Isernini a caccia dei fantasmi che infestano ... - sito in costruzione
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8 PAGINA APERTA<br />
Gesù <strong>in</strong>iziò i miracoli<br />
a Caia di Galilea<br />
IN quel tempo, ci fu uno<br />
sposalizio a Cana di Galilea<br />
e c’era la madre di Gesù.<br />
Fu <strong>in</strong>vitato alle nozze an<strong>che</strong><br />
Gesù con i suoi discepoli.<br />
Nel frattempo, venuto a<br />
mancare il v<strong>in</strong>o, la madre di<br />
Gesù gli disse: "Non hanno<br />
più v<strong>in</strong>o". E Gesù rispose:<br />
"Che ho da fare con te, o<br />
donna? Non è ancora giunta<br />
la mia ora". La madre dice<br />
ai servi: "Fate quello <strong>che</strong> vi<br />
dirà". Vi erano là sei giare<br />
di pietra per la purificazione<br />
<strong>dei</strong> Giu<strong>dei</strong>, contenenti<br />
ciascuna due o tre barili. E<br />
Gesù disse loro: "Riempite<br />
d’acqua le giare"; e le riempirono<br />
f<strong>in</strong>o all’orlo. Disse<br />
loro di nuovo: "Ora att<strong>in</strong>gete<br />
e portatene al maestro di<br />
tavola". Ed essi gliene portarono.<br />
E come ebbe assaggiato<br />
l’acqua diventata v<strong>in</strong>o,<br />
il maestro di tavola, <strong>che</strong> non<br />
sapeva di dove venisse (ma<br />
lo sapevano i servi <strong>che</strong> avevano<br />
att<strong>in</strong>to l’acqua), chiamò<br />
lo sposo e gli disse: "Tutti<br />
servono da pr<strong>in</strong>cipio il<br />
v<strong>in</strong>o buono e, quando sono<br />
un po’ brilli, quello meno<br />
buono; tu <strong>in</strong>vece hai conservato<br />
f<strong>in</strong>o ad ora il v<strong>in</strong>o buono".<br />
Così Gesù diede <strong>in</strong>izio<br />
ai suoi miracoli <strong>in</strong> Cana di<br />
Galilea, manifestò la sua<br />
gloria e i suoi discepoli credettero<br />
<strong>in</strong> lui. Se nella<br />
Scrittura e nella cultura<br />
tradizionale il pane è il segno<br />
di ciò <strong>che</strong> è essenziale<br />
per vivere, <strong>in</strong>vocato an<strong>che</strong><br />
nel Padre Nostro, il v<strong>in</strong>o è<br />
segno di una pienezza tipica<br />
<strong>dei</strong> tempi messianici, il tempo<br />
<strong>in</strong> cui Dio <strong>in</strong>terviene nella<br />
storia per distruggere il<br />
male e consolare il popolo<br />
dopo i lutti subiti. Ecco perché<br />
nel Vangelo di Giovanni<br />
non si <strong>in</strong>izia con la moltiplicazione<br />
<strong>dei</strong> pani ma con la<br />
trasformazione dell’acqua<br />
<strong>in</strong> v<strong>in</strong>o all’<strong>in</strong>terno di un matrimonio.<br />
Il matrimonio è<br />
usato spesso come metafora<br />
nella bibbia per <strong>in</strong>dicare il<br />
rapporto tra Dio e il popolo,<br />
<strong>che</strong> diventa la sposa di Dio<br />
nel senso <strong>che</strong> riceve protezione<br />
e nutrimento da Dio.<br />
Ma il f<strong>in</strong>e del matrimonio<br />
non era solo quello di avere<br />
un posto e del cibo sicuro,<br />
bensì quello di essere la culla<br />
di una vita nuova, di una<br />
discendenza, il segno più<br />
alto della generosità di Dio.<br />
E’ la vita donata e ricevuta<br />
con relazioni umane gratificanti<br />
<strong>che</strong> dà pienezza all’esistenza,<br />
e di questo il v<strong>in</strong>o<br />
ne è segno, proprio per la<br />
sua apparente <strong>in</strong>essenzialità.<br />
L’uomo, per volere di<br />
Dio, non è chiamato solo a<br />
vivacchiare, a sopravvivere,<br />
ma a vivere <strong>in</strong> pienezza, a<br />
fare della sua vita un’occasione<br />
di realizzazione per sé<br />
e per gli altri. Gesù è la<br />
strada per avere questa pienezza<br />
nel suo vivere completamente<br />
rivolto a Dio e<br />
per questo rivolto agli altri.<br />
Gesù <strong>in</strong>dica un modo altro<br />
Il Santo di Oggi<br />
DOPO la pace costant<strong>in</strong>iana,<br />
il martirio cruento <strong>dei</strong><br />
cristiani diventò molto raro;<br />
a questa forma eroica<br />
di santità <strong>dei</strong> primi tempi<br />
del cristianesimo, subentrò<br />
un camm<strong>in</strong>o di santità professato<br />
da una nuovo stuolo<br />
di cristiani, desiderosi di<br />
una spiritualità più profonda,<br />
di appartenere solo<br />
a Dio e qu<strong>in</strong>di di vivere soli<br />
nella contemplazione <strong>dei</strong><br />
misteri div<strong>in</strong>i. Questo fu il<br />
grande movimento spirituale<br />
del ’Mona<strong>che</strong>simo’,<br />
<strong>che</strong> avrà nei secoli successivi<br />
varie trasformazioni e<br />
modi di essere; dall’eremitaggio<br />
alla vita comunitaria;<br />
espandendosi dall’Oriente<br />
all’Occidente e diventando<br />
la grande pianta<br />
spirituale su cui si è poggiata<br />
la Chiesa, <strong>in</strong>sieme<br />
alla gerarchia apostolica.<br />
An<strong>che</strong> se probabilmente<br />
fu il primo a <strong>in</strong>staurare<br />
una vita eremitica e ascetica<br />
nel deserto della Tebaide,<br />
s. Antonio ne fu<br />
senz’altro l’esempio più stimolante<br />
e noto, ed è considerato<br />
il caposcuola del<br />
Mona<strong>che</strong>simo. Conoscitore<br />
profondo dell’esperienza<br />
spirituale di Antonio, fu s.<br />
Atanasio (295-373) vescovo<br />
di Alessandria, suo amico e<br />
discepolo, il quale ne scrisse<br />
una bella e veritiera biografia.<br />
Antonio nacque<br />
verso il 250 da una agiata<br />
famiglia di agricoltori nel<br />
villaggio di Coma, attuale<br />
Qumans <strong>in</strong> Egitto e verso i<br />
18-20 anni rimase orfano<br />
<strong>dei</strong> genitori, con un ricco<br />
patrimonio da amm<strong>in</strong>istrare<br />
e con una sorella m<strong>in</strong>ore<br />
da educare. Attratto<br />
dall’ammaestramento<br />
evangelico "Se vuoi essere<br />
perfetto, va’, vendi ciò <strong>che</strong><br />
hai, dallo ai poveri e avrai<br />
un tesoro nel cielo, poi vieni<br />
e seguimi", e sull’esempio<br />
di alcuni anacoreti <strong>che</strong><br />
vivevano nei d<strong>in</strong>torni <strong>dei</strong><br />
villaggi egiziani, <strong>in</strong> preghiera,<br />
povertà e castità,<br />
Antonio volle scegliere<br />
questa strada e venduto i<br />
suoi beni, affidata la sorella<br />
a una comunità di verg<strong>in</strong>i,<br />
si dedicò alla vita ascetica<br />
davanti alla sua casa e<br />
poi al di fuori del paese.<br />
IL VANGELO DELLA DOMENICA<br />
di vivere, <strong>che</strong> non è solo<br />
quello del diventare schiavi<br />
del tempo, delle cose e della<br />
propria voracità, bensì una<br />
libertà totale, <strong>che</strong> permette<br />
di godere con gli altri la vita<br />
e non contro gli altri. La differenza<br />
tra una vita colorata<br />
come Gesù l’ha vissuta e<br />
l’ha voluta per noi e una<br />
vita grigia, vissuta con l’<strong>in</strong>erzia<br />
di affidarsi a delle<br />
regole asfissianti o peggio<br />
all’op<strong>in</strong>ione comune è la<br />
stessa <strong>che</strong> passa tra l’acqua<br />
<strong>in</strong>colore e la forza co<strong>in</strong>volgente<br />
di un buon v<strong>in</strong>o. Gesù<br />
non poteva <strong>in</strong>iziare la sua<br />
vita con noi semplicemente<br />
presentando l’essenziale per<br />
vivere, ma ha dovuto già<br />
proporre una pienezza, una<br />
meta di senso <strong>che</strong> facesse<br />
luce an<strong>che</strong> sui momenti faticosi<br />
della vita, quando an<strong>che</strong><br />
il semplice nutrimento<br />
perde sapore.<br />
Don Mi<strong>che</strong>le Tartaglia<br />
NUOVO oggi MOLISE<br />
Domenica 17 Gennaio 2010<br />
Battesimo, testimonianza<br />
di appartenenza a Cristo<br />
OGNI cristiano mediante<br />
il battesimo testimonia la<br />
sua appartenenza al Signore<br />
Gesù e la sua volontà<br />
di volergli ubbidire.<br />
Testimonia l’amore per<br />
il suo unico Salvatore <strong>che</strong><br />
con la morte <strong>in</strong> croce gli<br />
ha donato il perdono <strong>dei</strong><br />
peccati e la salvezza eterna.<br />
Dopo trenta anni di<br />
anonimato il Signore<br />
Gesù si affaccia sul palcoscenico<br />
della vita e si<br />
presenta da Giovanni<br />
Battista con una richiesta<br />
ben precisa, quella di essere<br />
battezzato.<br />
Possiamo immag<strong>in</strong>are<br />
lo sbalordimento di Giovanni<br />
di fronte ad una<br />
tale richiesta!<br />
Pur essendo Figlio di<br />
Dio, senza peccato e senza<br />
macchia, Gesù non<br />
vuole <strong>in</strong>iziare il suo servizio<br />
senza essere battezzato,<br />
<strong>in</strong> effetti dovrebbe essere<br />
Giovanni a farsi battezzare<br />
da lui.<br />
Il battesimo è un atto di<br />
ubbidienza a Dio e il Signore<br />
Gesù lo vive pienamente.<br />
Inizialmente il Battista<br />
non voleva permettergli<br />
di partecipare a questo<br />
simbolo di pentimento,<br />
dopotutto se veramente<br />
egli aveva con Dio il rapporto<br />
speciale <strong>che</strong> Giovanni<br />
immag<strong>in</strong>ava, se era effettivamente<br />
il Salvatore<br />
non aveva alcun bisogno<br />
di essere battezzato, poichè<br />
non aveva peccati da<br />
farsi perdonare.<br />
Gesù però <strong>in</strong>sistette e<br />
disse: ’è bene <strong>che</strong> noi facciamo<br />
così la volontà di<br />
Dio f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> fondo’ (dal<br />
Vangelo di Matteo capitolo<br />
3 versetto15).<br />
Il Signore Gesù sentiva<br />
di doversi identificare con<br />
quei peccatori pentiti <strong>che</strong><br />
sarebbero poi stati i suoi<br />
primi discepoli e il rapporto<br />
speciale <strong>che</strong> aveva<br />
con il Padre era un valido<br />
motivo per identificarsi<br />
pienamente nella vita degli<br />
uom<strong>in</strong>i per i quali era<br />
venuto a morire.<br />
Si può immag<strong>in</strong>are lo<br />
stupore di Giovanni: il Figlio<br />
di Dio si sottometteva<br />
a questo atto di ravvedimento<br />
per ottenere il perdono<br />
<strong>dei</strong> peccati; ma Gesù<br />
agli occhi della gente non<br />
era ancora il Messia (perchè<br />
solo Giovanni lo aveva<br />
riconosciuto per opera<br />
dello Spirito Santo) e se<br />
non avesse dato importanza<br />
al battesimo del<br />
Battista avrebbe vanificato<br />
la sua predicazione e,<br />
di conseguenza, an<strong>che</strong> la<br />
propria.<br />
Gesù doveva testimoniare<br />
il valore del battesimo<br />
proprio <strong>in</strong> relazione al<br />
ravvedimento ed alla confessione<br />
<strong>dei</strong> peccati; egli<br />
rappresentava il compimento<br />
della perfetta giustizia<br />
di Dio ed il battesimo<br />
di Giovanni si richiamava<br />
proprio a questa<br />
giustizia.<br />
Non poteva com<strong>in</strong>ciare<br />
il suo m<strong>in</strong>isterio terreno<br />
con un atto di disubbidienza<br />
al Padre.<br />
Giovanni allora lo battezzò<br />
e non appena Gesù<br />
uscì dall’acqua, i cieli si<br />
aprirono e scese su di lui<br />
lo Spirito Santo sottoforma<br />
di colomba; nello stesso<br />
tempo una voce dal cie-<br />
SANT’ANTONIO ABATE<br />
Alla ricerca di uno stile di<br />
vita penitente e senza distrazione,<br />
chiese a Dio di<br />
essere illum<strong>in</strong>ato e così<br />
vide poco lontano un anacoreta<br />
come lui, <strong>che</strong> seduto<br />
lavorava <strong>in</strong>trecciando una<br />
corda, poi smetteva si alzava<br />
e pregava, poi di nuovo<br />
a lavorare e di nuovo a<br />
pregare; era un angelo di<br />
Dio <strong>che</strong> gli <strong>in</strong>dicava la<br />
strada del lavoro e della<br />
preghiera, <strong>che</strong> sarà due secoli<br />
dopo, la regola benedett<strong>in</strong>a<br />
"Ora et labora" del<br />
Mona<strong>che</strong>simo Occidentale.<br />
Parte del suo lavoro gli<br />
serviva per procurarsi il<br />
cibo e parte la distribuiva<br />
ai poveri; dice s. Atanasio,<br />
<strong>che</strong> pregava cont<strong>in</strong>uamente<br />
ed era così attento alla<br />
lettura delle Scritture, <strong>che</strong><br />
ricordava tutto e la sua<br />
memoria sostituiva i libri.<br />
Dopo qual<strong>che</strong> anno di questa<br />
edificante esperienza,<br />
<strong>in</strong> piena gioventù com<strong>in</strong>ciarono<br />
per lui durissime<br />
prove, pensieri osceni lo<br />
tormentavano, dubbi l’assalivano<br />
sulla opportunità<br />
di una vita così solitaria,<br />
non seguita dalla massa<br />
degli uom<strong>in</strong>i né dagli ecclesiastici,<br />
l’ist<strong>in</strong>to della carne<br />
e l’attaccamento ai beni<br />
materiali <strong>che</strong> erano sopiti<br />
<strong>in</strong> quegli anni, ritornavano<br />
prepotenti e <strong>in</strong>controllabili.<br />
Chiese aiuto ad altri<br />
asceti, <strong>che</strong> gli dissero di<br />
non spaventarsi, ma di andare<br />
avanti con fiducia,<br />
perché Dio era con lui e gli<br />
consigliarono di sbarazzarsi<br />
di tutti i legami e cose,<br />
per ritirarsi <strong>in</strong> un luogo<br />
più solitario. Così ricoperto<br />
appena da un rude panno,<br />
si rifugiò <strong>in</strong> un’antica tomba<br />
scavata nella roccia di<br />
una coll<strong>in</strong>a, <strong>in</strong>torno al villaggio<br />
di Coma, un amico<br />
gli portava ogni tanto un<br />
po’ di pane, per il resto si<br />
doveva arrangiare con<br />
frutti di bosco e le erbe <strong>dei</strong><br />
campi. In questo luogo,<br />
alle prime tentazioni subentrarono<br />
terrificanti visioni<br />
e frastuoni, <strong>in</strong> più attraversò<br />
un periodo di terribile<br />
oscurità spirituale,<br />
ma tutto superò perseverando<br />
nella fede <strong>in</strong> Dio,<br />
compiendo giorno per giorno<br />
la sua volontà, come gli<br />
avevano <strong>in</strong>segnato i suoi<br />
lo disse.<br />
’Questo è il mio Figlio<br />
diletto, nel quale mi sono<br />
compiaciuto’ (dal Vangelo<br />
di Matteo capitolo 3 versetto<br />
17).<br />
Ciò voleva significare<br />
per Gesù due cose: la certezza<br />
del suo rapporto<br />
speciale con Dio, poichè<br />
egli era la persona scelta<br />
dal Padre celeste per dare<br />
<strong>in</strong>izio al nuovo ord<strong>in</strong>e sociale;<br />
la concretizzazione<br />
del suo ruolo di liberatore<br />
promesso <strong>che</strong> avrebbe<br />
comportato sofferenza e<br />
servizio come parte essenziale<br />
della sua vita. Tutto<br />
questo era molto difficile,<br />
ma Gesù l’affrontò con la<br />
potenza di Dio stesso <strong>che</strong><br />
scese su di lui sottoforma<br />
di Spirito Santo.<br />
Dopo la sua morte e la<br />
sua resurrezione, il battesimo<br />
assume una connotazione<br />
più profonda: non<br />
si limita ad essere un battesimo<br />
di ravvedimento<br />
come lo era quello di Giovanni,<br />
ma esprime la trasformazione<br />
<strong>in</strong>teriore di<br />
colui <strong>che</strong> vuole seguire<br />
Cristo Gesù come esempio<br />
di ubbidienza al Padre e<br />
testimoniare pubblicamente<br />
di essere stato per<br />
Grazia perdonato <strong>dei</strong> propri<br />
peccati.<br />
Il battesimo del cristiano<br />
è qu<strong>in</strong>di il simbolo della<br />
sua identificazione con<br />
Cristo, con lui è simboli-<br />
Rubrica della chiesa evangelica<br />
Via delle Orchidee Termoli<br />
Via Lat<strong>in</strong>a Isernia<br />
www.evangelicatermoli.org<br />
<strong>in</strong>fo@evangelicatermoli.org<br />
maestri. Quando alla f<strong>in</strong>e<br />
Cristo gli si rivelò illum<strong>in</strong>andolo,<br />
egli chiese:<br />
"Dov’eri? Perché non sei<br />
apparso f<strong>in</strong> da pr<strong>in</strong>cipio<br />
per far cessare le mie sofferenze?".<br />
Si sentì rispondere:<br />
"Antonio, io ero qui<br />
con te e assistevo alla tua<br />
lotta...".<br />
Scoperto dai suoi concittad<strong>in</strong>i,<br />
<strong>che</strong> come tutti i cristiani<br />
di quei tempi, affluivano<br />
presso gli anacoreti<br />
per riceverne consiglio,<br />
aiuto, consolazione, ma<br />
nello stesso tempo turbavano<br />
la loro solitud<strong>in</strong>e e<br />
raccoglimento, allora Antonio<br />
si spostò più lontano<br />
verso il Mar Rosso.<br />
Sulle montagne del Pispir<br />
c’era una fortezza abbandonata,<br />
<strong>in</strong>festata dai<br />
serpenti, ma con una fonte<br />
sorgiva e qui nel 285 Antonio<br />
si trasferì, rimanendovi<br />
per 20 anni. Due volte<br />
all’anno gli calavano<br />
dall’alto del pane; seguì <strong>in</strong><br />
questa nuova solitud<strong>in</strong>e<br />
l’esempio di Gesù, <strong>che</strong> guidato<br />
dallo Spirito si ritirò<br />
nel deserto "per essere tentato<br />
dal demonio".<br />
camente morto, seppellito<br />
e risuscitato, di conseguenza<br />
vive una vita nuova<br />
fatta di amore, di altruismo,<br />
di abnegazione,<br />
di ubbidienza agli <strong>in</strong>segnamenti<br />
del Signore<br />
Gesù.<br />
E’ il segno della salvezza<br />
accettata, la sua uscita<br />
dall’acqua è l’immag<strong>in</strong>e<br />
commovente della sua resurrezione<br />
con Cristo.<br />
La sua vita non sarà<br />
più vissuta ricercando i<br />
piaceri montani, la ric<strong>che</strong>zza,<br />
il potere e tutto<br />
ciò <strong>che</strong> possa dare una felicità<br />
provvisoria, ma<br />
sarà rivolta alla ricerca<br />
<strong>dei</strong> veri valori, quelli eterni<br />
trasmessi da Cristo<br />
Gesù durante la sua vita<br />
terrena.<br />
Sarà il simbolo dell’impegno<br />
verso Dio <strong>che</strong> per<br />
Grazia gli ha perdonato<br />
tutti i peccati mediante<br />
l’opera redentrice del suo<br />
unigenito Figlio.<br />
Proprio perchè è una<br />
scelta volontaria e matura,<br />
il battesimo non può<br />
essere impartito o fatto<br />
da chi non ha la maturità<br />
di operare tale scelta nè<br />
tanto meno può farla un<br />
bamb<strong>in</strong>o <strong>che</strong> non è ancora<br />
<strong>in</strong> grado di assumersi le<br />
responsabilità <strong>che</strong> implica<br />
una scelta tanto importante.