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6 CAMPOBASSO LA VOCE AI QUARTIERI In un appartamento della zona vive da sempre il sindaco Di Bartolomeo A lui i cittadini chiedono di intervenire Per disservizi e disagi inviate foto e materiale alla redazione tel. 0874/49571 fax 0874/484365 nuovomolise@email.it NUOVO oggi MOLISE Domenica 17 Gennaio 2010 Il quartiere è stato realizzato per la maggiori parte negli anni Sessanta Cep, il Comune è assente I residenti del popoloso rione denunciano una lunga lista di disservizi Strade dissestate e senza dissuasori, marciapiedi rotti e incuria QUARTIERE Cep: un popoloso rione che sorge alle porte della città. E’ caratterizzato dalla massiccia presenza di abitazioni realizzate intorno agli anni Sessanta dall’edilizia popolare. Attualmente è abitato soprattutto da persone anziane, che lì vivono, appunto da quegli anni. E sono proprio queste persone a denunciare i maggiori disagi. «Non ci sono controlli, qui - dice un anziano - Il quartiere non è stato mai molto tranquillo. Perciò, specie di sera, evitiamo di uscire». Sicurezza, dunque. Ma non solo. I marciapiedi sono quasi tutti rotti. La precedente amministrazione aveva promesso lavori di sistemazione che non sono mai stati eseguiti. La maggior parte delle strade che attraversano il quartiere sono dissestate, piene di buche. E poi non ci sono dissuasori. Le auto circolano a velocità sostenuta, con gravi rischi per i pedoni. Un problema che si registra anche davanti alle scuole. Sull’asfalto strisce pedonali ormai sbiadite e nessun segnale che indichi la presenza degli istituti scolastici. Anche l’illuminazione pubblica lascia molto a desiderare e le aree verdi sono totalmente abbandonate. I residenti della zona chiedono l’intervento dell’amministrazione comunale. Si rivolgono, in particolare, al sindaco Di Bartolomeo, che ha sempre vissuto e vive tutt’ora in un appartamento del quartiere Cep. Una zona da sempre marginalizzata, trascurata dalle amministrazioni che negli anni si sono succedute. Qui gli abitanti si sentono cittadini di serie B, nonostante paghino le tasse come tutti. Una disparità di trattamento denunciata in diverse occasioni e condivisa, almeno a parole, dai candidati sindaco, in campagna elettorale. Tante promesse, ma fatti, stando a quanto riferiscono i residenti, zero. E’ proprio il caso di dire: «passata la festa gabbato il santo». anna di matteo Alcune immagini del quartiere che sorge alle porte della città. E’ abitato per lo più da persone anziane che chiedono maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine Si presentano così alcune strade del quartiere Il manto stradale in condizioni di estremo degrado
NUOVO oggi MOLISE Domenica 17 Gennaio 2010 CAMPOBASSO-ALTRI CENTRI IN EVIDENZA L’area prescelta per ospitare le ’pale’ è quella compresa tra Castropignano e Ripalimosani Eolico, il fermo no della Lipu Netta contrarietà è stata espressa in relazione alla ventilata installazione di un impianto in una delle zone più belle della regione LA Lipu, la Lega italiana protezione uccelli esprime la netta contrarietà alla proposta di installazione di un nuovo impianto eolico sul territorio fra Castropignano e Ripalimosani. «Di recente abbiamo presentato alla Regione Molise le nostre osservazioni in merito ad un impianto eolico da 44 Mw che si vorrebbe far sorgere in una delle zone più intatte e più belle dal punto di vista paesaggistico - si legge in una nota - Il Molise rischia di diventare un’orrenda selva di torri eoliche, impianti sono stati proposti in quasi tutti i comuni, ormai siamo all’abuso bello e buono». Secondo la Lipu molti sindaci, allettati dai soldi promessi e dalla produzione di energia pulita, accettano di far realizzare i campi eolici sul proprio territorio, ignari di quello che li aspetta. Per gli ambientalisti non è eticamente accettabile richiedere impianti eolici solo per risolvere i problemi di bilancio dei comuni coinvolti. «I deficit vanno sanati con una politica di risparmio e razionalizzazione delle spese, investendo sulla tutela dell’ambiente e non nella sua devastazione - prosegue la Lipu - Inoltre vi è anche un problema di tipo naturalistico. Ormai sono ben documentati con studi e filmati i danni alla fauna causata dalle pale in movimento. Nell’area in questione si riproducono specie rare e minacciate ed inserite nelle direttive comunitarie come il Nibbio reale, il falco Pecchiaiolo, il Lodolaio, la Tottavilla e sostano in transito migratorio le Gru in stormi di centinaia di individui mentre le Albanelle reali svernano regolarmente. Su queste specie - si legge ancora nella I parchi eolici restano ancora al centro dell’attenzione Contro gli impianti per l’energia pulita cresce il dissenso nota - l’Unione europea ha imposto severe misure di conservazione ma la Regione non fa nulla per tutelare i loro areali, niente aree protette, ma solo scellerati progetti di cave, autostrade ed impianti eolici. Non è più tollerabile a questo punto che gli interessi affaristici di aziende private prevalgano sulla bellezza del paesaggio, la sicurezza pubblica e la sopravviven- za di specie animali minacciate. Intanto - chiude la Lipu - anche a Campomarino, Gildone, San Biase, Cercemaggiore e numerosi altri posti si prospetta la stessa triste sorte, quella di un territorio imbruttito e banalizzato da inutili impianti che forniscono solo energia a singhiozzo senza che via sia un criterio o una programmazione», chiude la Lipu. RIPALIMOSANI - Il sindaco Petti replica all’opposizione Conifere abbattute «Nessuno scempio» RIPALIMOSANI - E’ polemica tra il capogruppo di opposizione, Iafelice ed il sindaco, Paolo Petti. Il consigliere comunale ha contestato duramente la decisione dell’amministrazione di abbattere diverse conifere trentennali. Un vero scempio, a giudizio del consigliere di minoranza. Una necessità, a giudizio del primo cittadino. Il provvedimento di abbattimento delle conifere, disciplinato dal decreto numero 137 del Il sindaco Paolo Petti Il municipio di Ripalimosani: polemiche in paese 2001, in materia di manutenzione di alberi in zona urbana, è stato adottato anche a causa della distanza estremamente ravvicinata tra un albero e l’altro. Si tratta, per altro di conifere alte dieci, venti metri che, proprio in virtù della loro altezza, non possono essere vicine. Nessuno scempio ambientale, nessuna irregolarità: per il sindaco la decisione assunta è nel pieno rispetto della legge, per garantire l’incolumità e la salute dei cittadini. 7
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