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Studia Romanistica Beliana

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Italiänische Sprachlehre für die Deutschen: nebst einer Tabelle, die italiänische Aussprache<br />

und Etymologie betreffend (Berlin, Weber, 1791); Johann Gottlieb Cunradi, Italienische<br />

Sprachlehre für Schulen (Dessau - Leipzig, 1782); Chistian Joseph, Jagemann, Italiänische<br />

Sprachlehre (Leipzig, Crusius, 1792). Ma a questi anteporrei in ordine di tempo e di<br />

importanza il volume di Renoaldo Tarmini che nel 1700 pubblicò a Vienna dai tipi di F.<br />

Bernhardi una Grammatica italiana, oder: Kurzer, jedoch vollkommener Weeg-Weiser zu der<br />

Italiänischen Sprache. Dunque le numerose grammatiche e antologie apparse a partire da<br />

inizio Ottocento a Vienna svolsero la funzione di sondare il terreno della glottodidattica,<br />

sperimentare nuove possibilità di metodi e questo spesso in forme bilingui: l’autore spesso<br />

pubblicava una grammatica per l’apprendimento dell’italiano e qualche tempo dopo una<br />

grammatica del tedesco.<br />

Il corpus di manuali dispersi nelle varie biblioteche di Vienna si lascia suddividere in tre<br />

filoni fondamentali: ovvero quello delle grammatiche pratiche, quello delle grammatiche e<br />

delle antologie scolastiche, quello dei dizionari bilingui. A questo gruppo di pubblicazioni<br />

vanno poi aggiunte le numerose antologie di testi letterari la cui funzione era duplice: da una<br />

parte supportavano l’insegnamento della lingua, dall’altra parte svolgevano la funzione di<br />

divulgare i testi maggiori della letteratura italiana.<br />

A questo proposito è importante notare che l’Impero multietnico degli Asburgo cominciò<br />

fin dagli albori del suo esistere e, in forme più programmatiche a partire da Giuseppe II<br />

(1741-1790), a riflettere su misure di carattere legislativo per regolamentare l’uso delle<br />

diverse lingue in ambito istituzionale, scolastico e pubblico al fine di evitare conflitti di<br />

carattere linguistico che sarebbero potuti sfociare in disordini sociali di natura etnica e quindi<br />

mettere in serio pericolo l’unità dell’Impero. La disamina attenta di questa tematica ci<br />

porterebbe troppo lontano, mi limiterò solo a dire che il centralismo illuminato di Giuseppe II<br />

prevedeva il tedesco come lingua ufficiale dell’Impero, ma a partire dal 1867 con la<br />

‘Costituzione cisleitana’ fu introdotto il concetto di parità linguistica che doveva garantire da<br />

un punto di vista legislativo uguali diritti a tutte le lingue dell’Impero. L’articolo XIX<br />

dichiarava infatti:<br />

Tutte le nazioni dello Stato hanno eguali diritti, ed ogni singola nazione ha l’inviolabile diritto di conservare<br />

e di coltivare la propria nazionalità ed il proprio idioma.<br />

La parità di diritto di tutti gl’idiomi del paese nelle scuole, negli uffici e nella vita pubblica è riconosciuta<br />

dallo Stato.<br />

Nei paesi, in cui abitano diverse nazioni, gl’istituti di pubblica istruzione devono essere regolati in modo, che<br />

ognuna di queste nazioni trovi i mezzi necessari per istruirsi nel proprio idioma senza l’obbligo di imparare<br />

un altro idioma del paese 8 .<br />

Come abbiamo visto in precedenza le misure di politica linguistica cominciarono ad<br />

intensificarsi efficacemente dopo il Congresso di Vienna con la pubblicazione di tutta una<br />

serie di manuali e riviste in italiano. I libri di lettura e le grammatiche per le scuole<br />

sottostavano ai programmi ministeriali pubblicati nelle Gazzette Ufficiali dell’Impero e i testi<br />

utilizzati dovevano essere valutati e approvati dalla Dispensa dei libri scolastici che esisteva<br />

8 Articolo XIX della ‘Legge del 21 dicembre 1867 sui diritti generali dei cittadini, nei Regni e Paesi<br />

rappresentati nel Consiglio dell’Impero’. Per la politica linguistica degli Asburgo cfr. Rinaldi U./Rindler-<br />

Schjerve R./ Metzeltin M., 1997, Lingua e politica. La politica linguistica della duplice monarchia e la sua<br />

attualità, Vienna, Istituto Italiano di Cultura; Stourzh Gerald, 1980, Die Gleichberechtigung der Volksstämme<br />

als Verfassungsprinzip. In: Wandruszka A./Urbanitsch P. (a cura di), Die Habsburgermonarchie 1848-1918,<br />

Band III/2, Die Völker des Reiches, Wien, Österreichische Akademie der Wissenschaften: 975-1206; Gottsmann<br />

Andreas, 2003, La parità linguistica nell’amministrazione del Litorale austriaco (1848-1918). In: Trampus<br />

A./Kindler U. (a cura di), I linguaggi e la storia, Bologna, Il Mulino: 243-271.<br />

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