Testo - Camera dei Deputati

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«*'rona, st vorrvl)lìe a lalsare, d oaradei'o dd Sni.itn^ rhr dr\r. mi
porando lo nonne ^ igeati, ossero un'assemblea t'omprtsla di luemliri
nominati dal He e non aggregali j)er via di coopla/ione.
Quindi concludendo la prerogativa del Senato è un giudizio
sulla legalità delTatto governalivo, dirello a dichiarare se la nonnna
regia fu valida ; e poiché la jìai'ola convalidazione vieiK^ comune­
mente usata per indicare la prerogativa senatoria deirarl. CO, oc­
corre darle non già il significato filologico, ma quello che emana
dalla naiura del diritto cui si riferisce, cioè intenderla corno Tatto
col quale il Senato dichiara la vali(htà della nomina regia (Ij.
XI. — Risolte ({uesfe (juostioni rosta ad esaminarsi se la vali­
dità deha nomina debba essere giudicata in relazione al giorno in
r
cui fu emanalo il regio decreto ovvero al y^iorno della convalidazione.
ir vero che nessuna norma vieta al Senato di procrastinare
la convalidazione di un decreto col quah^ vien nominato senatore
un individuo lìon provvisto dei requisiti voluti, fino al giorno in
cui li consegna, come è vero altresì c\\c il Senato ammise fra i
suoi membri persone che al momento della nomina non avevano
compiuto quarant'anni, a condizione che si astenessero dal voto fino
al compimento di queir età.
Ma r interpretazione giuridica delle nornie statutarie suggerisce
una soluzione più restrittiva. Difalti, se veramente la prerogativa
del Senato in rapporto alle nomine non consiste in un diritto di
ratifica, di sanatoria, bensì in giudizio di verifica, di controllo, è
evidente che essa deve riguardar Tatto di nomina nel momento in
cui fu emanalo; inoltre, data la possibilità del Senato di rilardare
a suo piacimento la convalidazione, tanto varrebbe che il Governo
nelle nomine dei senatori non rispettasse le prescrizioni delTart. 33
relativamente all'età, alla durata in carica d'un ufficio ecc. special­
mente per coloro che fossero prossimi al compimento di quei ter­
mini, assicurando il seggio senatorio a persone amiche, cui una
crisi potrebbe impedire la nomina allor quando fossero veramente
provviste dei Idoli richiesti.
(1) l;Oiu.ANM)a mostra d'accellaro questa conclusione alTerniando che il
.giudizio del Senato si sostanzia nella formula: ò provato che X manca dei
tiloli vohui per essere nominalo senalore: e conclude « che la negata convalidazione
significa che le condizioni volate mancano, che si nominò chi non
si poteva legalmente nominare, o, in altri termini che si è faUa una nomina
nulla ».