Senato - Camera dei Deputati
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180 Problemi costituzionali e parlamentari<br />
di una scuola di addestramento nella stenografia parlamentare per<br />
far fronte alle esigenze della resocontazione stenografica — non caddero<br />
nel vuoto: essi provocarono fra gli stenografi stimoli e sollecitazioni<br />
che, uniti alla maturità conseguita sul campo, operarono<br />
una radicale trasformazione, pur nella perdurante atmosfera critica che<br />
aleggiava sui resoconti.<br />
Un dato, però, emergeva molto evidente, ed era quello della insostituibilità<br />
di una funzione che, al di là del mero fatto tecnico,<br />
si presentava come garantista in relazione al regolare svolgimento<br />
delle sedute. In altri termini, appariva chiaro a tutti l'enorme contributo<br />
che gli stenografi fornivano non soltanto in veste di resocontisti<br />
e di revisori, ma anche come profondi conoscitori delle norme<br />
procedurali che disciplinavano i lavori parlamentari. È un particolare,<br />
questo, di indubbia rilevanza, perché questa concezione caratterizzerà<br />
tutte le amministrazioni via via succedutesi almeno fino<br />
al secondo dopoguerra. La figura dello stenografo, infatti, ne viene<br />
fuori in tutta la sua vera dimensione, scoprendo un aspetto nuovo,<br />
ignorato o comunque poco considerato fino ad un certo periodo della<br />
storia parlamentare.<br />
Numerose generazioni di stenografi si sono succedute in Parlamento<br />
fino ai nostri giorni, offrendo l'immagine del funzionario che non sa<br />
soltanto fissare sulla carta parole e fatti che caratterizzano la seduta<br />
parlamentare, ma sa anche guidare ed assistere con la sua esperienza<br />
e la sua preparazione i responsabili del regolare svolgimento di questa,<br />
sia che si tratti dell'Assemblea plenaria, sia che si tratti delle Commissioni<br />
parlamentari. È così che dalle file degli stenografi sono venuti<br />
ben quattro Segretari generali, due Vice Segretari generali e due<br />
Estensori del processo verbale, a conferma di una tradizione che ha<br />
visto gli stenografi in prima fila nella burocrazia parlamentare.<br />
Un'inversione di tendenza avvenne nel 1947, allorché un improvviso<br />
colpo di spugna cancellò dalla lavagna della storia amministrativa della<br />
<strong>Camera</strong> quasi un secolo di conquiste che gli stenografi parlamentari<br />
avevano realizzato in veste di indiscussi protagonisti della vita parlamentare<br />
e di esperti nelle regole che la prassi e la consuetudine prima<br />
e l'approvazione parlamentare dopo hanno via via introdotto: dal<br />
primo regolamento provvisorio delle Camere adottato nel 1848 dal<br />
governo Balbo, mutuato dal regolamento francese del 1839 e da quello<br />
belga, alle riforme regolamentari del 1850, del 1861, del 1863, del<br />
1868, del 1873, del 1900, del 1907, del 1910, del 1920-22 (che recepirono<br />
la riforma Bonghi del 1888-91, ancor oggi considerata il fon-