MANUALE SULLA GESTIONE SOSTENIBILE DEI VIVAI - Ce.Spe.Vi.
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3 RECUPERO DEGLI SCARTI VERDI<br />
(D.Sarri, M. Rimediotti, M. <strong>Vi</strong>eri)<br />
3.1 Introduzione<br />
Sommario<br />
La progressiva evoluzione della gestione del vivaio dalla coltivazione a terra a quella in vaso ha<br />
determinato un incremento dei fabbisogni dei fattori di produzione, primi fra tutti i substrati. La<br />
torba è la materia prima maggiormente impiegata nell’ambito vivaistico, ma la crescente sensibilità<br />
del settore verso nuove soluzioni sostenibili e la necessità di contenimento dei costi ha spinto verso<br />
l’individuazione di materiali alternativi che, opportunamente gestiti e trattati, possono essere<br />
impiegati in sostituzione, parziale o totale, della torba senza indurre peggioramenti qualitativi sul<br />
prodotto finale. Una di queste soluzioni è relativa al recupero degli scarti verdi ed il loro reimpiego<br />
nel processo produttivo.<br />
3.2. Lo stato dell’arte<br />
Le aziende vivaistiche, producono una serie di rifiuti, scarti e sottoprodotti che possono essere<br />
gestiti con diverse modalità. Gli scarti verdi, ossia le piante vendibili invendute (per vari motivi,<br />
tecnici o commerciali), le svasature e le potature, costituiscono un importante quantitativo di<br />
materiale organico ottenuto dall’attività vivaistica. La gestione attuale prevede diverse modalità di<br />
trattamento in funzione della loro composizione. Infatti, nelle aziende caratterizzate da coltivazioni<br />
di pieno campo, gli scarti sono costituiti per lo più da piante morte e sottoprodotti della potatura; in<br />
quelle dove prevale la coltura in contenitore, le componenti principali sono invece il terriccio e le<br />
svasature. Generalmente, la maggior parte degli scarti legnosi viene bruciata; oggigiorno, però, ci<br />
sono severe restrizioni normative e la bruciatura diretta in campo è vietata (Comune di Pistoia,<br />
Regolamento d'igiene, 2007). Inoltre, i residui di potatura sono considerati sottoprodotti delle<br />
colture (Legge 13 Agosto 2010, n°129).<br />
Con l’espandersi della coltivazione in contenitore ed il conseguente aumento degli scarti prodotti,<br />
alcune aziende hanno iniziato ad allestire cantieri per la gestione del materiale accumulato in<br />
azienda attraverso la triturazione e il successivo interramento, oppure attraverso il recupero del<br />
terriccio, riutilizzato per la coltivazione in miscela con substrati vergini.<br />
Tuttavia, è necessario considerare che quasi tutte le aziende vivaistiche coltivano sia in a terra sia in<br />
contenitore e gestiscono separatamente gli scarti provenienti dal campo o dai piazzali, per ragioni<br />
economiche e logistiche. Pertanto, lo stoccaggio di scarti verdi è attualmente gestito ammassando<br />
terra, parti legnose di piante, terriccio delle svasature, piante secche e potature. La parte di terra<br />
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