You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Aprile_11:Pag prova.qxd 02/04/2011 9.43 Pagina 28<br />
Aprile<br />
28 2011<br />
Don Claudio Sammartino<br />
1-Pazientissimo Padre, sappiamo di essere invadenti,<br />
ma considerato il suo impegno a fare riemergere<br />
dagli abissi della dimenticanza episodi e pagine<br />
di storia “cristiana”, vorremmo approfittare anche<br />
noi dell’occasione che ci si presenta, per rivelarle<br />
una vicenda che ci riguardò come Europei e<br />
soprattutto come cattolici.<br />
2- Le scriviamo a nome di quegli Irlandesi che nei<br />
primi decenni del 1800 emigrarono negli USA a<br />
causa dell’estrema povertà, che costrinse circa<br />
un milione di persone a cercare pane e libertà nel<br />
Nuovo Mondo.<br />
3- Fuggimmo da condizioni di autentica servitù nei<br />
confronti degli invasori Inglesi, e a dire il vero non<br />
fummo accolti per niente bene dagli yankees, che<br />
ci dimostrarono sempre tutto il loro disprezzo perché<br />
eravamo poveri, ma soprattutto perché eravamo<br />
Irlandesi e cattolici, cioè papisti.<br />
4- Sperimentammo anche nella “patria della democrazia”<br />
il peso dei pregiudizi sociali e religiosi che<br />
tanto ci opprimeva nella verde ed amata Irlanda<br />
(che Dio la benedica sempre!).<br />
5- In molti, per sopravvivere, ci arruolammo nell’esercito<br />
americano insieme ad altri immigrati polacchi,<br />
francesi, tedeschi ed anche italiani (pochissimi,<br />
perché da voi l’emigrazione su larga scala<br />
fu un regalo dell’Unità; pur rischiando la vita per<br />
la nuova patria, sopportammo il disprezzo di cui<br />
erano capaci quegli Inglesi che si erano si staccati<br />
dalla madre patria, ma che continuavano ad<br />
essere puritani, albionici ed anti-cattolici nello stile<br />
quotidiano di vita.<br />
6- Fu così che nel 1846, quando gli Stati Uniti agrredirono<br />
militarmente il Messico per annettersi i<br />
territori del New Mexico e della ricca (già allora!)<br />
California, ci trovammo a combattere sotto la bandiera<br />
a stelle e strisce A proposito, caro Padre,<br />
gridi ai suo contemporanei che già nel 1835, quando<br />
il Presidente messicano Santa Ana abolì la schiavitù<br />
nello sconfinato Texas, furono gli anglofoni<br />
schiavisti di questo Stato a chiamare in aiuto i loro<br />
“fratelli americani”e a costringere con le armi il Messico<br />
a cedere lo Stato della Stella Solitaria.<br />
Sappia, caro Padre, che ad Alamo le cose non<br />
andarono come le racconta il “mostro sacro di<br />
Hollywood John Wayne e tutta la cinematografia<br />
americana , molto abile con i suoi amati attori a<br />
mistificare la storia statunitense ed a creare degli<br />
autentici miti infondati. Si fidi, caro Padre, di un<br />
proverbio dei centro-americani che ancora oggi<br />
recita: “ Povero Messico, così lontano da Dio (governi<br />
massonici? n.d.r.) e così vicino agli Stati Uniti”.<br />
7- Tornando alla guerra del 1846, sappia, paziente<br />
curato, che noi combattemmo per fame contro<br />
dei nemici che, fu la nostra sconvolgente scoperta,<br />
professavano la nostra stessa fede “cattolica”,<br />
mostravano la stessa nostra devozione ai Santi<br />
e alla Vergine Maria, celebravano come noi la S.<br />
Messa in chiese povere ma nelle quali noi ci sentivamo<br />
a casa nostra. Altro che le fredde e severe<br />
aule dei nostri “cugini” protestanti!<br />
8- Fu così che durante le operazioni militari, in<br />
175 decidemmo di gettare la divisa americana e<br />
passammo “armi e bagagli” nel campo nemico;<br />
fummo accolti talmente bene che il governo messicano<br />
(Cicero pro domo sua!) promise cittadinanza,<br />
buona paga e anche un appezzamento<br />
di terreno a tutti quei soldati USA che ci avessero<br />
imitato nella scelta di campo.<br />
9- Circa 700 nostri commilitoni si unirono a noi<br />
non soltanto per le promesse dei Messicani, ma<br />
anche per la possibilità di vivere un futuro umano<br />
meno pesante in una terra dove almeno potevamo<br />
sentirci fratelli nella fede con i nativi.<br />
10- Fummo tutti, Irlandesi ed Europei, inquadrati<br />
in un battaglione denominato S. Patrizio (il patrono<br />
dell’Irlanda); fummo dotati di una bandiera verde<br />
e posti sotto il comando del nostro connazionale<br />
John Riley. Per i nostri neo-alleati “latinos”<br />
divenimmo allora i San Patricios e ci distinguemmo<br />
sempre per il valore che dimostrammo sui campi<br />
di battaglia.<br />
11- Purtroppo, caro Padre, la guerra del 1846 non<br />
fu altro che una serie di sconfitte messicane, fino<br />
alla definitiva disfatta di Churubusco, che segnò<br />
la capitolazione del Messico ed il trionfo dei “gringos”<br />
americani del nord. Ma in ogni battaglia noi<br />
San Patricios ci battevamo sempre con estrema<br />
energia, consapevoli della sorte che ci attendeva:<br />
per gli yankees eravamo soltanto dei disertori<br />
meritevoli della pena capitale, e quasi tutti quelli<br />
di noi che si arresero furono impiccati dagli Americani.<br />
Sopravvivemmo soltanto in 20 grazie alle proteste<br />
delle Potenze cattoliche venute a conoscenza<br />
della nostra vicenda. Il governo americano dovette<br />
cedere alla pubblica opinione che ci considerava<br />
giustamente non disertori per viltà, ma combattenti<br />
leali che si erano battuti per la causa che<br />
ritenevano giusta e per una patria, quella messicana,<br />
che riconoscevano sorella (soprattutto per<br />
l’appartenenza cattolica) di quella che avevano<br />
lasciato nella vecchia Europa.<br />
12- Si consoli reverendo Padre, almeno ai nostri<br />
tempi l’opinione dei cattolici aveva un suo peso!<br />
13- Purtroppo gli yankess, capaci anche loro di<br />
nobiltà d’animo, ci disprezzarono al punto che, dopo<br />
aver condannato i 20 superstiti alla pena capitale,<br />
li marchiarono a fuoco con una D sulla guancia,<br />
per ricordare la diserzione attuata.<br />
14- Eppure creda, caro Padre, che noi mai ci siamo<br />
considerati “voltagabbana” perché non fuggimmo<br />
per viltà, ma perché considerammo giusto<br />
ed onorevole combattere per chi veniva pretestuosamente<br />
attaccato da quanti usavano l’alibi<br />
della libertà per dare la scalata all’egemonia<br />
sul Nuovo Mondo, imitando le strategie politiche<br />
dei loro “cugini” britannici.<br />
15- Un presidente USA ci definì “uomini” senza<br />
patria né idee, ma a nostra consolazione il governo<br />
messicano ci dichiarò “difensori” della patria,<br />
ricordando il nostro operato ogni 12 di marzo. Ciò<br />
sembra molto strano, considerando che i governi<br />
messicani si sono spesso distinti per il loro atteggiamento<br />
anticattolico, come ad esempio nella lunga<br />
guerra ai Cristeros (altri dimenticati dalla Storia).<br />
16- Ci scusi per il nostro disturbo e creda, caro<br />
reverendo, che ci siamo permessi di raccontarle<br />
questo frammento di Storia perché almeno ai suoi<br />
scarsi lettori giungesse notizia che questa è scritta<br />
anche dagli “umanamente perdenti”. A questo<br />
proposito, le scriviamo anche a nome di quegli<br />
Irlandesi che, vent’anni dopo la nostra “debacle”<br />
messicana, accorsero spontaneamente a Roma<br />
per difendere con le armi il Papa “aggredito dai<br />
Piemontesi” (ed anche dagli intrighi orditi da yankees<br />
e dal governo di S.M. Britannica). Anche allora<br />
fu costituito un battaglione di S. Patrizio, che<br />
si distinse per valore sul campo e per la fedeltà<br />
al S. Padre. Anche allora, di fronte alla superiorità<br />
numerica degli avversari, ci fu la sconfitta cui<br />
fece seguito un ancora pesante clima di oblio. Vorremmo,<br />
caro curato, firmare tutti questa nostra missiva,<br />
ma per non tediarla oltre le sia sufficiente sapere<br />
che la salutano con stima tutti i San Patricios,<br />
“verdi crociati d’Irlanda”.