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CongiunturaRes: Economia siciliana,<br />
previsioni di crescita dal 2014 (+0,6%)<br />
Parla di inversione di tendenza, rispetto agli anni precedenti,<br />
l’ultimo Rapporto dell’Osservatorio Congiunturale<br />
della Fondazione Res relativo all’anno appena iniziato.<br />
Ipotizza la “stabilizzazione del quadro congiunturale nel 2014 alla<br />
quale potrebbe seguire un ritorno degli indicatori di segno positivo<br />
negli anni successivi”.<br />
La presentazione dei dati dell’analisi e delle previsioni sull’economia<br />
siciliana per l’anno in corso si è svolta, giovedì 13 febbraio,<br />
nell’aula magna della Facoltà di Economia di Palermo, alla presenza<br />
di esperti e studenti. È stato Adam Asmundo, responsabile<br />
dell’Osservatorio Congiunturale, ad illustrare le stime elaborate. I<br />
segnali della ripresa economica si declinano in un aumento del Pil<br />
dell’0,6%, riconducibile principalmente all’incremento degli investimenti<br />
(+1,1%) e alla crescita delle imprese attive nell’ambito dei<br />
servizi (energia, smaltimento dei rifiuti, servizi postali, telecomunicazioni,<br />
ristorazione, informatica, attività immobiliari), a fronte di<br />
consumi privati (alimentari, abbigliamento e calzature, spese sanitarie,<br />
spese per l’abitazione) e pubblici stagnanti (0,1%) e di un<br />
mercato dell’export pressoché invariato, ma comunque importate.<br />
Il recupero degli investimenti, soprattutto per attrezzature e macchinari,<br />
va letto alla luce del clima di fiducia tra gli imprenditori e<br />
di maggiore flessibilità da parte del sistema creditizio. «Sta negli<br />
investimenti la nostra grande speranza per il futuro»- ha ammesso<br />
Asmundo- «non solo come Fondazione Res, ma come cittadini».<br />
Valori allarmanti continuano, però, ad avere i dati relativi al mercato<br />
del lavoro e all’intensità del fattore lavoro nella produzione,<br />
che evidenziano come l’emergenza occupazionale in Sicilia non<br />
sembra arrestarsi. Nel terzo trimestre del 2013, il tasso di occupazione<br />
è diminuito dal 41% al 38,7%, valore tra i più bassi a livello<br />
nazionale. E quello di disoccupazione, pari al 19,7%, che registra<br />
un aumento del 3,3% rispetto al 16,4% del terzo trimestre del<br />
2012, relega ancora una volta la Sicilia agli ultimi posti. Le persone<br />
in cerca di un impiego sono aumentate del 17,3%, coinvolgendo<br />
soprattutto chi il lavoro lo ha perso (+36,0%) e i “disoccupati<br />
ex inattivi” (+27,5%). A fine 2013, si è registrato inoltre un aumento<br />
del 6,8% delle ore di cassa integrazione ordinaria a fronte di un<br />
calo delle ore straordinarie (-11,%) e in deroga (-12,1%). Dati in<br />
controtendenza rispetto all’andamento nazionale che riporta, invece,<br />
una lieve diminuzione delle ore di GIC richieste.<br />
La recessione economica di questi anni ha prodotto l’aumento<br />
della povertà in Italia e soprattutto al Sud: nel 2012, le famiglie in<br />
condizioni di povertà relativa sono il 26,2% nelle regioni Meridionali<br />
a fronte del 12,7% a livello nazionale. E la percentuale sale in<br />
Sicilia, con valori del 29,6%. La crisi ha, dunque, amplificato le disuguaglianze<br />
in un sistema caratterizzato da un welfare debole.<br />
«Tutti gli Stati, che attraversano crisi economiche, registrano<br />
un aumento delle disuguaglianze. Nei Paesi del nord Europa,<br />
però, ad esempio, le disuguaglianze sono di meno perché queste<br />
regioni vantano un sistema di welfare forte e complesso» -<br />
ha detto il sociologo Antonio La Spina, commentando i dati del<br />
Rapporto. La crisi, dunque, può essere affrontata con politiche<br />
sociali che contemplino non solo strumenti monetari di contrasto<br />
alla povertà o il potenziamento delle misure per i lavoratori<br />
che perdono il posto di lavoro, ma anche forme di inclusione<br />
attiva e di reinserimento. Ecco perché le iniziative riparativoassistenziali<br />
sperimentate in Italia negli ultimi quindici anni,<br />
quali il Reddito Minimo di Inserimento (legge 328/2000), la<br />
Carta Acquisti Sperimentale, la Social Card, si sono rivelate<br />
fallimentari.<br />
Occorrono, invece, politiche sociali che contemplino una serie<br />
di servizi che garantiscano l’integrazione sociale e l’attivazione<br />
economica. Angela Errore, del Settore Servizi socio-assistenziali<br />
del Comune di Palermo, individua la svolta nel «passaggio,<br />
per il cittadino, da un sistema assistenziale a un livello di autonomia<br />
personale mediante un progetto di vita» al fine di aiutare<br />
le persone ad uscire dalla situazione di povertà. E ha auspicato<br />
un sistema di servizio sociale non rivolto esclusivamente ai poveri,<br />
ma a tutti i cittadini perché «solo rispondendo ai bisogni di<br />
tutti e non solo dei più deboli, si garantisce la pax sociale». Antonio<br />
Riolo, segretario regionale della Cgil Sicilia, intervenuto<br />
all’incontro, ha invocato «la revisione del modello economico,<br />
la redistribuzione dei diritti fondamentali di cittadinanza e del<br />
reddito, l’intervento pubblico nell’economia» quali misure di<br />
contrasto alla povertà.<br />
A.F.<br />
17febbraio2014 asud’europa 11