Inaugurazione anno accademico 2006-2007 - Università degli studi ...
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diventati quarantamila, a mille o duemila Euro l’<strong>anno</strong>, tanto loro si ritengono soddisfatti perché h<strong>anno</strong><br />
scritto “prof.” sul bigliettino da visita. Queste cose sono già legge, mentre altre v<strong>anno</strong> implementate,<br />
come il Fondo Unificato della Ricerca, il nuovo sistema di reclutamento per il piano straordinario dei<br />
ricercatori, ma anche il Decreto Ministeriale che mette in moto l’Agenzia Nazionale di Valutazione<br />
dell’Università e della Ricerca. Questa Agenzia deve rimanere libera dal potere politico e deve lavorare<br />
nella più assoluta e completa autonomia. CIVR e CNVSU h<strong>anno</strong> lavorato bene, per cui non si parte da<br />
zero e abbiamo una quantità di esempi valutativi anche dall’estero, che ci permettono di perfezionare il<br />
nostro. È del tutto evidente che, col passare <strong>degli</strong> anni, una quota di risorse potrà essere destinata<br />
proprio in base alla valutazione dell’Agenzia. Occorre quindi premiare i miglioramenti, e questo è un<br />
grosso passo in avanti nel sistema di governo. Occorre passare dall’ossessione del controllo sulle procedure<br />
alla valutazione dei risultati, e premiare in base a questa valutazione. Occorre arrestare anche<br />
l’ossessione per la concorsualità (…fosse per me i concorsi li abolirei…) potendo assumere chi si vuole,<br />
non si valuta a priori, se si assumono dei Premi Nobel si verrà premiati, se si assumono quattro nipoti di<br />
un amico primario, questi punti si perder<strong>anno</strong>. Si dovrà cercare di rendere meno complessi e più veloci<br />
i sistemi di reclutamento. Questi decreti e regolamenti sar<strong>anno</strong> pronti presto, così come bisogna lavorare<br />
rapidamente in vista della Conferenza di Londra, dove si farà un bilancio del Processo di Bologna, dei<br />
Paesi che nel 1999 a Bologna h<strong>anno</strong> ideato uno spazio comune europeo, e quindi un’armonizzazione<br />
dei sistemi di valutazione. Tornando alla riforma delle classi di laurea, occorre fare qualche modifica<br />
poiché, ad esempio, il triennio non può essere un vicolo cieco professionale, se è una laurea lo è a tutti<br />
gli effetti e deve essere chiaro il target di raccordo con gli ordini professionali. La laurea specialistica<br />
deve essere specialistica, quando vedo che il 95% passa dal triennio alla specialistica, è evidente che<br />
abbiamo solo allungato il tempo in contrasto con una società in cui si tende ad accorciare il tempo di<br />
formazione.<br />
Avviandomi alla conclusione, desidero ringraziare tutti per l’attenzione e desidero sottolineare ciò<br />
che ha detto il Rettore, che occorre cioè un piano pluriennale, quello che in pratica ho proposto al<br />
vertice di Caserta, occorre una scala di priorità su cui formazione e ricerca scientifica sono al primo<br />
gradino. Mi h<strong>anno</strong> dato la bottiglia e ora dobbiamo provare a metterci il vino. Tutto ciò si può fare se c’è<br />
un fortissimo progetto di incremento di risorse e processo di riforma del sistema, altrimenti è difficile<br />
saltare l’ostacolo. Occorre ora una fortissima spinta alla riforma del sistema. È vero che senza risorse non<br />
si fa la riforma, ma se non si fa la riforma è difficile che arrivino le risorse, e a tal proposito occorrerà<br />
aprire una fase importante di riforme che riguardano l’accesso all’Università, abbiamo bisogno di un<br />
maggior numero di studenti universitari, così come abbiamo bisogno di non perderne durante gli anni,<br />
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