Inaugurazione anno accademico 2006-2007 - Università degli studi ...
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i molteplici aspetti delle opere, dei viaggi testuali, della geografia letteraria e sentimentale di Maria Corti.<br />
Ricordo, per limitarmi ai volumi, l’itinerario Da Milano al Salento, ripercorso con scrupoloso zelo,<br />
anche sulla scorta di testimonianze inedite o malnote, dalla stessa Anna Longoni (2004); il volume che<br />
raccoglie, per le cure di Anna Dolfi, le Testimonianze prodotte nella giornata di <strong>studi</strong> promossa dal<br />
Dipartimento di Italianistica dell’Università di Firenze (2004), con contributi, fra gli altri, di Paolo Orvieto,<br />
Maria Antonietta Grignani, Nicoletta Maraschio, Cristina Nesi, ma che anche si segnala per l’attenzione<br />
riservata alla riscrittura drammaturgica de L’ora di tutti, elaborata da Michele Di Martino, e allo spettacolo<br />
messo in scena nel 2002 da Pamela Villoresi.<br />
È noto come, al di là della fedeltà lombarda di tutta la vita, Maria Corti non abbia mai dissimulato le<br />
profonde radici familiari che la legavano da una parte alla Svizzera, attraverso la materna Valle d’Intelvi,<br />
dall’altra al Salento paterno. Dal Salento, appunto, e dalla Svizzera vengono questi due altri volumi,<br />
entrambi apparsi nel <strong>2006</strong>, che mi piace da ultimo citare. L’uno, Scritture e immaginazione (pubblicato<br />
da Manni, una casa editrice di Lecce particolarmente legata a Maria Corti), si apre con La leggenda di<br />
domani, un racconto inedito riesumato da Anna Longoni, ambientato appunto nel Salento e scritto nel<br />
1949, e raccoglie gli interventi di e su Maria pubblicati, a partire dal 1986, nella rivista salentina “L’immaginazione”;<br />
l’altro è un numero monografico della rivista luganese “Arte e storia”, curato da Arturo<br />
Colombo e Angelo Stella, con contributi, fra gli altri, oltreché dei curatori, di Cesare Segre, Marzio Porro,<br />
Clelia Martignoni, Maria Antonietta Grignani, Nicoletta Leone, Giorgio Orelli, Giuseppe Curonici, Claudia<br />
Patocchi e Fabio Pusterla, Massimo Danzi. Vorrei aggiungere che molte delle pubblicazioni che ho<br />
citato sono corredate da un ricco apparato di testimonianze fotografiche, capaci di restituirci, con l’evidenza<br />
dell’immagine, qualche frammento, almeno, delle opere e dei giorni della nostra indimenticabile<br />
amica e maestra.<br />
Ricordi per Maria Corti<br />
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