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Impatto Magazine: Gli indici statistici // N. #9 // 2 dicembre 2014

www.impattomagazine.it // info@impattomagazine.it // Impatto Magazine: Gli indici statistici. Questa settimana in primo piano: Ritorna il meeting dell'Opec, nasce l'asse Arabia Saudita - Stati Uniti per mettere in difficoltà Russia e Iran? Follow Us on Facebook: https://www.facebook.com/impattomagazine

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Attualità<br />

N.9 | 2 Dicembre <strong>2014</strong><br />

Paul Kagame - Fondatore del partito<br />

Rwandan Patriotic Front, è noto<br />

soprattutto per l’importante ruolo svolto<br />

nella conclusione del genocidio ruandese<br />

del 1994 e nella seconda guerra del Congo.<br />

mentre vi si consumava la<br />

tragedia più immane della<br />

sua storia, che quindi accetta<br />

la situazione politica attuale<br />

ben sapendo che la strada<br />

di una definitiva rinascita<br />

è difficile. D’altronde, il<br />

Ruanda è stato abbandonato<br />

a lungo ed è di nuovo<br />

tornato nel dimenticatoio<br />

delle preoccupazioni<br />

internazionali, forse<br />

perché lontano da<br />

giacimenti di gas o petrolio.<br />

In quest’ottica rientra anche<br />

il j’accuse di Kagame alla<br />

Francia e al Belgio nelle<br />

celebrazioni in ricordo del<br />

ventennale della strage, a cui<br />

i due Paesi non hanno potuto<br />

inviare delegazioni perché<br />

non invitati a causa delle<br />

loro antiche responsabilità:<br />

quelle coloniali del Belgio,<br />

che hanno posto le basi per un<br />

odio etnico che non avrebbe<br />

avuto alcuna ragion d’essere<br />

e quelle francesi, i quali, oltre<br />

a sostenere in modo ambiguo<br />

i responsabili, ospitano<br />

ancora alcuni di essi, che<br />

vivono tranquillamente<br />

in Francia. La reazione<br />

di un Capo dello Stato<br />

autoritario e sanguinario, al<br />

contempo accettato e non<br />

particolarmente osteggiato<br />

dalla popolazione che vuole<br />

voltare pagina, è la fotografia<br />

di uno Stato ancora ferito,<br />

che si è visto lasciato a se<br />

stesso mentre affogava nel<br />

sangue e che faticosamente<br />

vuole emergere da un<br />

passato oscuro, da un<br />

presente difficile e precario,<br />

e protrarsi verso un futuro<br />

migliore, nonostante resti<br />

uno dei Paesi più poveri<br />

del Mondo. Un Paese che<br />

forse non è ancora in grado<br />

di camminare da solo, ma<br />

non ha alternative per non<br />

ripiombare nel baratro.<br />

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