Testo - Camera dei Deputati
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giuramento e proclamazione sono atti distinti, che procedono da<br />
diverse autorità, ma insieme diretti ad un medesimo scopo, nel<br />
quale trovano la loro unificazione: il decreto di nomina portato<br />
innanzi al Senato può essere convalidato, come pure respinto:<br />
questo secondo caso può avvenire o perchè il decreto nel momento<br />
della sua emanazione non era valido o perchè la persona, pur va<br />
lidamente nominata, al momento della convalidazione aveva per<br />
duto i requisiti voluti.<br />
Nella prima ipotesi è evidente che il decreto non sussiste;<br />
nella seconda io credo che il decreto abbia perduto la sua efficacia:<br />
difatti essendo esso diretto a fare entrare in Senato quella deter<br />
minata persona con quei determinati requisiti, mancando questi,<br />
deve venir meno anche il decreto.<br />
La soluzione accolta è quindi in gran parte contraria alla<br />
teoria del Saredo, il quale sostiene che soltanto il potere esecutivo<br />
possa revocare il decreto di nomina: dico in gran parte, perche<br />
la neaata convalidazione in sostanza non entra nella caleacria di<br />
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una vera e propria revoca, ma di quegli atti che dichiarano nullo<br />
un altro atto.<br />
Ilesta poi a vedersi se veramente il potere esecutivo possa<br />
revocare un decreto di nomina. Negli annali parlamentari se ne<br />
riscontra un caso; con R. D. 21 novembre 1892 veniva nominato<br />
senatore Bernardo Tanlongo: iniziatosi poco tempo dopo un pro<br />
cedimento penale a suo carico, il decreto di nomina, non ancora<br />
esaminato dal Senato, fu revocato con altro lieg. Decr. del 24 no<br />
vembre 1893 a<br />
Senonchè a me sembra che non debba riconoscersi al potere<br />
esecutivo il diritto di revocare un decreto di nomina a senatore.<br />
La questione non può farsi per senatori entrati nel pieno esercizio<br />
delle loro funzioni, i quali cessano per morte, decadenza in seguito<br />
a condanna, dimissioni, non già per revoca, vietata dall'art. 33 dello<br />
Statuto per cui i senatori sono nominati a vita.<br />
La questione può farsi invece rispetto alle nomine non ancora<br />
convalidale, o convalidate e non ancora perfezionate dal giuramento<br />
de! candidato. Ma anche in tal caso non mi sembra che debba<br />
essere diversa la soluzione: difatti in primo luogo con un decreto<br />
di revoca si viene a ledere un diritto acquisito nel nominato a far<br />
(1) Questo decreto fu comunicato dal Presidente del Senato nella sedulr: ì<br />
del 20 febbraio 1894.<br />
Archivio giuridico u Filippo Serafini « Terza Serie, Voi. VI 28