Sfida Di Brino-Monaco - sito in costruzione

40 SPORT
a cura di
Maurizio Cavaliere
NUOVO oggi MOLISE
Martedì 30 Marzo 2010
L’intenso pomeriggio di D’Ippolito:
mezza ’papera’ ma poi, con la schiena
a pezzi, compie due miracoli
Pentrelli, un weekend perfetto
Da venerdì a domenica gol pesanti e convocazione nazionale
ROBERTO D’IPPOLITO
(Olympia Agnonese):
l’errore dozzinale che ha
propiziato il vantaggio locale
(una respinta incauta
sui piedi dell’accorrente
Regner) dovrebbe chiudergli
in faccia qualsiasi speranza
di una votazione positiva.
Usiamo il condizionale
perché con D’Ippolito
non c’è mai nulla di scontato.
Infatti l’ex portiere del
Campobasso riscatta la paperetta
succitata con una
prestazione per il resto impeccabile.
Nella valutazione
siamo condizionati dal
fatto che, dopo un’uscita
straordinaria che ha impedito
a Sebartoli di portare
il Canistro avanti 2-0 sul
finire della prima frazione,
il Big Jim granata si è infortunato
ma - avendo l’Agnone
in panchina il bravo
ma oggettivamente troppo
giovane portiere degli allievi
Esposito - ha deciso di
continuare a giocare con la
schiena a pezzi, superando
parzialmente il dolore solo
grazie a una infiltrazione.
Grande la sua ripresa: prima
una respinta sopra la
traversa su una sventola
da fuori area, poi un doppio
prodigio finale, su colpi
ravvicinati degli attaccanti
ospiti. Due parate da vedere
e rivedere in tv perché
sono troppo belle per essere
vere (3).
PIETRO PIFANO (Olympia
Agnonese): in
quel Lazzaretto mobile che
è oggi l’Agnone, anche il
ventenne campobassano è
costretto a stringere i denti
e giocare nonostante la pubalgia
si faccia sentire ogni
giorno di più. Parte nel
ruolo naturale di terzino
destro e soffre un po’, come
tutta la squadra di Agovino,
il buon primo tempo del
Luco. Però resiste e non
commette errori. E poi,
quando viene espulso Pesce,
va pure a fare il centrale
in coppia con Ciarlariello.
Considerate le sue
caratteristiche, sembrerebbe
un rischio enorme per la
difesa granata, ma Pifano
smette i panni dello zoppo
di turno e dimostra di potersi
adattare per necessi-
La classifica
marcatori
Miani è un fenomeno
22 gol: Miani (Atessa Valdisangro)
15 gol: Lazzarini (Atessa Valdisangro), Morga (Casoli)
14 gol: Bucchi (Santegidiese), Sparacio (L’Aquila)
12 gol: Colella (L’Aquila), Buttazzoni (Santegidiese)
11 gol: Ragatzu (Morro d’Oro)
10 gol: Covelli (Campobasso), Pica (Recanatese), Bonaventura
(Civitanovese)
9 gol: Aquaro (5 Agnone + 4 Angolana), Chicco (Atletico
Trivento)
8 gol: Pirelli (Civitanovese), De Matteis (Angolana),
Doumbia (Santegidiese), Leccese (Luco Canistro)
6 gol: Tammaro (Olympia Agnonese), Iaboni (Bojano),
Filaggi (Centobuchi).
Giovanni Pentrelli, punta classe 91 del Trivento: venerdì ha segnato
con la juniores, sabato con la prima squadra. E poi... la convocazione
tà anche in quel ruolo (6).
RAFFAELE FERRARA
(Atletico Trivento): è
vero che Viglione si è giocato
il posto per una notte
brava di troppo, ma siamo
certi che ora come ora, l’ex
Agnone dovrebbe sudare
parecchio per vincere la
concorrenza di questo aitante
laterale arrivato a
Trivento l’estate scorsa.
Ferrara ha confermmato le
sue qualità di combattente
e corridore. Una prestazione,
quella di sabato contro
il Morro d’Oro, gagliarda e
senza errori, aspetti non
trascurabili nel repertorio
di un fuoriquota (4).
ALBINO FAZIO (Campobasso):
il migliore in
campo contro L’Aquila. Si
smarca sempre per farsi
trovare pronto sull’appoggio
di difensori e attaccanti.
Prende la squadra per
mano, rubando il ruolo e la
scena a Casapulla, si propone
in attacco ed è quasi
sempre preciso nello smistamento
di palloni interessanti.
L’interessamento
di tre club professionistici
per il suo cartellino è più
che giustificato. Questo ragazzo
ha il senso tattico e
il passo di un’altra categoria.
Ormai è un punto fermo
del Campobasso. Piaceva
abbastanza a Paolucci,
è piaciuto parecchio a La
Cava ed ora pare aver convinto
anche mister Di
Somma. Nelle tenebre di
quest’annata maledetta un
raggio di sole per il futuro,
se non per il Campobasso,
che prima o poi, lo dovrà
cedere, almeno per il calcio
molisano (6).
SERGIO RUGGIERI
(Bojano): la squadra matesina
ha preso altri due
gol in trasferta, ma è stato
comunque tra i migliori.
L’ex Agnone è il giocatore
più continuo nella rosa di
Francesco Farina. E’ duttile,
ha carattere e sa soffri-
re per la squadra. Meriterebbe
forse di giocare in
una formazione che ambisce
al salto di categoria.
Ma, conoscendo la sua passione
per i colori bifernini,
testimoniata dalla decisione
di lasciare l’altomolise
dove pure era titolare e poteva
godere di velleità di
classifica più importanti,
non ci meraviglieremmo di
rivederlo tra qualche tempo
nei panni di bandiera di
un Bojano che non può
prescindere da giocatori
del suo calibro (8).
VITTORIO CIARLA-
RIELLO (Olympia
Agnonese): torna nella
top ten dopo diversi mesi.
Nel frattempo, in effetti,
era stato un po’ messo da
parte da mister Agovino,
non per demeriti propri,
quanto perché il mister di
San Giuseppe Vesuviano
aveva trovato nel duo
Pesce-Scampamorte un binomio
di centrali più affiatato
e completo per caratteristiche.
Vittorio, però,
ha continuato a lavorare
con impegno e, sabato scorso,
alla prima concreta
chance da titolare, ha dimostrato
il suo valore, firmando
di testa, dopo uno
stacco perentorio, il gol che
ha consentito all’Agnone di
uscire indenne dal difficile
campo di Canistro. Agovino
gli darà altro spazio nel
finale di campionato, ne
siamo sicuri, perché il venticinquenne
campobassano
merita stima e considerazione
(3).
PASQUALE DI LULLO
(Olympia Agnonese): tra
i fuoriquota granata schierati
a Canistro è quello che
convince di più. Si sacrifica
a centrocampo dove è il solito
mastino tignoso. Non
eccelle sul piano tecnico,
ma è un giocatore che in
campo, pur senza fare meraviglie,
si sente sempre.
Anche quando è chiamato
a gestire una situazione
non facile come nell’ultima
mezzora della gara di sabato
scorso. Espulso Pesce,
Agovino lo ha infatti arretrato
a terzino per rimpiazzare
Pifano scalato al
centro con Ciarlariello. Il
classe 1990 ha seguito per
filo e per segno le indicazioni
del tecnico, fornendo
un contributo importante
in una fase del match particolarmente
delicata. Per
lui un’altra cconferma (5).
CRISTIAN PABLO FER-
REYRA (Atletico Trivento):
e, nel settimo
mese, venne il giorno del
vecchio e saggio centrocampista
argentino. Per la
prima volta Carannante lo
schiera dal primo minuto e
per la prima volta
quest’anno l’ex Pro Vasto
gioca novanta minuti interi.
La felicità per aver vissuto
una giornata da calciatore
vero dopo tante
panchine, è stata così
grande che, a fine partita,
come avvenne in occasione
dei primi quindici minuti
disputati con la maglia
gialloblù, ha ringraziato
tutti con le lacrime agli occhi.
Non ce la faceva più a
sentirsi fuori dai giochi. Se
Fazio non sbaglia un colpo:
il senso tattico e la corsa
sono di categoria superiore
Albino Fazio, centrocampista ventenne del Campobasso
riuscirà a smaltire i chili
di troppo lo vedremo ancora
protagonista in questo
torneo. Sabato ha dato il
massimo. Per ora lo premiamo
per l’impegno.
GIOVANNI PENTREL-
LI (Atletico Trivento):
diciannove anni e un fisico
da fenicottero. Contro il
Morro d’Oro ha realizzato
un gran gol, il più bello finora
con la maglia del Trivento.
Un destro a incrociare
su assist al bacio di
Lombardi. E pensare che
non doveva giocare, ma
poi, l’infortunio di Gallo gli
ha spianato la strada in
ossequio alla legge dei fuoriquota
da schierare per
forza. Alla fine più di un’ora
in campo. Bravo e sempre
all’altezza, nonostante
avesse nelle gambe la gara
giocata il giorno prima dalla
juniores gialloblù. Un
gol (pesante, visto che ha
sancito la vittoria del campionato)
anche con la formazione
baby di Carmine
Rienzo. Il super weekend di
Giovanni Pentrelli si è concluso
con la meritata convocazione
nella rappresentativa
del girone F al Torneo
nazionale giovanile cominciato
ieri. Complimenti
(2)!
ALBERTO BERNARDI
(Atletico Trivento): si è
sbloccato? Speriamo di sì,
perché i suoi gol su azione
sono mancati al Trivento
almeno quanto quelli di
Chicco nel girone di ritorno.
Con Bernardi al top la
squadra di Carannante è
uno squadrone. L’esperto
attaccante con un bel passato
tra i professionisti
aveva dimostrato di essere
in crescita e non aveva mai
demeritato neanche nelle
tre sconfitte consecutive
che hanno compromesso i
sogni della società del presidente
Falcione. Sabato,
finalmente, ha ritrovato
anche la via del gol, rubando
palla ad un difensore
morrese e piazzando la sfera
sul palo lontano. Un
acuto da centravanti saggio
e preciso. Se sta bene
(ce lo auguriamo per il Trivento)
i playoff sono ancora
possibili (5).
ANGELO LOMBARDI
(Atletico Trivento): il
suo ingresso in campo è
stato decisivo. Carannante
lo ha chiamato a fine primo
tempo, gli ha chiesto di
scaldarsi e poi, dopo l’intervallo,
lo ha piazzato
sull’esterno alto a destra al
posto del coetaneo Vacca
che, in maglia gialloblù,
non riesce ancora ad esprimere
il suo talento. Il rodaggio
del calciatore molisano
dura appena tre minuti,
il tempo di smarcarsi,
ricevere palla e servire un
passaggio perfetto all’accorrente
Pentrelli, bravissimo
a trasformare l’assist
in gol. Poi altri spunti interessanti
per aprire spazi
invitanti ai compagni
dell’attacco. Nel complesso
un bel sette non glielo toglie
nessuno (2).