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Leader (and sub Leader) Election per uniformare e ... - Automatica

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do che risiede in una delle zone piú cariche<br />

della rete stessa allora i sensori in tale zona<br />

molto probabilmente inizieranno a scaricarsi<br />

piú velocemente rispetto ai sensori nelle zone<br />

<strong>per</strong>iferiche. Inoltre se i sensori appena citati che<br />

risiedono nelle zone piú <strong>per</strong>iferiche della rete<br />

prima dell’aggiornamento della radice costituivano<br />

la porzione della rete piú scarica allora<br />

possiamo pensare, senza purtroppo averne la<br />

certezza assoluta, che nella evoluzione prossima<br />

della rete i vari livelli energetici inizino a<br />

tendere ad un livello energetico comune. Infatti<br />

é ragionevole che i nodi che erano piú scarichi<br />

prima dell’aggiornamento della radice ora si<br />

scarichino piú lentamente dei nodi che erano<br />

meno scarichi prima dell’aggiornamento della<br />

radice. Il livello di quest’ultimi allora inizierá<br />

a calare fino al raggiungimento del livello dei<br />

nodi che erano piú scarichi. Raggiunta tale<br />

situazione si dovrá valutare tra quanto fare un<br />

nuovo aggiornamento della radice.<br />

Notiamo che sono essenziali le ipotesi di rete<br />

connessa ed uguale capacitá di calcolo dei vari<br />

sensori. Queste due ipotesi precedentemente<br />

introdotte ci garantiscono di poter prendere<br />

come radice della rete uno qualsiasi dei sensori<br />

in uno qualsiasi degli istanti di evoluzione.<br />

Infatti senza l’ipotesi di rete connessa alcuni<br />

sensori potrebbero essere esclusi dalla lista dei<br />

c<strong>and</strong>idati ad essere radice <strong>per</strong>ché non raggiungibili<br />

da altri sensori, mentre senza l’altra<br />

ipotesi alcuni sensori potrebbero non essere<br />

dotati delle capacitá di calcolo indispensabili<br />

<strong>per</strong> ricoprire il ruolo di radice.<br />

Figura 2. A sinistra flusso di messaggi con sensore 5 radice,<br />

a destra flusso di messaggi con sensore 4 radice. É stata usata<br />

la rete di FIGURA 1 parte sinistra.<br />

2.3 Impiego di grafi ed utilizzo della matrice<br />

Mg.<br />

Ci accingiamo ora ad introdurre una rappresentazione<br />

formale della rete di sensori wireless.<br />

Ricordiamo che l’obbiettivo principale che<br />

ci siamo posti é trovare una legge di controllo<br />

che indichi dove posizionare la radice<br />

all’interno della rete di sensori nel corso dell’evoluzione<br />

della stessa. Ricordiamo inoltre<br />

che la ricerca di tale legge di controllo nasce<br />

dalla volontá di <strong>uniformare</strong> il dispendio energetico<br />

tra i vari sensori della rete.<br />

Evidentemente <strong>per</strong> trovare una legge di controllo<br />

che soddisfi ad un certo criterio bisogna<br />

utilizzare una buona rappresentazione formale<br />

del problema in questione. Nella trattazione<br />

precedente sono stati volutamente trattati come<br />

sinonimi i termini “sensore“ e “nodo“. Questo<br />

fatto dovrebbe far intuire come la scelta qui<br />

presa sia quella di schematizzare la rete di<br />

sensori wireless attraverso l’utilizzo di una<br />

struttura a grafo.<br />

Figura 3. Rappresentazione del grafo della rete di FIGURA<br />

1 parte sinistra. Gli arci sono bidirezionali.<br />

La rappresentazione tramite un grafo se presa<br />

da sola purtroppo non riesce a dare una<br />

struttura formale abbastanza potente da <strong>per</strong>mettere<br />

di lavorare agevolmente alla ricerca<br />

della soluzione al problema che ci siamo posti.<br />

A tale scopo risulta inevitabile l’introduzione<br />

della matrice rappresentativa del grafo in questione.<br />

Tale matrice che rappresenta in modo<br />

equivalente al grafo la rete di sensori wireless<br />

verrá in tutto il seguito chiamata Mg.<br />

6

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