Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Il Tar Sicilia affoga sotto la montagna di cause<br />
Servono quasi 12 anni per smaltire l’arretrato<br />
Gaia Montagna<br />
svolgendo un'azione di supplenza del potere<br />
giudiziario ad altre istituzioni in diverse materie. Una<br />
«Stiamo<br />
supplenza che è di per sè una sconfitta per tutti quegli<br />
enti che non danno risposte ai cittadini che le trovano nelle pronunce<br />
dei giudici amministrativi». Lo ha detto il presidente del Tar<br />
di Palermo Filoreto D'Agostino, nel corso dell'inaugurazione dell'anno<br />
giudiziario. «La supplenza non è minimamente cercata<br />
come auto posizione celebrativa – aggiunge D'Agostino - ma è<br />
per contro subita dal giudice che la esercita nella consapevolezza<br />
della necessità di completare il circuito democratico della funzione<br />
amministrativa.<br />
L'assegnazione di insegnanti di sostegno per numero di ore congruo<br />
per i minori disabili è un dovere della collettività ed è un diritto<br />
di questi nostri piccoli e sfortunati fratelli e sorelle.<br />
L'amministrazione scolastica tuttavia, per le ben note ragioni di<br />
spesa pubblica, tende a non riconoscere o a limitare drasticamente<br />
i contenuti di quel sacrosanto diritto. Ciò ha determinato un<br />
ricorso più che massiccio alla giurisdizione amministrativa».<br />
Altro esempio di supplenza riguarda i temi dell'urbanistica nei comuni.<br />
«Le cosiddette zone bianche rispetto alle quali le amministrazioni<br />
comunali - aggiunge il presidente - tendono a non<br />
assumere nessuna decisione. Anche in questo caso il giudice amministrativo<br />
deve svolgere un'azione di supplenza. Infine le esecuzioni<br />
di giudicato relativi ai debiti delle pubbliche<br />
amministrazioni. Anche qui il problema della mancanza di liquidità<br />
determina l'accumularsi di ricorsi e una nuova falla nei rapporti tra<br />
pubblico e privato. In questo caso ci siamo pericolosamente avvicinando<br />
alla rottura degli argini».<br />
«Ancora oggi come in passato manca strutturalmente alla nostra<br />
giurisdizione la possibilità di dare una risposta rapida ed esauriente<br />
a tutte le richieste di giustizia, ripeto tutte, per la mancanza<br />
di un'organica e costruttiva attenzione da parte delle istituzioni politiche,<br />
pronte a emanare nuove leggi con sempre maggiori attribuzioni<br />
per il giudice amministrativo e a dotarci finanche del codice<br />
di procedura, ma più avare di Zio Paperone quando si tratta di fornire<br />
il nostro apparato di un adeguato organico di magistrati e di<br />
personale», continua il presidente del Tribunale Amministrativo<br />
Regionale della Sicilia. «Aggiungo - ha precisato - che gli aumenti<br />
di personale previsti coerentemente all'entrata in vigore della<br />
legge 205 del 2000 si sono rivelati di pura sopravvivenza e fagocitati<br />
dall'accelerazione dei riti e da sempre più estese competenze.<br />
È poi intervenuto il codice del processo con un paradossale<br />
aumento zero di organico». Il presidente ha ricordato gli strumenti<br />
che sarebbero utili «alla riduzione del notevole arretrato: la procedura<br />
per la perenzione dei ricorsi ultradecennali, ora ultraquinquennali,<br />
le sentenze semplificate e i decreti definitori in rito». Poi<br />
D'Agostino, come già aveva fatto il presidente del Consiglio di<br />
Stato, Giorgio Giovannini, ha replicato alle parole dell'ex premier<br />
Romano Prodi, che lo scorso agosto aveva auspicato l'abolizione<br />
del Tar e del Consiglio di Stato «perchè contrari alla crescita del<br />
Pil». «Frasi del genere - ha affermato - si spiegano con un risentito<br />
malumore poco coerente al rango di chi le profferisce o con<br />
l'afa stagionale. Stupisce che un ex presidente della Commissione<br />
Europea ignori i dettati della direttiva ricorsi e soprattutto i chiari insegnamenti<br />
della Corte Europea di giustizia sulla necessità di tutela.<br />
Per non parlare dei principi costituzionali, già richiamati dal<br />
presidente Giovannini». «La tematica della crescita del Pil - ha aggiunto<br />
- non riguarda i Tar, semmai l'incertezza degli investitori<br />
per la carenza di infrastrutture, per le sfibranti difficoltà connesse<br />
all'avvio di un'impresa e alla gestione dei rapporti con la<br />
pubblica amministrazione, per il troppo esoso sistema tributario<br />
nonchè per gli abusi sul fronte bancario, finanziario e di tutela<br />
del credito rispetto ai quali una legislazione lassa e forse<br />
compiacente rende estremamente difficili, talora disarmandolo,<br />
l'operato di chi, in sede giudiziaria, dovrebbe perseguirli. L'aspirazione<br />
a eliminare la giurisdizione amministrativa, implicita alle<br />
aspirazioni dell'illustre personaggio, è perciò infondata e pericolosa.<br />
Sul problema della lentezza nella definizione dei processi<br />
pesa l'ingiustizia complessiva del sistema perchè sono le<br />
cause nelle quali non sono protagonisti le imprese e i centri di<br />
potere economico a subire, numeri e risorse di personale alla<br />
mano, un considerevole ritardo».<br />
«L'arretrato - ha continuato il giudice - oggi misura a 11.384 ricorsi.<br />
Di questi un certo numero è già in fase di chiusura, anche<br />
se la relativa dichiarazione richiederà tempi lunghi per mancanza<br />
assoluta di personale e di progetti al riguardo. Il numero<br />
effettivo di vertenze non supera, a tutto concedere, gli ottomila,<br />
la cui definizione richiederà circa dodici anni. Nel frattempo altrettanto<br />
arretrato si sarà accumulato. Mi colpisce la sostanziale<br />
mancanza di logica rispetto all'unica corretta soluzione,<br />
cioè un aumento reale e congruo del ruolo dei magistrati».<br />
«Già anni fa - ha aggiunto - formulavo richieste in tal senso e<br />
le autorità governative, con forzata cortesia, si barricavano dietro<br />
le difficoltà di bilancio. Difficoltà avvertite quando si trattava<br />
e si tratta di creare nuove ed incongrue autorità quali doppioni<br />
di competenze ministeriali, di istituire agenzie con fumose attribuzioni<br />
nelle quali inquadrare talvolta un plotone di dirigenti<br />
generali, di riassettare gli organici della dirigenza generale di<br />
ministeri nel giro di pochi anni moltiplicati per sette o per otto<br />
volte, di costituire altisonanti quanto inutili e talora perniciose<br />
fondazioni o Spa di servizio alle quali manca qualsiasi supporto<br />
finanziario privato e che ricevono, per vivacchiare alla grande<br />
con stipendi d'oro, enormi quantità di denaro pubblico sottratti<br />
agli uffici operativi dell'amministrazione, di distribuire soldi a<br />
pioggia per iniziative a dir poco incongrue come insegnano i<br />
casi poco esemplari di molte leggi finanziarie e di stabilità e finanche<br />
di un decreto legge ritirato dall'attuale governo».<br />
17febbraio2014 asud’europa 15