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Inaugurazione anno accademico 2006-2007 - Università degli studi ...

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storia locale” raccolti da Plinio Fraccaro, della cui rilevanza ha appena detto il prof. Gabba, con opzione<br />

coerente e mirata, a evitare quegli assaggi parziali e inconcludenti cui si riducono, a volte, le “sorti<br />

progressive” delle cosiddette banche-dati.<br />

Nel caso, avevamo a che fare con un corpus di poco meno di duecento volumi – per metà, edizioni<br />

settecentesche (ma ci sono pure otto cinquecentine) –, tenuti assieme dalla cultura e dagli interessi scientifici<br />

del loro illustre collezionista e dalla comune pertinenza alla problematica storica e geografica del<br />

Lombardo-Veneto. Questi, una volta completata la fase di progettazione, sono stati integralmente scansionati<br />

(senza manipolazioni d<strong>anno</strong>se) nel tempo quasi record di sei mesi, producendo un patrimonio di circa<br />

cinquantamila immagini TIFF in alta risoluzione – indispensabile per ottenere forti ingrandimenti di dettaglio<br />

dei testi e soprattutto delle numerose e pregevoli tavole che li arricchiscono – e offrendo la possibilità<br />

(imminente: da fine gennaio <strong>2007</strong>) di una navigazione digitale on line, con accesso dall’OPAC o,<br />

direttamente, dal sito della Biblioteca “Petrarca”. La scansione è stata realizzata dalla Ditta GAP di Roma<br />

con apparecchiatura tipo “Metis”; il software di navigazione, denominato Code(x) ml, si deve al CILEA<br />

(Consorzio Interuniversitario Lombardo per l’Elaborazione Automatica: qui rappresentato dal prof. Antonio<br />

Cantore e dalla dott.ssa Emilia Groppo). La struttura descritta nei metadati propone l’oggetto testuale<br />

digitalizzato nei termini di un’analisi condotta pagina per pagina, con competenza e acribia vorrei dire<br />

filologiche: requisito imprescindibile, si badi, del personale preposto a tale compito.<br />

Questa è la prima operazione del genere finora portata a termine in Lombardia e – dal punto di vista<br />

della Biblioteca –, di fatto, a costo zero: salvo naturalmente le spese di manutenzione ordinaria del servizio<br />

e di conservazione delle immagini originali ad alta risoluzione, di cui la Biblioteca detiene i files anche<br />

su supporto ottico, sul server appositamente allestito presso il CILEA. Infatti, il finanziamento del progetto<br />

è venuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (UMTS) – voglio ricordare il dott. Luciano Scala<br />

della Direzione Generale per i Beni Librari – e dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia – per la<br />

quale debbo menzionare, naturalmente, il dott. Aldo Poli, ma anche il collega e amico Guglielmino Cajani.<br />

Dettagli tecnici molto interessanti esporrà fra poco Emilia Groppo, un’altra amica che incontrai, la<br />

prima volta, non certo alla tastiera di un computer, ma nella trincea di uno scavo archeologico, ed è prova<br />

vivente di un’idea che mi è cara: che i letterati (e più <strong>degli</strong> altri gli archeologi) son davvero capaci d’imparare<br />

qualunque mestiere, anche a governare questi complicatissimi programmi dell’informatica.<br />

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