Testo - Camera dei Deputati

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{ in generale della prerogativa delT ari. nO fu esaltaincnfe intcr-
[irclafa dal Senato, clic per consueludine costante esamina iiiim*'-
diatamenle i decreti di nomina dei nuovi senatori entro breve
tempo dalla loro comunicazione. Del resto ne per decorso di (empo,
ne per chiusura di sessione il decreto perde la sua efficacia. L^ vero,
come ho già notato, che per qualche tempo negli uffici del Senato,
specialmente ai |)rimordi della nostra vila parlamentare, erasi fatta
strada la (eoria che i decreti di nomina dei senafori cadessero nel
nulla se non convalidali nel corso della sessione in cui erano stati
emanati e che tracce di questa teoria si riscontrano negli indici
degli atti parlamentari, ove d' alcuni individui nondnati senatori e
mai ammessi in Senato è detlo che i loro titoli non furono esa­
minali nel corso della sessione; ma è vero altresì die T erroneità
di quest'assunto fu provato dallo sfesso Senafo che convalidò no­
mine avvenute in precedenti sessioni.
Senonchè al tempo in cui la prerogativa delT ari. (iO non si
era del lutto affermata il Senato, trovandosi di fronte a nomine che
non reputava conveniente di dover convalidare, ricorse allo spe-
diente di non presentare la relativa relazione. Ma questi sono casi
isolati, elle rappresentano una deroga eccezionale alle auree con­
suetudini della (laniera vitalizia: la ritardata o mancata convali­
dazione di altri decreti deve invece, come si è già accennato,
ascriversi all' incuria del nominalo nel presentare i documenti
comprovanti il possesso effettivo dei suoi titoli. Non deve per
altro dimenticarsi che in alcuni casi i! Senafo credette per quanto
non animato da spirito di reazione contro la regia prerogativa
di soprassedere alle convalidazioni. Così ad esempio nella seduta
deiril aprile 1860 deliberava di ritardare la convalidazione dei
nuovi nominati che non si trovassero in Torino e ciò perchè si
potesse più facilmente raggiungere il numero legale (1). Altre volte
(1) Ani Pari Sen. del Regno 18C0, pag. 1, Presidente: « Invito i Signori
Senatori che si sono occupali particolarmente dell'esame dei titoli
(dei nuovi senatori) di non seguire nella Relazione l'ordine di loro presentazione,
ma di attenersi alla relazione dei titoli concernenti quei nostri colleghi
che sono presenti in Torino, od e presumibile vi siano fra poco: le
altre relazioni tuttavia già in pronto saranno presentate quando i Signori
Senatori, cui si riferiscono, annunzieranno la loro venula. Questa avvertenza
di prescindere dalla relazione sui tiloli dei senatori attualmente assenti da
Torino è suggerita dal bisogno di non aggravare il numero complessivo, dal
quale deve poi risultare il numero legale per la validità delle deliberazioni ».