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Inaugurazione anno accademico 2006-2007 - Università degli studi ...

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diffuso quale quello italiano, ha comportato alcune conseguenze negative: 1) la digitalizzazione di<br />

materiali poco significativi; 2) il consumo di molte risorse finanziarie, quasi sempre destinate a progetti<br />

specifici senza proporsi di realizzare strumenti che, rispondendo agli standard e non vincolandosi a<br />

soluzioni proprietarie, potessero essere successivamente riutilizzati, anche da soggetti diversi; 3) la realizzazione<br />

di archivi digitali ad alto rischio di dispersione e di obsolescenza, in mancanza di scelte<br />

consapevoli circa i formati delle immagini e le strategie per la loro gestione e la conservazione a medio<br />

e lungo termine.<br />

Il primo merito del progetto che oggi presentiamo consiste proprio nell’aver saputo evitare questi<br />

errori. Se ciò è accaduto lo dobbiamo innanzitutto alle persone che, insieme ai loro collaboratori, se ne<br />

sono occupate con attenzione e competenza, la dott.ssa Emilia Groppo del Cilea, che ha sviluppato le<br />

applicazioni software per l’accesso alle immagini nel quadro di un progetto complessivo finalmente<br />

lungimirante, e il dott. Gabriele Rossini, Direttore della Biblioteca Unificata “Francesco Petrarca” della<br />

nostra Università, che ha garantito la completa integrazione della nuova risorsa digitale nel catalogo<br />

d’Ateneo e ha materialmente consentito la realizzazione del progetto in tempi brevi.<br />

L’impresa, inoltre, va salutata con favore perché ha visto collaborare fattivamente enti pubblici e<br />

privati di una certa rilevanza: il Ministero dei Beni Ambientali e Culturali, che ha assicurato il finanziamento<br />

di base; il CILEA (Consorzio Interuniversitario Lombardo per l’Elaborazione Automatica), che<br />

dopo aver concepito il progetto generale ha saputo individuare soluzioni tecniche adeguate, avendo il<br />

coraggio di abbandonare, quando è stato necessario, le strade sbagliate che altri avevano imboccato; il<br />

nostro Ateneo, che ha subito colto l’occasione che gli veniva offerta e ha individuato nel proprio patrimonio<br />

un fondo librario di valore storico e scientifico rilevante; la Fondazione Banca del Monte di<br />

Lombardia, infine, che con intelligenza ha accettato di sostenere un’iniziativa che favorisce gli ‘<strong>studi</strong><br />

locali’, intesi però qui nella loro accezione più alta.<br />

I materiali originali, infatti, f<strong>anno</strong> parte della Collezione libraria di Plinio Fraccaro, acquisita nel<br />

1960, e si legano perciò a una delle linee di massima eccellenza scientifica e accademica della nostra<br />

Università. La Collezione digitale che ne è discesa si distingue, come detto, per alcune positive caratteristiche:<br />

innanzitutto per aver scelto una soluzione software OpenSource, che evita vincoli perpetui con<br />

un fornitore e garantisce prestazioni migliori da un punto di vista economico e tecnico; in secondo<br />

luogo per l’attenzione puntuale alle indispensabili informazioni di accompagnamento dei dati (i cosiddetti<br />

metadati) e agli strumenti necessari per la loro piena gestione, a garanzia di una piena fruibilità nel<br />

tempo delle risorse elettroniche prodotte, anche all’interno di sistemi diversi da quello ora realizzato; e<br />

infine per la piena integrazione con gli strumenti di accesso ai libri, nel nostro caso l’Opac d’Ateneo,<br />

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