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Untitled - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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ECONOMIA/LAVORO<br />

sostenuta sia nel corso del <strong>Consiglio</strong> comunale<br />

aperto dello scorso 2 febbraio, sia nell'esito dei<br />

lavori della commissione consiliare provinciale<br />

del 9 marzo, che hanno visto peraltro la presenza<br />

delle RSU dello stabilimento e del comitato dei<br />

lavoratori”. Per Stufara, in conclusione, “il perdurare<br />

delle incertezze rispetto al profilo che assumeranno<br />

le produzioni già in capo alla Firema, i<br />

ritardi nella valutazione delle offerte e l'approssimarsi<br />

delle scadenze dei provvedimenti di cassa<br />

integrazione determinano serie ricadute sulla<br />

prospettiva di una ripresa delle attività dell'impianto<br />

di Spello, in grado di garantire il pieno<br />

espletamento delle sue capacità produttive e il<br />

ripristino dei precedenti livelli occupazionali”.<br />

VERTENZA SIRIO ECOLOGICA: “LA REGIONE<br />

STA SVOLGENDO APPIENO IL PROPRIO RUOLO.<br />

URGE DEFINIRE GLI ASPETTI TECNICI NECES-<br />

SARI PER LA RIATTIVAZIONE DELL'INTERO CI-<br />

CLO AZIENDALE” - NOTA DI SMACCHI (PD)<br />

Il consigliere regionale del Partito Democratico,<br />

Andrea Smacchi torna a parlare della vertenza<br />

Sirio ecologica di Gubbio e nel sottolineare come<br />

la <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong> stia “svolgendo appieno il<br />

proprio ruolo”, evidenzia tuttavia l'urgenza di<br />

“arrivare alla definizione degli aspetti tecnici necessari<br />

per la riattivazione dell'intero ciclo aziendale”.<br />

Nell'auspicare che venga verificata fino in<br />

fondo l'attuabilità del piano industriale del gruppo<br />

Maio”, spiegando che in caso contrario “si<br />

aprirebbe contestualmente la procedura fallimentare,<br />

dando vita all'ipotesi peggiore per i lavoratori”.<br />

Per Smacchi ora è “assolutamente necessario<br />

uno sforzo congiunto da parte di tutti i soggetti<br />

interessati su questa vicenda e un'assunzione<br />

di responsabilità collettiva”.<br />

Perugia, 19 ottobre 2012 - “L'esito del tavolo<br />

regionale sulla vertenza Sirio conferma che vanno<br />

chiarite, al più presto, alcune questioni di<br />

fondo che non possono rimanere un minuto di<br />

più in condizioni di indeterminatezza. Il rischio<br />

concreto è quello di perdere il futuro occupazionale<br />

di 35 lavoratori”. Così il consigliere regionale<br />

Andrea Smacchi Pd) per il quale va fatta “innanzitutto<br />

chiarezza sul ruolo e le competenze<br />

del Comune di Gubbio, chiamato, in questa fase,<br />

a dare un giudizio solo ed esclusivamente di carattere<br />

tecnico sulla compatibilità del piano industriale<br />

presentato dal gruppo Maio (in particolare<br />

lo sterilizzatore) con il vigente strumento urbanistico.<br />

Fatta chiarezza su questo aspetto dirimente<br />

– spiega il consigliere regionale -, spetterà<br />

all'apposita conferenza dei servizi dare un giudizio<br />

definitivo di merito rispetto all'eventuale<br />

compatibilità paesaggistica ed ambientale dello<br />

sterilizzatore”. Per Smacchi, quindi, “parlare di<br />

altre soluzioni prima di aver verificato fino in<br />

fondo l'attuabilità del piano industriale del gruppo<br />

Maio, risulta prematuro e fuori luogo. Occorre<br />

invece stringere i tempi del confronto per evitare<br />

che la situazione precipiti. Il futuro della continuità<br />

aziendale e quindi di tutti gli ex dipendenti<br />

(35 in tutto) è appesa ad un filo molto sottile<br />

visto che il 31 dicembre scadrà l'ultima proroga<br />

degli ammortizzatori sociali in deroga. Qualora il<br />

gruppo Maio non fosse messo nelle condizioni di<br />

dare seguito al proprio piano industriale – sottolinea<br />

l'esponente regionale del Pd - si aprirebbe<br />

contestualmente la procedura fallimentare, l'ipotesi<br />

peggiore per i lavoratori che si troverebbero<br />

disoccupati e coperti, a quel punto, soltanto da 8<br />

mesi di indennità di disoccupazione”. Smacchi<br />

assicura comunque che “la <strong>Regione</strong> sta facendo<br />

di tutto per scongiurare questa ipotesi, cercando<br />

di rendere compatibili gli interessi di impresa e<br />

lavoratori, con le esigenze della municipalità eugubina.<br />

In questo contesto – aggiunge - vanno<br />

messe sul tavolo tutte le possibili soluzioni, progetti<br />

credibili e non estemporanei, che non creino<br />

false aspettative fra i dipendenti. Ora è assolutamente<br />

necessario – conclude Smacchi – uno<br />

sforzo congiunto su questa vicenda da parte di<br />

tutti i soggetti interessati; un'assunzione di responsabilità<br />

collettiva è quanto mai necessaria<br />

viste le scadenze molto ravvicinate che non consentono<br />

più a nessuno di perdere ulteriore tempo”.<br />

VERTENZA FABER: “LA METÀ DEI 200 ADDETTI<br />

DEL SITO DI FOSSATO DI VICO VERRANNO<br />

RIASSORBITI A FINE ANNO” - SMACCHI (PD):<br />

“LA NOTIZIA DEL SOLE 24 ORE STRIDE CON<br />

L'ACCORDO FIRMATO AL MINISTERO DEL LAVO-<br />

RO”<br />

Perugia, 24 ottobre 2012 - “Se ci sono davvero<br />

novità positive per quanto riguarda lo stabilimento<br />

Faber di Fossato di Vico, come auspico nell'interesse<br />

dei lavoratori, è bene che vengano urgentemente<br />

condivise con le parti sociali e tutti i<br />

soggetti che a vario livello stanno seguendo la<br />

vertenza”. Lo afferma il consigliere regionale del<br />

Partito democratico Andrea Smacchi, facendo<br />

riferimento ad un articolo del Sole 24 ore, che<br />

“nell'edizione odierna annuncia lo sbarco in India<br />

del gruppo Faber, una scommessa da 10 milioni<br />

di euro per uno stabilimento di 12 mila metri<br />

quadri, inaugurato ieri nella città di Pune, che<br />

partirà subito con 200 persone per un volume<br />

annuo di 200mila pezzi, con l'obiettivo di salire a<br />

500mila entro il primo triennio”. Smacchi spiega<br />

che “l'azienda nel 2012 ha avuto un incremento<br />

del 2 per cento del fatturato, rispetto ai 220 milioni<br />

del 2011, di cui il 90 per cento è export.<br />

Numeri sicuramente importanti – prosegue il<br />

consigliere regionale - che stridono in maniera<br />

evidente con quanto avvenuto a Fossato di Vico,<br />

dove il gruppo ha deciso unilateralmente di chiudere<br />

uno stabilimento modello, con performance<br />

di assoluto rilievo su scala nazionale ed internazionale.<br />

Ma la vera notizia data dal più importante<br />

quotidiano economico nazionale, sta nel fatto<br />

che l'azienda afferma che la metà dei 200 addetti<br />

del sito umbro verranno riassorbiti entro la fine<br />

del corrente anno”. Per Andrea Smacchi “questa<br />

affermazione merita un celere approfondimento,<br />

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