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Leader (and sub Leader) Election per uniformare e ... - Automatica

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Ribadiamo ora tale procedimento introdotto in<br />

sezione 2.5.3 :<br />

• Scatta l’istante discreto k<br />

• Tutti i nodi ricevono i messaggi XR(k) all’istante<br />

discreto k ed anche i loro messaggi<br />

di misura U(k)<br />

• I messaggi ricevuti all’istante k vengono<br />

preparati <strong>per</strong> il prossimo invio. Il nodo jesimo<br />

che é radice all’istante k elabora i<br />

messaggi ricevuti X (j)<br />

R (k) ed il messaggio<br />

di misura che ha anch’esso ricevuto.<br />

• Quindi all’istante k i nodi inviano i messaggi<br />

verso la radice all’istante (k + 1)<br />

definita da (Xr(k + 1)). Il nodo che sará<br />

radice all’istante (k + 1) invia zero messaggi<br />

all’istante k. Se il nodo che é radice<br />

all’istante k non é radice all’istante (k + 1)<br />

allora tale nodo invia un unico messaggio<br />

risultato dalle sue o<strong>per</strong>zioni.<br />

Commentiamo ancora la scelta fatta <strong>per</strong><br />

il vettore VT . Ammettiamo che potrebbe<br />

sembrare poco chiaro il motivo della presenza<br />

di XR(T + 1) all’interno della formula che<br />

definisce VT . Tale scelta é stata fatta al fine<br />

di includere nel vettore VT tutti i termini<br />

che rappresentano un dispendio energetico<br />

i quali dipendono da Xr(k) con k che<br />

arriva fino a (T + 1). Se noi avessimo preso<br />

VT = T k=0 [XR(k) + Xi(k) + U(k)] avremmo<br />

avuto in tale somma la presenza di termini<br />

dipendenti da Xr(k) con k che arriva fino a<br />

(T + 1), <strong>per</strong>ó anche XR(k + 1) dipende da<br />

Xr(k + 1) quindi prendiamo anch’esso al fine<br />

di inglobare in VT tutti e soli i termini definiti<br />

completamente da Xr(k) con k che va da 0 a<br />

(T + 1). Per dare ridondanza all’informazione<br />

rispieghiamo quanto appena detto in termini<br />

differenti. Quello che vogliamo fare in sostanza<br />

é prendere una successione di Xr(k), avere un<br />

funzionale che dica quanta energia totalmente<br />

spendo in funzione della scelta dei Xr(k)<br />

(quindi devo avere anche XR(T + 1)) e trovare<br />

quale successione di Xr(k) minimizza il<br />

funzionale. Notiamo che non si sa a priori se<br />

il minimo esiste. Per definizione prendiamo<br />

come funzionale di costo J0 il seguente:<br />

J0(T ) = (VT ) T ∗ VT<br />

Il quale non é altro che il quadrato della norma<br />

del vettore la cui componente j-esima rappresenta<br />

la energia spesa dal nodo j-esimo a partire<br />

dall’istante 0 fino all’istante T.<br />

3.2.2 Il funzionale di costo J1(•).<br />

Notiamo che la richiesta di equidistribuzione<br />

del dispendio energetico nel corso<br />

dell’evoluzione della rete equivale a richiedere<br />

che nel corso della evoluzione della rete stessa<br />

la quantitá di energia spesa dal singolo nodo<br />

vari nel tempo ma sia una costante tra i vari<br />

sensori. Idealmente si vorrebbe quindi che<br />

tutti i nodi abbiano sempre lo stesso livello<br />

energetico o equivalentemente che tutti i<br />

nodi consumino sempre la stessa energia.<br />

Ricordiamo che VT é il vettore rappresentante<br />

il livello energetico dei vari nodi. Quanto<br />

appena detto si traduce nella richiesta di voler<br />

minimizzare in un certo senso la varianza<br />

delle componenti del vettore VT . Definiamo il<br />

seguente vettore:<br />

V Media<br />

T<br />

= [1···1]<br />

N ∗ VT ∗<br />

<br />

1<br />

.<br />

1<br />

Dove N é il numero di stati del sistema. Notiamo<br />

che tale vettore ha ogni elemento pari<br />

alla media aritmetica di tutti gli elementi del<br />

vettore VT . Notiamo inoltre che il vettore (VT −<br />

V Media<br />

T ) non é a componenti tutte positive.<br />

Dopo quanto detto fino ad ora risulta immediata<br />

l’introduzione del funzionale J1(•):<br />

J1(T ) = (VT − V Media<br />

T<br />

<br />

) T ∗ (VT − V Media)<br />

3.2.3 Il funzionale di costo J(•).<br />

Ricordiamo che il nostro obbiettivo é quello<br />

di limitare il dispendio complessivo della<br />

rete, quindi minimizzare JT (•) possibilmente<br />

<strong>per</strong> qualsiasi T, e limitare la differenza tra i<br />

vari livelli energetici dei sensori componenti<br />

la rete, quindi minimizzare J1(•). Notiamo<br />

che minimizzare uno dei due funzionali<br />

appena ricordati non significa minimizzare<br />

anche l’altro. Infatti i vari sensori potrebbero<br />

essere governati da una legge di controllo<br />

che faccia spendere a loro la stessa quantitá<br />

di energia la quale potrebbe essere molto<br />

elevata. Inoltre si potrebbe anche pensare ad<br />

T<br />

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