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Nissan Pixo - Italiaracing

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di Massimo Costa<br />

A sentire chi lo conosce bene, Casey Stoner<br />

è un tipo poco mondano, che non ama<br />

far tardi la sera. Ma è un dato di fatto che<br />

l’australiano della Ducati quando c’è da<br />

correre con il buio diventa un leone. Ancora<br />

una volta infatti, Stoner si è imposto a<br />

Losail (terza vittoria consecutiva) rifilando<br />

distacchi pesanti ai suoi rivali, in particolare<br />

al nemico numero uno Valentino Rossi,<br />

buon secondo con la Yamaha. Stoner è<br />

stato devastante, un vero uragano per<br />

rimanere in tema meteorologico di quanto<br />

verificatosi a Losail, come spieghiamo a<br />

parte. L’australiano era sotto i riflettori di<br />

tutto il paddock perché ci si chiedeva se<br />

il suo polso avrebbe resistito per la durata<br />

di tutto un Gran Premio considerando<br />

che nei test invernali non aveva mai percorso<br />

più di sei-sette giri di<br />

fila. Un atteggiamento che aveva<br />

destato qualche interrogativo<br />

sul rendimento fisico di Stoner. Ma finalmente<br />

in gara, il pilota Ducati è andato<br />

all’attacco fin dalla prima curva, non<br />

facendosi sorprendere dalla sua posizione<br />

di poleman. E tirando forte fin dal primo<br />

giro. Solo un calo, nel finale, dovuto alle<br />

gomme lo ha costretto ad alzare di poco<br />

il ritmo, ma anche Rossi non pensava più<br />

di tanto a rischiare un buon secondo<br />

posto. E così la prima vittoria stagionale<br />

è andata a Stoner e ad una Ducati che<br />

sembra aver risolto i problemi telaistici<br />

che l’avevano afflitta nel 2008. Come<br />

però l’anno passato quando c’era Marco<br />

Melandri, il team bolognese si è ritrovato<br />

a puntare sul solo Stoner. Nicky Hayden è<br />

caduto in prova e in gara non era al<br />

meglio.<br />

Il 12° posto finale<br />

non dovrebbe però rappresentare<br />

l’inizio di un’abitudine. A<br />

Losail, la scusa del botto è valida. La<br />

Yamaha comunque c’è. Rossi secondo e<br />

Jorge Lorenzo terzo sono due spine nel<br />

fianco della Ducati che per ora non fanno<br />

troppo male, ma potrebbero diventare ben<br />

presto ben più pungenti. Rossi è apparso<br />

tranquillo, la sua M1 lo ha soddisfatto fin<br />

dalle prove libere, e in gara ha dimostrato<br />

di non aver perso il gusto della battaglia<br />

nonostante gli otto mondiali vinti.<br />

Lorenzo, al secondo anno nella Moto GP,<br />

ha corso con intelligenza.<br />

segue a pag 20<br />

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