Senato - Camera dei Deputati
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174 Problemi costituzionali e parlamentari<br />
Non è il caso di soffermarsi sulle notizie e sui documenti che ci<br />
sono stati tramandati in merito all'attività di alcune assemblee parlamentari<br />
di tipo più moderno (nella quale già si configurava la<br />
genesi dello ius parlamenti), come quelle tipiche delle repubbliche<br />
Bolognese, Cispadana, Cisalpina, Ligure, Romana e Partenopea, oppure<br />
il parlamento del « Regno indipendente di Sicilia » del 1812<br />
composto dalla <strong>Camera</strong> <strong>dei</strong> Pari e da quella <strong>dei</strong> Comuni, oppure<br />
ancora il « general parlamento » di Sicilia del 1848-49 od altre assemblee<br />
costituite un po' dovunque in Italia in conseguenza <strong>dei</strong><br />
moti del 1820 e del 1848. Quest'ultima data riveste invece particolare<br />
importanza, perché segna l'inizio della vita di un parlamento<br />
nazionale, il Parlamento subalpino, dal quale è opportuno prendere<br />
le mosse specificamente per un'indagine sulla stenografia parlamentare<br />
che sia più vicina alla nostra esperienza e contenga anche<br />
stimoli critici ed obiettivi.<br />
Nel 1848, appunto, nel predisporre presso il Parlamento subalpino<br />
un servizio di resocontazione stenografica <strong>dei</strong> dibattiti parlamentari<br />
che garantisse alla <strong>Camera</strong> ed al <strong>Senato</strong> un minimo di efficienza<br />
funzionale, Filippo Delpino 5 dovette misurarsi con difficoltà che allora<br />
sembrarono insuperabili, ma il cui ricordo ormai sbiadito dal<br />
tempo fa oggi sorridere, alla luce delle nuove tecniche e <strong>dei</strong> nuovi<br />
processi di resocontazione. Analogamente possono rappresentare soltanto<br />
una nota di colore, una spigolatura, un interessante materiale<br />
per indagini di carattere storico, le critiche e le perplessità suscitate<br />
allora dalla lettura <strong>dei</strong> primi resoconti parlamentari, estremamente<br />
carenti per motivi oggettivi, quali la scarsa dimestichezza con<br />
la lingua italiana da parte di numerosi parlamentari, più inclini ad<br />
esprimersi in francese, b e l'impreparazione degli stenografi alla resocontazione<br />
oratoria.<br />
Dopo la solenne apertura della prima sessione del parlamento<br />
nazionale avvenuta a Torino, a Palazzo Madama, P8 maggio 1848<br />
con la lettura del discorso della corona fatta, in assenza di Carlo<br />
Alberto, dal principe Eugenio di Savoia Carignano, luogotenente generale<br />
del regno, l'attività delle due Camere iniziò freneticamente,<br />
mentre il Piemonte viveva quotidianamente in un'altalena di emozioni<br />
e di entusiasmo sull'onda degli avvenimenti della guerra contro<br />
l'Austria. La Gazzetta Piemontese, giornale ufficiale del regno,<br />
inaugurò il 9 maggio una rubrica dedicata alle notizie parlamentari,<br />
che riportava — oltre al testo del discorso della corona — anche<br />
una sintetica cronaca dello svolgimento della cerimonia inaugurale