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Leader (and sub Leader) Election per uniformare e ... - Automatica

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CR(k) = βΦ(Xr(k))<br />

<br />

X(k) +<br />

<br />

1<br />

.<br />

1<br />

<br />

Per finire specifichiamo che CNR(k) é il costo<br />

relativo ai messaggi ricevuti da parte dei nodi<br />

non radice:<br />

<br />

<br />

CNR(k) = α(I − Φ(Xr(k)))<br />

X(k) +<br />

<br />

1<br />

.<br />

1<br />

Ricordiamo inoltre che Xr(k) é il vettore che<br />

indica quale nodo é la radice all’istante k.<br />

6.3 Il funzionale J(•) modificato.<br />

Ricordiamo ora la definizione del funzionale<br />

J1(•) introdotto all’inizio della trattazione del<br />

controllo della rete:<br />

J1(T ) = (VT − V Media<br />

T<br />

In tale formula si era posto:<br />

V Media<br />

T<br />

= [1···1]<br />

N ∗ VT ∗<br />

) T ∗ (VT − V Media)<br />

<br />

1<br />

.<br />

1<br />

Dove N é il numero di stati del sistema.<br />

Grazie a tale funzionale ed al funzionale J0(•)<br />

si era riusciti a definire il funzionale finale<br />

J(•) come somma dei due. Notiamo che la<br />

presenza di J0(•) non é piú necessaria a causa<br />

dell’impiego della tecnica Sensor-Fusion. Il<br />

ruolo del funzionale che ora viene omesso<br />

era quello di tenere il piú limitato possibile<br />

il numero di messaggi transitanti nella rete.<br />

Tale compito viene ora reso inutile <strong>per</strong>ché<br />

nella tecnica Sensor-Fusion ogni nodo invia<br />

solo un messaggio ad esclusione del nodo<br />

che sará radice al passo che segue l’istante di<br />

invio. Quindi nella rete in questione con N<br />

nodi in ogni istante discreto k si nota l’invio<br />

di (N − 1) messaggi. Detto ció é ragionevole<br />

voler minimizzare il seguente funzionale:<br />

J(T ) = J1(T )<br />

Visto che il numero di messaggi circolanti<br />

é limitato allora si vuole solamente fare in<br />

modo che il vettore VT presenti componenti<br />

<br />

T<br />

di valore il piú vicino possibile ad un valore<br />

comune. Nei metodi precedenti questa scelta<br />

del funzionale da minimizzare non era<br />

sufficente <strong>per</strong>ché in tale situazione vi era la<br />

possibilitá di trovare una legge di controllo<br />

che minimizz<strong>and</strong>o il funzionale in questione<br />

(J1) aumentasse tantissimo il numero di<br />

messaggi presenti nella rete. Fissiamo quindi<br />

il funzionale che utilizzeremo nel seguito come:<br />

J(T ) = J1(T ) = V T<br />

T ∗<br />

<br />

IN − ones(N)<br />

N<br />

<br />

∗ VT<br />

Notiamo che J(T ) é una forma quadratica<br />

semidefinita positiva in VT . Viene lasciata al<br />

lettore la semplice verifica del fatto che la<br />

matrice di J(T ) presenta un solo autovalore<br />

nullo con relativo autovettore [1 . . . 1] T mentre<br />

tutti gli altri autovalori sono pari ad 1.<br />

6.4 Tutorial, commenti dei risultati e modifiche.<br />

Per fare girare la simulazione basta mettere<br />

come Current Directory in MATLAB la cartella<br />

SensorFusionUniformitaFlussoTempoInter-<br />

Radice. A<strong>per</strong>ta tale directory si deve avviare<br />

il file SimulazioneUniformitaFlussoSensorFusionTempoInterRadice.m.<br />

Si avranno da visionare<br />

due schermate attraverso le stesse<br />

modalitá introdotte <strong>per</strong> la simulazione UniformitáFlusso.<br />

La simulazione é stata eseguita sul<br />

grafo di FIGURA 10.<br />

Portiamo <strong>sub</strong>ito il lettore a conoscenza del fatto<br />

che utilizz<strong>and</strong>o il vettore VT sopra definito in<br />

una prova di simulazione si é ottenuto un<br />

<strong>and</strong>amento del funzionale J(T ) con presenza<br />

di un drift con <strong>and</strong>amento parabolico. In FIGU-<br />

RA 17 il grafico blu tratteggiato rappresenta<br />

l’<strong>and</strong>amento di J(T ) nel caso non reazionato,<br />

i grafici giallo e verde sono rispettivamente<br />

quelli dei casi con retroazione con TempoInteradice<br />

pari al numero di livelli dell’albero e<br />

con TempoInteradice unitario. Negli ultimi due<br />

grafici si nota la presenza del drift parabolico<br />

accennato in precedenza. Gli altri grafici<br />

sono quelli relativi a retroazioni con differenti<br />

TempoInteradice. Negli ultimi grafici <strong>per</strong>mane<br />

il drift parabolico e si nota che tra due cambi<br />

di radice consecutivi J(T ) é costituito da degli<br />

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