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Da Sherlock Holmes ad Aleksej Ivànovic<br />
ecco i punti deboli dei famosi eroi letterari<br />
lunga lista di altre succulente pietanze. Ecco perché, per consolarsi,<br />
fa strafogare il suo personaggio. Quella per la cucina è una<br />
passione – e una debolezza – che il commissario condivide con<br />
Pepe Carvalho, il detective creato dallo scrittore spagnolo Manuel<br />
Vázquez Montalbán, in onore del quale Camilleri ha scelto di battezzare<br />
Montalbano il suo personaggio.<br />
I VIZI DEI PROTAGONISTA DEL NOIR – Negli anni Trenta del Novecento,<br />
in America, dall’illustre tradizione del poliziesco si distacca<br />
una via letterario più cupa, cruda, realisticamente torbida,<br />
noir. Un genere che ha tra i suoi più illustri interpreti Dashiell Hammet,<br />
che ne è l’iniziatore, e Raymond Chandler, rimasti tra i più<br />
grandi scrittori di pulp fiction di tutti i tempi. I loro personaggi potrebbero<br />
definirsi i “cugini cattivi” di quelli prima citati: frequentano<br />
i bassifondi delle metropoli, vivono da emarginati, sono inclini all’alcolismo.<br />
Sono tratti che ritroviamo in Philip Marlowe, il più famoso<br />
personaggio di Chandler, protagonista de “Il grande sonno”,<br />
dove fa la sua prima apparizione, e di sette romanzi e un racconto<br />
successivi, reso immortale anche dall’interpretazione che ne ha<br />
dato sul grande schermo Humphrey Bogart. Investigatore privato<br />
a Los Angeles spesso in conflitto con le forze dell’ordine, interessato<br />
alle occasionali frequentazioni femminili, come tutti gli scapoli,<br />
ma di indole solitaria, è fumatore e bevitore accanito. Ne “Il<br />
lungo addio” frequentissime sono le scene in cui lo ritroviamo al<br />
bar a ordinare e consumare un “succhiello”, cocktail tipico di Las<br />
Vegas.<br />
ALCOL E LETTERATURA – Alcol e letteratura è un binomio che<br />
riscuote sempre un certo successo tra scrittori e lettori. Basti pensare<br />
al personaggio di Henry “Hank” Chinaski, protagonista della<br />
maggior parte dei romanzi di Charles Bokowski, tra cui “Post Office”<br />
e “Storie di ordinaria follia” – portato sul grande schermo da<br />
Ben Gazzarra nell’omonimo film e da Mickey Rourke in “Barfly”.<br />
Misogino, instabile, passa da un lavoro all’altro e fa tarda notte<br />
con compagne occasionali. Alcolizzato, beve continuamente Boilermaker,<br />
che consiste in un boccale di birra seguito da uno shot<br />
di whisky, “passione” che condivide con lo stesso Bukowski, di cui<br />
è considerato l’alter ego. Bevitore incallito è anche Barney Panofsky,<br />
protagonista del romanzo “La versione di Barney” dello scrittore<br />
canadese Mordecai Richler, portato sul grande schermo nel<br />
2010 dal regista Richard J. Lewis e interpretato da Paul Giamatti.<br />
ZENO E IL FUMO – Quando si parla di fumo invece, impossibile<br />
non pensare subito a “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo. Proprio<br />
il vizio del fumo e il tentativo di smettere è uno dei nodi tematici<br />
principali del racconto autobiografico di Zeno Cosino, un<br />
diario redatto su consiglio del suo psicoanalista, o sedicente tale,<br />
Dottor S. – nella finzione letteraria è quest’ultimo che firma la prefazione<br />
al libro, dicendo di aver voluto pubblicare questo scritto<br />
come vendetta contro il suo ex paziente che ha abbandonato la terapia.<br />
Zeno si rivolge al terapista e inizia a tenere le sue memorie<br />
per ricostruire l’origine e risolvere il senso di inettitudine e inadeguatezza<br />
che lo tormenta, e che si manifesta anche, in maniera<br />
emblematica, nella sua incapacità di darci un taglio con il vizio del<br />
fumo.<br />
PECCATI DI GOLA – Abbiamo parlato dell’inclinazione alla<br />
buona tavola del commissario Camilleri, ma lui di certo non è<br />
l’unico ad avere il vizio della gola. Basti pensare a “La fabbrica<br />
di cioccolato” di Roald Dahl: tra i fortunati bambini che trovano<br />
in una tavoletta di cioccolato il biglietto d’oro per andare a visitare<br />
la mitica fabbrica di dolci di Willy Wonka, Augustus Gloop<br />
si ricorda per il suo proverbiale appetito, la sua insaziabile golosità<br />
e la sua stazza corpulenta. Anche Norman Bombardini,<br />
personaggio de “La scopa del sistema” di David Foster Wallace,<br />
appartiene a questa schiera: re dell’ingegneria genetica,<br />
si ingozza di cibo e sogna di ingurgitare il mondo intero.<br />
IL VIZIO DEL GIOCO – Quando si parla di vizi infine come non<br />
citare quello del gioco, il demone che tormenta Aleksej Ivànovic,<br />
alias “Il giocatore” di Dostoevskij. Precettore presso una famiglia<br />
di Roulettenburg, immaginaria città tedesca famosa per<br />
i suoi casinò, giocherà fino a sacrificare e perdere tutto, i soldi<br />
e l’amore della sua vita.<br />
FINCHÉ ESISTERANNO UOMINI, ESISTERÀ IL VIZIO – “Nessuna<br />
immagine collettiva umana, dalle divinità dell’antica Grecia<br />
agli Archetipi della psicologia analitica, si sottrae<br />
all’attribuzione del vizio. Ne è esente solo la trinità cattolica”,<br />
conclude Rachele Bindi. “Del resto Tacito scriveva ‘Il vizio esisterà<br />
fino a che esisteranno gli uomini’.<br />
(libreriamo.it)<br />
17febbraio2014 asud’europa 35