Testo - Camera dei Deputati

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o 74 T/interpretazione data a tale disposizione dal Senato, sia dal punto di vista estensivo o restrittivo, sia dal punto di vista ana logico, è assai varia; e, mentre in passato si largheggiava alquanto, la tendenza odierna invece è in senso contrario. I.a disformità di giudizio deriva non soltanto dal fatto che il Senato nel passato era molto deferente verso il potere esecutivo e questo a sua volta nelle nomine dei senatori procedeva con la ubassi ma avvedutezza, ma anche in gran parte dalla necessità di dover coordinare V interpretazione delT art. 33, specie riguardo alle categorie 8, 0, 10, 11, 12, 13, 16, 17, colle norme del nuovo ordinamento giudiziario ed amministrativo del regno. Dagli atti parlamentari non risulta per quali motivi il Senato abbia negato la convalidazione di alcune nomine. La mancata con validazione non sempre derivò dal fatto che il regio candidato non appartenesse ad una delle categorie dell'art. 33; bensì talora fu lo slesso candidato che si rifiutò di presentare i documenti compro vanti il possesso dei titoli rir.hiesti; talora anche fu il Senato che, in forza della illogica procedura sanzionata nel suo regolamento, negò la convalidazione per ragioni che rimarranno sempre sepolte nel segreto deirurna; i senatori respinti furono tutti pareggiati neir ostracismo, giacche la loro condanna non contiene il capo d'ac cusa, né qui intendo riportare le dicerie con le quali si cercò di spiegare il rifiuto del Senato. Confrontando i successivi decreti di nomina con gli elenchi del Senato ho riscontrato moltissimi casi di senatori non convali dali, casi non registrali negli elenchi incompleti e non del tutto dell'art. 33 appartenevi» il nominato e non di rado le persone più eminenti eran dichiarate degno di sedere in Senato per aver con servizi o meriti eminenti illustrata la patria. (Quando fu proposta la convalidazione di mons. Billct nel 18i8 si disse, d'aggregarlo solo per la ].'' categoria e non anco pei" la 20 per non offenderne la modestia). Ciò si spiega sia perchè la procedura di convalidazione jion era come ora informata a rigidi principi, sia perchè, specie nei primi tempi il governo ometteva d' indicare la categoria di nomina. Più tardi il Senato strinse i freni ed esitò ad aggregare nuovi senatori per la Ci»legoria 20 fino al punto di convalidare le nomine di coloro che il governo indicava appartenervi, aggiungendo, se poteva, la nìenzione di altra categoria. Oggidì invece il decreto contiene l'indicazione d'una sola categoria, e il Senato non solo non ne aggiunge ain'c, ma delibera esclusivamente iu rapporto a quella indicata. /" i
375 esatti ÌM Maneini-Galeotti (J) v, del lVrve:> iT)- iKi tn eâme risulta che non viMinero convalidali |)ercliè non avevano i titoli prescritti dello Statuto, ma che furono rinominali quando li con seguirono, i senatori Ixafl'aele Deferrari di Galliera, Cataldo Nitti, Giuseppe Mirabelli, (iiuseppc Boschi, Carlo Barhiano di Belgioioso, Salvatore Marchese, Cîuseppe Gadda, Giuseppe Cianciafara, Agostino Magliani, Vincenzo Tommasini, Gaetano Negri, Emanuele Paterno di Sessa, Antonio Fogazzaro, Giuseppe Cognata; die non furono con validate, per rinunzia del nominato, le nomine di Gian Carlo Bri- gnole (o), di Leone (]osta De Beauregard (4), di Vincenzo Gioberti (4), di Massimo Tapparelli D'Azeglio (4), di Massimiliano Spinola (5), di Giovanni Battista Nicolosi (5), di Michele L'ederico lîllet-Will (5), di Giacinto I^)Orelli ('>) noi 1848; di l'ilippo Camerata (6) e di Sa verio liendina (6) di Campomaggiore nel 1861; di Antonio Ranieri nel 1862 (7). Risulta ancora che non furono convalidati o per mancanza di titoli 0 per rifiuto di darne la prova o per sopravvenuta morte o 1) MAMCIM e GALEOTTI, Jsorme ed usi del Parlamento Italiano, Roma 1887 e 1891, Tip. Camera dei Deputali. (2) TRI^VES G., fji prima sessione della XYII Legislatura. Saggio di sla- fistica parlamentare. Roma 1892, Artero. (3) Alti Parlam, Senato. — 11 March. Gian Carlo Brignole, ministro di Stato, nominato senatore il 3 aprile 1848 — rinunciò il 5 giugno successivo prima della verilìcazione dei litoli. i) Alti Parlam. Senato. Indice. — Rinunciò ed accetto la deputazione. 5) Consta che egli abbia rinunziato. Nell'indice Ani/âr?am. Senato è detto « Non furono veriOcati i suoi poteri durante la sessione ». (0) Alti Parlam, Senato. — Seduta 11 marzo 1861 fa comunicata al Senato una lettera del Ministro dell'Interno in cui si rendeva noto «che i signori conte Filippo Camezata e conte Saverio Rendina di Campomaggiore, nel ringraziare il Governo dell'onorifica dignità stata loro conferita avevano espresso il desiderio di essere dispensati, pei loro personali motivi, dall'ac- eeltarla ». Ci) Antonio Ranieri fu nominato il 15 maggio 18()'2; rinunciò sul)ilo dopo la nomina, prima che il decreto fosse comunicalo al Senato. Fu rino minato il 1() novembre 1882. Nella seduta 20 gennaio 1888 il vice-presidenle Tabarrini disse: « Fino dal 1H()2 il Governo lo reputava degno di apparte nere a questo Allo Consesso; onore che egli allora stimò di non poter ac cettare, per non abbandonare i suoi elettori e la vita politica attiva, nella quale aveva fede di servire più utilmente la patria ».
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