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Leader (and sub Leader) Election per uniformare e ... - Automatica

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3 CONTROLLO DELLA RETE CON REIN-<br />

VIO TOTALE DEI MESSAGGI TRAMITE<br />

TECNICA UNIFORMITÁFLUSSO.<br />

3.1 Introduzione all’approccio di controllo.<br />

In tale sede ci prepariamo ad affrontare la<br />

ricerca della legge di controllo che impone<br />

quale nodo debba essere la radice al variare<br />

degli istanti temporali di evoluzione della rete.<br />

Quanto si é fatto cerca almeno in linea di<br />

principio di ricalcare il procedimento giá visto<br />

<strong>per</strong> il controllo ottimo. Nella fattispecie <strong>per</strong>ó<br />

siamo in presenza di una tipologia differente di<br />

sistemi rispetto a quella vista in tale metodologia<br />

di controllo. Ricordiamo a tale scopo che il<br />

sistema in questione é un sistema fortemente<br />

non lineare nel quale lo stato e l’ingresso sono<br />

vincolati a poter assumenre solamente una<br />

limitata gamma di valori che appartengono<br />

quindi ad insiemi dotati di limitate proprietá<br />

geometriche. Senza entrare troppo nel dettaglio<br />

notiamo che l’insieme dei valori assumibili dall’ingresso,<br />

ovvero l’insieme dei vettori a componenti<br />

nulle ad eccezione di una che vale uno,<br />

non é nemmeno un gruppo abelliano secondo<br />

le canoniche o<strong>per</strong>azioni algebriche.<br />

Il procedimento seguito ha come punto di<br />

partenza la definizione di un funzionale di<br />

costo appropriato e da tale funzionale di costo<br />

attraverso un procedimento di minimizzazione<br />

si ricaverá la legge di controllo cercata. Chiameremo<br />

la tecnica di controllo che definiremo<br />

nel seguito con il nome di tecnica Uniformitá<br />

flusso.<br />

3.2 Definizione del funzionale di costo J(•).<br />

Ricordiamo ora che il nostro obbiettivo é far<br />

consumare alla rete la minor energia possibile<br />

e fare in modo che il consumo di energia sia<br />

il maggiormente possibile equidistribuito tra i<br />

vari nodi. Introduciamo a tale scopo due funzionali<br />

che serviranno <strong>per</strong> definire il funzionale<br />

da minimizzare.<br />

3.2.1 Il funzionale di costo J0(•).<br />

Nel caso di evoluzione della rete con reinvio<br />

totale di messaggi si puó pensare che la<br />

energia spesa da un singolo nodo all’istante<br />

T sia proporzionale al numero di messaggi<br />

ricevuti ed inviati in tale istante. Notiamo<br />

quindi che il vettore la cui componente j-esima<br />

rappresenta la energia spesa dal nodo j-esimo<br />

a partire dall’istante 0 fino all’istante T si puó<br />

scrivere a meno di una costante moltiplicativa<br />

come:<br />

VT = T<br />

k=0 [XR(k) + Xi(k) + U(k)] + XR(T + 1)<br />

dove XR(k) é il vettore di stato che indica<br />

il numero di messaggi ricevuti all’istante k<br />

inviati da altri nodi, U(k) invece é il vettore dei<br />

messaggi di misura che <strong>per</strong> ipotesi viene preso<br />

con componenti tutte pari ad uno mentre Xi(k)<br />

é il vettore la cui componente j-esima indica il<br />

numero di messaggi inviati dal nodo j-esimo<br />

all’istante k. L’ultimo vettore si puó scrivere<br />

come:<br />

Xi(k) = [I − Φ (Xr(k + 1))] ∗<br />

{[I − Φ (Xr(k))] ∗ XR(k) + U(k)}<br />

dove Xr(k) é il vettore a componenti nulle ad<br />

eccezione della componente in corrispondenza<br />

al nodo che é radice all’istante k la quale<br />

assume valore uno. Marchiamo ora la formula<br />

appena scritta <strong>per</strong>ché visto che abbiamo una<br />

comunicazione sicura si potrebbe pensare<br />

ERRONEAMENTE che i messaggi che invio<br />

ad un istante arrivano tutti a destinazione<br />

all’istante successivo e da questo fatto trarre la<br />

conclusione SBAGLIATA che Xi(k) = XR(k+1).<br />

La formula corretta precedentemente scritta<br />

seppur piuttosto semplice potrebbe non venire<br />

compresa <strong>per</strong>fettamente se non risulta chiaro<br />

il procedimento di invio dei messaggi.<br />

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