Senato - Camera dei Deputati
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204 Problemi costituzionali e parlamentari<br />
manuscrite. En fait, dans l'une comme dans l'autre, le practicien ne<br />
connaìt d'autres bornes à ses performances que son aptitude personnelle<br />
à la virtuosi té ».<br />
Note<br />
(1) Ribattendo la tesi di coloro che fanno risalire i primi segni di scrittura veloce<br />
ad età remotissima, il DE VECCHIS (Cenni storici della stenografia, Roma, 1940) nega<br />
che la stenografia sia nata contemporaneamente all'oratoria. Questa tutt'al più ne ha<br />
costituito lo stimolo.<br />
(2) Cfr. G. ALIPRANDI, Storia della stenografia, Padova, 1925; E. NOÈ", « L'antica<br />
tachigrafia greca» (pubblicato nella Rivista degli stenografi), Firenze, 1908-1909; I. BONA,<br />
La greca tachigrafia, Torino, 1892; V. GARDTHAUSEN, Storia della tachigrafia greca,<br />
Berlino, 1906.<br />
(3) Cfr. M. CANALE, La stenografia risorta ad arte romana, 1939.<br />
(4) Per un particolareggiato commento delle Notae, cfr. B. DE VECCHIS, Op. cit.,<br />
Ili, pagg. 3 e segg., G. CAVALLI, «e Le Note Tironiane», pubblicato su Italia Stenografica,<br />
Torino, 1891. Il PERUGI di contro ritiene (Le Note Tironiane, Roma, 1911)<br />
che le Notae non abbiano valore stenografico, in senso moderno, essendo prevalentemente<br />
a carattere brachigrafico, il che le porrebbe alla base dello sviluppo delle<br />
brachigrafie medioevali.<br />
(5) Cfr. Atti del Convegno di studi stenografici, Palermo, 1981.<br />
(6) Cfr. F. GIULIETTI, Guida alla pratica della stenografia, Firenze, 1933; S. GIUN<br />
TA, La stenografia e la storia della Chiesa nei primi secoli della nostra èra,<br />
Padova, 1932.<br />
(7) Il giornalista-stenografo L. Violi si occupò della resocontazione tachigrafica di<br />
molti discorsi del Savonarola. Anche le prediche di San Bernardino, di Lutero e di<br />
Calvino furono stenografate. (Cfr. G. ALIPRANDI, op. cit.).<br />
(8) Per una dettagliata conoscenza del «sistema» del Willis cfr. G. ALIPRANDI,<br />
Lineamenti di storia della stenografia, Torino, 1940. Sulla evoluzione della stenografia<br />
inglese, cfr. P. GIBBS, An Historical Account of Compendious and Swift Writing,<br />
Londra, 1736; W. MAVOR, Universa! Stenography, Londra, 1780; W. FOLKINGHAM, Brachigrapby,<br />
Londra, 1618, e RATCLIFF DI PLYMOUTH, A New Art of Short and Swift<br />
Writing, 1688, entrambi citati nella Bibliography of Shorthand pubblicata nel 1887<br />
da J. W. GIBSON.<br />
(9) Cfr. S. TAYLOR, Universa! System of Stenography, Londra, 1786, di cui è<br />
traccia anche in opere di epoca successiva; B. DE VECCHIS, op. cit., analizza in profondita<br />
il sistema tayloriano, anche nei suoi riflessi con la realtà stenografica<br />
moderna.<br />
(10) Cfr. I. PITMAN, Stenographic SoundHand, Londra, 1837; E. POLI, Isacco Pitman<br />
e l'opera sua, 1892; G. ALIPRANDI, Storia cit.<br />
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