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Aprile_11:Pag prova.qxd 02/04/2011 9.34 Pagina 19<br />
Aprile<br />
2011<br />
19<br />
«Non è qui. È risorto» (Mt 28, 6).<br />
Veglia di Pasqua:<br />
festa luminosa della vita.<br />
Con la notte tra il Sabato Santo e la Domenica<br />
di Pasqua la Chiesa resta sveglia e in preghiera<br />
in attesa dell’annuncio della Risurrezione. Per questo sant’Agostino<br />
descrive la Veglia di Pasqua come la madre di tutte le veglie.<br />
Tenendo presente che quest’anno liturgico è quello del ciclo A, cioè quello<br />
più orientato all’accompagnamento dei catecumeni a ricevere il battesimo<br />
proprio durante la Veglia di Pasqua, è possibile sottolineare due<br />
messaggi fondamentali veicolati dai vari riti che scandiscono la veglia<br />
della notte di Pasqua. Essi sono quello della Luce e quello della Vita.<br />
La luce è evocata all’inizio con la benedizione del fuoco e il rito del lucernario<br />
quando, cioè, dal nuovo fuoco benedetto si accende il cero pasquale<br />
e da questo le candele dei fedeli che partecipano alla Veglia e le luci della<br />
chiesa. Questo particolare rito non ha bisogno di tanti commenti, perché<br />
è esplicativo di per se stesso: è Cristo la luce nuova che con la risurrezione<br />
illumina la notte del mondo e la notte della vita di ogni persona.<br />
Accendendo la propria candela, che rappresenta la fede donata nel battesimo,<br />
alla luce di Cristo rappresentata dal cero pasquale, il cristiano riconosce<br />
e chiede che sia proprio la fede a dare senso alla vita umana.<br />
L’altro messaggio è quello della superiorità della vita sulla morte. Ciò è<br />
veicolato dalle letture dell’Antico Testamento proposte come Liturgia della<br />
Parola della Veglia. Partendo dal racconto della creazione e toccando<br />
le tappe fondamentali della storia di Israele, la liturgia accompagna il credente<br />
ad ascoltare le promesse che il Signore fa al suo popolo, che sono<br />
narrate nei libri profetici utilizzati durante la Veglia. Da sempre Dio ha<br />
pensato all’uomo e all’incontro con lui. I limiti e il male degli uomini<br />
non possono diventare un ostacolo, ma anzi diventano il mezzo attraverso<br />
il quale Dio permette quest’incontro. Tutto questo messaggio diventa chiaro<br />
con l’ascolto della lettera ai Romani (cfr. Rm 6, 3-11), in cui Paolo<br />
sottolinea che con il battesimo l’uomo vecchio è crocifisso con Cristo e,<br />
insieme con Lui, risorge l’uomo nuovo. Entrambi queste immagini della<br />
Luce e della Vita trovano il loro punto di incontro nella benedizione<br />
del fonte battesimale nel quale è custodita l’acqua per il battesimo, e quindi<br />
per la nuova rinascita alla vita in Cristo. Durante il rito, la Liturgia propone<br />
di immergere il cero, cioè la Luce, nell’acqua del<br />
fonte, cioè la Vita, proprio per simboleggiare quest’incontro<br />
fecondo del Risorto con la sua Chiesa che, attraverso la<br />
celebrazione del battesimo e degli altri sacramenti<br />
dell’Iniziazione Cristiana, genera nuovi figli di Dio.<br />
«Vide e credette» (Gv 20, 8).<br />
La Domenica di Pasqua:<br />
solenne memoriale della risurrezione.<br />
La Domenica di Pasqua è, come le altre domeniche, la celebrazione<br />
solenne della risurrezione del Signore. Tutta la<br />
Liturgia della Parola ha come centro l’annuncio della risurrezione.<br />
Il brano evangelico rappresenta il culmine dell’annuncio<br />
della vita che sconfigge la morte. Le donne vanno<br />
al sepolcro per completare la sepoltura di un morto,<br />
ma lì incontrano l’autore della vita, la sorgente d’acqua,<br />
di luce e di vita seguita durante il cammino quaresimale<br />
e che, con la sua risurrezione, dimostra che Dio è fedele<br />
e che le promesse fatte una volta vengono adesso portate<br />
a compimento. Gli uomini non devono temere, se Dio<br />
ha promesso, anche se in maniera imprevedibile come dare<br />
la vita a partire dalla morte, mantiene le sue promesse.<br />
I brani evangelici proposti per tutto l’arco della giornata<br />
domenicale trasmettono i vari incontri dei discepoli con il Signore risorto.<br />
È sulla testimonianza di questi discepoli, e principalmente degli Apostoli,<br />
che la Chiesa fonda la sua fede nella risurrezione. A partire dal loro annuncio,<br />
e dal loro martirio per difendere la verità della risurrezione di Cristo,<br />
il Vangelo, cioè l’annuncio della buona notizia della vittoria della vita sulla<br />
morte, inizia il suo cammino nel tempo e nello spazio per raggiungere<br />
tutti gli uomini e invitarli a partecipare, con l’Eucaristia e la vita ecclesiale,<br />
alla salvezza portata da Cristo.<br />
è detta «Celebrazione<br />
della Passione del<br />
Signore», essa è una<br />
vera azione sacramentale<br />
cui bisogna dare<br />
precedenza sul pio<br />
esercizio della «Via Crucis», invitando i fedeli a parteciparvi numerosi.<br />
Sarebbe opportuno celebrare al mattino le Lodi mattutine, specie<br />
in quelle parrocchie dove si celebra la messa al mattino (e questo<br />
anche al sabato santo). L’azione liturgica si svolge verso le ore<br />
15.00 che corrispondono all’ora nona della morte del Signore sulla<br />
croce (cf Mt 27,45) a meno che, per motivi pastorali, non si ritenga<br />
necessario disporla per altro orario. La liturgia si svolge in tre momenti:<br />
Liturgia della Parola, Adorazione della Croce, Comunione eucaristica.<br />
Per la celebrazione. L’altare deve essere del tutto spoglio,<br />
senza tovaglia, senza fiori, senza candelabri. All’ora stabilita non si<br />
suonano le campane, l’ingresso all’altare avviene in silenzio, come<br />
pure alla fine l’assemblea si scioglie in silenzio. L’adorazione presso<br />
la Santa Croce continuerà per tutto il Sabato, sino alla preparazione<br />
della Grande Veglia pasquale. Dinanzi alla Croce, in questo<br />
giorno, si genuflette come dinanzi all’Eucaristia. Il nostro vescovo<br />
Vincenzo propone ogni anno durante l’adorazione della Croce, di aspergere<br />
i fedeli che baciano la croce, con del profumo. Con questa celebrazione<br />
la Chiesa entra nel silenzio del Grande Sabato.<br />
Notte veramente gloriosa: «Veglia pasquale»<br />
«Per antichissima tradizione questa è la notte di veglia in onore del<br />
Signore» (Es 12,42). I fedeli, portando in mano, secondo l’ammonimento<br />
del Vangelo (Lc 12,35 ss), la lampada accesa, assomigliano<br />
a coloro che attendono il Signore al suo ritorno in modo che, quando<br />
egli verrà, li trovi ancora vigilanti e li faccia sedere alla sua mensa.<br />
L’intera celebrazione della Veglia pasquale si svolge di notte; essa<br />
quindi deve incominciare dopo l’inizio della notte e terminare prima<br />
dell’alba della domenica» (MR, p 161). È la celebrazione più importante<br />
dell’anno liturgico, Madre di tutte le veglie. Infatti, nella notte<br />
celebriamo la Pasqua che è la fonte e il motivo di tutta la nostra gioia<br />
e speranza: Cristo Gesù è morto ed è risorto e ci ha liberato dal peccato<br />
e dalla morte. In questa Santa Notte<br />
la Chiesa s’illumina dello splendore di<br />
Cristo Risorto: è la Notte che non conosce<br />
tenebre, è il Giorno del Signore, la<br />
Domenica che da origine a tutte le altre<br />
domeniche. Il rito comprende quattro parti<br />
ben distinte: Lucernario, in cui al fuoco<br />
nuovo accenderemo il cero simbolo<br />
di Cristo Risorto. Alla sua luce accenderemo<br />
i nostri ceri a ricordo del Battesimo<br />
in cui noi pure siamo risorti con Cristo.<br />
Entreremo nella chiesa buia che sarà<br />
illuminata dalla luce di Cristo e nostra.<br />
Liturgia della Parola, nella quale<br />
ascolteremo sette Letture + 2 che, come<br />
uno splendido narrare, ci raccontano della<br />
creazione, dell’uscita dall’Egitto e della<br />
liberazione, dell’Alleanza che Dio ha<br />
fatto con l’uomo e di come Egli ci ha<br />
cercati e poi ha mandato il Figlio suo<br />
che è morto ed è risorto. Liturgia battesimale:<br />
sarà benedetta l’acqua per<br />
il battesimo, ne saremo aspersi rinnovando<br />
le nostre promesse; in molti luoghi, come nella nostra Cattedrale,<br />
in questa notte sono battezzati i Catecumeni, i nuovi figli della Chiesa.<br />
Il culmine della Veglia è la Liturgia Eucaristica, il Pane e il Vino<br />
offerti e restituiti nella Comunione: Cristo ci assimila a sé e noi, avvolti<br />
della sua luce, siamo come vivi tornati dai morti. Questo breve excursus<br />
sui giorni della Settimana Santa vuole essere un aiuto per vivere<br />
a pieno le celebrazioni e soprattutto per essere pieni di gioia e<br />
annunziare con la vita quanto abbiamo vissuto, come abbiamo «visto<br />
e incontrato», realmente, il Risorto, con gli occhi della fede.