solamente valore 1 oppure valore zero. Questo<br />

fatto deriva direttamente dalle o<strong>per</strong>azioni che<br />

portano ad ottenere le matrici in questione a<br />

partire dalla Mg. Per ottenere una particolare<br />

Pi infatti non si fa altro che annullare alcune<br />

righe di Mg e selezionare dalla matrice così<br />

ottenuta alcune delle sue colonne. Premettiamo<br />

che la somma della generica Pi corrisponde<br />

alla creazione del livello i-esimo dell’albero che<br />

sarà rappresentato dalla matrice Ma. Notiamo<br />

inoltre che le varie Pi sono in un certo<br />

senso disgiunte, ovvero se in Pi la colonna<br />

k-esima presenta almeno un elemento pari<br />

ad 1 allora tutte le altre Pj con j diverso da i<br />

presentano colonna k-esima con tutti elementi<br />

nulli. Il numero di Pi, le quali rappresentano<br />

i vari livelli dell’albero in questione, sarà<br />

esattamente uguale al numero di livelli di tale<br />

albero. Possiamo quindi affermare che tale<br />

somma di matrici è una somma di un numero<br />

finito di termini. Tale procedimento risulterà<br />

molto più chiaro una volta visto il seguente<br />

esempio.<br />

ESEMPIO: Consideriamo la matrice Mg<br />

ed il nodo radice dell’esempio fatto in sezione<br />

2.2.1 . Notiamo che risulta:<br />

<br />

<br />

Mg =<br />

0 1 1 0 0<br />

1 0 1 0 0<br />

1 1 0 1 0<br />

0 0 1 0 1<br />

0 0 0 1 0<br />

Xr =<br />

0<br />

0<br />

0<br />

1<br />

0<br />

Procediamo ora al calcolo delle varie Pi:<br />

<br />

P0 =<br />

=<br />

P1 =<br />

=<br />

I −<br />

1 0 0 0 0<br />

0 1 0 0 0<br />

0 0 1 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 1<br />

<br />

I −<br />

1 0 0 0 0<br />

0 1 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 1 0<br />

<br />

0 0 0 0 0<br />

Mg<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 1 0 0<br />

0 0 0 1 0<br />

<br />

0 0 0 0 1<br />

Mg<br />

Mg<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 1 0<br />

0 0 0 0 0<br />

<br />

Mg<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 1 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 1<br />

<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 1 0<br />

0 00 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

= 0 0 0 1 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 1 0<br />

<br />

<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 1 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 00 0 1<br />

0 0 1 0 0<br />

0 0 1 0 0<br />

= 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

<br />

<br />

<br />

P2 =<br />

<br />

I −<br />

<br />

1 0 0 0 0<br />

0 1 0 0 0<br />

0 0 1 0 0 Mg<br />

0 0 0 1 0<br />

0 0 0 0 1<br />

<br />

1 0 0 0 0<br />

0 1 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 =<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0<br />

Visto che P2 = ⊘ ciò implica direttamente che<br />

Pj <strong>per</strong> qualsiasi j > 2 sarà anche essa una<br />

matrice nulla. Notiamo che <strong>per</strong> ottenere la Ma<br />

dobbiamo sommare un numero di matrici pari<br />

al numero di livelli dell’albero che vogliamo<br />

rappresentare con tale matrice. Somm<strong>and</strong>o le<br />

matrici appena calcolate otteniamo:<br />

(Ma) T =<br />

<br />

0 0 1 0 0<br />

0 0 1 0 0<br />

0 0 0 1 0 .<br />

0 0 0 0 0<br />

0 0 0 1 0<br />

Tale risultato è lo stesso che abbiamo ottenuto<br />

nell’esempio di sezione 2.2.1. Notiamo che con<br />

tale procedura rimane il problema che alcuni<br />

nodi di un livello potrebbero avere più c<strong>and</strong>idati<br />

ad essere genitori. Bisognerà quindi usare<br />

un criterio di scelta dei genitori. Il gr<strong>and</strong>e<br />

vantaggio che ci da l’utilizzo della funzione<br />

Φ(•) sta nella immediata conoscenza della non<br />

linearità della relazione tra Ma, Mg e Xr. Inoltre<br />

la formula trovata si presta meglio ad<br />

una trattazione formale rispetto all’algoritmo<br />

introdotto in precedenza.<br />

2.7 Rappresentazione sistemistica della<br />

rete.<br />

Lo scopo che ci prefiggiamo ora è quello di dare<br />

una rappresentazione sistemistica della rete di<br />

sensori wireless. Una tale tipologia di rappresentazione<br />

è sembrata necessaria <strong>per</strong> cercare di<br />

intraprendere una qualche stada <strong>per</strong> arrivare<br />

ad una legge di controllo della rete. Tale legge<br />

di controllo sarà cercata in modo da riuscire ad<br />

adempiere allo scopo iniziale di equidistribuire<br />

il carico di lavoro tra i vari nodi dell’albero.<br />

Visto che stiamo cerc<strong>and</strong>o di delineare la struttura<br />

di una rappresentazione sistemistica come<br />

prima cosa bisogna definire lo stato della rete,<br />

quindi del sistema.<br />

2.7.1 Definizione dello stato della rete.<br />

Si definisce stato del sistema rete il vettore<br />

seguente:<br />

11

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