Isernini a caccia dei fantasmi che infestano ... - sito in costruzione

2 ATTUALITA’
C’E’ POSTA... SHOCK
Indagano gli agenti della Digos di Campobasso
Quando la politica
deve fare i conti
con la stupidità
Un gesto senza giusificazioni
Il materiale recapitato ieri alla nostra redazione e indirizzato a esponenti politici
Lettera di minacce dalle Br
UN ATTO vile, che la redazione
di «Nuovo Molise»
condanna pienamente.
Tanto da aver allertato immediatamente
la Digos di
Campobasso.
Ancora una lettera anonima
indirizzata alla nostra
redazione - l’ultima era arrivata
il 23 dicembre (vedi
articolo a fianco) - ma questa
volta con connotazioni
che rendono la questione
ancora più delicata, e deplorevole.
La lettera, infatti,
oltre a una busta con su
scritto il messaggio contiene
anche ’altro’: contiene,
in particolare, sette piombini
utilizzati per armi ad
aria compressa. Altra particolarità
delle lettera è che
per la prima volta è stata
scritta a mano, con una calligrafia
precisa e ordinata.
Infine, ultimo elemento da
considerare, la lettera non
contiene minacce a «Nuovo
Molise», come era avvenuto
in altri episodi, ma si riferisce
a esponenti della Giunta
regionale del Molise e in
generale a esponenti politici
locali, oltre che a un noto
avvocato di Campobasso.
La lettera, contenuta in
una busta indirizzata alla
"redazione giornalistica
Nuovo Molise", è scritta in
stampatello: «Vergogna,
bastardi, attenti!!», vi è
scritto. E ancora: «Mafiosi,
usurpatori e ladroni della
Giunta regionale del
Molise». Segue l’elenco - organizzato
con i numeri da 1
a 7 - di personaggi di spicco
del panorama locale: Iorio,
Vitagliano, Patriciello,
Molinaro, Pietracupa,
«Vergogna, bastardi, attenti», hanno scritto ignoti rivolgendosi a Iorio,
Vitagliano, Patriciello, Molinaro, Pietracupa, Picciano e l’avvocato Messere
Plico anonimo contenente 7 piombini
Picciano e Messere. A
fianco al nome di quest’ultimo,
la dicitura «avv. difensore
dei galeotti».
La lettera si conclude con
la scritta, sottolineata, «la
pagherete a caro prezzo» e
la firma - unico elemento
scritto in corsivo e poco
comprensibile - che presumibimente
ta a indicare:
«Nuove Br per il Comunismo».
All’interno della busta,
oltre al foglio di carta, sette
piombini di marca Fiocchi -
reperibili in qualunque armeria
o negozio specializzato
- solitamente utilizzati
per armi ad aria compressa.
Della lettera la redazione
di «Nuovo Molise» ha immediatamente
avvertito la
Digos di Campobasso che si
è prontamente recata in redazione
e ha sequestrato il
materiale che con tutta
probabilità sarà inoltrato ai
laboratori della Polizia
scientifica.
La notizia, inoltre, è immediatamente
rimbalzata
sui principali organi di informazione
locali e nazionali
e sulle agenzie di stampa.
Lanci, servizi e articoli, per
esempio, sono stati riportati
su Ansa, Agi, Repubblica.it
e Tvi Molise.
In questo caso, dunque,
«Nuovo Molise» è stato uti-
lizzato dall’anonimo mittente
(o mittenti) della lettera
soltanto come mezzo
per diffondere le minacce in
essa contenute, e non ne è
in alcun modo destinatario.
Ma ciononostante tutta la
redazione, a partire dal
condirettore Pino Cavuoti
(vedi articolo a parte), condanna
totalmente l’episodio,
così come considera assolutamente
vili le minacce
in essa contenute, chiunque
sia il destinatario. Una condanna
piena, senza se e
senza ma, che mette a tacere
qualunque illazione sia
stata fatta nel passato da
chi considera il lavoro giornalistico
del nostro quotidiano
una continua aggressione
alle istituzioni, prime
L’ULTIMA lettera minatoria
era pervenuta nella nostra
redazione all’antivigilia
di Natale, il 23 dicembre
2009. Anche questa
volta una busta chiusa priva
di mittente, ma scritta
utilizzando un comunissimo
biglietto d’auguri e
dattiloscritta. Destinatari
delle minacce, in quell’occasione,
erano stati «Nuovo
Molise», il senatore
Giuseppe Ciarrapico e
un magistrato, il pm Fabio
Papa. Il messaggio
era chiaro: «Anche voi
giornale di merda e chi vi
paga per scrivere minchiate
salterete in aria. Dopo il
giudice Papa toccherà anche
a voi... e finalmente
sarà fatta pulizia, vergognatevi
infami di merda».
Anche in passato erano
arrivate in redazione lettere
anonime, contenenti minacce,
più o meno velate,
destinate direttamente
alla nostra redazione ma
anche a personaggi di spicco
della politica o della
giustizia molisana.
Tra queste un fax contro
Laura D’Arcangelo, giudice
del tribunale di Larino
- poi trasferita - autrice
di una contestata sentenza
di assoluzione nel processo
per il crollo della scuola
Jovine di San Giuliano di
Puglia. E poi altri messaggi,
sempre in forma anonima.
E per questo, oltre che
per il contenuto, sempre e
comunque da condannare.
tra tutti quelle vicine al Governatore
Iorio.
E invece noi condanniamo
le minacce, le aggressioni
verbali e fisiche - di cui
siamo stati, tra l’altro, anche
vittima. Condanniamo
qualunque tentativo di vio-
lenza - di qualunque tipo
sia - e continueremo a fare
il nostro lavoro: raccontare
i fatti con onestà, trasparenza
e, soprattutto, spirito
di verità.
La redazione
Accuse e offese scritte a mano
«Mafiosi, usurpatori e ladroni...
la pagherete a caro prezzo»
Il testo in un biglietto d’auguri
E poi c’è quella
arrivata
il 23 dicembre
In quell’occasione destinatari
erano la redazione e il pm Papa
NUOVO oggi MOLISE
Domenica 17 Gennaio 2010
di Pino Cavuoti
UNA vigliaccata. Solo
così, al di là delle sigla
la cui veridicità fa acqua
da tutte le parti, può essere
definito il gesto di
chi si è divertito a inviare
a Nuovo Molise la lettera
con la quale si minacciano
sei politici e un
noto e affermato avvocato
«difensore dei galeotti»
di fargliela pagare «a
caro prezzo». Il nostro
giornale è stato usato
come una buca delle lettere.
Niente di più, niente
di meno. Il messaggio è
indirizzato a esponenti
di primo piano della politica
regionale del centrodestra
«colpendo» in
maniera trasversale. Personaggi
tra di loro antagonisti
pur appartenenti
alla stessa coalizione che
fa riferimento al Popolo
della libertà. Saranno le
indagini della Digos di
Campobasso a cercare riscontri
e a dare peso alla
paternità della missiva.
A essere presa di mira - e
mai come ora questa affermazione
ha un valore
sinistro - è la classe dei
politici. Che molte volte
mostra cattiva attenzione
alle cose del mondo per
preoccuparsi più di logiche
spartitorie e alla ricerca
di un consenso fatto
di bisogni. In questo
giro alla «caccia» del politico,
più che la gente
della strada, a prendere
parte è qualche stupido.
A esaminare la calligrafia
si intuisce anche un
più che discreto livello di
istruzione segno che a
mettere nero su bianco è
uno che le scuole le ha
frequentate, pure parecchio.
Che tutto questo sia
il risultato di un clima
avvelenato dalle polemiche?
Potrebbe anche essere.
Ma non credo che
questo sia il «nostro»
caso. Qualcuno ha voluto
solo fare un po’ di rumore
per distrarre l’attenzione
dai veri problemi
per poter fare dire a
qualcuno: vedete cosa accade
quando si tira troppo
la corda su noi politici?
Personalmente è la
prima volta che vedo una
busta con sette piombini.
Uno stupido gesto, nulla
più. Ma è doveroso cercare
di capire perché oltre
ai piombini qualcuno abbia
voluto «resuscitare»
una sigla inquietante
come quella delle «Nuove
Br per il Comunismo».
Chiunque sia ha usato
un numero che dal punto
di vista della numerologia
ha un significato ben
preciso: quello di svelare,
anche se nella sua accezione
negativa vuol dire
menzogna, inganno.
Quale inganno si può
mai celare dietro questo
scrivano molisano comunista?