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22 CAMPOBASSO-ALTRI CENTRI DALLA CITTA’ NUOVO oggi MOLISE Martedì 30 Marzo 2010 I rappresentanti dell’associazione difendono l’intera zona e ne elencano i lati positivi «San Giovanni, un quartiere vivo» I residenti sono alle prese con una serie di problemi legati alla mancata realizzazione di una serie di interventi strutturali CAMPOBASSO - Dall’Associazione «Il nostro quartiere San Giovanni», riceviamo e pubblichiamo. «Dopo un’attenta riflessione abbiamo deciso di replicare all’articolo pubblicato dal quotidiano "Nuovo Molise Oggi" in data 19 marzo 2010 a firma del Sig. Pasquale Di Bello. In particolare, ci hanno amareggiato le frasi: "San Giovanni dei Gelsi è un quartiere difficile... landa che pare dimenticata ... vecchia Berlino est ... in assoluto il Bronx di Campobasso e, forse, dell’intero Molise..." Non comprendiamo se tali affermazioni nascono da superficialità di giudizio o da semplice malafede. Il nostro quartiere, nel quale evidentemente il Sig. Di Bello non aveva mai messo piede fino a quel giorno, è un quartiere che, come tutti gli altri, ha i suoi aspetti positivi e negativi. Le criticità principali derivano dal mancato completamento delle opere per il "Contratto di Quartiere", e dall’assenza di un centro di aggregazione sociale, problematiche per le quali l’associazione si sta battendo da tempo. Da ultimo, si è aggiunta la pericolosità di alcune arterie viarie, come i recenti investimenti in Via Lombardia hanno dimostrato. Respingiamo pertanto il sarcasmo della frase secondo la quale "gli abitanti della zona vivono il quarto d’ora di celebrità...." poiché il quartiere la sua celebrità l’ha già guadagnata grazie al "Festival Nazionale del Teatro Popolare e della Tradizione" giunto alla sua 14˚ edizione, con un’affluenza media di 1500 persone a sera. Invitiamo dunque il Sig. Di Bello ad effettuare una nuova visita nel nostro quartiere, magari anche nel Parco di Via Lombar- L’INIZIATIVA dia, che costituisce l’ area verde attrezzata meglio curata della nostra città, lasciando però in redazione i pregiudizi che lo accompagnano. Nessuna malafede, nessun pregiudizio e nessun sarcasmo. Semmai l’esatto contrario. Vivendo da due anni ne quartiere San Giovanni, precisamente in via Campania, non mi ritengo esattamente lo sconosciuto per il quale mi si vorrebbe far passare. Conosco quindi, nei limiti della mia frequentazione, pregi (pochi) e difetti (molti) della zona. L’intero articolo, evidentemente male interpretato, voleva spezzare una lancia proprio a favore del quartiere, a mio giudizio ab- bandonato a se stesso dalle diverse amministrazioni succedutesi nel tempo. E’ fuor di luogo che gli abitanti della zona non hanno alcuna responsabilità né sull’assetto urbanistico della zona né sulle criticità della stessa. Tra queste ultime mi preme di segnalare l’«orrore» di via Marche, precisamente quello di due condomini abbandonati e adibiti, fino a pochi mesi fa, a ricettacolo di spacciatori e tossicodipendenti e che solo grazie alla denuncia fatta da Nuovo Molise (a firma di chi ora scrive) sono stati definitivamente recitanti e resi inaccessibili. Quanto al «quarto d’ora di celebrità», anch’esso è stato male interpretato. L’espressione, in realtà, era tesa a sottolineare pericolo che, passata la «celebrità» guadagnata in occasione della posa in opera della tanto agognata rotonda di via Lombardia, ci si tornasse a dimenticare del quartiere. Della celebrità positiva, invece, quella del «Festival nazionale del Teatro Popolare e della Tradizione», ne sono ben conscio avendo potuto apprezzare di persona la manifestazione. Ciò precisato, resta intatta la mia disponibilità ad incontrare i componenti dell’associazione «Il nostro quartiere San Giovanni» quando e come loro lo ritengano opportuno. L’incontro si svolgerà questa sera a partire dalle ore 18,30 presso la biblioteca Albino Colitto a ’Ti racconto un libro’ Lo scrittore campobassano proporrà il suo ultimo lavoro A Bologna, nel 1312, un medico-investigatore deve affrontare un omicidio avvenuto in circostanze misteriose. Ci sono tutti gli ingredienti per un vero thriller, firmato da Alfredo Colitto, scrittore originario di Campobasso, già apprezzato per il romanzo dedicato al professor Mondino dè Liuzzi e al suo aiutante Gerardo da CastelBretone. Colitto bisserà il suo successo con «I discepoli del fuoco e Cuore di ferro», propronendo grande abilità nella ricostruzione storica, in grado di proiettare il lettore nel tempo. L’appuntamento, proposto nell’ambito di «Ti racconto un libro 2010» e organizzato dall’Unione lettori italiani e dalla Provincia di Campobasso, con la direzione artistica di Brunella Santoli e la collaborazione del Comune di Campobasso, è previsto per oggi alle 18.30 nella sala conferenze della biblioteca Albino, e vedrà anche la partecipazione di Andrea Cotti, noto scrittore e sceneggiatore. Domani, invece, «Ti racconto un libro» si tra- sferirà sul grande schermo, al Cinema Maestoso, con Ivan Cotroneo, sceneggiatore di successo che ha firmato «Mine vaganti», ultimo film del regista Ferzan Ozpetck. Alle 18 Cotroneo introdurrà il film, mentre alle 18.30 è prevista la proiezione. Al termine, il pubblico avrà la possibilità di partecipare al dibattito con lo sceneggiatore. L’ingresso unico al pubblico è di 5 euro. g.p. pdb
NUOVO oggi MOLISE Martedì 30 Marzo 2010 La replica ai vertici dell’istituto di credito Vicenda Banca Toscana «Solo atti della Procura» Nessun articolo accusatorio IN EVIDENZA BOJANO-AREA MATESINA IN merito alla nota del Monte dei Paschi di Siena pubblicata domenica scorsa circa alcuni nostri articoli su una vicenda di tassi usurai che la filiale della Banca Toscana di via Croce avrebbe applicato sul conto corrente di un suo cliente, si precisa che ci siamo solo limitati a riportare quanto disposto dalla Procura della Repubblica. Pertanto risulta del tutto errato affermare che "Il tenore degli articoli è tale da mettere sotto accusa la Banca Toscana e le Banche in generale...". Per quanto riguarda poi un’eventuale inesattezza del contenuto della perizia allegata agli atti della Procura, come affermato nella nota suddetta, non è sicuramente il giornale la sede per dimostrare se ciò corrisponde o meno al vero, sarà, infatti, il Gup in fase di udienza preliminare oppure, se ci sarà una richiesta di 23 rinvio a giudizio, il Giudice ad espletare durante il processo le opportune valutazioni. Se dall’esito della vicenda dovesse risultare che i calcoli del tasso di interesse al cliente in questione sono stati applicati in modo corretto dalla Banca Toscana saremo pronti, come sempre, a pubblicare la notizia, come del resto faremo in caso contrario. Al momento abbiamo solo preso atto che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Campobasso a seguito di un’indagine scaturita da una denuncia di un cittadino, ha emesso due richieste di rinvio a giudizio a carico dell’attuale direttore della filiale e di quello che lo ha preceduto, aspetto che certamente non può essere smentito. Il nostro, quindi, è stato solo un servizio di cronaca asettica reso alla collettività. luz Alessio Papa: abbiamo esteso l’invito anche ai genitori degli alunni delle scuole L’Associazione socio-culturale ambientale Falco ha aderito partecipando con profonda convinzione all’ "Earth Hour", ossia l’ora della terra, manifestazione organizzata dal WWF che si è tenuta sabato scorso. «Dalle ore 20,30 alle 21,30 in tutto il mondo, sia grandi città con i loro monumenti, che i piccoli Comuni, aziende e singoli cittadini nelle loro case hanno spento le luci per accendere un messaggio che ha risuonato in ogni angolo del Pianeta - ha spiegato il presidente della Falco, Alessio Papa -; l’iniziativa è servita a chiedere ai grandi della Terra di agire contro i cambiamenti climatici. Sappiamo bene che ognu- ’Earth hour’, la Falco: «Un’adesione convinta» Anche da Bojano il sì all’iniziativa no di noi può porre in essere azioni concrete e scelte di consumo consapevoli modellando un nuovo stile di vita che contribuisca ad abbassare le emissioni di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera. Ad esempio se una volta alla settimana si fanno 10 Km con L’intervento la bicicletta lasciando a casa l’auto, si risparmierebbero 70 Kg di CO2 in un anno e circa 42 euro di carburante. Oppure se si avviano al riciclo 200 grammi di carta al giorno, un giornale e due scatolette di cartone, si risparmierebbero 71 Kg di CO2 in un anno. Anche noi del Direttivo Falco abbiamo spento le luci nelle nostre case e invitato i nostri soci a fare altrettanto"». Papa ha concluso: «Abbiamo esteso l’invito anche ai genitori degli alunni delle scuole in cui abbiamo realizzato percorsi di educazione ambientale, Castellone, Bojano, Monteverde, Spinete, Guardiaregia, Roccamandolfi, Cantalupo, Macchiagodena e borgata Incoronata. Da quanto ci risulta il nostro invito è stato recepito da tantissimi amici». luz In occasione della domenica delle Palme don Giovanni Di Vito si è rivolto ai fedeli, parlando al cuore di ognuno Una lettera aperta alle famiglie della parrocchia Il sacerdote ha voluto affrontare un tema scottante come quello della droga che desta allarme IL parroco della Chiesa dei Ss. Erasmo e Martino, don Giovanni Di Vito, in occasione della Domenica delle Palme ha voluto inviare una lettera aperta a tutte le famiglie per parlare al cuore di ognuno con tenerezza e bontà di padre, amico, fratello e pastore, affinché il suo messaggio sia un grande appello alla sensibilità di tutti per attendere insieme l’alba di una nuova vita che sia di risurrezione. In questa lettera il sacerdote ha voluto affrontare con coraggio un tema scottante, quello della droga, che a Bojano è diventato un vero e proprio allarme sociale. «E’ la forza che scaturisce dalla Risurrezione di Cristo Gesù a dare forza al nostro cuore per rialzarci dalle cadute, a rimetterci in piedi dopo la stanchezza, dovuta alla ricerca di scorciatoie, inutili e senza via d’uscita, e all’inseguimento di miraggi di oasi, all’apparenza felici, ma che poi si sono dimostrati futili, deludenti e perdenti - si legge della lettera alle famiglie -. Ma la forza della Pasqua viene a chiederci l’audacia e il coraggio di osare di più, di non arrenderci nella sconfitta e di Il parroco della chiesa dei Ss Erasmo e Martino si è detto pronto ad ascoltare i problemi delle famiglie non gettare la spugna alle prime difficoltà. Conosciamo i problemi che attanagliano il cuore della nostra città. Preferiamo nasconderci e aspettare che qualcuno li risolva. Possiamo costruire una nuova città e risollevarci solo unendoci e affrontando insieme con determinazione e coraggio ciò che sta distruggendo la nostra realtà. Il problema della droga e dell’alcool, ormai da un po’ di anni, sta distruggendo la vita di tanti nostri giovani, futuro e speranza di tutti. Siamo soliti pensare che sia un problema lontano dalla nostra realtà, dalla nostra casa e dalla nostra famiglia. Non è vero! Non illudiamoci dietro la convinzione che succede sempre agli altri e mai a noi. Siamo pronti a puntare il dito contro le istituzioni perché non fanno nulla per arginare e reprimere il fenomeno. A parole tutto è facile; ma vi chiedo: Davvero conosciamo i nostri giovani? Siamo pronti a rompere il muro di omertà e di paura per uscire allo scoperto o preferiamo barricarci in casa per timore del giudizio e del pettegolezzo? E’ facile ricorrere al Sert e pensare di aver risolto il problema; il Sert aiuta a disintossicarsi dalla dipendenza fisica, ma non da quella psichica! Le comunità di recupero - prosegue - lavorano tantissimo sulla dimensione psicologica, ma non bisogna solo lasciar fare ad altri... e arenare il nostro interesse nella contemplazione delle cause che spingono i giovani alla droga e all’alcool e nel chiederci cosa è mancato loro. E siamo caduti nella trappola del riempire le loro vite di esperienze ’oltre il limite’, dimenticando di insegnare il valore e il senso di ogni scelta e la profondissima dimensione del cuore. Quante persone ho incontrato che mi hanno raccontato il doloroso calvario affrontato! Quante storie di sconfitte, di rese e di rassegnazione e quante di autosufficienza e di negazione del problema! Possiamo vincere solo unendoci con serenità, con coraggio e determinazione. A voi, cari genitori, con il cuore sanguinante, chiedo la forza e il coraggio di uscire alla luce del sole, senza paura del pensiero e del giudizio degli altri, di affrontare insieme il problema e di rompere il silenzio. Sarà l’unico atto di coraggio che potrà salvare la vita di tanti giovani. Ricordiamo bene questo: sarà inutile gridare o versare lacrime quando la droga e l’alcool falceranno ancora altre vite, perché quel fiato, quelle parole e quelle lacrime non serviranno a nulla se abbiamo Il presidente Alessio Papa preferito cucirci la bocca e cercato nascondigli dove rifugiarci pacificamente, lontani da indiscrezioni e giudizi temerari. Non è la droga che uccide! A togliere di mezzo ci pensa l’indifferenza, la paura e il silenzio. E se dovesse capitare anche a te, non dire: ’Nessuno ha fatto qualcosa per mio figlio’, quanto piuttosto: ’Ho ucciso mio figlio perché non ho avuto coraggio’. Se queste parole non vi hanno toccato il cuore, di padre, di madre, di fratello, di amico, allora lasciate questo figlio nel mondo in balìa della droga e dell’alcool, perché non è l’incapacità di affrontare il problema che vi scoraggia, quanto, piuttosto, la vergogna e l’orgoglio». Don Giovanni così termina la missiva: «Se davvero vogliamo la vita di questi nostri figli, sarò qui ad attendervi, ad accogliervi, ad ascoltarvi e farvi unire a coloro che hanno deciso di oltrepassare la cortina della paura, della vergogna e dell’omertà. Sarà un percorso di crescita, perché uniti si è sempre vincenti. Tu solo puoi farcela, ma non puoi farcela da solo». luz
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