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Scultori in <strong>Toscana</strong><br />
Thomas Welti<br />
La corpulenza, 2007, granito ticino, cm. 47<br />
La danza della gioia<br />
essere immaginati, l’opera dell’artista deve stimolare<br />
la fantasia dell’osservatore.<br />
Thomas Welti vede il compimento della sua<br />
opera quando colpisce le altre persone. Proprio<br />
le sue piccole figure di ceramica permettono<br />
un duplice approccio. Da una parte, la via visuale<br />
che, attraverso l’occhio, porta nel cuore e<br />
nell’anima dell’osservatore; dall’altra, attraverso<br />
le mani, il senso del tatto che, in maniera<br />
altrettanto chiara, trasmette pace, armonia ed<br />
eleganza, e che porta a pensare e a sognare.<br />
Hermann Hesse, che, come Thomas Welti, ha<br />
trovato la sua felicità e la sua definitiva dimora<br />
nel sud, paragona l’irrequieta esistenza umana<br />
con la terracotta che nelle mani del creatore è<br />
“muta e cedevole che non piange o ride, mille<br />
volte impastata e mai bruciata.”<br />
“Potessimo, una volta, farci pietra, durare!”<br />
Thomas Welti, con le sue sculture, dà forme<br />
durevoli a questa nostalgia di Hermann Hesse.<br />
Forme che, anche al di là della sua vita, racconteranno<br />
di lui; forme che, insieme alle superfici<br />
che le avvolgono, spingono sempre di nuovo<br />
alla lettura, alla comprensione.<br />
201