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Impatto Magazine: Gli indici statistici // N. #9 // 2 dicembre 2014

www.impattomagazine.it // info@impattomagazine.it // Impatto Magazine: Gli indici statistici. Questa settimana in primo piano: Ritorna il meeting dell'Opec, nasce l'asse Arabia Saudita - Stati Uniti per mettere in difficoltà Russia e Iran? Follow Us on Facebook: https://www.facebook.com/impattomagazine

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all’Everton, come Amy<br />

Kane, che mi ha tenuta a<br />

casa sua e mi ha aiutata<br />

ad ambientarmi”.<br />

Fuori da Londra, Fara<br />

ha iniziato a vivere una<br />

vita convenzionale,<br />

ma la mancanza della<br />

madre le ha fatto riaprire<br />

vecchie ferite: “La cosa<br />

incredibile è che non<br />

abbiamo parlato per<br />

nove anni. La vidi solo<br />

una volta, al funerale<br />

di mio nonno. Ci<br />

incrociammo, ma senza<br />

dire nulla. Io e mia madre<br />

siamo entrambe molto<br />

testarde”.<br />

Il cammino con la<br />

nazionale - Quando<br />

nel 2009, l’Inghilterra<br />

arrivò in finale nel<br />

Campionato Europeo, la<br />

giovane calciatrice era<br />

il già il nucleo centrale<br />

dell’intera squadra<br />

Fara - in una azione con la<br />

maglia 10 dell’Inghilterra.<br />

“<br />

Quando sei un<br />

ragazzino e usi la tua<br />

immaginazione, ti vedi<br />

fare goal a Wembley<br />

con 100.000 tifosi che<br />

urlano il tuo nome.<br />

Non pensi a tutto ciò<br />

che ti toccherà prima<br />

di quel momento.<br />

George Best<br />

nonostante dentro di<br />

sé fosse impegnata in<br />

dura battaglia personale.<br />

Memorabile l’esultanza<br />

con il cuore (fatto di<br />

dita) dopo il gol con<br />

l’Italia. Un segnale che<br />

la madre interpretò<br />

come una richiesta di<br />

riconciliazione. Così<br />

rintracciò il numero di<br />

Fara attraverso alcune sue<br />

amiche di Londra: “Mi<br />

arrivò un messaggio sul<br />

cellulare. Lessi che era da<br />

parte di mia madre e lo<br />

cancellai senza leggerlo.<br />

Fu la prima volta che<br />

provò a contattarmi. In<br />

seguito, poi, mi pentii di<br />

non averlo letto e di non<br />

aver tenuto il numero.<br />

Ricordo solo che piansi sul<br />

mio letto”.<br />

Due anni dopo, invece,<br />

durante un incontro<br />

per le qualificazioni alla<br />

Coppa del Mondo contro<br />

la Svizzera, nel 2011, Farà<br />

segnò al cinquantesimo<br />

minuto esatto. Un<br />

messaggio temporale<br />

eloquente per la madre<br />

che da sempre è dedita alla<br />

lettura dei tarocchi.“Ci<br />

qualificammo ai mondiali,<br />

eravamo in hotel e le<br />

ragazze stavano bevendo.<br />

Mi arrivò un messaggio di<br />

mia madre e salii in stanza<br />

a leggerlo. Diceva: “Grazie<br />

per il gol e per l’esultanza”,<br />

per poi continuare dicendo<br />

che io avevo segnato al<br />

minuto numero 50 e che<br />

lei avrebbe compiuto<br />

cinquant’anni due giorni<br />

dopo. Piansi a dirotto”.<br />

“Quando ci incontrammo<br />

fu molto naturale, come se<br />

non ci fossimo mai divise.<br />

La cosa brutta fu solo<br />

doversi salutare e ritornare<br />

di nuovo sulla propria<br />

strada. Sapevo che sarebbe<br />

passato altro tempo prima<br />

di rivederla. Purtroppo la<br />

distanza geografica era<br />

aumentata, io vivevo già a<br />

Liverpool, ma il mio cuore<br />

era pieno di gioia sapendo<br />

che lei aveva iniziato a<br />

seguire il calcio solo per<br />

me”.<br />

Fara nell’incontro dello<br />

scorso 23 novembre, perso<br />

3 – 0 contro la Germania,<br />

ha realizzato 136 presenze.<br />

“Il pubblico l’ha resa<br />

un occasione speciale,<br />

soprattutto per il fatto di<br />

essere a Wembley e per<br />

giocatore contro la migliore<br />

rappresentativa femminile<br />

del mondo”. Un’ospite<br />

speciale tra gli spettatori,<br />

Steven Gerrar - è il<br />

mito di Fara Williams.<br />

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