Untitled - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
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ECONOMIA/LAVORO<br />
re le modalità e le opzioni di vendita del sito industriale<br />
di Terni da parte di Outokumpu è un<br />
passaggio importante che vede premiati gli sforzi<br />
e la fermezza delle istituzioni regionali, nonché<br />
l'unità delle forze politiche e sindacali che hanno<br />
incalzato il Governo nazionale ad assumere un<br />
atteggiamento fermo a difesa dell'integrità delle<br />
acciaierie di Terni”. Così il consigliere regionale<br />
Alfredo De Sio (Pdl) di ritorno da Bruxelles dove<br />
spiega di aver aver avuto incontri con rappresentanti<br />
del Parlamento Europeo sul tema della vendita<br />
del sito ternano. “Registriamo un time out<br />
importante – sottolinea l'esponente del Pdl - che<br />
può essere sfruttato per contestualizzare le prospettive<br />
di mercato del sito ternano, senza però<br />
perdere di vista l'appuntamento del 16 novembre,<br />
quando la commissione antitrust dell'Unione<br />
Europea sarà chiamata a pronunciarsi sull'intera<br />
operazione di fusione. Il Governo - conclude De<br />
Sio - deve perciò continuare a seguire in modo<br />
prioritario la vicenda che, a questo punto, ha<br />
bisogno assoluto di azioni diplomatiche anche<br />
per l'individuazione di eventuali compratori che<br />
siano solidi, affidabili e garantiscano il mantenimento<br />
delle vocazioni produttive e dei livelli occupazionali”.<br />
THYSSEN OUTOKUMPU: “POSITIVO L'ANNUNCIO<br />
DELLA MULTINAZIONALE CIRCA IL PASSO IN-<br />
DIETRO DAL FOLLE PROGETTO DELLO SPAC-<br />
CHETTAMENTO” - NEVI (PDL) INVITA COMUN-<br />
QUE “A TENERE ALTA L'ATTENZIONE SULLA VI-<br />
CENDA”<br />
Perugia, 18 ottobre 2012 - “La vicenda della cessione<br />
delle acciaierie da parte di Outokumpu ha<br />
certamente vissuto ieri una giornata positiva con<br />
l’annuncio di un passo indietro dal folle progetto<br />
dello spacchettamento. Non vorrei però che questo<br />
facesse calare l’attenzione su una vicenda<br />
che è tutt’altro che positivamente conclusa”. Così<br />
il capogruppo regionale del PdL, Raffaele Nevi<br />
per il quale “la <strong>Regione</strong>, la Provincia e il Comune<br />
di Terni, spero con la coesione di tutta la comunità<br />
umbra e con l’appoggio di tutti gli eletti ai<br />
vari livelli, devono continuare a spingere sul ministro<br />
Corrado Passera, che mi pare abbia capito<br />
l’importanza della questione, affinché questa<br />
fabbrica non solo non venga spacchettata, ma<br />
affidata in buone mani”. Per Nevi, “solo un grande<br />
e serio gruppo industriale internazionale può<br />
assicurare un futuro all’Ast e continuare il suo<br />
sviluppo, come è successo negli ultimi vent’anni,<br />
innovando ed adeguandosi sempre alle repentine<br />
modificazioni del mercato mondiale della siderurgia.<br />
Se poi a questo si affiancheranno anche<br />
imprenditori italiani – conclude il capogruppo PdL<br />
- ben venga, anche se le esperienze del passato<br />
non sono state molto entusiasmanti e non vorremmo<br />
assistere al ripetersi di una triste storia”.<br />
VERTENZA FIREMA: “PROSPETTIVE DELLA SO-<br />
CIETÀ E IMPEGNI PER IL MANTENIMENTO DEL-<br />
L'OCCUPAZIONE” - INTERROGAZIONE DI STU-<br />
FARA (PRC-FDS) CHE INVITA LA GIUNTA A<br />
“SOLLECITARE LA CONCLUSIONE DELLE OPERA-<br />
ZIONI DI VALUTAZIONE DELLE OFFERTE”<br />
Damiano Stufara (capogruppo Prc-Fds) ha presentato<br />
una interrogazione all'Esecutivo di Palazzo<br />
Donini con la quale invita proprio la Giunta a<br />
“sollecitare la conclusione delle operazioni di<br />
valutazione delle offerte ai fini del rilancio produttivo<br />
ed occupazionale dell'impianto Firema di<br />
Spello, promuovendo il conseguimento di una<br />
soluzione coerente con le specificità espresse dal<br />
suddetto impianto e dalle sue maestranze” e per<br />
“conoscere, allo stato attuale, le concrete possibilità<br />
di pervenire ad una positiva soluzione della<br />
vertenza”. Stufara ricorda anche che “è stata<br />
avanzata da più parti l'ipotesi della vendita scorporata<br />
dell'impianto Spello, dove le riconosciute<br />
alte capacità delle maestranze e la polivalenza<br />
delle produzioni hanno da tempo determinato<br />
l'interessamento di un gruppo di imprenditori<br />
locali”.<br />
Perugia, 19 ottobre 2012 – Il capogruppo regionale<br />
di Rifondazione comunista per la Federazione<br />
della sinistra, Damiano Stufara ha presentato<br />
una interrogazione alla Giunta regionale per “sollecitare<br />
la conclusione delle operazioni di valutazione<br />
delle offerte ai fini del rilancio produttivo<br />
ed occupazionale dell'impianto Firema di Spello,<br />
promuovendo il conseguimento di una soluzione<br />
coerente con le specificità espresse dal suddetto<br />
impianto e dalle sue maestranze” e per “conoscere,<br />
allo stato attuale, le concrete possibilità di<br />
pervenire ad una positiva soluzione della vertenza”.<br />
Stufara, nel ripercorre le tappe principali che<br />
hanno caratterizzato la vicenda, ricorda che “il 2<br />
agosto 2010 è stato decretato il commissariamento<br />
straordinario della Firema Spa, società del<br />
settore metalmeccanico operante nella progettazione,<br />
costruzione e riparazione di locomotive,<br />
treni, metropolitane e tram. La società, con stabilimenti<br />
a Spello, Caserta, Milano e Tito, al momento<br />
della nomina del commissario impiegava<br />
nel suo insieme 880 addetti, di cui circa 80 nello<br />
stabilimento di Spello, tra lavoratori a tempo<br />
indeterminato e determinato. Era attesa per il 3<br />
agosto scorso la valutazione delle offerte per<br />
l'acquisto della società, termine posticipato a<br />
seguito di ulteriori approfondimenti richiesti da<br />
una delle società interessate all'acquisto, la<br />
holding tedesca Bavaria. Nel polo spellano, su 42<br />
lavoratori rimasti in organico, il 90 per cento è in<br />
cassa integrazione, la cui cessazione è prevista<br />
per il marzo del 2013”. Nel suo atto ispettivo,<br />
Stufara rimarca anche che “a fronte dell'iniziale<br />
mancanza d'interesse per l'acquisto dell'intera<br />
società, è stata avanzata da più parti l'ipotesi<br />
della vendita scorporata degli stabilimenti ed in<br />
particolare di quello di Spello, dove le riconosciute<br />
alte capacità delle maestranze e la polivalenza<br />
delle produzioni hanno da tempo determinato<br />
l'interessamento di un gruppo di imprenditori<br />
locali. L'ipotesi di un rilancio dello stabilimento di<br />
Spello attraverso la sua vendita separata è stata<br />
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