Studia Romanistica Beliana

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SWALES, J. M. 2004. Research Genres, Exploration and Application. Cambridge : Cambridge university Press, 2004. Université de Nancy. [online] [cit.05-03-2009] Disponible en ligne: http://www.fc.nancyuniversite.fr/espace-communication/on-parle-de-nous.html Université Nice – Sophia Antinopolis. [online] [cit.05-03-2009] Disponible en ligne : Université Paris 1 – Panthéon-Sorbonne. [online] [cit.05-03-2009] Disponible en ligne : 34
LA DIVULGAZIONE CULTURALE IN LINGUA ITALIANA NELLA VIENNA DELL’OTTOCENTO: ASPETTI, FONDAMENTI E ATTUALITÀ Gualtiero Boaglio Università di Vienna, Austria Quando si pensa alla fortuna della lingua e della letteratura italiana a Vienna si ricorda subito il XVII e il XVIII secolo, i poeti cesarei, Metastasio, l’enorme quantità di libretti scritti per le festività di corte e di conseguenza il predominio dell’arte e della letteratura italiana che, nella capitale asburgica, si protrasse incontrastato per almeno due secoli, tanto che ancora a inizio Ottocento gli artisti italiani che vivevano a Vienna non parlavano tedesco perché a corte l’italiano continuava ad essere la lingua più utilizzata. Gli studi e le ricerche intorno a questa stagione della nostra letteratura partono di solito dai petrarchisti e dalla produzione letteraria del Cinquecento, si soffermano in modo particolareggiato sul barocco e percepiscono il Settecento come l’apice della stagione di un modello artistico e culturale. La <strong>Romanistica</strong> di Vienna ha svolto un ruolo non indifferente nel mettere in luce non solo gli aspetti ricettivi di questa cultura letteraria, ma anche quelli del tutto originali ed anomali rispetto al panorama europeo 1 . Tuttavia la critica letteraria e gli storici della lingua non hanno dimostrato altrettanto interesse per la lingua e la letteratura italiana nella Vienna dell’Ottocento tanto che i saggi in proposito si esauriscono grosso modo con il Congresso di Vienna, come se esistesse una cesura profonda fra quello che avvenne prima e ciò che sarebbe avvenuto dopo. Esiste quasi un tacito consenso nel ritenere che prima di questo Congresso esistesse una grande sintonia ideologica e culturale fra gli Asburgo e le elite intellettuali italiane, mentre nel periodo successivo la ricerca dell’emancipazione politica da parte italiana, con i suoi conflitti ideologici, avrebbe segnato la fine della cultura italiana a Vienna. E’ fuor di dubbio che l’età d’oro di questo periodo si esaurisca con la morte dell’imperatore Giuseppe II e la cacciata di Giambattista Casti da Vienna nel 1797 da parte di Francesco II, la cui corte si sentiva provocata dal poeta italiano che propagava ideali illuministici troppo moderni per un Impero che si era fatto paladino della tradizione rispetto alla Francia rivoluzionaria 2 . E’ pur vero, ad ogni modo, che due secoli e mezzo di predominio incontrastato nella capitale austriaca non potevano non lasciare un segno profondo nella città, nelle sue istituzioni e nella percezione che essa aveva della cultura italiana. Si consideri anche che la Lombardia rimase austriaca fino al 1859, il Veneto fino al 1866, il Trentino e Trieste fino al 1918. Dunque esisteva anche un legame politico istituzionale e una, per così dire, continuità territoriale con l’Italia e la cultura italiana. Nelle province italiane l’Impero doveva organizzare l’ordinamento scolastico, quello universitario, la vita sociale, quella economica e culturale e lo faceva in italiano, in territori che erano in grande prevalenza di lingua italiana. Chi consulti attentamente i cataloghi delle biblioteche viennesi e ne studi gli archivi, si renderà conto che la presenza della cultura, della lingua e della letteratura italiana non si 1 Cfr. per esempio Kanduth Erika, 1991, Das geistlich-weltliche Konzept der italienischen Dichtung am Wiener kaiserlichen Hof im 17. Jahrhundert. In Winklehner B. (a cura di), Italienisch-europäische Kulturbeziehungen im Zeitalter des Barock, Tübingen, Stauffenburg Verlag: 203-219; Noe Alfred, 2004, Nicolò Minato. Werkverzeichnis, Wien, Akademie der Wissenschaften; Boaglio Gualtiero, 1993, “Dem Casti ist der Aufenthalt in Wien künftig nicht mehr zu gestatten”. Giambattista Casti, poeta cesareo, illuminista, persona non grata. In Loewe S./Martino A./Noe A. (a cura di), Literatur ohne Grenzen. Festschrift für Erika Kanduth, Lang, Frankfurt am Main: 34-49; Sommer-Mathis Andrea/Hilscher Elisabeth Th. (a cura di), 2000, Pietro Metastasio. Uomo universale (1698-1782), Wien, Österreichische Akademie der Wissenschaften. 2 Cfr. il mio saggio della nota 1. 35
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