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MANUALE SULLA GESTIONE SOSTENIBILE DEI VIVAI - Ce.Spe.Vi.

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Sclerotinia sclerotiorum. Il fungo è un microrganismo in grado di attaccare numerose specie di<br />

piante del comparto florovivaistico. S. sclerotiorum vive nel terreno: gli sclerozi sono strutture<br />

altamente resistenti grazie alle quali il fungo può conservarsi allo stato latente anche per diversi<br />

anni (fino a 9-10). Un´alternanza di periodi secchi e umidi induce al contrario la devitalizzazione<br />

degli sclerozi presenti sulla superficie del suolo. Il patogeno colpisce con maggiore frequenza gli<br />

impianti coltivati in zone umide causando marciumi del colletto; è favorito da abbassamenti termici<br />

e da frequenti irrigazioni. In queste condizioni<br />

, gli sclerozi germinano producendo un micelio in grado di attaccare direttamente i tessuti della<br />

pianta ospite o differenziano la forma sessuata, costituita da apoteci giallo-bruni a forma di coppa<br />

pedicellata. Sugli apoteci si formano gli aschi contenenti ciascuno otto ascospore che, giunte a<br />

maturità, vengono liberate e diffuse nell´ambiente ad opera del vento. La formazione degli apoteci e<br />

la successiva liberazione delle ascospore sono in genere favorite da temperature basse. I tessuti<br />

colpiti perdono la naturale colorazione verde e assumono una tinta biancastra; la presenza sulla<br />

parte infetta di micelio bianco inframmezzato da corpiccioli neri (sclerozi) è un segno caratteristico<br />

della malattia. L´assenza di rotazioni o rotazioni con altre colture suscettibili a S. sclerotiorum<br />

aumentano il potenziale di inoculo, come pure la presenza di piante ospiti nella flora infestante.<br />

A conferma del graduale cambiamento dei patogeni del suolo in risposta all’aumento delle<br />

temperature medie osservate negli ultimi 15 anni, vi sono alcuni esempi di patogeni tellurici che,<br />

considerati emergenti in Italia ed in Europa e nelle regioni temperate degli Stati Uniti, agli inizi<br />

degli anni 90, sono divenuti economicamente importanti dopo il 2000, fra questi:<br />

Sclerotium rolfsii. E’un micete fitopatogeno notevolmente polifago, in grado di infettare oltre 200<br />

specie di piante, principalmente angiosperme, sia erbacee che arbustive ed arboree, ma anche<br />

gimnosperme, pteridofite e briofite. Tra le piante di interesse agrario sono colpite in particolare le<br />

colture ortive, ma anche cereali, fruttiferi e piante ornamentali. Le infezioni, generalmente, si<br />

instaurano a livello del suolo per poi estendersi per alcuni centimetri (massimo una quindicina) al di<br />

sopra e al di sotto del punto di penetrazione. Trattandosi di un micete abbastanza termofilo, che<br />

predilige temperature estive comprese tra i 25 e 35°C, risulta dannoso soprattutto nelle zone<br />

tropicali e temperate calde, pur non mancando segnalazioni di infezioni in zone più fredde. Ad<br />

esempio, negli Stati Uniti S. rolfsii si è spostato in zone tipicamente più fredde rispetto a 20-30 anni<br />

fa, quando rappresentava un patogeno di importanza economica solo negli stati del sud, in zone subtropicali<br />

o caldo-aride.<br />

Oltre alle temperature elevate, altri fattori predisponenti all’infezione sono un elevato contenuto di<br />

sostanza organica ed una elevata umidità del suolo. Il fungo si perpetua in forma di micelio sulle<br />

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