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Aprile_11:Pag prova.qxd 02/04/2011 10.01 Pagina 38<br />
Aprile<br />
38 2011<br />
M<br />
Mara Della Vecchia<br />
olta musica è stata composta nel<br />
corso dei secoli per le celebrazioni<br />
della settimana santa e ripercorrendo<br />
la splendida stagione della musica<br />
sacra che è stato il Rinascimento, emerge<br />
l’opera di Tomàs Luis de Victoria, musicista<br />
spagnolo, nato ad Avila intorno al 1548,<br />
ma attivo prevalentemente a Roma, dove<br />
giunse giovanissimo come insegnante di canto<br />
e musica al Seminario romano, successore<br />
di Giovanni Pierluigi da Palestrina; egli stesso<br />
fu ordinato sacerdote nel 1575 proprio<br />
a Roma.<br />
Tomàs Luis de Victoria era profondamente<br />
convinto che lo scopo della musica fosse<br />
quello di alimentare la spiritualità degli<br />
uomini e di aiutarli ad elevarsi a Dio, per<br />
questo non compose opere profane, che<br />
non avrebbero potuto perseguire tale finalità,<br />
dunque le sue composizioni sono molto<br />
di più che musica liturgica per accompagnare<br />
le diverse funzioni e celebrazioni,<br />
perché davvero rappresentano l’espressione<br />
del suo modo di essere credente.<br />
Uno dei suoi capolavori è l’Officio per la<br />
Settimana Santa (Officium Hebdomadae<br />
Sanctae) del 1585, composto dopo un periodo<br />
di ritiro spirituale nella chiesa di san Gerolamo<br />
della Carità a Roma, durante il quale trovò<br />
l’ispirazione necessaria per affrontare tale<br />
lavoro, a testimonianza della stretta correlazione<br />
tra la sua attività di compositore e<br />
la sua dimensione spirituale; a differenza<br />
di molti suoi contemporanei che entravano<br />
nella chiesa per convenienza o per costrizione,<br />
egli aveva scelto la vita sacerdotale<br />
per sincera vocazione, una scelta, che<br />
per lui significava preghiera, raccoglimento,<br />
misticismo, meditazione,<br />
contemplazione. L’Officio della<br />
Settimana Santa è costituito<br />
da 37 composizioni: un’antifona<br />
iniziale (Pueri Hebraerorum),<br />
due mottetti (O Domine Jesu<br />
Coriste e Vere languores<br />
nostros) nove lamentazioni,<br />
diciotto responsori, due inni (<br />
Tantum Ergo e Vexilla Regis),<br />
due salmi tracci il Miserere a<br />
due cori, un’impropreria (Popule<br />
Meus) e due passioni, secondo<br />
Matteo e secondo Giovanni.<br />
Le passioni sono destinate ad un uso esclusivamente<br />
liturgico, legate strettamente ai<br />
tempi e ai modi della celebrazione, a differenza<br />
di passioni scritte da altri autori fruibili,<br />
invece, solo in contesti non liturgici. In<br />
tutte le musiche delle passioni è fortemente<br />
riconoscibile la volontà del compositore di<br />
privilegiare l’aspetto e espressivo rispetto<br />
a quello puramente artistico, adottando uno<br />
stile scarno che comunichi direttamente la<br />
forza delle parole e descriva chiaramente<br />
la vicenda.<br />
In queste composizioni l’autore rinuncia a<br />
tutta la sua grande competenza tecnica, per<br />
dare spazio alla meditazione, esprimendo<br />
la sua religiosità così austera. Un atteggiamento<br />
diverso troviamo nei mottetti, nei quali il musicista<br />
da più libertà alla musica, utilizzando<br />
al meglio la sua formidabile tecnica contrappuntistica.<br />
L’esperienza del Cursillo<br />
Si è svolto presso il centro spirituale di Santa Maria dell’Acero in <strong>Velletri</strong> il 16° Cursillo Donne nei giorni 24-27 marzo 2011.<br />
Per i non “addetti ai lavori”, il Cursillo consiste in un breve corso di cristianità vissuto in comunità sotto le ali protettrici di nostro<br />
Signore. Le signore corsiste, le responsabili e i sacerdoti hanno lavorato intensamente in piena comunione verso un unico fine:<br />
FARSI INVADERE DALLO SGUARDO DI CRISTO!<br />
Altro importante scopo del Cursillo è preparare i credenti alla grande sfida della Chiesa del nostro tempo: la Nuova Evangelizzazione.<br />
Vivere questi tre giorni è un’esperienza indimenticabile da inserire nel “calendario” degli appuntamenti che ogni cristiano si dovrebbe<br />
impegnare a vivere.